di Gabriele Biglia
Giorgio Morandi Natura morta olio su tela Stima: 650.000 - 850.000 Euro aggiudicata per 1.068.500 Euro
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Si è concluso a Milano con successo l'atteso incanto primaverile di Sotheby's dedicato all'arte moderna e contemporanea. L’unica asta internazionale aggiudicata in Italia si è confrontata quest'anno con le difficoltà create dalla pandemia che hanno spiazzato anche il sistema del mercato dell'arte, spingendo le case d'asta a potenziare le vendite via web attraverso incanti online. L'asta a tempo “Contemporary Milan” - programmata inizialmente come asta dal vivo - ha offerto una selezione di 56 lotti, rispetto ai 59 previsti inizialmente (tre lotti sono scoparsi all'ultimo minuto dal web, probabilmente ritirati).
I lotti, visionabili su appuntamento, hanno registrando un ricavo di 10.415.375, comprensivo dei buyer's premium. Le opere in vendita erano stimate complessivamente tra i 7.000.000 e i 9.900.00. In tutto sono stati scambiati 50 lotti su 56 effettivamente offerti (sei gli invenduti). In catalogo opere di artisti italiani e internazionali tra cui Giorgio Morandi, Leoncillo, Alberto Burri, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Piero Dorazio, Alighiero Boetti e internazionali come Max Bill, Yayoi Kusama, Liu Ye, Andy Warhol, Hans Hartung.
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Certo, un numero di lotti visibilmente inferiore rispetto alla precedenti vendite milanesi. L'asta del 26 novembre scorso tenutasi in due sessioni, offrì 100 lotti ( 84 lotti venduti ) e raccolse 14,424,250 euro, rispetto all'ipotesi di realizzo pre-asta di 9,8 e i 13,3 milioni di euro.
La piattaforma online dell'asta si è aperta il 4 giugno. I risultati migliori di questo incanto sono stati ottenuti dalle due “Nature Morte” in catalogo dipinte da Giorgio Morandi che da sole hanno totalizzato 2.521.000 euro. Sono stati inoltre segnati due record d'asta: un esemplare della celebre «Merda d'artista» di Piero Manzoni ha raggiunto i 250.000 euro, mentre l'opera “Senza titolo” di Gino De Dominicis ha quasi sfiorato i 500.000 euro. Ottimi prezzi di aggiudicazione anche per i lavori di Alighiero Boetti, Mario Schifano, Fausto Melotti, Yayoi Kusama, segno che il mercato dell'arte moderna e contemporanea nel nostro Paese sta rispondendo molto bene alle difficoltà create negli ultimi mesi dalla pandemia.
Morandi sugli scudi
Si conferma uno dei pochi pittori della prima metà del Novecento a godere di un consolidato e costante interesse di mercato da parte del collezionismo internazionale. Dopo l'ottimo risultato ottenuto dalla «Natura morta» del 1951 a New York passata di mano per 1,6 milioni di dollari nella vendita online di Sotheby's, la sede di Milano ha proposto tre lavori: due dipinti su tela e una matita su carta. La splendida “Natura morta” del 1951 (lotto 19), caratterizzata da una iconica composizione formata dal bottiglie dal colo allungato, esposta alla Galleria del Milione e appartenuta in passato a Riccardo e Magda Jucker, si è fermata a quota 1.150.000 euro (1.452.500 con le commissioni), superando la valutazione degli esperti che oscillava tra i 750.000 e il 1.000.000 di euro. La seconda “Natura Morta” in catalogo, datata 1948 (lotto 28), anch'essa proveniente dalla Galleria Il Milione, appartenuta al collezionista Antonio Mazzotta, è salita a 880.000 euro (1.068.500 con le commissioni), rispetto alla stima preventivata di 650.000 - 850.000 euro. Infine il disegno a matita su carta, (lotto 9) con una composizione di oggetti silenti, è passato di mano per 75.000 euro con le commissioni (stima: 30.000 - 40.000).
Buona performance anche per i lavori di Lucio Fontana, eseguiti in materiali diversi: il “Concetto Spaziale, Attesa” (lotto 18 ) di colore turchino, caratterizzato da un solo taglio verticale, ha superato la valutazione minima, fermandosi a 552.500 euro con i diritti (stima: 300.000 - 400.000). La Gamba di tavolino “barocca” in grès porcellanato del 1949 è stata comprata per 125.000 euro ( stima: 80.000-120.000). Mentre, la piccola lamiera di ottone perforata realizzata da Fontana nel 1959 ( lotto 4) è stata aggiudicata per 187.500 euro (stima: 60.000 - 80.000 euro).
Undici i rilanci per l'esemplare numero 82 della celebre “Merda d'artista” di Piero Manzoni che hanno portato il prezzo di aggiudicazione a 250.000 euro (comprensivo di commissioni). L'esemplare, esposto in passato alla storica mostra «Identité Italienne» del Pompidou di Parigi e nel 2007 al Madre di Napoli, era accompagnato da una valutazione di 120.000 - 180.000 euro. Un'opera piuttosto rara in quanto realizzata da Manzoni in 90 esemplari nel 1961, alcuni di questi esposti nei musei internazionali: la n. 004 alla Tate Gallery di Londra, la n. 014 al MoMA di New York.
Record d'asta anche per l'opera di Gino De Dominicis “Senza Titolo” (lotto 50), registrata presso l'Archivio Gino De Dominicis di Foligno, acquistata direttamente dall'artista dal proprietario, che con pochi rilanci è arrivata a 492.500 euro con le commissioni, quadruplicando la stima massima di 120.000 indicata dagli esperti. Un risultato sorprendente se si tien conto della querelle ancora in corso sorta in merito all'autografia delle opere dell'artista marchigiano.
Venduti i due lavori in catalogo di Alberto Burri, entrambi risalenti agli anni Cinquanta: la “Composizione con Sughero” del 1954 ( lotto 21 ), composta da olio, sughero, smalto, vernice oro, vinavil, esposta nel 1957 a New York al MoMA e nel 1984 alla Pinacoteca di Brera, è stata aggiudicata per 552.500 euro con le commissioni (stima: 240.000 - 340.000 euro). Mentre la «Combustione CP 4» (lotto 30 ) del 1964, esemplare della serie delle “Plastiche”, a lungo rimasta senza offerte, è stata acquista solo all'ultimo minuto dopo una serie di rilanci per 300.000 euro (stima: 200.000 - 300.000 euro).
I rilanci telematici hanno portato a 432.000 euro una delle versioni della serie “En plein air” del 1963 di Mario Schifano, uno smalto su carta applicata su tela proveniente dalla collezione dell'artista, successivamente conservato in un'importante collezione privata italiana (stima: 300.000-400.000 euro).
Buoni risultati anche per Leoncillo e Melotti. La scultura da tavolo in terracotta intitolata «Tempo Ferito» (lotto 22 ), esposta a Roma presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nel 1979, realizzata in ceramica, smalto e ingobbiatura è stata comprata per 62.500 euro (stima: 50.000- 70.000 euro ); mentre il grande bassorilievo “Raconto di Notte II” (lotto 20) creato nel 1963, valutato con una forbice di valore di 220.000 - 260.000 euro, è stato aggiudicato per 275.000 euro.
La scultura in acciaio e ottone “Planetario” di Fausto Melotti del 1981 ( lotto 53), proviene da una collezione privata tedesca è stato battuto sino a raggiungere i 250.000 euro rispetto alla valutazione iniziale di 60.000-80.000.
Il contemporaneo e l’Arte Povera
Molto interesse per il recente lavoro tricolore di Francesco Vezzoli dal titolo “L'Italia siamo noi - Omaggio a Lucio Fontana” ( lotto 34), che ha ricevuto in tutto 16 offerte che hanno fatto salire con le commissioni a 87.500 euro il valore di aggiudicazione del lotto (stima: 20.000 - 80.000 euro). Il ricavato sarà devoluto a favore del Progetto di Ricerca sul coronavirus dell'Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico di Milano.
L'Arte Povera era rappresentata in asta dalle opere di Boetti, Calzolari, Paolini. Il piccolo ricamo bianco e nero di Boetti intitolato “Segno e disegno”, valutato 80.000 - 120.000 euro, è salito sino a quota 200.000 euro. Mentre il Boetti della serie «Aerei» (lotto15), del 1978-79, in tre pannelli a biro su carta applicata su tela, acquistato direttamente dall'artista dal collezionista milanese che lo ha proposto in asta, è stato comprato per 468.500 euro con i diritti (stima: 300.000-400.000 euro).
Il lavoro di Pier Paolo Calzolari “Senza titolo, I” (lotto 55) del 1989, in sale piombo, vetroresina e legno su tavola, proposto con una forbice di valore di 50.000 - 60.000 euro, è stato acquistato per 75.000 con le commissioni. Mentre il collage su carta in sei elementi di Giulio Paolini “Studi per abat Jour (Giochi Proibiti)”, loto 54, è stato aggiudicato per 43.750 euro (stima: 30.000 - 40.000).
Gli artisti internazionali in catalogo
Si segnalano i buoni risultati ottenuti dai lavori di di Andy Warhol, Yayoi Kusama, Liu Ye, Hans Hartung e Max Bill. Il minuto Andy Warhol del 1964, «Flowers» (lotto 16), esposto in passato da Ileana Sonnabend a Parigi, pubblicato nel catalogo ragionato curato da Georg Frei e Neil Printz, “The Andy Warhol Catalogue Raisonné: Paintings and Sculptures”, è stato comprato per 175.000 euro con i diritti (stima: 100.000 - 150.000 euro).
Il piccolo «Dots painting» di Yayoi Kusama (lotto 5), un acrilico su tela del 1993 proveniente da una collezione privata italiana, è stato acquisto per 190.000 dopo 19 rilanci virtuali (237.500 euro con le commissioni). Mentre l'acrilico su tela del 2006 “The Last Tempter” del pittore cinese Liu Ye al quale la Fondazione Prada di Milano sta dedicando una mostra personale, è stato battuto sino a raggiungere i 275000 euro con le commissioni (stima:180.000-250.000 euro).
La tela di Hans Hartung “T1963-R41” (lotto 26) eseguita nel 1963 ha ottenuto molte offerte che hanno fatto salire il prezzo di acquisto a 225.000 euro (stima. 130.000 - 180.000 euro). Mentre l'olio su tela di Max Bill del 1969, “4-FARBIGE SPUR IM ” (lotto 2), ha raggiunto con le offerte la stima massima di 60.000 euro (81.250 con le commissioni).
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