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Fiere e gallerie collaborano per resistere

di Silvia Anna Barrilà

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L'installazione The Fortress di Kiluanji Kia Henda nel cortile della Somerset House in occasione della fiera 1-54 a Londra nel 2019 (Katrina Sorrentino, Courtesy)

L'installazione The Fortress di Kiluanji Kia Henda nel cortile della Somerset House in occasione della fiera 1-54 a Londra nel 2019 (Katrina Sorrentino, Courtesy)

Con il Covid-19 nel mercato crescono le collaborazioni: 1:54 ha confermato la prossima edizione insieme a Christie’s, che lavorerà anche con la Biennale Paris. Hauser & Wirth ospiterà June e nuovo formato per Paris Internationale

2 agosto 2020
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3' di lettura

Nonostante la cancellazione di Frieze a Londra, la fiera per l'arte africana 1:54 ha confermato la prossima edizione inglese, l'ottava, dall'8 al 10 ottobre. Tuttavia, si terrà in versione ridotta, con solo 20 gallerie circa. Parallelamente la fiera si terrà online in collaborazione con Christie's .
La versione fisica, che si svolge alla Somerset House di Londra, prevedrà un circuito in una sola direzione e un sistema di accessi contingentati su appuntamento. In collaborazione con Christie's, invece, sarà creata una piattaforma online con altre opere delle gallerie e incontri virtuali. Con questa partnership, Christie's vuole dimostrare il proprio impegno a mostrare l'arte africana ad una base di clienti globale ( Sotheby's , dal canto suo, ha annunciato la sua asta di arte moderna e contemporanea africana per il 28 ottobre a Londra). Alcune opere della fiera saranno anche esposte nella sede di Christie's di King Street a Londra nel mese di ottobre.

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Lo stand di Gregor Staiger di Zurigo all'edizione del 2017 della fiera Paris Internationale (Courtesy Paris Internationale)

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L'unione fa la forza
Non è la prima collaborazione non convenzionale tra diversi player del mercato, ma piuttosto l'ennesima che va ad aggiungersi ad una lunga serie di iniziative simili nate nell'era del Covid-19. Christie's ha avviato anche una cooperazione con la 32esima Biennale Paris , per cui dal 10 al 21 settembre terrà un'asta online con opere degli antiquari francesi e internazionali. La pandemia, evidentemente, ha accelerato alcune riflessioni sulla sostenibilità del mercato dell'arte e convinto i diversi player finora in competizione ad unire le forze per dare vigore al mercato. Anche la mega-galleria Hauser & Wirth , come altre prima di lei, ha offerto il suo aiuto ad una fiera costretta alla cancellazione: June , manifestazione di Basilea che ha debuttato solamente l'anno scorso. La versione digitale della fiera sarà ospitata sul sito della galleria dal 20 al 31 agosto. Certamente per la galleria c'è un ritorno di immagine da non sottovalutare e forse anche nuovi contatti. L'edizione si svolgerà in collaborazione con la rivista ArtReview , che completerà l'offerta con contenuti, talk e studio-visit digitali. Le gallerie partecipanti saranno 17 da 12 paesi tra cui VI, VII di Oslo e Christian Andersen di Copenaghen, fondatori della fiera, e altre come The Breeder di Atene, Croy Nielsen di Vienna, Misako & Rosen di Tokyo. Tutte presenteranno progetti monografici. Già prima di Hauser & Wirth, David Zwirner ha ospitato le gallerie di Volta dopo la cancellazione dell'ultima edizione.

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Lo stand di Antoine Levi di Parigi all'edizione del 2016 della fiera Paris Internationale (Courtesy Paris Internationale)

Dalla fiera alla mostra
La fiera alternativa Paris Internationale , invece, ha confermato la sesta edizione in un formato nuovo, più simile ad una mostra. “In linea con il formato ispirato al Salon della sua edizione inaugurale, Paris Internationale 2020 ha invitato i partecipanti ad esporre opere d'arte in un luogo arioso ma intimo” è scritto in un comunicato della fiera. “I nostri espositori non dovranno essere presenti di persona. Essendo la solidarietà un valore fondamentale in ciò che facciamo, coloro che possono essere presenti fisicamente rappresenteranno anche coloro che non possono farlo”. La mostra sarà aperta al pubblico dal 21 al 24 ottobre, con un'anteprima su invito il 20 ottobre. Inoltre, anche Paris Internationale sta lavorando al suo sito web per ospitare delle viewing rooms che arricchiranno l'offerta e i contenuti dell’appuntamento. Insomma, la pandemia di Covid ha spinto il sistema dell'arte a cercare nuove soluzioni, mettendo a nudo i limiti dell'infrastruttura preesistente. Tali approcci innovativi e le nuove tecnologie adottate possono rappresentare un arricchimento dell'esperienza culturale per il futuro e migliorare rispetto a prima l'offerta artistica e culturale.

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