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Emersione del lavoro nero e permessi temporanei per braccianti, colf e badanti

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(siculodoc - stock.adobe.com)

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13 maggio 2020
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1' di lettura

La regolarizzazione dei lavoratori impiegati nei campi e nel lavoro domestico ha creato le tensioni più acute nella maggioranza. Si punta ad ancorare l’emersione del lavoro nero all'immunità del datore che presenta l'istanza: uno scudo che viene escluso per chi negli ultimi cinque anni sia stato condannato anche in via non definitiva per i reati di caporalato, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, tratta e sfruttamento della prostituzione, reclutamento di minori, droga. La seconda gamba poggia sulla possibilità di rilasciare permessi di soggiorno temporanei per la ricerca di lavoro della durata di sei mesi a chi ne abbia uno scaduto entro il 31 ottobre 2019, se l'Ispettorato del lavoro accerta che abbia già prestato attività in agricoltura o come badante o colf. Tutto con un vantaggio in termini di gettito per l'Inps: 400 euro forfettari per ogni datore, 160 euro per il prolungamento dei permessi.

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