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Il sontuoso guardaroba di Milovan Farronato, selezionato e indossato da una schiera di amici, artisti e collaboratori, ritratti per IL da Fenton Bailey. È il cortocircuito creativo che ha dato vita alla galleria di abiti animati pubblicata sul nostro ultimo numero. Scrive Milovan Farronato nel suo racconto: «Spesso resto sorpreso nella riesumazione di capi che avevo apparentemente rimosso, o che avevo comprato per un unico piacere visuale. Li offro dunque ad altri, condividendo memorie dove, per primo, il mio corpo si è rifugiato, dando forma a nuove e inaspettate trame. Una simbiosi. Diventano involucri che abitano nuove psicologie, e il garment stesso abita loro per la durata di questo transito. Ma se in questi rendez-vous improvvisati comprendessero di trovarsi meglio con loro che non con me? Allora... glieli regalo, lasciando che il vestiario prenda vita e forma. Omaggio l’abitante, o il visitatore del mio locus amoenus, permettendomi così di scavalcare la damnatio memoriae, la tabula rasa, l'annichilimento».
Il curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia ha ricreato per IL questa esperienza, invitando persone a lui care a dare vita a una galleria di ritratti in stile rinascimentale. C’è la collezionista Nicoletta Fiorucci, in camicia bianca Valentino, e Stella Bottai, con un completo Nike e una pelliccia vintage acquistata da Farronato, in saldo, ad Atene. C’è l’artista Sissi, che dagli armadi del curatore ha scelto un capo Gucci, ed Erika Verzutti, in collant e vestito “Made in Chinatown”, Milano. Ed altri amici ancora. Un happening festoso che incrocia suggestioni estetiche, sottili provocazioni e un gioioso senso di originalità.
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