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Il segreto è il passaparola. Il successo silenzioso del videogioco Valheim su Steam

di Francesco Serino

Il trailer di Valheim

Un milione di copie vendute in una settimana, e non c'è ancora nessun rallentamento all'orizzonte Da Valheim a Satisfactory, i segreti della scuola videoludica svedese

21 febbraio 2021
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2' di lettura

Un milione di copie vendute in una settimana, e non c'è ancora nessun rallentamento all'orizzonte. No, non stiamo parlando del nuovo grande gioco firmato Sony o Nintendo, bensì di un progetto piccolo, anzi piccolissimo, chiamato Valhein, che negli ultimi giorni ha saputo conquistare la fantasia dei tanti che amano esplorare, sopravvivere e costruire.
Se questo trittico vi sembra familiare è perché lo è. Come Valhein esistono tanti altri giochi, ma a differenza dei suoi predecessori questo è dotato di un suo particolare fascino, una sua elegante coesione, che gli permettono di spiccare agile sopra la massa informe degli emuli di Minecraft. Il resto del lavoro lo ha fatto il pubblico di Twitch che, giocando in diretta, ha messo in moto un passaparola che ha trasformato Valhein in un vero e proprio fenomeno virale.

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Il segreto di Valheim.

L'incipit è semplice quanto coinvolgente: imprigionato in una sorta di purgatorio norreno, il giocatore dovrà invocare ed uccidere creature di forza crescente fino a guadagnarsi le chiavi del Valhalla. Si parte praticamente da zero, al centro di un mondo generato proceduralmente pieno di insidie come di sorprese, per un avventura alla quale potranno partecipare fino a dieci giocatori contemporaneamente. Lo svolgimento spinge a creare villaggi insieme agli amici, tracciare strade per spostare i materiali necessari alla costruzione e al sostentamento, e persino ad esplorare i mari combattendo contro draghi e visitando isole che si riveleranno essere in realtà enormi tartarughe giganti. In Valheim c'è molto di più, ma la sua storia è interessante anche per un'altra ragione, il suo successo potrebbe rivelarsi la scintilla che dà il via alla crescita di una nuova software house, Iron Gate che con i suoi quattro dipendenti ha creato il gioco, e all'esplosione di un team che sembra non sbagliarne una, i Coffe Stain Studios che lo hanno pubblicato. Spesso ci si dimentica che i grandi di oggi come Epic, Bethesda, Id Software, sono stati a loro volta i piccoli da guardare con sospetto del passato. Coffe Stain, nella sua breve storia, non ne sta sbagliando una, in primis come developer e ora, grazie a Valhein, anche come publisher.

Il precedente

Il più grande successo di questo team svedese si chiama Satisfactory, dove uno o più giocatori sono chiamati a costruire fabbriche e catene di montaggio sempre più complesse, in un contesto sci-fi pieno di insidie. Satisfactory è uno di quei titoli straordinario dove più che il grilletto facile è richiesta logica, creatività, grandi capacità di problem solving, oltre a una certa dose di coraggio. Il tipico gioco intelligente che guardando le classifiche sembra non trovate mai posto tra i più venduti, ma che invece tra gli scaffali digitali degli e-store più popolari riscuote grandissimo seguito. Coffe Stain e Iron Gate diventano cosi esempi perfetti di quella sorta di “lato oscuro della luna” che per la massa tutta PlayStation, Nintendo e Xbox sembra non esistere, ma che invece nasconde speso le gemme più preziose che questo medium può offrire.


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