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Leonardo, accordo con Solvay laboratorio a Grottaglie per i materiali compositi

di Domenico Palmiotti

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2 febbraio 2021
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3' di lettura

Leonardo e Solvay si alleano con laboratorio di ricerca, “Leonardo Solvay Joint Lab”, che avrà due sedi: a Grottaglie (Taranto), dove Leonardo ha già da molti anni lo stabilimento che costruisce due sezioni di fusoliera del Boeing 787 (e sarà qui il Leonardo Lab) e a Bruxelles, nel Msac-Material Science Application Center di Solvay. Il nuovo insediamento di Grottaglie, dove Leonardo ha 1.300 dei 3.000 dipendenti diretti della Puglia, coincide con una fase di poco lavoro per lo stabilimento a causa della crisi Covid (fase che però si sta gestendo senza ricorrere alla cassa integrazione), ma apre, soprattutto, una nuova prospettiva industriale per il sito. Perché Leonardo ha sempre ritenuto la lavorazione della fibra di carbonio un punto di forza per Grottaglie. E il nuovo laboratorio effettuerà appunto ricerca sui materiali compositi termoplastici. Quest'ultimo nel settore aerospaziale, e in particolare per le strutture primarie, richiede lo sviluppo di nuovi materiali e di nuovi processi di produzione. Nello specifico, “Leonardo Solvay Joint Lab” si occuperà degli “engineered materials” a matrice termoplastica e, in particolare, dei processi di saldatura e laminazione automatica (consolidamento in situ) di strutture aerospaziali complesse e di grandi dimensioni.

Aerei che consumano meno carburante

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L'obiettivo, si spiega, è quello di migliorare le proprietà del prodotto, estenderne il ciclo di vita e aumentare l'efficienza della linea produttiva. I compositi termoplastici, si spiega ancora, offrono vantaggi unici. Tra questi, la riduzione del peso, che permette di avere aeromobili più efficienti in termini di consumo di carburante. Inoltre, il nuovo materiale non richiede, nella fase di realizzazione, l'impiego dell'autoclave per il consolidamento delle parti. Ciò determina ricadute in termini di sostenibilità sulla linea di produzione. L'accordo tra Leonardo e Solvay viene presentato come punto di partenza per ulteriori piattaforme di collaborazione, a breve e medio termine, su applicazioni nel settore aerospaziale e non solo.

Leonardo sostiene altresì che l'intesa con Solvay rappresenta il rafforzamento, in linea con il piano strategico “Be Tomorrow-Leonardo 2030”, dell'innovazione tecnologica come strumento di crescita sostenibile. Per Roberto Cingolani, Chief Technology and Innovation Officer Leonardo, “l'ambito di ricerca consentirà di migliorare prestazioni e sicurezza dei prodotti, per ampliarne le potenzialità, con una ricaduta diretta sull'impatto ambientale e il consumo delle risorse”. “La collaborazione è in linea con la strategia di Solvay di rafforzare la propria leadership come fornitore di materiali compositi innovativi in ambito aerospaziale e per altri settori”, dichiara Nicolas Cudre-Mauroux, Chief Technology and Innovation Officer di Solvay. Per il quale “la partnership con Leonardo potenzierà la nostra capacità di sviluppare soluzioni innovative nel composito termoplastico e ne incrementerà notevolmente l'adozione nel settore aerospaziale, contribuendo a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2”.

Profumo: 360 mln di investimenti in 4 siti

Ma l'accordo Leonardo-Solvay va inteso soprattutto come trampolino di lancio per progetti futuri. Infatti, chiariscono fonti vicine a Leonardo, qualunque nuova iniziativa che preveda fabbricazione e montaggio di grossi assiemi strutturali in fibra di carbonio, vedrebbe utilizzato il sito di Grottaglie, sia su eventuali nuovi programmi di Boeing che su programmi di altri produttori aeronautici. Lo stabilimento di Grottaglie, infatti, è assolutamente fruibile anche su programmi di altri produttori e sono allo studio soluzioni industriali che, proteggendo la proprietà intellettuale di Boeing sul “one piece barrell”, rendano possibili utilizzi alternativi del sito produttivo. Tant'è che sono in fase di studio ulteriori utilizzi del sito del Tarantino in campi diversi dall'aeronautica civile (come ad esempio alcune componenti del nuovo drone europeo) e altre strutture in carboresina in settori diversi da quello aerospaziale. Uno sforzo, questo, che rientra nella politica più generale del gruppo che, come recentemente dichiarato dall'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, vedrà, nei prossimi 4 anni, investimenti per 360 milioni di euro “per ammodernare i nostri stabilimenti di Grottaglie, Foggia, Pomigliano D'Arco e Nola”.

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