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Cdp, dalla nuova sede a Bari all’advisory alla Pa: così il gruppo ha ridotto la distanza con il territorio e affiancato 60mila imprese

di Celestina Dominelli

Cdp, Palermo: "Un fondo per sostenere il patrimonio alberghiero"

L’apertura del nuovo punto di accesso nel Meridione è solo l’ultimo tassello del percorso con cui l’ad Fabrizio Palermo ha ridisegnato, attraverso il piano industriale che porta la sua firma, la strategia della Cassa

11 marzo 2021
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3' di lettura

L’ultimo tassello, andato in scena giovedì 11 marzo, è l’inaugurazione, con una cerimonia tutta in digitale, della nuova sede territoriale a Bari che arriva dopo quelle di Ancona, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino e Verona e che sarà seguita dall’apertura di ulteriori punti di accesso all’offerta del gruppo a Roma, Palermo, Brescia, Bologna e Venezia, tutti entro il 2021. Ma l’avvio di un nuovo snodo nel Meridione, che consentirà di supportare oltre 300 enti pubblici e circa 7600 imprese, è solo un ulteriore capitolo di un percorso partito da lontano, da quando cioè Fabrizio Palermo si è insediato nel 2018 al vertice della spa di via Goito e ha impresso, con il piano industriale 2019-2021, presentato pochi mesi dopo il suo insediamento, una svolta nella strategia di Cassa. Con un obiettivo molto chiaro: ridurre la distanza tra Cdp e il territorio semplificando il più possibile il soggetto che interloquisce con l’ente locale e l’imprenditore e offrendo un affiancamento ad ampio spettro attraverso un unico account.

La logica con cui Palermo ha ridisegnato la strategia di Cdp

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Non uno stravolgimento, dunque, della mission di Cdp che, con il tempo, si è andata via via arricchendo di nuovi filoni, ma un’operazione di ricentramento per mano di chi la Cassa la conosce a menadito e ha puntato a rimodularne la presenza sul campo con un occhio a modelli ben strutturati oltreconfine, Francia in testa, dove le omologhe della Cdp si muovono con una copertura univoca nel tentativo di intercettare i bisogni del cliente. E, in effetti, l’apertura della sede di Bari che, come detto, segue avvii analoghi in diversi punti della penisola, va ricondotta entro il cambio di passo che il ceo ha impresso alla Cassa. Un cambio di passo che, nel piano 2019-2021 che porta la sua firma, Palermo aveva voluto sintetizzare in un numero: sostenere la competitività di 60mila pmi, il triplo della strategia precedente. Un risultato allora assai ambizioso e che Cassa ha già centrato assicurando credito a 60mila realtà aziendali, anche tramite operazioni in sinergia con il canale bancario.

L’impegno in prima linea nell’emergenza pandemica

Un segno della maggiore prossimità con il territorio, certificato anche dal lancio di 4 basket bond, di cui 2 con focus al Sud (Puglia e Campania), senza contare il supporto che la spa di via Goito ha garantito in piena emergenza pandemica, con lo stanziamento, in tempi rapidissimi, di 6 miliardi per supportare la liquidità delle imprese in un contesto di crisi senza precedenti. Imprese piccole e medie, certo, ma anche grandi aziende che hanno trovato un alleato nella Cassa sul fronte della ricerca di maggiore provvista grazie a un numero di operazioni messe in pista dalla Cdp pari a 5 volte quelle identificate dal piano precedente.

Il ruolo ad ampio spettro nell’affiancamento della Pa

La rivisitazione del rapporto con i propri interlocutori ha riguardato anche la Pa perché, anche su questo fronte, Palermo ha voluto ridisegnare la presenza della Cassa, ampliando gli strumenti offerti agli enti territoriali e proponendo un nuovo ruolo per la Cdp come advisor e promotore di infrastrutture con progetti già avviati su tutto il territorio nazionale. Il motivo: riempire quel vuoto di buoni progetti che spesso si registra nei territori e assicurare benzina laddove invece a mancare non sono le idee valide ma i finanziamenti. Così è nata la nuova struttura di supporto alla Pa (advisory) che ha favorito la realizzazione di infrastrutture sul territorio con 50 progetti avviati e investimenti abilitati per oltre 4 miliardi. E sono stati altresì sbloccati cantieri su tutta la penisola per riconvertire il patrimonio immobiliare di Cdp, con investimenti attesi per oltre 600 milioni, e finanziata una scuola al giorno con interventi di ammodernamento e messa in sicurezza.

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Dal social housing alla rinegoziazione dei mutui

Un modo concreto, insomma, per fare di Cdp un motore di crescita più vicino ai territori e alle loro vocazioni, a partire da quella turistica che ha trovato nell’avvio del Fondo Nazionale Turismo un assist importante grazie a una dotazione di 2 miliardi per la tutela e la valorizzazione degli alberghi iconici italiani. Ma il supporto alle comunità locali è stato declinato anche attraverso altri canali: dal social housing, con la realizzazione di 2300 nuovi alloggi sociali e 1700 nuovi posti letto in residenze per studenti ai piani città sottoscritti con i primi cittadini (da quello di Genova a Perugia) per la valorizzazione e la rigenerazione urbana, fino al sostegno finanziario delle amministrazioni. Con la maggiore rinegoziazione di mutui Cdp degli ultimi anni: oltre 20 miliardi di debito rinegoziato con il risultato che sono stati liberati 800 milioni di risparmi per oltre 3mila enti nel 2020.

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