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Duemila aziende del centro Italia pronte a vaccinare

di Nicoletta Picchio

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Brunello Cucinelli  ha allestito uno spazio nel Parco della Bellezza, nel borgo di Solomeo

Brunello Cucinelli ha allestito uno spazio nel Parco della Bellezza, nel borgo di Solomeo

Dopo l'accordo Governo-parti sociali le imprese si stanno organizzando per partire con la somministrazione ai dipendenti

16 aprile 2021
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3' di lettura

Hanno risposto al sondaggio e ora sono in attesa dei dettagli operativi che arriveranno dal Commissario all’emergenza, dop0 l’accordo che è stato raggiunto il 6 aprile tra governo e parti sociali. Il documento ha fissato le linee guida con i requisiti minimi per inoculare i vaccini in azienda, con una cornice nazionale. Poi si definiranno i dettagli nelle diverse regioni, con la precondizione della disponibilità delle forniture.
Si dovrebbe partire da maggio se arriveranno dosi necessarie. Intanto le imprese si stanno organizzando: sono circa duemila quelle del Centro Italia pronte a collaborare alla campagna vaccinale. Grandi, ma non solo: anche le Pmi si sono fatte avanti per vaccinare non solo i propri dipendenti, ma anche familiari e in alcuni casi andare anche oltre, diventando un vero e proprio hub vaccinale. In totale sono quasi 7.500 le imprese che hanno risposto al questionario di Confindustria, aperto anche a quelle non iscritte. E inizialmente dovrebbe essere coinvolto a livello nazionale il 10 per cento.
Nel Lazio, dicono ad Unindustria, il numero è arrivato a oltre 300 aziende. «Sono orgoglioso, anche la nostra associazione ha messo a disposizione la sede. Vaccini e ripresa vanno di pari passo: vaccinando potremmo recuperare rapidamente i 50mila posti di lavoro che il Lazio ha perso durante la pandemia. Il Pil regionale nel 2020 è stato -8,1, meglio della media nazionale del 9,1. Si intravedono dati positivi nella meccatronica, elettronica e edilizia», commenta il presidente di Unindustria, Angelo Camilli.
In prima fila ci sono poi le grandi aziende, a partire delle utilities. Acea, per esempio, ha scelto il Centro Congressi “La Fornace”, nella zona di Tor di Valle, come sede candidata alla campagna vaccinale: vicino al raccordo e attraverso l’Ostiense al centro di Roma. La capacità di vaccinazione potrebbe essere di 1000 persone al giorno. Inoltre l’azienda sta allestendo un altro centro presso la sede Autoparco, davanti agli uffici centrali, ed è anche in grado di allestire la catena del freddo, con la possibilità di inoculare tutti i vaccini, per altre 1000 dosi al giorno.
Philip Morris sta attrezzando sia gli uffici di Roma che gli stabilimenti nel bolognese, a Zola Predosa e Crespellano. A Roma la sede di via Po l'area individuata è nella zona palestra, si possono realizzare tre box vaccinali, il progetto prevede staff medico e struttura web per le prenotazioni. Negli stabilimenti bolognesi si attendono le indicazioni del commissario, già esiste una struttura per i tamponi, per dipendenti e fornitori, che ne analizza 100 al giorno. Nel territorio si stanno organizzando la Molinari di Civitavecchia, le Terme dei Papi, la Froneri di Frosinone, la Desco di Latina.
Sono cica 700 le aziende che hanno aderito in Emilia Romagna (100 romagnole), tra queste i grandi marchi della Motor Valley, da Ducati a Lamborghini.
In Umbria, il presidente degli industriali, Antonio Alunni, è molto orgoglioso delle 118 adesioni ottenute finora: «Siamo la quinta regione a livello nazionale se rapportiamo il numero delle imprese ogni 100mila abitanti». Brunello Cucinelli ha già allestito uno spazio nel Parco della Bellezza, nel borgo di Solomeo che ha ristrutturato: si potrebbe iniziare con una somministrazione di 1.200 vaccini alla settimana. Tra le imprese umbre ci sono Luisa Spagnoli, Alcantara, Novamont, Vetrya.
In Abruzzo sono 111, dice il presidente della Confindustria regionale, Marco Fracassi, sottolineando che hanno partecipato grandi e piccole. In Toscana sono oltre 500, di cui 120 a Firenze: ci sono i grandi nomi della moda, come Gucci, Prada e Ferragamo. Solo Gucci in Toscana ha 3.500 lavoratori, ma il gruppo Kering a cui appartiene ha dato la disponibilità a vaccinare anche altri marchi che hanno sedi localmente, da Yves Saint-Laurent a Balenciaga a Richard Ginori. Tra le medie imprese che la Manifatture Sigaro Toscano, a Lucca, la pistoiese Landucci, il lanificio pratese Marini Industrie.
Nelle Marche le aziende che hanno già aderito sono 161. Tra queste il Gruppo Vag, di Pesaro, ha messo a disposizione gli spazi aziendali, tra l’altro nel centro di ricerca Vag Refrigerator Laboratory dispone di celle frigorifere che possono essere raffreddate fino a -40 gradi e possono essere realizzati frigoriferi che vanno ancora oltre, utili per la campagna vaccinale. Altro caso, la Imab, 800 addetti per 10 unità produttive: hanno già identificato gli spazi, ascensori per le persone anziane, parcheggi, medici. Anche il Molise ha dato la sua disponibilità: 11 aziende hanno risposto, tra cui la Performance Addivities e il pastificio la Molisana.

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