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Pil e lockdown, perché l’Italia ha un rimbalzo doppio della Germania

di Davide Colombo

Patto per un fisco piu' equo, Gualtieri ottimista sul Pil

I paesi usciti da chiusure più pesanti o più prolungate ha avuto una ripresa maggiore. Anche oltre le previsioni, com'è il caso dell'Italia, ma anche della Francia e della Spagna. La contrazione invernale potrebbe portare per l’Italia a una revisione in peggio della stima del PIL 2020 (-9% secondo il governo) relativamente contenuta, ma avrà effetti di trascinamento sul prossimo anno

30 ottobre 2020
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2' di lettura

La nuova previsione della Bce sull'euro area segna un Pil negativo del 7,8% quest'anno e un recupero del 5,3% nel 2021 e del 2,8% nel 2022, mentre la stima sintetica sulla congiuntura di ottobre rilasciata da Bankitalia-Cepr indica un'economia in sostanziale ristagno nelle settimane in cui le infezioni di coronavirus Covid-19 hanno ripreso a correre. Vale la pena ripartire da questi numeri per dare un peso all'incertezza sui mesi a venire, soprattutto sulla chiusura dell'anno e l'eredità statistica sul Pil 2021.

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Pil e lockdown
I contagi sono ripartiti e il fotofinish dei “rimbalzi” delle economie nei mesi estivi oggi ci dice forse solo una cosa: chi è uscito da lockdown più pesanti o più prolungati ha avuto una ripresa maggiore. Anche oltre le previsioni, com'è il caso dell'Italia, con il suo +16,1% congiunturale (-4,7% sull'anno), ha messo a segno tra luglio e settembre una performance doppia rispetto alla Germania (+8,2% congiunturale; -4,2 annuale). Lo spiega bene per IlSole24Ore Fedele de Novellis (Ref.): «I dati in generale mostrano un effetto di recupero con le riaperture decisamente marcato in tutti i paesi europei, superiore alle attese. Naturalmente, l'effetto delle riaperture è proporzionale a quello delle chiusure, ed è per questo che paesi come Spagna e Francia, oltre all'Italia rimbalzano molto».

La lezione economica per i mesi a venire

Ecco dunque una buona lezione che questa maledetta crisi ci lascia e che i governi possono subito utilizzare per i mesi a venire: dimensioni, perimetro e durata diverse per lockdown anti-contagio producono effetti macroeconomici che ora, al netto dell'errore statistico, cominciamo a poter misurare. Nella navigazione a vista dei prossimi mesi ora sappiamo che cosa vuol dire chiudere o tenere aperte attività più o meno essenziali. Il trade off è sempre difficile: tutela della salute verso difesa dell'economia. Ma ora abbiamo una metrica in più su cui contare.Una metrica soggetta a rischi di errore statistico più ampi del passato ma pur sempre uno strumento in più. Ecco intanto un'altra lettura dei dati di oggi per il Sole24Ore, quella di Sergio De Nardis (Luiss) «Il rimbalzo del PIL è, come negli altri paesi, superiore alle attese: recupera tre quarti della caduta del I semestre. È purtroppo un dato già vecchio: nel IV si avrà una nuova caduta, da capire quanto intensa. È il PIL a singhiozzo prevedibile già sei mesi fa, ma considerato solo un'ipotesi di rischio da molti».

Cosa può succedere da qui a fine anno

Che cosa può succedere da qui a fine anno dipende da tanti fattori, aggiunge De Nardis: «Dato il forte rimbalzo del III trimestre, la contrazione invernale potrebbe portare a una revisione in peggio della stima del PIL 2020 (-9% secondo il governo) relativamente contenuta, ma avrà effetti di trascinamento sul prossimo anno. Tanto più se l'indebolimento si prolungherà alla prima parte del 2021, finché non si avrà un vaccino. Oltre alle chiusure più o meno estese, contano molto le precauzioni spontaneamente adottate da operatori incerti. Per il risultato del 2021 sarà cruciale il prossimo singhiozzo, ovvero il rimbalzo post-vaccino che, si spera, avverrà nel III trimestre 2021».


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