di Andrea Carli
Scuola, Azzolina: la scuola riparte "in presenza" il 14 settembre
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Se non ultima, di certo l’Italia non rientra nel gruppo dei paesi che hanno tagliato i tempi per riaprire le scuole chiuse a seguito dell’emergenza sanitaria. Mentre non mancano i punti interrogativi per studenti e famiglie in vista del ritorno in classe (in presenza) che il Governo ha previsto per il 14 settembre, in Germania lunedì 10 agosto sono stati riaperti gli istituti di tre Laender: nella capitale Berlino, nel Brandeburgo e nello Schleswig-Holstein. Ennesima tappa in questa direzione dopo il via nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore e ad Amburgo. A Berlino a pochi giorni dalla riapertura sono già diversi i casi di coronavirus, segnalati negli istituti della città, che hanno reagito per lo più mettendo gruppi di studenti o classi in quarantena.
Al di là del caso tedesco nel complesso, e ancora una volta l’Europa sul ritorno in classe si è mossa in ordine sparso, anche in base alla diffusione del coronavirus nelle singole aree, con alcuni paesi in cui gli scolari sono tornati sui banchi e altri che stanno ragionando su come riaprire le scuole in totale sicurezza. La Danimarca è stata la prima a riaprire le scuole a partire da quelle dell’infanzia e primarie (fino a 12 anni), il 15 aprile. Per l'infanzia i bambini di ciascuna classe sono stati divisi in due gruppi, seguiti ognuno da una diversa docente e con la precauzione di un distanziamento di 2 metri. Gli studenti delle scuole medie (12-16 anni) sono tornati a scuola a partire dal 18 maggio. In Svezia le scuole primarie e medie sono rimaste aperte, mentre hanno chiuso le superiori e le università, in favore di una didattica a distanza.
Tra i paesi in cui le porte degli istituti sono rimaste, allo stato attuale, chiuse, oltre all’Italia - dove la sospensione delle attività didattiche in presenza e l’avvio di quella a distanza è scattata il 10 marzo - anche la Spagna e l’Inghilterra (aperture diversificate in Scozia, Galles e Irlanda del Nord). Ecco alcune soluzioni che sono state (o non sono state) messe in campo.
Tra quelli che hanno già riaperto (e chiuso in concomitanza con le vacanze estive), la Francia. Qui il processo di “deconfinamento”, termine che ritorna in un recente report del Servizio studi del Senato dal titolo “La riapertura delle scuole: un quadro sinottico”, è scattato ai primi di maggio, dopo che una circolare del ministero dell’Educazione nazionale, della gioventù e dello sport indicava una tabella di marcia per la riapertura dopo il lockdown di scuole materne, elementari, dei collèges (le scuole secondarie di I grado) e dei Lycées ((scuole secondarie di II grado). È stato deciso che scuole materne ed elementari avrebbero riaperto a partire dall’11 maggio, su base volontaria, mentre dal 18 di quel mese avrebbero potuto riaprire anche alcune scuole secondarie inferiori, cominciando dal primo e secondo anno, solo in quelle province in cui il virus ha registrato percentuali minori di contagio. Successivamente, le scuole materne, elementari e i collèges hanno riaperto per tutti gli alunni, in maniera obbligatoria, a partire dal 22 giugno fino alle vacanze estive (4 luglio). Un protocollo sanitario ha dettato le modalità di funzionamento di tutte lescuole a partire dal 22 giugno, alleggerendo nella sostanza le misure di distanziamento fisico.
Dal 4 maggio sono tornati per primi a scuola gli studenti all’ultimo anno di scuola superiore e professionali; la successiva fase di rientro è iniziata il 18 maggio (per i ragazzi da 6 a 14 anni), e ha coinvolto oltre 700.000 alunni di scuole primarie e studenti di scuole medie. Anche la scuola dell'infanzia ha riaperto il 18 maggio su base volontaria, in particolare per i bambini all’ultimo anno. Il 3 giugno infine circa 300.000 studenti di scuole superiori e professionali ancora a casa sono tornati in classe.
Il Regno unito ha puntato su un meccanismo flessibile. È stato deciso di consentire solo aperture limitate per piccoli gruppi di bambini figli di “lavoratori critici” o “lavoratori chiave” e ai bambini vulnerabili. Dal 1° giugno, hanno riaperto gli asili nido e le scuole primarie solo per accogliere i bambini negli anni chiave della transizione (primo anno e sesto anno). Dal 15 giugno, alle scuole secondarie e ai college è stato chiesto di offrire un sostegno diretto a studenti di alcune fasce di età e in piccoli gruppi, mentre le scuole primarie hanno beneficiato di ulteriori margini di flessibilità per accogliere altri studenti nel caso in cui gli spazi lo avessero permesso. Il Governo ha adottato la Guida per la riapertura completa delle scuole, che in Inghilterra riapriranno a tutte le età a partire da settembre, mentre sono previste aperture diversificate in Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
La Spagna, come l’Italia, conta di far ricominciare l'anno scolastico solo a settembre.Il 16 maggio è stata pubblicata un’ordinanza che ha previsto unregime di progressivo allentamento delle misure di contenimento nell’ambito del quale le amministrazioni scolastiche hanno potuto riprendere delle attività in presenza nel campo dell’istruzione non universitaria e della formazione. Le amministrazioni educative hanno potuto quindi decidere di mantenere le attività educative a distanza e le modalità “online”, quando possibile. Le singole riaperture vengono decise dalle comunità autonome.
Con una risoluzione del Consiglio dei ministri del 30 aprile, il Governo portoghese ha approvato una strategia graduale per revocare le misure di contenimento. L’esecutivo ha fissato il 1° giugno come data di riapertura degli istituti di istruzione prescolastica, quindici giorni dopo la riapertura dei centri diurni e il parziale ritorno alle attività didattiche frontali da parte degli studenti dell’11° e 12° anno. Dal 18 maggio è cessata la sospensione delle attività degli asili nido, dei centri di attività professionali, centri diurni e centri di doposcuola. A partire dal 1° giugno sono riprese le attività di insegnamento in presenza nelle scuole materne, nell'istruzione privata e cooperativa e, dal 15 giugno, hanno riaperto i centri di doposcuola non integrati nelle scuole.
In Belgio dal 4 maggio hanno riaperto i centri per l’infanzia. Dal 2 giugno hanno ripreso a tempo pieno tutte le classi della scuola materna; dall’8 tutte le classi della scuola primaria.
Il programma di riaperture ha previsto diverse tappe, la prima delle quali è iniziata il 4 maggio per gli studenti delle classi terminali e per i maturandi. I servizi educativi per l’infanzia sono stati aperti per i figli dei lavoratori impiegati in settori cruciali nella fase di contrasto all’emergenza sanitaria. La seconda fase è iniziata il 18 maggio e ha interessato degli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il 3 giugno tutti gli alunni degli altri livelli scolastici sono tornati a scuola per riprendere le lezioni regolari. Dal 1° luglio non è più necessario mantenere a scuola il distanziamento sociale di 1,5 metri.
Da fine aprile, in connessione con la decisione di aprire asili nido, scuole dell'infanzia e primarie e altre forme di istruzione prescolare, il ministero dell'Istruzione polacco ha adottato linee guida per le scuole. Dal 6 maggio sono state riaperte, a determinate condizioni,scuole materne, classi prescolari nelle scuole primarie e altre forme di educazione prescolare,con priorità per i figli degli operatori sanitari, delle forze armate e di polizia, nonché di lavoratori di imprese direttamente coinvolte nella lotta contro la pandemia da Covid-19.
Per il settore dell’infanzia, dell’istruzione primaria e secondaria inferiore, l’insegnamento in presenza, per tutti e senza le restrizioni previste nella fase precedente, è ripreso il 14 maggio,sempre con le cautele previste per il contenimento, sulla base di una decisione del Governo del 29 aprile. Il 4 maggio sono state diffuse le istruzioni per la riapertura delle scuole. Il personale nell'educazione e cura della prima infanzia dovrebbe lavorare con lo stesso gruppo di bambini e le scuole prevedono un’organizzazione degli spazi in modo da ridurre il numero di studenti per classe.
Dal 20 aprile gli asili sono stati riaperti, mentre la scuola primaria (bambini da 5 a 10 anni) e quella secondaria hanno riaperto più tardi. Dalla settimana dell’11 maggio sono ripartite tutte le scuole primarie e secondarie, sebbene con un regime di alternanza. Le modalità attraverso le quali le scuole garantiscono l'adozione di misure di controllo sono regolamentate a livello comunale.
Gli studenti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria sono tornati in classe il 1° giugno.
Andrea Carli
Redattore
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