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Oltre il tabù: raccontare la morte

di S.U

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Si intitola Lost for Words ed è il progetto che il famoso fotografo di moda Rankin ha realizzato per Royal London Group. L'idea è inventare una nuova narrazione del lutto che superi l'angoscia

23 novembre 2020
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2' di lettura

Il linguaggio mostra quanto il tema della morte nella nostra cultura sia tabù, per farvi riferimento ricorriamo spesso a giri di parole o ad allusioni (andarsene, volare a nuova vita, lasciare, dismettere i panni terreni ed etc..) segno di quanto i conti sia ancora aperti. Dall'altra parte la storia di come l'uomo cerchi un esorcismo per convivere con la maggiore delle sue angosce e lunga quanto la storia dell'umanità. Così come sull'elaborazione del lutto, o meglio sulla nostra capacità di compiere questa elaborazione, si struttura buona parte della nostra identità di adulti. Non è tutto ma è molto.

Senza parole. Sulla morte (e non solo): una mostra alla Royal London in collaborazione con Rankin

18 foto

Ashley Walters. “È stato dopo la sua morte, dopo che sono andato al funerale. Ricordo un momento in cui ho voluto chiamarlo. So che sembrerà stupido ma sono rimasto sorpreso da quanto mi mancava e da quanto lo amavo”. Così Ashley Walters, nata a Peckham, Londra, nel 1982, cresciuto dalla madre senza il padre parla di lui dopo che i due si sono ritrovati, quando quest'ultimo ha scoperto di soffrire di un carcinoma polmonare terminale. Ashley Walters è oggi un attore e rapper di grande successo.  
Ben Brooks Dutton . “Non puoi dire a qualcuno come o con che ritmo soffrire…L'umorismo mi ha davvero aiutato. Questa è sopravvivenza: avere persone intorno a me che possono farmi sorridere”. Nel novembre 2012, sua moglie Desreen è morta dopo essere stata investita da un'auto davanti a Ben e a suo figlio, Jackson, che aveva solo due anni.  
Ben Brooks Dutton . “Non puoi dire a qualcuno come o con che ritmo soffrire…L'umorismo mi ha davvero aiutato. Questa è sopravvivenza: avere persone intorno a me che possono farmi sorridere”. Nel novembre 2012, sua moglie Desreen è morta dopo essere stata investita da un'auto davanti a Ben e a suo figlio, Jackson, che aveva solo due anni.  
Divina De Campo. “Nel Regno Unito abbiamo un modo così malsano di affrontare la morte, e non lo sappiamo riconoscerle. Penso che un cambiamento di questo atteggiamento, ovvero smetterla di non parlare delle cose aiuterebbe”.  
Divina De Campo. “Nel Regno Unito abbiamo un modo così malsano di affrontare la morte, e non lo sappiamo riconoscerle. Penso che un cambiamento di questo atteggiamento, ovvero smetterla di non parlare delle cose aiuterebbe”.  
Jarlath Regan. Nato nel 1980 e cresciuto a Kildare, in Irlanda, Jarlath Regan ha lavorato come consulente grafico prima di cambiare carriera e diventare un comico.  È anche scrittore e illustratore. Nel 2019, lo zio Lewis di Jarlath, definito un “uomo del rinascimento irlandese” è morto di infarto. Jarlath afferma di essere stato profondamente influenzato dalla sua morte.  
Jarlath Regan. Nato nel 1980 e cresciuto a Kildare, in Irlanda, Jarlath Regan ha lavorato come consulente grafico prima di cambiare carriera e diventare un comico.  È anche scrittore e illustratore. Nel 2019, lo zio Lewis di Jarlath, definito un “uomo del rinascimento irlandese” è morto di infarto. Jarlath afferma di essere stato profondamente influenzato dalla sua morte.  
Jeff Brazier. Jeff Brazier è un presentatore televisivo inglese. Ha perso sua nonna vent'anni fa ma nonostante siano passati così tanti anni sente ancora gli effetti di quella perdita. Descritta come il “collante che ha unito l'intera famiglia”, la morte della nonna ha avuto un grande impatto su Jeff e sulla sua visione della vita.  
Jeff Brazier. Jeff Brazier è un presentatore televisivo inglese. Ha perso sua nonna vent'anni fa ma nonostante siano passati così tanti anni sente ancora gli effetti di quella perdita. Descritta come il “collante che ha unito l'intera famiglia”, la morte della nonna ha avuto un grande impatto su Jeff e sulla sua visione della vita.  
Konnie Huq. “Una volta che perdi un genitore, o entrambi i genitori nel mio caso, le persone si metteranno in punta di piedi intorno a te e tutti cercheranno di evitare il senso dell'umorismo perché sono preoccupati per te, ma l'umorismo è un meccanismo di coping davvero ottimo: e non vuoi essere in lutto per sempre”.  Nata ad Hammersmith nel 1975 da genitori emigrati dal Bangladesh negli anni '80, Konnie Huq è diventata conosciuta nel Regno Unito grazie a spettacoli come Blue Peter e The Xtra Fattor. Negli ultimi anni ha pubblicato libri per bambini. Nel 2014 ha perso il padre e poco dopo la madre.  
Konnie Huq. “Una volta che perdi un genitore, o entrambi i genitori nel mio caso, le persone si metteranno in punta di piedi intorno a te e tutti cercheranno di evitare il senso dell'umorismo perché sono preoccupati per te, ma l'umorismo è un meccanismo di coping davvero ottimo: e non vuoi essere in lutto per sempre”.  Nata ad Hammersmith nel 1975 da genitori emigrati dal Bangladesh negli anni '80, Konnie Huq è diventata conosciuta nel Regno Unito grazie a spettacoli come Blue Peter e The Xtra Fattor. Negli ultimi anni ha pubblicato libri per bambini. Nel 2014 ha perso il padre e poco dopo la madre.  
Malin Andersson. “È meglio ricevere aiuto quando puoi che aspettare che sia troppo tardi”. Nata nel 1992 e cresciuta a Milton Keynes, Malin Andersson ha lavorato come truccatrice e hostess, prima di apparire nella seconda stagione del reality show televisivo Love Island. Il suo account Instagram, in cui parla di temi quali la salute mentale e la mortalità infantile, è seguito da 698mila persone. Nel 2019, Malin ha partorito la figlia Consy con un cesareo d'urgenza. La bambina è sopravvissuta solo un mese. 
Malin Andersson. “È meglio ricevere aiuto quando puoi che aspettare che sia troppo tardi”. Nata nel 1992 e cresciuta a Milton Keynes, Malin Andersson ha lavorato come truccatrice e hostess, prima di apparire nella seconda stagione del reality show televisivo Love Island. Il suo account Instagram, in cui parla di temi quali la salute mentale e la mortalità infantile, è seguito da 698mila persone. Nel 2019, Malin ha partorito la figlia Consy con un cesareo d'urgenza. La bambina è sopravvissuta solo un mese. 
Nikki Dalgleish. “Poiché mia madre e mio padre hanno perso il figlio, per tutti gli altri il loro dolore è più importante del mio, che ho perso mio fratello. Questo mi ha fatto infuriare”. Il fratello di Nikki Dalgleish è morto nel maggio 2019. Questa perdita ha avuto un profondo impatto su di lei.  
Nikki Dalgleish. “Poiché mia madre e mio padre hanno perso il figlio, per tutti gli altri il loro dolore è più importante del mio, che ho perso mio fratello. Questo mi ha fatto infuriare”. Il fratello di Nikki Dalgleish è morto nel maggio 2019. Questa perdita ha avuto un profondo impatto su di lei.  
Ouida Wickramaratme. “Ho anche parlato con Daniel della fine della sua vita e anche lui amava Gesù e questo gli ha dato un senso di pace. Penso che sia importante parlare apertamente della morte e anche preparare le persone”. Ouida Wickramaratme è la madre di Daniel che, all'età di 17 anni, è morto nell'aprile di quest'anno vittima COVID-19. Prima della sua morte, Daniel ha vissuto con lesioni cerebrali e paralisi cerebrale tetraplegica a causa di complicazioni alla nascita. 
Ouida Wickramaratme. “Ho anche parlato con Daniel della fine della sua vita e anche lui amava Gesù e questo gli ha dato un senso di pace. Penso che sia importante parlare apertamente della morte e anche preparare le persone”. Ouida Wickramaratme è la madre di Daniel che, all'età di 17 anni, è morto nell'aprile di quest'anno vittima COVID-19. Prima della sua morte, Daniel ha vissuto con lesioni cerebrali e paralisi cerebrale tetraplegica a causa di complicazioni alla nascita. 
Sean Murphy. “C'è sempre una prima volta che hai bisogno di superare: il primo Natale, la prima Pasqua, il primo compleanno e il primo anniversario. Dopodiché diventerà più facile, diventerà più facile. È piuttosto un cliché ma il tempo aiuta a guarire”. Sean Murphy lavora come manager alla Royal London si occupa di aiutare le persone che hanno recentemente perso una persona cara e che si presentano per riscuotere una polizza. Suo padre ha lavorato alla Royal London prima di lui per molti anni, ed è morto poco non molto tempo dopo essersi ritirato, appena prima del Natale. 
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Nel pieno di una pandemia globale è il riferimento che connota i nostri umori che imprime il passo alle nostre giornata: sia nei giorni in cui ci pensiamo sia nei giorni in cui, ci pare, di non farlo. Ascoltiamo quotidianamente numeri, statistiche e dati che ci soverchiano, ci angustiano. Lo sguardo oltre la finestra ci rimanda l'orizzonte della perdita o del sopravvissuto.

Ma si può mutare questo sguardo ? Prova a farlo Rankin, il famoso fotografo britannico di ritratti e di moda, con Lost for Words una nuova mostra digitale in “movimento”, realizzata per la Royal London Group (il principale gruppo assicurativo del Regno Unito) e composta da una serie di fotografie di persone sovrapposte a immagini di persone care che hanno perso. La mostra include anche una serie di interviste e un cortometraggio che dibatte sull'importanza di parlare della morte e di “pianificare” quel momento.

Nella nota di presentazione del progetto si legge: «Royal London e Rankin stanno affrontando il tabù che circonda la morte. Credono che sia il momento di cambiare il modo in cui pensiamo alla nostra morte e a quella dei nostri cari. Lost for Words vuole incoraggiare un dialogo “vitale” sul lutto, per onorare coloro che abbiamo perso e per aiutarci a godere il tempo che abbiamo con coloro che amiamo».

Volti e storie: la mostra mette al centro le persone che hanno vissuto la perdita e ne condivide il racconto. Personaggi più noti come Gloria Hunniford, Ashley Walters, Konnie Huq, Malin Andersson, Divina De Campo, John Stapleton e Jeff Brazier si sono inoltre uniti alla campagna per parlare della loro esperienza nell'affrontare il dolore. La mostra digitale è visitabile dal 16 novembre su lostforwords.royallondon.com.

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