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Debutti e conferme per il guardaroba che verrà: la moda e i suoi direttori creativi

di Nicoletta Ferrari

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Lavoro di archivio e reinvenzione dei codici: quando lo sguardo personale del designer fa la differenza e si inscrive nel cuore della storia di una maison.

6 marzo 2021
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3' di lettura

Grandi e storiche maison rilette con nuovi occhi e una sensibilità contemporanea che sa trasformare l'archetipo in trend. Una squadra di talenti alle prese con una visione della femminilità che si estende dal back to basic alla sostenibilità, e si allarga fino a un'estetica sfavillante, assertiva, sofisticata, audace.

DEBUTTI

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ELENA MIRO' Alessandro Dell'Acqua Trenta capi che non limitano la stile alla taglia (grande o piccola che sia), accoglienti e contemporanei, senza l'ovvietà del basico.

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Elena Mirò

SWAROVSKI Giovanna Engelbert Un progetto che parte da Instant Wonder, lo stile tutto nuovo dei flagship store (il primo inaugurato in Galleria a Milano, il secondo a Parigi) e una collezione che interseca nuovi pezzi alla tradizione dei cristalli più famosi del mondo.

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Swarovski

COURREGES Nicolas Di Felice Nato e cresciuto alla scuola di Ghesquière, il designer belga ha riscritto il vocabolario dello storico marchio francese (nato nel 1961) senza tradirne i codici.

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Courrèges

ROBERTO CAVALLI Fausto Puglisi Dedicata a donne assertive, ma non sfacciate: la stampa tigre e leopardo, segno della maison, si portano con la felpa, il maglione a trecce grosse, il cappotto in tela da lavoro sovratinta.

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Roberto Cavalli

CHLOE Gabriela Hearst La sostenibilità della filiera e delle materie sono la linea guida della designer americana, le icone degli archivi danno un senso di familiarità all'estetica del primo approccio al marchio.

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Chloe

Givenchy Matthew M. Williams “... una tensione costante tra due mondi... un significato personale in circostanze difficili; si tratta di sincerità in ciò che facciamo piuttosto che di strategia... La moda per noi è un modo di essere, sentire e connettersi piuttosto che un gioco. È quasi come monumentalizzare il quotidiano, riempirlo di emozioni, come musica che puoi indossare” Così sintetizza Williams il suo effettivo debutto co-ed in passerella (la prima collezione per Givenchy.era stata presentata a febbraio con un lookbook fotografico)

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Givenchy

CONFERME

LOEWE Jonathan Anderson Il piacere puro di fare moda supera i confini e ne definisce di nuovi. Tonalità acriliche vivaci, composizioni grafiche, tagli astratti: un'idea di vestirsi intesa come un atto audace.

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Loewe

MARNI Francesco Risso “Abbiamo creato le nostre forme giocando con gli strumenti e gli elementi imperituri della sartoria: volume, pinces, costruzione e decostruzione, cerniere, balze. E abbiamo usato questi strumenti per trasformare attraverso una lente emotiva i nostri amati archetipi, dal trench alla camicia da uomo, dalla felpa con cappuccio al biker, dal pullover a coste al piumino alla maglia da marinaio”. Qua e là, tocchi di embellishment di recupero e gioielli object trouvé, sviluppati in collaborazione con Tom Binns.

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Marni

GIADA Gabriele Colangelo Come sempre da Giada, Colangelo (in house dal 2015) lavora sulla purezza delle linee e le silhouette nascondono una costruzione sofisticata. I cappotti sono slanciati e allungati, con spalle accentuate per esaltare postura e presenza; la maglieria imita le trame organiche dei tessuti con effetti illusionistici.

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Giada

Jil Sander - Lucie e Luke Meier Una collezione rigorosa che sottolinea come sia indispensabile giocare con gli abiti e cambiare le ovvie combinazioni, il punto di vista. Uno sguardo che prende forma attraverso il saper fare, la scelta meticolosa dei materiali e delle tecniche. E festeggia l'acquisizione del brand dall' holding Otb, guidato da Renzo Rosso.

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Jil Sander

Schiaparelli Daniel Roseberry Bijoux potenti come armature che danno bellezza... chiunque ami la moda sa che si deve mantenere un equilibrio tra creatività e commercio, con continui compromessi. Ecco perché amo lavorare per una casa di moda dove il primo pensiero è la creatività, uno statement che ne definisce la missione”.

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Schiaparelli

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