di S.U
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Il linguaggio mostra quanto il tema della morte nella nostra cultura sia tabù, per farvi riferimento ricorriamo spesso a giri di parole o ad allusioni (andarsene, volare a nuova vita, lasciare, dismettere i panni terreni ed etc..) segno di quanto i conti sia ancora aperti. Dall'altra parte la storia di come l'uomo cerchi un esorcismo per convivere con la maggiore delle sue angosce e lunga quanto la storia dell'umanità. Così come sull'elaborazione del lutto, o meglio sulla nostra capacità di compiere questa elaborazione, si struttura buona parte della nostra identità di adulti. Non è tutto ma è molto.
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Nel pieno di una pandemia globale è il riferimento che connota i nostri umori che imprime il passo alle nostre giornata: sia nei giorni in cui ci pensiamo sia nei giorni in cui, ci pare, di non farlo. Ascoltiamo quotidianamente numeri, statistiche e dati che ci soverchiano, ci angustiano. Lo sguardo oltre la finestra ci rimanda l'orizzonte della perdita o del sopravvissuto.
Ma si può mutare questo sguardo ? Prova a farlo Rankin, il famoso fotografo britannico di ritratti e di moda, con Lost for Words una nuova mostra digitale in “movimento”, realizzata per la Royal London Group (il principale gruppo assicurativo del Regno Unito) e composta da una serie di fotografie di persone sovrapposte a immagini di persone care che hanno perso. La mostra include anche una serie di interviste e un cortometraggio che dibatte sull'importanza di parlare della morte e di “pianificare” quel momento.
Nella nota di presentazione del progetto si legge: «Royal London e Rankin stanno affrontando il tabù che circonda la morte. Credono che sia il momento di cambiare il modo in cui pensiamo alla nostra morte e a quella dei nostri cari. Lost for Words vuole incoraggiare un dialogo “vitale” sul lutto, per onorare coloro che abbiamo perso e per aiutarci a godere il tempo che abbiamo con coloro che amiamo».
Volti e storie: la mostra mette al centro le persone che hanno vissuto la perdita e ne condivide il racconto. Personaggi più noti come Gloria Hunniford, Ashley Walters, Konnie Huq, Malin Andersson, Divina De Campo, John Stapleton e Jeff Brazier si sono inoltre uniti alla campagna per parlare della loro esperienza nell'affrontare il dolore. La mostra digitale è visitabile dal 16 novembre su lostforwords.royallondon.com.
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