Joe Biden (Afp)
«Il tempo dirà chi entrerà in carica a gennaio»: lo ha detto Donald Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca, riferendosi alla controversia sull'esito delle presidenziali.
Nella telefonata col premier italiano Giuseppe Conte, il presidente eletto Joe Biden lo ha ringraziato per le sue congratulazioni e gli ha espresso il suo “impegno a rafforzare le relazioni con l'Italia e a rivitalizzare la relazione transatlantica, anche attraverso la Nato e la Ue”. Lo rende noto il team dello stesso Biden.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto questa sera una conversazione telefonica con il presidente eletto degli Stati Uniti d'America, Joseph Biden. Lo rende noto Palazzo Chigi. Nel corso del colloquio, nel quale il presidente Conte ha ribadito le sue congratulazioni a Biden e alla vice presidente eletta Kamala Harris, sono stati sottolineati i tradizionali, profondi legami di amicizia ed alleanza fra i due Paesi. È stata inoltre riaffermata la forte volontà di collaborare di fronte alle grandi sfide globali, in merito alle quali Italia e Stati Uniti condividono le medesime priorità.
Joe Biden ha vinto in Georgia secondo le proiezioni della Cnn, che assegnano invece la North Carolina a Donald Trump.
Donald Trump, quasi assente da ogni evento pubblico dopo le elezioni, di cui continua a contestare l'esito, uscira' dall'ombra oggi con una conferenza stampa alla Casa Bianca alle 16 (le 22 in Italia) in cui dara' un aggiornamento sull'operazione 'Warp Speed', che coordina la strategia del governo sui vaccini anti covid. Prevista anche la presenza di Anthony Fauci, da tempo ai ferri corti col presidente.
Donald Trump potrebbe unirsi domani ai suoi sostenitori che manifesteranno a Washington. Lo ha annunciato lo stesso presidente americano uscente su Twitter.
Gli avvocati della campagna di Donald Trump hanno ritirato l'azione legale volta al riconteggio dei voti in Arizona. La decisione e' stata motivata dal fatto che ricontare i voti non potrebbe cambiare il risultato a favore di Joe Biden in quello stato.
«Penso che il presidente Trump il 20 gennaio parteciperà al suo Inauguration Day»: così la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, ha risposto su Fox Business a chi le chiedeva se Donald Trump parteciperà alla cerimonia del giuramento di Joe Biden. «Il presidente Trump crede che sarà ancora il presidente Trump e che inizierà un secondo mandato», ha aggiunto McEnany.
Quando ancora Trump non riconosce la vittoria, Biden lavora ai nomi del suo governo, dice un membro della transizione Psaki il quale sottolinea che in questa settimana Biden ha discusso con i suoi consiglieri sui nomi della prossima Amministrazione Usa, segno che la vittoria per lui non è più in discussione.
Non si fermano le epurazioni di Donald Trump nell'amministrazione contro chiunque sia sospettato di slealtà verso il presidente. La Casa Bianca, scrive il Washington Post, ha costretto alle dimissioni due alti dirigenti del dipartimento per la Sicurezza interna: Valery Boyd, responsabile per gli affari internazionali, e Bryan Ware, consigliere politico all'agenzia per la cyber-sicurezza e la sicurezza delle infrastrutture. E' la stessa agenzia che ha certificato l'assenza di brogli nelle elezioni. Nella sua lettera di addio, Boyd ha scritto al segretario ad interim per la Homeland security Chad Wolf di sperare che i dirigenti governativi agiscano “con onore” durante la transizione dei poteri.
L'amministrazione Trump sta operando come se si avviasse verso un secondo mandato: lo ha detto Peter Navarro, il consigliere di Donald Trump per le politiche commerciali. “Ci stiamo muovendo presupponendo che ci sarà un secondo mandato”, ha affermato Navarro in un'intervista a Fox Business, riecheggiando le parole del segretario di Stato Mike Pompeo e ribadendo quindi il rifiuto della Casa Bianca di riconoscere la vittoria di Joe Biden.
Il vicepresidente brasiliano Hamilton Mourao ha riconosciuto oggi la vittoria del candidato democratico Joe Biden alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, contrariamente al capo dello Stato, Jair Bolsonaro, che continua a sperare nel successo del suo alleato politico, Donald Trump, assegnato per via legale. “Personalmente lo riconosco, non rispondo per il governo, ritengo che la vittoria di Biden sia sempre più irreversibile”, ha detto Mourao. L'insistenza nel non accettare la sconfitta di Trump sta isolando Bolsonaro anche all'interno della sua stessa maggioranza. Secondo la stampa locale, il generale in pensione ed ex ministro di Bolsonaro, Carlos Alberto dos Santos Cruz, ha chiesto al presidente di porre fine al suo “show” e di smetterla di comportarsi come uno “spaccone”.
L'arrivo del segretario di Stato Usa Mike Pompeo in Israele la prossima settimana sta suscitando parecchi interrogativi tra gli analisti del paese. Uno di quelli più evocati è un possibile attacco all'Iran - compiuto direttamente dagli Usa o da Israele o congiunto - prima che il presidente Trump lasci la Casa Bianca a gennaio. Pompeo tra l'altro - come annunciato da varie fonti ma per adesso senza conferme ufficiali - rompendo un tabù durato fino ad oggi avrebbe intenzione di visitare, primo nella sua posizione, un insediamento ebraico in Cisgiordania (l'azienda vinicola di Psagot, vicino Gerusalemme, che gli ha dedicato un'etichetta) e anche le Alture del Golan, su cui il presidente Donald Trump ha riconosciuto unilateralmente la sovranità israeliana. L'analista militare del Jerusalem Post Yacoov Katz ad esempio ha ricordato - oltre alla prossima visita di Pompeo - che la settimana scorsa è stato in Israele Elliott Abrams, l'inviato di Trump sull'Iran, per incontrare il premier Benyamin Netanyahu. Inoltre giovedì scorso il capo di stato maggiore israeliano Aviv Kochavi ha avuto un colloquio video con la sua controparte statunitense Mark Milley. A suscitare il dubbio - ha ricordato ancora Katz - è stato proprio Herbert Raymond McMaster, ex consigliere della sicurezza nazionale del presidente Usa, che a Fox News ha evocato la possibilità che sia Israele, timoroso delle future politiche di Biden sull'Iran, ad attaccare prima che ci sia il cambio alla Casa Bianca. Tuttavia Katz - dopo aver sottolineato il rincorrersi delle stesse voci già nel 2008 e nel 2012 - ha ammonito che “se tutto è possibile, specialmente con Trump, non sembra esserci proprio l'urgenza di un attacco ora”. L'altrettanto autorevole analista di Haaretz Amos Harel si è chiesto cosa venga a fare Pompeo adesso in Israele quando si è ad un passo dal cambio della guardia. E il dubbio, a suo dire, autorizza la congettura. “Trump - ha scritto - è il presidente Usa meno prevedibile di sempre e c'è un certo nervosismo in Israele nel cercare di cogliere le sue intenzioni sull'Iran nel periodo di transizione”. Per Harel tuttavia appare “irragionevole” che Netanyahu cerchi di imporre ai suoi alleati di governo, guidati da Benny Gantz, e all'alto comando delle forze di difesa israeliane (che ha delle riserve) “una mossa unilaterale israeliana in Iran. Ma è difficile escludere completamente - ha concluso - un'operazione americana”.
Ondata di contagi nel Secret Service, l'agenzia federale statunitense che si occupa della sicurezza del presidente, della sua famiglia e delle più alte cariche dello Stato. Oltre 130 agenti sono risultati positivi o sono in quarantena dopo il tour de force dell'ultima fase della campagna elettorale di Donald Trump, quando quest'ultimo è arrivato a tenere fino a cinque affollati comizi al giorno. Si sta anche tentando di capire - scrive il Washington Post - se una parte dei contagi sia invece legato alla situazione interna alla Casa Bianca, divenuta nelle scorse settimane un focolaio con diversi funzionari e membri dello staff contagiati.(
Continuano le 'purghe' di Donald Trump al Pentagono: dopo il siluramento del ministro della difesa Mark Esper si e' dimesso anche il vice capo di gabinetto Alexis Ross, seguendo cosi' il chief of staff Jen Stewart ed altri due dirigenti che supervisionavano l'area politica e dell'intelligence.
Ampio spazio sull'Osservatore Romano di oggi, il quotidiano della Santa Sede, alla cronaca sugli sviluppi del voto negli Stati Uniti, con l'evidenziazione nel titolo “Usa 2020: nessun broglio” e nell'occhiello, la telefonata intercorsa tra il presidente eletto Joe Biden e Papa Francesco. Alla cronaca si aggiunge un commento firmato da Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale dei media vaticani, che indica le direttrici per la nuova presidenza individuando anche un parallelismo con alcuni recenti discorsi del Pontefice. “'Una casa divisa contro se stessa non può reggersi in piedi'. Il 16 giugno del 1858, Abraham Lincoln, all'epoca candidato al Senato, pronunciava questa frase, ispirata dal Vangelo di Marco, in un discorso volto a sottolineare come la giovane democrazia americana non avrebbe potuto reggersi in piedi con metà degli Stati che permettevano la schiavitù - si legge sull'Osservatore -. Quel discorso del futuro presidente degli Stati Uniti, citato innumerevoli volte nell'ultimo secolo e mezzo, resta un monito sempre attuale per il popolo americano che fin dal suo stemma, scelto dai Padri Fondatori, si richiama al principio dell'unità: 'E pluribus unum'”. “Proprio l'unità - prosegue l'articolo -, che 'è superiore al conflitto' per dirla con Evangelii Gaudium, viene fortemente evocata in questo momento dopo le elezioni presidenziali americane più divisive e polarizzanti della storia recente del Paese. 'Ora è il momento per i nostri leader di ritrovarsi in uno spirito di unità”, ha affermato il presidente dei vescovi Usa, l'arcivescovo di Los Angeles José H. Gomez, in un messaggio di congratulazioni al presidente eletto Joe Biden e alla vice-presidente eletta Kamala Harris'”. “Del resto - prosegue il commento dell'Osservatore -, in modo pressoché unanime, i media americani pongono il tema della riconciliazione nazionale come la sfida più urgente (assieme al covid-19 e alla conseguente crisi economica) che, dal 20 gennaio prossimo, dovrà affrontare l'inquilino della Casa Bianca. Significativamente, il 30 giugno scorso, Papa Francesco si soffermava proprio sulla questione dell'unità in un messaggio alla Catholic Press Association, l'associazione dei media cattolici nordamericani. 'E pluribus unum, l'ideale dell'unità in mezzo alla diversità, nel motto degli Stati Uniti' osservava il Pontefice, 'deve ispirare anche il servizio che offrite al bene comune. Questo bisogno è ancora più urgente oggi, in un'epoca caratterizzata da conflitti e polarizzazioni da cui non sembra essere immune neppure la comunità cattolica. Abbiamo bisogno di media capaci di costruire ponti, difendere la vita e abbattere i muri, visibili e invisibili, che impediscono il dialogo sincero e la vera comunicazione tra le persone e le comunità'. Parole - si sottolinea - dedicate ai mezzi di comunicazione, ma estendibili anche ad altri ambiti della società americana”.
Il 2024 non è un'ipotesi per Donald Trump. Lo sostiene la nipote Mary Trump, in rotta con lo zio e con la famiglia anche per una questione di eredita'. Intervistata dalla Cnn, la psicologa e scrittrice ha spiegato che lo zio non si ricandiderà per una semplice ragione: non vuole trovarsi in una posizione in cui può perdere di nuovo. A suo avviso, se il presidente ha speculato con il suo entourage su una possibile ricandidatura è solo per una questione di ego. “Trump dovrebbe svolgere un ruolo secondario nei prossimi quattro anni e non è qualcosa che è incline a fare”, ha osservato. Infine ha ricordato che nei prossimi anni si potrebbero profilare fattori come la salute, l'età e questioni giudiziarie come impedimento ad una ricandidatura.
Il team per la transizione di Joe Biden starebbe valutando il nome di Hillary Clinton per il ruolo di ambasciatrice americana all'Onu. Lo rivela il Washington Post citando fonti informate, secondo cui l'ex candidata democratica alle presidenziali è “in discussione” perché si pensa che la sua scelta aumenterebbe l'immagine e il prestigio degli Stati Uniti nell'organizzazione internazionale dopo il mandato di Donald Trump. “Sarebbe un modo per sottolineare l'importanza di quella posizione nella sua amministrazione, e aumenterebbe il prestigio delle stesse Nazioni Unite”, ha spiegato la fonte. La mossa, tuttavia, potrebbe trasformarsi in un boomerang per Biden, in primis visto che la Clinton non è amata da una parte degli elettori democratici (come hanno dimostrato le elezioni del 2016), e poi perché il modo in cui ha gestito l'attacco del 2011 al consolato Usa a Bengasi, in Libia, è rimasto un punto debole che la espone a facili critiche. In lizza per il ruolo di ambasciatore all'Onu c'è anche l'ex candidato alle primarie Pete Buttigieg.
Quattro anni fa il Las Vegas Review Journal fu il primo giornale importante a dare il suo endorsement all'allora candidato presidenziale Donald Trump, ribadendolo nella campagna del 2020. Ora però il maggior quotidiano del Nevada, di proprietà del magnate dei casinò Sheldon Adelson, uno dei suoi maggiori sostenitori e donatori, lo invita ad ammettere la sconfitta in un editoriale dal titolo 'Il presidente Trump cerca di ritardare l'inevitabile'. “Calza a pennello che la presidenza Trump si concluda in una babele di spacconate e spavalderie”, si legge nell'articolo, che rappresenta il punto di vista della proprietà. “Ma il presidente fa un disservizio ai suoi rabbiosi supporter insistendo che, senza i brogli, ha vinto le elezioni. Questo è semplicemente falso”, prosegue l'editoriale. Secondo il giornale non c'è “alcuna prova” che i brogli siano costate le elezioni a Trump, “a prescindere da quanto il presidente twitti il contrario e i suoi sostenitori lo desiderino”. “Un sistema elettorale con la partecipazione di 150 milioni di americani - si legge ancora - avrà la sua parte di problemi ma è un insulto alla ragione e alla logica argomentare che isolate irregolarità costituiscano prova di una grande cospirazione nazionale” per rubare i voti a Trump, come dimostra il fatto che i democratici non hanno raggiunto i loro obiettivi alla Camera e che il Senato potrebbe restare sotto il controllo repubblicano. Trump “ha perso queste elezioni perché alla fine non ha attratto abbastanza voti e non è riuscito a vincere un pugno di Stati che conquistò nel 2016”, conclude l'articolo, sostenendo che “non ha nulla da perdere” a cooperare con il transition team di Biden e che il candidato dem “merita la stessa considerazione” offerta a Trump nel 2016 dall'allora presidente Barack Obama.
Anthony Fauci, il più importante immunologo americano, ha detto che non ha alcun contatto con il presidente eletto Joe Biden e con il suo team di transizione sulla pandemia. «sto al mio posto, riporta Reuters, non sono un politico. Mi occupo di sanità pubblica». Da gennaio Fauci fa parte del team Trump da gennaio.
Donald Trump stenta ad elaborare la sconfitta e non vuole andar via? La tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung, con una vignetta in apertura di giornale, ironizza oggi sull'inedita situazione politica americana e propone una “soluzione divina”, mostrando un dialogo fra Papa Francesco e il predecessore Benedetto XVI. “Suvvia! Lasciamo che il signor Trump resti alla Casa bianca - dice Bergoglio -. Del resto anche noi siamo in due...”. La trovata satirica è firmata dal duo Achim Greser e Heribert Lenz, che disegnano regolarmente per il quotidiano di Francoforte vicino ai conservatori.
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha chiesto in tono apparentemente ironico se si fossero concluse le elezioni negli Stati Uniti, dove è stata annunciata la vittoria del democratico Joe Biden, che finora non è stato riconosciuto dal governo brasiliano come presidente eletto degli Usa. Parlando con un sostenitore che lo attendeva all'esterno del Palacio da Alvorada, sua residenza ufficiale a Brasilia, e che diceva di essere “triste” per la sconfitta del repubblicano Donald Trump, il capo dello Stato ha domandato: “Ma le elezioni sono finite?”, per poi abbozzare un sorriso. Bolsonaro è un fedele alleato di Trump, di cui ha auspicato la rielezione, mentre ha espresso divergenze con Biden, soprattutto per quanto riguarda le critiche ricevute sulla politica brasiliana in Amazzonia.
Il presidente Usa uscente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone alle imprese Usa e agli investitori privati statunitensi di disinvestire da una lista di 31 aziende cinesi. La decisione ha suscitato una reazione ufficiale di Pechino. L'ordine esecutivo sarà in vigore dal prossimo 11 gennaio, nove giorni prima del previsto cambio della guardia alla Casa Bianca con Joe Biden, e impedisce ad aziende americane e privati di detenere azioni direttamente o indirettamente tramite fondi, in 31 imprese cinesi accusate di lavorare alla modernizzazione dell'esercito cinese e allo sviluppo delle attività di intellingence e di sicurezza del Paese. Il decreto di Trump prevede che eventuali partecipazioni in queste aziende cinesi, che si occupano di aerospazio, costruzioni di navi, tecnologia, siano cedute entro novembre 2021. Pechino stamani ha accusato Washington “di abuso di autorità” secondo le parole del portavoce del ministero degli esteri Wang Wenbin. “E' una misura che nuoce non soltanto ai diritti e agli interessi legittimi delle imprese cinesi ma anche a quelli degli investitori internazionali, ivi compresi quelli statunitensi”. Tra le 31 aziende cinesi coinvolte ci sono anche China Mobile Communications e China Telecommunications che hanno azioni o depositary receipt scambiate al Nyse.
Le accuse di frodi elettorali negli Usa rappresentano «un ulteriore passo nella delegittimazione non solo della prossima amministrazione Biden, ma della democrazia in generale, e questa è una strada pericolosa». Lo dice l’ex presidente Barack Obama in una intervista a Cbs che andrà in onda domenica, ripresa dalla Bbc online. Obama aggiunge che le accuse provenienti da Donald Trump sono motivate dal semplice fatto che «al presidente non piace perdere. Ma sono più preoccupato - aggiunge l’ex inquilino della Casa Bianca - del fatto che altri esponenti repubblicani, che chiaramente sono a conoscenza della realtà, lo appoggiano».
La Cina si congratula con il presidente eletto degli Usa Joe Biden per la vittoria alle elezioni presidenziali del 3 novembre: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wan Wenbin che, in conferenza stampa, ha aggiunto anche che «la Cina rispetta la scelta del popolo americano. Esprimiamo le nostre congratulazioni a Biden e alla vice Kamala Harris». Pechino era tra i pochi Paesi che non si erano ancora complimentati con Biden: il 9 novembre, sempre Wang, aveva detto che «abbiamo notato che Joe Biden ha dichiarato la sua vittoria elettorale. La nostra comprensione è che il risultato delle elezioni sarà determinato in conformità con le leggi e le procedure statunitensi».
Mark Zuckerberg ha detto in un incontro con i suoi dipendenti che «l’esito delle elezioni è ora chiaro e che Joe Biden sarà il nostro prossimo presidente. È importante che la gente abbia fiducia che le elezioni sono state fondamentalmente oneste e questo vale anche per le decine di milioni di persone che hanno votato per Trump», ha osservato il ceo di Facebook, secondo quanto riportato da BuzzFeed News e confermato da un portavoce Fb. Sono i primi commenti di Zuckerberg a riconoscere la vittoria di Biden, mentre Trump continua a denunciare elezioni fraudolente.
Con i suoi ricorsi legali sul voto Donald Trump «sta semplicemente tentando di sopravvivere da un notiziario a un altro, osservando quanto lontano può spingere la sua offensiva contro la sconfitta e assicurarsi il supporto permanente della sua base repubblicana». Lo scrive il New York Times, secondo cui però «come prossimo passo, Trump sta parlando seriamente di annunciare che intende correre nuovamente nel 2024, consapevole che, lo faccia o meno, congelerà un campo già affollato di possibili candidati repubblicani». Secondo i repubblicani, prosegue il Nyt, in questo modo Trump «manterrà il largo sostegno che ha mostrato anche nella sconfitta e potrebbe garantirsi un redditizio contratto per un libro o onorari per conferenze». Il presidente, sempre secondo il quotidiano, ha detto ad alcuni consiglieri che se la corsa sarà certificata a favore di Joe Biden annuncerà la campagna per il 2024 poco dopo.
Diverse autorità elettorali americane statali e locali hanno affermato in un comunicato congiunto di non aver trovato, a oltre una settimana dalle elezioni presidenziali, «alcuna prova» di schede perse o modificate o di sistemi di voto violati. «L’elezione del 3 novembre è stata la più sicura della storia degli Stati Uniti», garantiscono, contraddicendo le accuse di elezioni fraudolente da parte di Donald Trump e del suo entourage.
Joe Biden ha vinto l’Arizona e i suoi 11 grandi elettori per circa 11mila voti (40,40% a 40,06%). L’ultimo candidato presidenziale democratico a trionfare qui fu Bill Clinton nel 1996. La notizia arriva dalla Cnn. Nella notte delle elezioni Ap e Fox avevano già proiettato il successo di Biden, ma la sua assegnazione era rimasta controversa. Prima di Bill Clinton, l’ultimo democratico che era stato votato in questo stato come presidente fu Harry S. Truman nel 1948. Donald Trump aveva trionfato qui nel 2016 con un vantaggio del 3,5% su Hillary Clinton. L’Arizona à lo «home stat» del defunto senatore repubblicano John McCain, fiero avversario del presidente. La vedova si è schierata con Biden ed è entrata nel suo transition team.
Christopher Krebs, l’alto funzionario Usa che ha lavorato per proteggere le elezioni dai cyber-attacchi, ha detto ai suoi collaboratori che si aspetta di essere licenziato dalla Casa Bianca. Lo scrive l’agenzia Reuters, citando fonti familiari con la situazione.
Krebs, oggi a capo della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (Cisa) del Dipartimento di Homeland Security, non ha risposto a richieste di commento.
La Pennsylvania non includerà nel suo conteggio finale le schede degli elettori che avevano approfittato di una proroga per identificarsi al seggio. Il motivo? Il funzionario che ha concesso la dilazione non aveva le autorità per farlo. È quanto ha stabilito la giudice della Corte del Commonwealth Mary Hannah Leavit, dichiarando che il il segretario di Statp della Pennsylvania Kathy Boockvar «non aveva l'autorità» di prorogare la scadenza originale del 9 novembre di 3 giorni.
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta agli americani di investire in 31 società cinesi che secondo gli Stati Uniti aiutano l'esercito della Cina. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che l'ordine entrerà in vigore l'11 gennaio e prevede la vendita delle azioni o partecipazioni in queste aziende entro il novembre 2021.
Cresce il numero dei senatori repubblicani che, pur non riconoscendo ancora pubblicamente la vittoria di Joe Biden, affermano che dovrebbe iniziare a ricevere i briefing di intelligence. “Credo che dovrebbe riceverli”, ha detto alla Cnn Lindsa y Graham, uno dei principali alleati di Donald Trump al Senato. Prima di lui altri due senatori, Rob Portman e James Lankford, avevano già spezzato una lancia a favore del democratico. Favorevoli anche Lisa Murkowski e Susan Collins, le due senatrici moderate che sono state le uniche, insieme a Mitt Romney ed un altro senatore, a riconoscere la vittoria di Biden.
Joe Biden ha parlato oggi con Papa Francesco e lo ha ringraziato per aver ricevuto la sua «benedizione» e le sue «congratulazioni», sottolineando il suo apprezzamento per la «leadership del pontefice nella promozione della pace, della riconciliazione e dei comuni legami di umanità nel mondo». Lo rende noto lo staff dello stesso Biden.
Nel suo colloquio con papa Francesco, il presidente eletto Joe Biden “ha espresso il suo desiderio di lavorare insieme sulla base della comune fede nella dignità ed eguaglianza di tutti gli esseri umani su questioni come le persone emarginate e povere, la crisi del climate change, dare il benvenuto e integrare gli immigrati e i rifugiati nelle nostre comunità”. Lo rende noto lo staff di Joe Biden.
Il leader dem al Senato Chuck Schumer ha accusato i colleghi repubblicani di «avvelenare» la democrazia del Paese continuando a rifiutare di riconoscere la vittoria di Joe Biden alle elezioni. «Abbiamo avuto un'elezione presidenziale divisiva e molto combattuta ma invece di lavorare per riunificare il Paese in modo da poter combattere il nostro nemico comune, il Covid 19, i repubblicani al Congresso stanno diffondendo teorie cospirative, negando la realta' e avvelenando il bene della nostra democrazia», ha accusato.
«I rating giornalieri di Fox News sono completamente crollati. Nel weekend sono addirittura peggio. Molto triste veder succedere questo ma hanno dimenticato ciò che li ha resi di successo, ciò che li ha fatti arrivare lì. Hanno dimenticato la gallina dalle uova d'oro. La più grande differenza tra le elezioni 2016 e del 2020 è stata Fox news»: lo twitta Donald Trump, rilanciando le accuse alla tv di averlo tradito.
Donald Trump è tornato a twittare in modo compulsivo, continuando la sua crociata contro la Fox. Nelle ultime raffiche di cinguetti ha ritwittato le critiche di molti suoi supporter contro la tv di Murdoch, da cui si sente tradito, e il sostegno ad altre tv conservatrici considerate una valida alternativa, come NewsMax e One America News Network (Oann). Newsmax è un sito di notizie e opinioni americano conservatore fondato da Christopher Ruddy nel 1998 e gestito da Newsmax Media: appoggia chiaramente il presidente. Oaan è invece un canale via cavo di estrema destra pro Trump, fondato da Robert Herring Sr. e di proprietà di Herring Networks, lanciato nel 2013.
La speaker della Camera, Nancy Pelosi, si è mostrata fiduciosa sull’esito della transizione presidenziale e ha detto che il presidente eletto Joe Biden «andrà bene» nel processo. «Conosce il territorio. Quindi andrà bene nella transizione» ha dichiarato.
«Se per rispetto dell'istituzione, per le lezioni di suo padre, per brutti ricordi della sua transizione, o semplicemente per fondamentale decenza, il presidente George W. Bush fece tutto il possibile per rendere le 11 settimane tra la mia elezione e la sua partenza della Casa Bianca più semplici possibili», scrive l'ex presidente Barack Obama nel suo nuovo libro di memorie: «Mi ripromisi allora che avrei fatto lo stesso col mio successore», afferma Obama in 'A Promised Land', in uscita negli Usa il 17 novembre. Nel libro, di cui la Cnn ha ottenuto una anticipazione, Obama ricorda che le gemelle Bush, Barbara e Jenna, «cambiarono i loro programmi» per dare un tour della loro nuova casa alle sue figlie, Sasha e Malia.
Donald Trump intende firmare nelle sue ultime dieci settimane una raffica di provvedimenti esecutivi su immigrazione, commercio, sanità, Cina e scuola. Un segnale che continua a governare ma anche un'implicita ammissione di sconfitta perché i presidenti uscenti di entrambi i partiti hanno sempre usato il periodo in cui diventano 'un'anatra zoppa' (lame duck) per cementare la loro agenda e creare problemi all'amministrazione successiva. Lo scrive Politico.
Lunedì il chief of staff Mark Meadow ha chiesto ai consiglieri di individuare una serie di obiettivi raggiungibili entro l'insediamento di Joe Biden e per ora è stata messa a punto una lista di 15 mosse. Tra queste la finalizzazione della stretta sui visti H-1B, che consentono ai datori di lavoro di assumere temporaneamente personale straniero specializzato.
Ma anche l'assegnazione di fondi Covid ai genitori di alunni le cui scuole sono state chiuse per la pandemia, da utilizzare per mandare i figli in scuole private o parrocchiali. Possibili azioni anche contro Pechino, dalle app cinesi a nuove sanzioni. Nel 2008, quando il presidente George W. Bush stava arrivando a fine mandato, la sua amministrazione concluse 105 provvedimenti. Nel 2016, il governo Obama ne portò a termine 127
James Lankford, senatore repubblicano dell'Oklahoma, spezza una lancia a favore di Joe Biden, annunciando che è pronto ad intervenire se entro la fine della settimana l'amministrazione Trump non darà al democratico accesso al briefing quotidiano dell'intelligence per il presidente, uno dei primi diritti di un candidato dopo aver vinto le elezioni. “E' necessario, in modo tale che, a prescindere dall'esito delle elezioni, chi vince sia pronto per questo compito”, ha spiegato Lankford, che siede nella commissione di vigilanza. Per ora il governo Trump ha bloccato il processo di transizione insistendo sulle accuse di brogli elettorali.
Joe Biden ha scelto: Ron Klain sarà il suo capo dello staff. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. Klain è la prima scelta di Biden, che dimostra così di privilegiare l'esperienza e la competenza. Klain stato consigliere di presidenti e vicepresidenti democratici. E' stato consigliere di Biden negli anni 1980, quando il presidente-eletto era a capo della commissione Giustizia della Camera.
La Russia non si aspetta cambiamenti rivoluzionari nei suoi confronti dalla nuova amministrazione degli Stati Uniti. Lo ha detto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, citato da Interfax. La politica proposta da Joe Biden ricorda quella di Barack Obama, ha sottolineato Lavrov.
La Cina ha rivendicato la sua sovranità sulle isole contese Diaoyu, nel Mare cinese orientale, chiamate Senkaku dai giapponesi, definendole suo “territorio intrinseco”, esortando Usa e Giappone a “non mettere in pericolo la pace e la stabilità nella regione e a non danneggiare gli interessi di terzi”. Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, in conferenza stampa, ha criticato il trattato di sicurezza tra Washington e Tokyo, definito un “prodotto della Guerra Fredda”. Le osservazioni di Wang sulle isole contese sono maturate a seguito della prima telefonata intercorsa oggi tra il presidente eletto Usa, Joe Biden, e il premier giapponese, Yoshihide Suga, in cui gli Usa hanno riaffermato l'impegno a difendere le Senkaku in forza del trattato bilaterale sulla sicurezza firmato nel 1960. Gli isolotti disabitati sono amministrati dal Giappone, ma sono rivendicati con sempre maggiore insistenza dalla Cina che ha inviato con frequenza quotidiana sue unità navali, in prevalenza della guardia costiera, a presidio delle acque limitrofe.
“Se avessi un portafoglio che mi permettesse di lottare per i diritti delle famiglie che lavorano lo accetterei? Sì, lo farei”, ha dichiarato alla Cnn il senatore del Vermont Bernie Sanders, anima della sinistra progressista dei democratici e in odore di incarico nella futura amministrazione Biden. Alla domanda se sia vero che stia pensando al dicastero al Lavoro, Sanders ha risposto: “Quello che è vero è che voglio fare tutto quello che posso per proteggere le famiglie lavoratrici di questo Paese, che al momento stanno soffrendo in modo tremendo”, aggiungendo di accettare volentieri un incarico che glielo consenta: “Che sia al senato o nella futura amministrazione Biden, chi lo sa?”. L'Independent, invece, afferma che nel Partito democratico sta facendosi strada l'idea di escludere i principali rappresentanti della sinistra, Sanders ed Elizabeth Warren, da qualunque incarico di governo, nel timore di perdere ancora nelle lezioni di medio termine dopo che il partito dell'asinello si è già visto decurtare la maggioranza alla Camera dei rappresentanti di sei deputati ed è in bilico al Senato. Portavoce delle preoccupazioni dei centristi Dem al quotidiano britannico è il deputato della Virginia Gerry Connolly: “L'amministrazione Biden deve essere più sensibile sulla provenienza delle persone se si guardano ai numeri al Congresso. Non possiamo permetterci di mettere in pericolo i nostri seggi”, dice il parlamentare. Di tono opposto, alcuni giorni fa, era stato il monito della giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez, anche lei rappresentante dell'anima di sinistra, secondo la quale è stato invece proprio l'atteggiamento conservatore della campagna Biden ad aver fatto perdere voti ai dem.
Il rafforzamento dell’alleanza bilaterale tra Giappone e Stati Uniti, la cooperazione nella battaglia per sconfiggere la pandemia del coronavirus e gli sforzi comuni contro il cambiamento climatico. Sono stati questi i temi al centro della prima conversazione telefonica intercorsa tra il premier nipponico Yoshihide Suga e il presidente americano eletto Joe Biden, dopo le congratulazioni di rito. Parlando ai cronisti, Suga ha spiegato che l’alleanza tra i due paesi si inserisce in un momento di crescente instabilità per la regione dell’Asia pacifica e la sua esistenza servirà a garantire il mantenimento della pace e della prosperità per la comunità internazionale. Il premier giapponese ha aggiunto che ha anche discusso con Biden circa la possibilità di un incontro di persona «appena le contingenze lo permetteranno». Una visita a Washington che - secondo fonti del governo citate dai media nipponici - potrebbe concretizzarsi subito dopo l’inizio del mandato di Biden, il prossimo 20 gennaio.
Il Dipartimento di Stato americano non sta consentendo a Joe Biden di accedere ai messaggi dei leader stranieri giunti al ministero. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali per tradizione il Dipartimento di Stato facilita le comunicazioni con il presidente-eletto. Ma il fatto che il presidente in carica Donald Trump non abbia ancora accettato la vittoria di Biden fa sì che i messaggi non siano stati ricevuti dal presidente-eletto.
La campagna di Donald Trump punta a prevenire che gli stati in cui ha vinto Joe Biden possano certificare i risultati delle elezioni. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il blocco della certificazione è l’obiettivo delle azioni legali avviate in vari stati dal presidente Usa. Lo staff di Trump punta a ottenere dai tribunali ordini in grado di ritardare la certificazione negli stati chiave, così da aprire per i governi statali repubblicani la possibilità di spostare i grandi elettori a favore del presidente.
“Non c'è da aspettarsi” che Donald Trump “conceda” la vittoria: “potrebbe dire qualcosa del tipo: non credo ai risultati ma non li contesto”. Lo affermano, riporta Nbc, alcuni consiglieri del presidente, secondo i quali Trump potrebbe non concedere mai ufficialmente la vittoria a Joe Biden. E questa incertezza, aggiungono, alimenta una crescente frustrazione all'interno della Casa Bianca con una parte dello staff che ritiene la situazione “insostenibile”.
La Georgia inizierà un riconteggio manuale, contea per contea, di tutti i voti espressi nell’election day del 3 novembre, L’operazione sarà conclusa il 20 novembre. Lo ha comunicato il segretario di Stato, Brad Raffensperger, dopo che sono state rilevate alcune irregolarità negli scrutini. Il ricalcolo non modificherebbe comunque l’esito del voto, perché Biden ha superato la soglia dei 270 grandi elettori con la vittoria in Pennsylvania.
Un altro contagio alla Casa Bianca: il direttore degli affari politici Brian Jack e' risultato positivo al test del Covid-19. Lo riferisce la Cnn. Jack aveva partecipato una settimana fa alla notte elettorale di Donald Trump alla Casa Bianca.
“Il tempo sta per scadere per Donald Trump e per i repubblicani che lo viziano”: lo scrive oggi sul Washington Post l'ex consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton. Secondo Bolton, “il partito repubblicano non ha ancora sofferto danni irreparabili alla sua integrità e alla sua reputazione” malgrado le “furie” post-elettorali del presidente uscente, ma “questo non durerà molto a lungo”.
Nell'op-ed sul quotidiano della capitale, Bolton indica “la fredda realtà politica”: Trump sta “rafforzando il suo brand (almeno nella sua testa), mentre danneggia il brand del Gop. Il partito ha bisogno di una lunga conversazione interna sull'era post-Trump, ma prima bisogna arrivarci onorevolmente”. Bolton è stato consigliere per la Sicurezza Nazionale tra aprile 2018 e settembre 2019 e ha lasciato (molti dicono che sia stato messo alla porta) dopo una serie di profondi dissapori con Trump.
Joe Biden ha promesso il governo più variegato della storia ed è al lavoro a tempo pieno per centrare l'obiettivo. Fra audizioni e interviste via Zoom, il presidente-eletto e il suo transition team limano la squadra cercando un equilibrio fra le varie anime del Partito democratico all'interno del quale, dopo la vittoria, la tregua sembra essere finita. Consapevoli di aver giocato un ruolo chiave nelle elezioni, i progressisti hanno già presentato a Biden il loro Dream Team che si articola intorno a due figure chiave: Bernie Sanders al ministero del Lavoro ed Elizabeth Warren, la paladina anti-Wall Street che vuole lo spezzatino di Big Tech, al Tesoro.
Ma se un ruolo per Sanders appare probabile, per Warren il Tesoro probabilmente resterà solo un sogno. E questo anche perché la maggioranza al Senato potrebbe restare nelle mani dei repubblicani, rendendo così improbabile la conferma di progressisti in ruoli chiave come il Tesoro in un momento in cui l'economia sta subendo la crisi peggiore dalla Grande Depressione. In corsa per il dopo Steven Mnuchin ci sarebbe quindi la governatrice della Fed Lael Brainard, ex dell'amministrazione Obama e al momento la favorita. Ma la concorrenza è spietata: nella rosa dei papabili figurano l'ex presidente della Fed Janet Yellen e il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic, il primo afroamericano e il primo apertamente gay alla Fed.
Per rilanciare l'America sul palcoscenico internazionale Biden sarebbe poi orientato a consegnare le chiavi del Dipartimento di Stato a Susan Rice, ex ambasciatrice all'Onu. Anthony Blinken è il favorito per la nomina a consigliere alla Sicurezza nazionale, mentre l'ex candidato alle presidenziali Pete Buttigieg potrebbe diventare o ambasciatore al Palazzo di Vetro o numero uno del dipartimento per i Veterani.
Sanders come detto sembra essere proiettato al ministero del Lavoro mentre per il dipartimento di Giustizia, quello che dovrà decidere se procedere o meno contro Donald Trump, la rosa dei candidati include il governatore di New York Andrew Cuomo e Sally Yates, l'ex ministro della Giustizia ad interim licenziato da Trump per insubordinazione. Per la Sanità in tempi di pandemia si contendono il ruolo di ministro l'ex dell'amministrazione Obama Mandy Cohen e il governatore del New Mexico, Michelle Grisham.
Al dipartimento dell'Energia è in pole position Jay Inslee, il governatore dello Stato di Washington su cui scommettono gli ambientalisti. A Inslee potrebbe essere affiancato l'alleato di vecchia data di Biden, John Kerry. Per l'Istruzione, ministero che sta a cuore alla First Lady insegnante Jill Biden, sono in corsa altre due donne, Lily Eskelsen Garcia e Randi Weingarten, mentre all'ex candidata Amy Klobuchar potrebbe essere proposto il dipartimento dell'Agricoltura. In pole per la Cia ci sarebbe Tom Donilon mentre alla Difesa aspirano Tammy Duckworth, l'ex colonnello che ha perso tutte e due le gambe in Iraq, o Michele Flournoy. Insomma, dopo la nomina di Kamala Harris l'amministrazione Biden sembrerebbe voler entrare nella storia anche con il governo più rosa di sempre.
Il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, ha annunciato oggi che lo Stato inizierà un controllo manuale delle schede dei voti espressi per le elezioni presidenziali che sarà completato entro il 20 novembre, termine ultimo per la proclamazione del vincitore. La decisione arriva mentre il presidente eletto Joe Biden è dato attualmente in testa in Georgia (dove hanno votato circa 5 milioni di elettori) con un sottile margine di circa 14mila voti.
Sempre oggi, lo staff della campagna elettorale del presidente Donald Trump ha spiegato ai giornalisti di aver riscontrato diffuse irregolarità di voto ma ha citato poche prove. In precedenza, lo staff aveva pubblicato un elenco di quattro persone decedute i cui nomi sarebbero presenti nelle schede elettorali.
Donald Trump continua la sua battaglia legale sull'esito del voto in sei Stati, anche se persino i suoi consiglieri più stretti hanno riconosciuto in privato che la vittoria di Joe Biden è più una questione di 'quando' che di 'se'. Oggi il presidente si è visto attribuire - come previsto - la vittoria in Alaska, aumentando di 3 il numero dei grandi elettori: 217, lontano dalla soglia dei 270 già superata dal suo rivale. Biden ora ha 290 voti, se si include l'Arizona (11 voti), che tuttavia gli è stata assegnata solo da Ap e Fox (con lo scrutinio del 98% dei voti è in vantaggio 49,43% contro 49,04%, pari a circa 13mila voti).
In ogni caso grazie alla Pennsylvania ha già vinto. L'esito è ancora pendente in North Carolina, dove con il 98% dello spoglio il presidente guida con il 50% contro il 48,7% (24mila voti circa), e in Georgia, dove Biden è avanti: 49,52% contro 49,23% (14mila preferenze circa) mentre resta da scrutinare il 2% delle schede.
Si tratta di due veri e propri testa a testa. Trump ha presentato ricorsi in Arizona, Georgia, Nevada, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin ma per restare alla Casa Bianca dovrebbe vincere, oltre che in Arizona, in North Carolina e in Georgia e ribaltare i risultati in uno o più Stati già nella colonna di Biden. Si prevedono riconteggi in alcuni di questi Stati, come quello ordinato oggi in Georgia, ma sembra difficile se non impossibile che il presidente riesca a fare un poker o che la Corte suprema gli dia ragione su tutto. Tra l'altro già tra alcuni giorni scadono i termini per la certificazione dei voti in alcuni Stati.
In ogni caso esiste una scadenza entro la quale tutte le dispute legali dovranno essere decise: l'8 dicembre. Questo per permettere la settimana dopo, il 14 dicembre, l'elezione formale del presidente da parte dei grandi elettori. Ma se la situazione di stallo dovesse perdurare sarà alla fine la Camera a decidere chi è il vincitore.
«Sarò un commander in chief che rispetta il vostro sacrificio, capisce il vostro servizio e non tradirà mai i valori per cui combattete così coraggiosamente. Non tratterò mai voi e le vostre famiglie con nient'altro che l'onore che meritate»: è il messaggio di Joe Biden ai veterani per il Veteran day, con una apparente critica indiretta a Donald Trump, il quale aveva chiamato “perdenti” e “idioti” i soldati americani sconfitti in una battaglia della prima guerra mondiale.
Non ci sono prove che frodi o altre irregolarità abbiano giocato un ruolo nell'esito delle elezioni presidenziali americane. Lo sostengono i dirigenti elettorali degli Stati americani di entrambi i partiti che il New York Times ha contattato direttamente all'indomani del voto. Gli unici a non rispondere sono stati quelli del Texas, ma un portavoce della contea di Harris, la più grande del Lone Star State, ha riferito che ci sono state solo alcune questioni minori. Posizioni che confutano quindi la narrativa di elezioni fraudolenti alimentata dal presidente Donald Trump.
Dan Sullivan si aggiudica la sua rielezione in Senato per l'Alaska battendo Al Gross, un indipendente appoggiato dai democratici. La vittoria di Sullivan è importante per il Partito repubblicano che si assicura così 50 seggi in Senato in attesa dell'esito dei due ballottaggi in Georgia che decideranno chi, fra democratici e repubblicani, conquisterà la maggioranza. Al momento quindi i conservatori hanno 50 seggi e i democratici 48: se i liberal dovessero vincere i due ballottaggi in Georgia arriverebbero a 50 seggi, ma potrebbero contare sul voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris.
Purghe al Pentagono dopo il siluramento via Twitter del ministro Mark Esper, sostituito con Christopher Miller, il capo del centro nazionale antiterrorismo. Secondo la Cnn, altri tre alti dirigenti della Difesa sono stati licenziati o si sono dimessi nel giro di 24 ore e rimpiazzati con figure controverse ma leali al presidente. Tra queste il generale Anthony Tata, che ha preso il posto di James Anderson. In passato aveva fatto dichiarazioni islamofobiche, promosso teorie cospirative e definito Barack Obama un «leader terrorista».
Donald Trump farà visita nelle prossime ore al cimitero nazionale di Arlington per deporre una corona alla tomba del milite ignoto nell'anniversario del Veteran day. Sarà la sua prima apparizione pubblica, dopo le due uscite a golf, dall'infuriata conferenza stampa alla Casa Bianca di giovedì scorso sui risultati elettorali. Joe Biden invece ha in programma solo di incontrare il suo transition team.
I democratici hanno riconquistato per altri due anni la maggioranza della Camera, assicurandosi il controllo di almeno 218 seggi, secondo l'Ap, che conferma cosi' le proiezioni dei vari media Usa all'indomani delle elezioni. In questo modo avranno il controllo della House per quattro anni consecutivi per la seconda volta dal 1995, quando i repubblicani misero fine a 40 anni di dominio democratico. Il partito dovrebbe vincere altri seggi, ma difficilmente raggiungera' la soglia degli attuali 232 seggi dopo una inattesa rimonta repubblicana che potrebbe strappare almeno una decina di scranni
La campagna del presidente Donald Trump ha intentato un'altra causa nel Michigan contestando i risultati delle elezioni. La causa federale, che la campagna ha dichiarato di aver presentato martedì, cerca di impedire allo stato di certificare i risultati che mostrano il democratico Joe Biden in testa con quasi 146.000 voti.
La campagna ha chiesto a un giudice di impedire al Michigan di certificare le schede elettorali fraudolente, quelle ricevute dopo il giorno delle elezioni, quelle elaborate quando gli osservatori non erano presenti e quelle conteggiate con macchine di tabulazione o software difettosi. Almeno due precedenti cause per contestare i risultati delle elezioni statali sono già state respinte dai giudici del Michigan.
Trump ha detto che non accetta i risultati che dimostrano che Biden ha vinto e la sua campagna e i sostenitori repubblicani hanno fatto causa in almeno quattro stati. Esperti legali affermano che le cause non cambieranno sostanzialmente il conteggio dei voti o forniranno voti sufficienti per dare a Trump una vittoria nel collegio elettorale.
La campagna di Trump non ha fornito prove di una diffusa frode degli elettori.
Trump ha citato in giudizio lunedì anche la Pennsylvania
Un alto diplomatico russo ha detto che il suo paese non ha ancora preso contatto con la squadra del presidente eletto Joe Biden e non ha intenzione di farlo, rafforzando l'approccio poco entusiasta del Cremlino al nuovo leader americano.
Il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha detto che Mosca è stata scoraggiata dall'esperienza nel 2016, quando l'ambasciatore russo negli Stati Uniti è stato oggetto di una tempesta di critiche per il suo contatto con l'imminente amministrazione di Donald Trump. Ryabkov ha detto che finora non ci sono stati progressi nell'estensione del nuovo trattato Start, l'ultimo importante accordo nucleare tra Russia e Stati Uniti. L'amministrazione Trump ha respinto un'offerta russa di prolungare l'accordo, che scade a febbraio, di 12 mesi. Biden ha indicato che è disposto a prorogarlo per 5 anni come consentito dal trattato, che è stato firmato nel 2010.
Il presidente Vladimir Putin non si congratulerà con Biden fino a quando tutte le sfide legali di Trump non saranno state esaurite e il democratico non sarà ufficialmente dichiarato vincitore, ha detto il Cremlino all'inizio di questa settimana.
«La gente non accetterà queste elezioni truccate», twitta Donald Trump, pubblicando una serie di post sui presunti brogli nei diversi Stati Usa, di fatto confermando la sua volontà di non voler concedere la vittoria a Joe Biden. Il presidente eletto non esclude di intraprendere azioni legali contro l’amministrazione Trump accusandola di ostacolare in maniera illegale l’avvio del processo di transizione. Intanto alla Corte suprema si apre la sfida sull’Obamacare che Biden difende accusando i repubblicani di voler «ideologizzare» la sanità. E mentre Trump ribadisce che «le elezioni non sono finite», Biden parla con Macron, Angela Merkel e Boris Johnson. Poi twitta: «Ho detto loro che siamo di nuovo in gioco». Al via negoziati con il Giappone sulle basi militari Usa.
Il senatore repubblicano della North Carolina, Thom Tillis, sarà rieletto per un secondo mandato dopo che il democratico Cal Cunningham ha ammesso la sconfitta.
La corsa serrata è stata punteggiata nelle ultime settimane dalla rivelazione di uno scandalo di sms che ha coinvolto Cunningham, un ex senatore dello stato, e da una diagnosi positiva di Covid-19 per Tillis. Cunningham ha annunciato su Twitter di aver chiamato Tillis per congratularsi con il repubblicano.
L'equilibrio di potere in Senato dipende dalla Georgia, dove gli elettori sceglieranno i due senatori dello Stato in ballottaggio separato il 5 gennaio. I democratici hanno bisogno di un guadagno netto di tre seggi per ottenere il controllo del Senato. Attualmente i Repubblicani hanno 49 seggi al Senato contro i 48 dei Democratici.
“Il rifiuto di Donald Trump di concedere la vittoria e' imbarazzante, un imbarazzo peer l'intero Paese”: lo ha detto Joe Biden. Tuttavia, ha aggiunto, «non ha molte conseguenze. Sulla strada della transizione possiamo andare avanti senza fondi e senza briefing. Non vedo la necessita' di azioni legali per assicurare la transizione. Stiamo iniziando la transizione, è gia in corso. Nulla ci può fermare».
Si consolida il vantaggio di Joe Biden in Georgia. Con il 99% dei voti scrutinati il candidato democratico e presidente eletto è infatti al 49,5%, mentre Trump scivola dal 49,3 al 49, 2 per cento. Lo scarto, sempre minimo, è ora di quasi 13mila voti.
Crescono i timori sulla possibilità che Donald Trump, come ex presidente, possa rivelare informazioni riservate in grado di mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Tutti i presidenti lasciano la Casa Bianca in possesso di informazioni altamente classificate, dalle procedure per il lancio di armi nucleari alle capacità dell'intelligence. La paura degli esperti, riporta il Washington Post, è che un Trump indebitato e arrabbiato possa diffondere i 'segreti' americani, mettendo a rischio la sicurezza nazionale
Anche Angela Merkel ha avuto un colloquio telefonico con Joe Biden. La cancelliera, secdono quanto riferisce il suo portavoce, ha auspicato una relazione stretta e di reciproca fiducia. Merkel e Biden hanno concordato sull’mportanza delle relazioni transatlantiche nell’affrontare le sfide di oggi.
“Ho appena parlato con Joe Biden per congratularmi con lui per la sua elezione”. Lo scrive su Twitter il premier britannico Boris Johnson. “Non vedo l'ora di rafforzare il partenariato tra i nostri Paesi e di lavorare con lui sulle nostre priorità condivise: dalla lotta al cambiamento climatico, alla promozione della democrazia e alla ricostruzione migliore dopo la pandemia”, aggiunge.
Downing Street ha riferito che Johnson ha chiamato oggi il presidente eletto americano per felicitarsi anche a voce del risultato delle presidenziali. Il primo ministro conservatore britannico è stato uno dei primi a fare questa mossa, che arriva peraltro dopo la gaffe del messaggio di congratulazioni di sabato scorso: messaggio tempestivo, ma sotto il quale i media hanno scoperto essere rimaste celate (e non cancellate) le parole di un augurio alternativo preparato in caso di vittoria di Donald Trump - che di Johnson e della Brexit si è sempre detto sostenitore - e tenuto di riserva evidentemente fino a poco prima del riconoscimento del successo del candidato democratico. La gaffe diplomatica di Downing Street è stata svelata dapprima da un sito di giornalismo investigativo e poi ripresa fra gli altri dal Guardian. Sullo sfondo del tweet di congratulazioni indirizzato sabato da Johnson a Biden è stato ripescato chiaramente l'analogo messaggio destinato a Donald Trump per un suo eventuale secondo mandato alla Casa Bianca, sul quale l'ufficio stampa di Downing Street si era limitato a sovrascrivere il nuovo testo. Un pasticcio grafico dai risvolti farseschi, ma a rischio di conseguenze - secondo il Guardian - anche sulle relazioni già piuttosto fredde in partenza sul piano personale e politico fra Boris e Joe, a dispetto della tradizionale special relationship dell'alleanza fra i rispettivi Paesi. Un pasticcio cui la telefonata immediata fata oggi da Johnson all'ex vice di Barack Obama sembra voler porre riparo. Stizzita, comunque, la reazione dell'opposizione laburista interna al premier Tory, che per bocca del ministro ombra della Giustizia, David Lammy, deputato britannico di origini caraibiche come in parte la neovicepresidente eletta degli Usa, Kamala Harris, ha polemizzato contro il richiamo fatto da BoJo a Biden sul comune impegno a “promuovere la democrazia nel mondo”. Per essere credibile, ha sentenziato Lammy, Johnson dovrebbe prima “condannare, meglio tardi che mai, il suo vecchio compare Donald Trump”.
Emmanuel Macron ha telefonato al presidente eletto Joe Biden questo pomeriggio dicendosi pronto a lavorare con lui su clima, salute e nella lotta al terrorismo.
Il consigliere incaricato di guidare le sfide legali post-elettorali del presidente Donald Trump, David Bossie, è risultato positivo al Covid-19. Bossie, un importante attivista conservatore che guida il gruppo di difesa Citizens United, è risultato positivo domenica, unendosi al capo del personale della Casa Bianca Mark Meadows e al segretario per gli alloggi Ben Carson come vittime dell'ultimo focolaio di coronavirus che ha toccato la Casa Bianca. Bossie è stato scelto per guidare le sfide legali alla perdita elettorale di Trump.
“Mio marito sarebbe molto contento della vittoria” di Joe Biden. Lo afferma Cindy McCain, la vedova di John McCain, in un'intervista a Cnn dicendosi convinta che Biden riuscirà a mantenere la sua promessa di unire il paese. “Non l'avrei appoggiato se avessi ritenuto che non era impegnato su questo fronte”, dice la McCain.
Il premier britannico Boris Johnson si è congratulato con Joe Biden per la sua vittoria. Lo ha detto lo stesso Johnson. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha inviato un messaggio di congratulazioni al presidente eletto Usa Joe Biden. Lo riferisce il suo ufficio. Ankara aveva finora sostenuto che avrebbe atteso i risultati ufficiali prima di esprimere le congratulazioni al vincitore.
“È il momento di una nuova agenda transatlantica e credo che l'Europa debba prendere l'iniziativa con l'offerta di lavorare insieme con la nuova amministrazione americana in ambiti che possano rafforzare la nostra partnership bilaterale e multilaterale, dalla sicurezza alla sostenibilità, dalle regole digitali al commercio, dalle parità di condizioni nel mercato globale al rafforzamento delle istituzioni mondiali: non si tratta solo di questioni europee o americane, la nostra alleanza deve essere la spina dorsale di una nuova alleanza globale”. Lo ha indicato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen in un discorso agli ambasciatori Ue.
”Salute, clima, digitale, riforma del sistema multilaterale basato su regole: questi sono alcuni dei settori chiave in cui penso che l'Europa possa prendere l'iniziativa e proporre una nuova agenda positiva con gli Stati Uniti”, ha aggiunto von der Leyen. “Sappiamo che non possiamo tornare indietro. Né sul commercio, né sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip)”, ha affermato, “non possiamo tornare esattamente allo stesso programma di cinque anni fa. Non dobbiamo cadere in questa trappola. Abbiamo bisogno di un nuovo approccio. Perché il mondo è cambiato, così come gli Stati Uniti e Europa: alcuni cambiamenti nelle priorità e nelle percezioni vanno ben oltre un singolo politico o una singola amministrazione. E non scompariranno con una singola elezione”.
Sulla Web Tax Bruxelles non demorde: “Il nostro contratto sociale prevede che le imprese paghino tasse adeguate per contribuire all'economia sociale di mercato. Non può essere che i giganti commerciali traggano enormi vantaggi dal nostro mercato unico, ma non paghino le tasse dove dovrebbero. Ciò mina l'accettazione dell'economia sociale di mercato e non lo tollereremo più. Ciò crea un'urgenza ancora maggiore per trovare un accordo internazionale sulla tassazione del business digitale e sulla tassazione minima globale. Il nostro obiettivo rimane una soluzione basata sul consenso a livello di Ocse e G20 su entrambi i pilastri delle discussioni globali”. Tuttavia, “non devono esserci dubbi: se un accordo non è all'altezza di un sistema fiscale equo, l'Europa agirà. La nuova scadenza di metà 2021 deve essere quella definitiva. Se un accordo non è all'altezza di un sistema fiscale equo che fornisce entrate sostenibili a lungo termine, presenteremo la nostra proposta”. Una prospettiva che non è detto piacerà a Biden.
Joe Biden non esclude di intraprendere azioni legali contro l'amministrazione Trump accusandola di ostacolare in maniera illegale l'avvio del processo di transizione. Lo riportano alcuni media Usa citando fonti del transition team nel presidente eletto che parlano di “diverse opzioni” sul tavolo.
Cindy McCain, la vedova del senatore repubblicano John McCain, entra nella squadra di Joe Biden che si occuperà della transizione. Secondo indiscrezioni si tratta della seconda repubblicana a unirsi al transition team di Biden insieme a Bob McDonald.
Donald Trump rimuove il capo del programma federale che produce il rapporto sul cambiamento climatico. Michael Kuperberg è stato il direttore esecutivo del U.S. Global Change Research Program, che produce il rapporto sul National Climate Assessment. Secondo indiscrezioni, Kuperberg tornerà al Dipartimento dell'Energia e il suo posto sarà preso da Betsy Weatherhead. La rimozione di Kuperberg segue l'assunzione da parte dell'amministrazione Trump di David Legates, accademico dell'università del Delaware secondo il quale il “diossido di carbonio è un alimento vegetale non una sostanza inquinante”.
Donald Trump lancia la sua controffensiva dopo la vittoria di Joe Biden, ventilando anche una sua ricandidatura nel 2024. La campagna del presidente uscente Donald Trump fa causa alla Pennsylvania, accusandola di aver violato la Costituzione. Il ministro della giustizia William Barr autorizza a indagare su “accuse rilevanti “ di frode elettorale. Per la speaker della Camera Nancy Pelosi “Trump vuole seminare il caos in America”, mentre “una transizione ordinata è un imperativo assoluto”.
Jill Biden sarà l'unica First lady in 231 anni di storia a mantenere un lavoro a tempo pieno svolgendo il doppio ruolo. La moglie del presidente eletto, Joe Biden, è professoressa universitaria con una laurea, due master e un dottorato in Istruzione. Durante tutti gli otto anni dell'amministrazione Obama, ha continuato a insegnare alla Northern Virginia Community College nonostante il ruolo di 'second lady', a fianco del marito che era vicepresidente. E adesso, spiega usa Today, non sarà diverso in quanto ha già manifestato l'intenzione di continuare a insegnare. “Storicamente, gli americani hanno sempre voluto che le loro First lady fossero alla Casa Bianca e al fianco del presidente quando possibile”, sostiene la storica Katherine Jellison, specializzata nelle carriere delle First lady. “Forse è giunto il momento in cui accetteranno maggiormente l'idea che la moglie di un presidente possa essere contemporaneamente una first lady e una professionista che lavora”, ha aggiunto. La stessa Jill Biden, in diverse interviste, prima che il marito fosse eletto, ha sempre detto che avrebbe continuato a lavorare. “Insegnare non è quello che faccio. È quello che sono”, ha twittato lo scorso agosto prima di un discorso alla convention democratica.
Fox News interviene sulle dichiarazioni di un presunto voto illegale nelle presidenziali americane e, durante la conferenza stampa della portavoce della Casa Bianca, decide di 'tagliare' il collegamento perché 'non possiamo trasmettere disinformazione'. “Queste elezioni sono ben lontane dall'essere finite, e al contrario dei nostri avversari, noi non abbiamo niente da nascondere”, ha iniziato la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany in conferenza stampa. “Vogliamo che ogni voto legale sia conteggiato e vogliamo che ogni voto illegale...”, stava proseguendo, suggerendo dunque che ci fosse stata una frode elettorale significativa nelle elezioni. A quel punto l'anchorman della Fox News, Neil Cavuto, decide di intervenire e interrompe il collegamento con la conferenza stampa. “Penso che dobbiamo essere molto chiari”, la Casa Bianca “sta accusando la controparte di frode e di voto illegale”, ha detto Cavuto. “A meno che non abbia le prove per sostenere una tesi del genere, non posso continuare a mostrarvi in tutta onestà questo servizio. E' un'accusa esplosiva sul fatto che la controparte abbia truffato. Non così fretta”, ha aggiunto.
Dal giorno della vittoria del candidato democratico Joe Biden, il presidente Usa Donald Trump si rifiuta di ammettere la sconfitta e continua a sostenere che si è trattato di un “voto illegale”.
La campagna del presidente uscente ha fatto causa alla Pennsylvania, accusandola di aver violato la Costituzione. Il ministro della giustizia William Barr ha autorizzato le indagini su «accuse rilevanti» di frode elettorale.
Il leader della maggioranza del Senato Mitch McConnell ha dichiarato che il Presidente Donald Trump ha “il 100% dei diritti” a contestare i risultati delle elezioni presidenziali e non ha l'obbligo di accettare proiezioni basate sui conteggi dei voti.
McConnell e i leader repubblicani al Congresso non si sono congratulati né hanno riconosciuto i risultati da quando Biden ha assunto la carica di presidente eletto sabato.
Donald Trump su Twitter contesta il voto in Pennsylvania, lo stato che ha dato la vittoria a Joe Biden. “Ci hanno impedito di osservare il conteggio dei voti. Impensabile e illegale in questo Paese”, scrive il presidente americano uscente che definisce il Nevada, altro stato in cui va avanti lo spoglio, “una fogna piena di voti falsi”: “Si stanno scoprendo cose che quando verranno rivelate saranno assolutamente scioccanti”. Trump parla poi di “grande vittoria” in Georgia, anche se è ancora in corsa il conteggio e Biden risulti in leggero vantaggio.
«Il presidente Trump al 100% ha il diritto di chiedere che siano verificate le accuse di irregolarità nel voto e di valutare le sue opzioni legali»: lo ha detto il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnel.
Il Regno Unito ha avuto “buone relazioni con la Casa Bianca negli ultimi anni” sotto l'amministrazione di Donald Trump, ma ha avuto anche “buone relazioni con la Casa Bianca per molti, molti anni” sotto le più diverse amministrazioni e “non ho dubbi che continueremo ad avere rapporti molto forti e molto stretti con i nostro amici americani” anche in futuro. Lo ha detto il premier Boris Johnson rispondendo a una domanda sui dubbi riguardanti la sua interazione con Joe Biden a margine della conferenza stampa di oggi a Downing Street sull'emergenza Covid.
Sollecitato a dire se ritenga sia il caso di consigliare a Trump di gettare la spugna, Johnson si è poi rifiutato di entrare nel merito delle polemiche post elettorali negli Usa, limitandosi a dichiarare fiducia nel sistema americano. Ha comunque rinnovato le congratulazioni a Biden, che ha chiamato “presidente eletto”, mentre si è detto “entusiasta” delle apertura dell'amministrazione entrante sulla lotta ai cambiamenti climatici, ha parlato di obiettivi condivisi sul taglio dei gas serra e ha sottolineato di voler “lavorare con gli Usa” alla riuscita della conferenza Onu sul clima CoP 26 in agenda nel 2021 sotto presidenza britannica
Donald Trump starebbe pensando di candidarsi alle presidenziali del 2024. Lo avrebbe confidato ai suoi più stretti consiglieri secondo quanto riporta il sito Axios. Se fosse vero sarebbe la più chiara indicazione del fatto che Trump starebbe cominciando ad ammettere la sconfitta
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, «si congratula con il popolo americano per il vivace esercizio di democrazia nelle elezioni della scorsa settimana», e «con il presidente eletto» Joe Biden e «la vice presidente eletta» Kamala Harris. In una nota del portavoce, Guterres «ribadisce che il partenariato tra Usa e Nazioni Unite è un pilastro essenziale della cooperazione internazionale, necessario per affrontare le drammatiche sfide che il mondo oggi si trova davanti».
Donald Trump ha annunciato su Twitter di aver silurato il capo del Pentagono Mark Esper. Il presidente uscente ha annunciato che a guidare il Pentagono sarà Cristopher Miller, l'attuale direttore dell'antiterrorismo Usa. Il suo incarico, sottolinea il presidente uscente, è immediato.
««Appena avremo il vaccino lo distribuiremo nel modo più rapido ed equo possibile e gratuitamente». Lo ha dichiarato il presidente eletto Joe Biden, come aveva promesso in campagna elettorale.
«Gli Usa hanno di fronte ancora un inverno buio e il vaccino probabilmente non sarà largamente disponibile per mesi»: lo ha detto Joe Biden invitando a indossare nel frattempo le mascherine perché esse «non sono una dichiarazione politica».
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, anche oggi ha evitato di rilasciare dichiarazioni sul risultato delle elezioni negli Usa. Ad un gruppo di sostenitori che lo attendevano all'esterno del Palacio da Alvorada, sua residenza ufficiale a Brasilia, il capo dello Stato ha accennato appena alle elezioni amministrative che domenica prossima riguarderanno 5.700 comuni del Brasile, promettendo interventi giornalieri sui social per sostenere i suoi candidati a sindaco. Intanto, il vicepresidente della Repubblica, Hamilton Mourao, ha dichiarato che Bolsonaro “sta aspettando la fine di questo pasticcio dei voti falsi”, dopo la denuncia di frode avanzata da Donald Trump. “È ovvio che il presidente (Bolsonaro) farà, al momento opportuno, le congratulazioni del Brasile a chi è stato eletto”, ha concluso Mourao parlando con i giornalisti
Prosegue il silenzio della Turchia sulla vittoria di Joe Biden nelle elezioni Usa. Il presidente Recep Tayyip Erdogan, che nel frattempo è intervenuto più volte pubblicamente, non si è ancora congratulato con il presidente eletto dagli americani. Il commento di più alto livello resta al momento quello del suo vice Fuat Oktay che in un'intervista tv si è limitato a dire che la politica estera di Ankara non cambierà, a prescindere dall'inquilino della Casa Bianca. Nei mesi scorsi, Biden era finito nel mirino della Turchia per aver definito Erdogan “un autocrate” e aver espresso sostegno per l'opposizione turca. Tra i nodi principali nelle future relazioni tra i due Paesi ci sono il sostegno americano ai curdi-siriani, che potrebbe riprendere forza sotto l'amministrazione Biden dopo il via libera di fatto di Donald Trump all'operazione militare turca dello scorso anno, e le tensioni sull'acquisto da parte di Ankara del sistema missilistico russo di difesa aerea S-400. Il governo Erdogan ha inoltre ribadito anche negli ultimi giorni la richiesta di estradizione del magnate e imam Fethullah Gulen, residente in Pennsylvania, che accusa di essere lo stratega del fallito golpe del 2016.
Non solo riprendere il controllo dell'epidemia di Covid-19, “gestita in modo inefficace e incoerente da Donald Trump”, ma ripristinare al più presto competenze e fiducia nelle agenzie di ricerca federali, dando loro una maggiore autonomia: sono tra le priorità che dal sito della rivista Nature il mondo scientifico indica al presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden. A stilare la lista sono Neal Lane, 'ex direttore dell'Ufficio per la scienza della Casa Bianca e della National Science Foundation, ora alla Rice University di Houstoned, e Roger Pielke, dell'Università del Colorado a Boulder. Al primo punto della lista c'è la gestione della pandemia di Covid-19. Gli esperti rilevano che la task force messa in campo da Trump ha mostrato di avere poca autorità, è stata politicizzata, ha preso il posto al comando del Dipartimento di Salute ed estromesso i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Secondo gli esperti bisognerebbe dare il coordinamento all'Ufficio per le politiche scientifiche e tecnologiche della Casa Bianca (Ostp), che avrebbe le prospettive necessarie per lavorare insieme alle varie agenzie e potrebbe rappresentare una nuova partenza nella risposta alla pandemia, essendo stato meno politicizzato. Bisognerebbe poi rendere più indipendenti i processi e gli organi di consulenza scientifica, ignorati o manipolati a fini politici sotto Trump. Dovrebbero essere composti da esperti indipendenti, scelti per le loro compentenze e tra gruppi bipartisan, dandogli ruoli chiari. Il terzo punto chiede di velocizzare e rendere più omogenea la legislazione sull'integrità scientifica, spesso non adottata o applicata in modo discontinuo, seguito da un maggiore sostegno alle università pubbliche, penalizzate dai pesanti tagli al budget durante la pandemia e nei decenni precedenti. Secondo gli esperti le università dovrebbero avere maggiori finanziamenti nel lungo periodo, prevedendo anche una sorta di recovery fund temporaneo. Infine il finanziamento alla scienza: gli Usa sono al decimo posto tra le nazioni Ocse per investimenti in ricerca e sviluppo, ma le politiche proposte da Biden fanno pensare che questi fondi cresceranno, magari dando priorità al raggiungimento di obiettivi politici nazionali.
Donald Trump sta pianificando una serie di nuovi comizi in stile campagna elettorale per rilanciare le accuse di brogli e rivelare alcune delle prove che ha intenzione di usare nella battaglia legale. Tra queste, i necrologi di americani deceduti e che risultano aver votato. Non sono ancora state annunciati luoghi e date degli eventuali comizi, ma secondo il New York Post gli sforzi si starebbero concentrando sugli Stati in bilico, fondamentali per un eventuale ribaltamento del risultato: Georgia, Arizona e Pennsylvania. La Cnn sostiene che dietro l'offensiva in stile campagna elettorale ci sarebbero il genero di Trump, Jared Kushner, l'avvocato personale Rudy Giuliani e il consigliere Jason Miller. Nessuno dei tre per ora ha confermato. L'emittente di Atlanta tra l'altro ieri sosteneva che Kushner era tra coloro che stavano spingendo il presidente a concedere la vittoria a Biden.
Joe Biden e il suo transition team hanno annunciato la creazione della task force anti Covid, che sara' composta da 13 membri, di cui tre co-presidenti: l'ex capo della Food and drug administration (Fda) David Kessler, l'ex 'surgeon general” Vivek Murty e la professoressa di Yale Marcella Nunez-Smith. Tra gli altri componenti Rick Bright, l'esperto di vaccini che aveva denunciato le pressioni del governo Trump sull' idrossiclorochina, e l'italo-americana Luciana Borio, una esperta in biodifesa che ha lavorato nella Fda e nel National Security Council.
L'ex ambasciatore brasiliano negli Stati Uniti, Rubens Barbosa, e vari analisti politici ritengono che il futuro governo Usa di Joe Biden farà meno «pressing» contro la presenza dell'azienda cinese Huawei in Brasile, in occasione dell'asta per il 5G prevista nel 2021. Per l'ex ambasciatore Usa in Brasile, Thomas Shannon, nelle future relazioni Brasile-Stati Uniti «la questione Cina sarà importante, come anche la questione 5G, ma la diplomazia può aiutare a trovare una soluzione più semplice». Allo stesso tempo, il quotidiano Estado de S.Paulo oggi scrive che con la vittoria di Biden c'è da aspettarsi che una “chiazza verde” di rivendicazioni ambientali raggiunga il Brasile, poiché il candidato del Partito democratico ha criticato l'attuale governo brasiliano per la deforestazione in Amazzonia.
Il Cremlino spera che sia possibile costruire un dialogo con il prossimo presidente americano e migliorare le relazioni tra i due Paesi. Lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. «Speriamo che sia possibile costruire un dialogo con il prossimo presidente degli Stati Uniti e concordare le modalità per migliorare le relazioni bilaterali», ha sottolineato Peskov. «Soprattutto perché una parte importante delle relazioni bilaterali, ovvero la sicurezza e la stabilità strategica, non riguarda solo le nostre due nazioni ma di fatto tutte le nazioni del mondo», ha aggiunto Peskov. Lo riporta Interfax. Quando Donald Trump vinse le presidenziali nel 2016, Putin si congratulò con lui quasi immediatamente. Adesso, secondo Peskov, la differenza sta nel fatto che Trump ha promesso azioni legali contro la vittoria elettorale di Biden. «La differenza - ha affermato Peskov, ripreso dalla Tass - è abbastanza ovvia. Devono essere affrontate alcune determinate procedure legali che sono state annunciate dal presidente in carica. Ed è proprio questa la differenza nella situazione. Per questo riteniamo sia corretto aspettare l’annuncio ufficiale» Peskov ha quindi sottolineato che quattro anni fa «non vi erano annunci di una contestazione legale».
«Un sincero messaggio ai nostri vicini: tra 70 giorni Trump se ne sarà andato, ma noi resteremo per sempre. Scommettere sugli estranei per garantire la sicurezza non è mai una buona puntata. Porgiamo la mano ai nostri vicini per avviare un dialogo per risolvere le differenze. Solo insieme possiamo costruire un futuro migliore per tutti». Così su Twitter il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, commentando l’esito delle elezioni Usa e le ripercussioni sul Medio Oriente e in particolare i Paesi del Golfo appoggiati dall’amministrazione di Donald Trump contro Teheran. «Il popolo americano ha parlato. E il mondo sta osservando se i nuovi leader abbandoneranno il disastroso bullismo illegale del regime uscente e accetteranno il multilateralismo», ha scritto Zarif in un altro messaggio su Twitter.
«Abbiamo notato che Joe Biden ha dichiarato la sua vittoria elettorale. La nostra comprensione è che il risultato delle elezioni sarà determinato in conformità con le leggi e le procedure statunitensi». Così il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha risposto alla domanda sul perché Pechino risulti tra i pochi Paesi a non aver ancora inviato un messaggio di congratulazioni al presidente eletto Usa. Sul punto, Wang ha aggiunto inoltre che «la Cina agirà in conformità con le pratiche internazionali». Sul versante diplomatico, «abbiamo sempre sostenuto che la Cina e gli Stati Uniti dovrebbero rafforzare la comunicazione e il dialogo, gestire le differenze nel rispetto reciproco, espandere la cooperazione sulla base del vantaggio reciproco e promuovere lo sviluppo sano e stabile delle relazioni sino-americane».
Le politiche sul clima annunciate da Joe Biden per gli Stati Uniti, se attuate, potrebbero ridurre il riscaldamento globale di 0,1 gradi da qui al 2100. Lo scrive il quotidiano britannico Guardian, riportando dati del sito Climate Action Tracker. Secondo l’autorevole portale di analisi climatiche, le politiche annunciate da Biden per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni al 2050, e il piano da 1.700 miliardi di dollari di investimenti per una «ripresa verde» dalla pandemia, taglierebbero le emissioni Usa di gas serra dell’equivalente di 75 miliardi di tonnellate di CO2. Questo ridurrebbe l’aumento delle temperature globali al 2100 di 0,1 grado. Il Guardian nota però che le politiche per il clima di Biden avranno sicuramente una dura opposizione dai repubblicani, a livello federale e statale, e che lo spazio di manovra del presidente sarà limitato da un Senato controllato dal partito avversario. Inoltre, eventuali cause legali contro le sue decisioni saranno giudicate da una Corte Suprema dove i membri conservatori sono in maggioranza.
Il Presidente eletto Joe Biden sta procedendo con i piani per affrontare la pandemia di coronavirus e dare forma alla sua amministrazione, passi che mirano a rafforzare la sua rivendicazione sulla Casa Bianca anche mentre il Presidente Donald Trump continua a contestare i risultati delle elezioni.
Sparito da quando è stata ufficializzata l’elezione di Joe Biden a presidente degli Stati Uniti, Donald Trump sta postando su Twitter brevi video di Foxnews nei quali giornalisti della rete o rappresentanti repubblicani contestano l’esito del voto. Sotto a tutte le sei clip postate nell’ultima ora Twitter ha inserito l’avviso: «Questa dichiarazione su una frode elettorale è contestata» che negli ultimi giorni è comparsa quasi sotto ogni post dell’ex presidente.
I festeggiamenti sono importanti, ma c'è una pandemia ancora in corso da fronteggiare: lo ricorda con un tweet la vicepresidente eletta degli Usa Kamala Harris: “Il Covid-19 è ancora qui. Per favore continuate a portare la mascherina e a praticare il distanziamento sociale.
«Esprimo le mie vive congratulazioni al presidente eletto Joe Biden e alla vicepresidente Kamala Harris: non vediamo l'ora di lavorare fianco a fianco sulle grandi sfide dei nostri tempi». Lo dichiara il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, raggiunto al telefono dall'Ansa, tornando sull'esito delle elezioni americane all'indomani della vittoria nelle urne del candidato democratico alla presidenza.
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha dichiarato oggi, alla luce della vittoria elettorale di Joe Biden negli Usa, di credere nella possibilità di future relazioni con Washington “costruttive e rispettose delle differenze. “Riconosciamo - ha osservato il capo dello Stato cubano via Twitter - che nelle elezioni presidenziali il popolo degli Stati Uniti ha optato per un nuovo cammino. Crediamo nella possibilità - ha aggiunto - di una relazione bilaterale costruttiva e rispettosa delle differenze”. Al riguardo il quotidiano cubano Granma ha ricordato che “Cuba, in questo anno di elezioni negli Stati Uniti, ha sofferto il periodo più ingiusto dell'embargo economico, commerciale e finanziario”. Quantificando il danno sostenuto, il giornale ha sottolineato che “per la prima volta, l'ammontare totale delle perdite causate da questa politica a Cuba ha superato in un anno la barriera dei 5.000 milioni di dollari”.
«Gli americani meritano elezioni giuste. Ogni voto legale, non illegale, deve essere contato. Dobbiamo proteggere la nostra democrazia con una completa trasparenza». Lo twitta Melania Trump rompendo il suo silenzio post-elettorale.
Il presidente della Bolivia Luis Arce ha detto oggi di sperare che con la vittoria di Joe Biden le relazioni boliviano-americane possano migliorare. Via Twitter Arce ha indicato che “il popolo statunitense ha partecipato nelle elezioni democratiche che hanno eletto Joe Biden e Kamala Harris, quale prima donna vicepresidente” degli Usa”. “Con un nuovo governo - ha infine detto - auspichiamo migliori relazioni che si traducano nel benessere dei nostri popoli”. Pur non avendo rotto le relazioni diplomatiche, Bolivia e Stati Uniti non designano gli ambasciatori dal 2008, quando l'allora presidente Evo Morales dichiarò 'persona non grata' l'ambasciatore Philip Goldberg per intromissione negli affari interni boliviani. Questo generò una reciprocità da parte di Washington.
Melania Trump in pressing sul marito Donald Trump affinché conceda la vittoria a Joe Biden. Lo riporta Cnn citando alcune fonti. Secondo indiscrezioni a cercare di convincere il presidente a fare il grande passo della concessione sarebbe anche Jared Kushner, il consigliere marito della figlia Ivanka.
L'ex presidente George W. Bush si congratula con Joe Biden e Kamala Harris per la vittoria. «L'ho ringraziato per il messaggio patriottico di ieri sera. Ho chiamato anche Kamala Harris per congratularmi per la sua storica elezione. Anche se abbiamo delle differenze politiche, so che Joe Biden è una brava persona e si è conquistato l'opportunità di guidare e unire il paese», afferma George W. Bush in una nota diffusa dopo le due conversazioni telefoniche. L'ex presidente si congratula anche con “Donald Trump e i suoi sostenitori per la campagna elettorale condotta. Ha ottenuto oltre 70 milioni di voti, uno straordinario traguardo politico”. Trump, secondo Bush, ha «diritto a chiedere un riconteggio dei voti e a intraprendere azioni legali».
Il Presidente tunisino Kais Saied ha inviato un messaggio di congratulazioni a Joseph Biden per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d'America. “Il Capo di Stato tunisino ha rivolto al Presidente Biden le sue più sentite congratulazioni e i sinceri auguri di successo nel guidare il popolo americano verso maggiori progressi e prosperità”, si legge in una nota della Presidenza di Tunisi. In questo messaggio, Saied sottolinea le relazioni storiche di lunga data che legano la Tunisia agli Stati Uniti, esprimendo la disponibilità a rafforzarle ulteriormente e migliorare le prospettive di partenariato strategico tra i due paesi nell'interesse dei due popoli”. Saied ha anche ricordato il sostegno fornito dagli Stati Uniti alla Tunisia nella costruzione del processo democratico e dei valori comuni condivisi da entrambi i paesi e che si basano sulla fede nella libertà, nella democrazia e nella giustizia. Saied ha inoltre ribadito la volontà di continuare a lavorare insieme per migliorare ulteriormente i rapporti di cooperazione, amicizia e continue consultazioni tra i due paesi.
Sono stati lanciati oggi online un sito e un account Twitter per accompagnare la transizione del presidente eletto Joe Biden e della vicepresidente Kamala Harris alla Casa Bianca. Sull'account Twitter 'Biden-Harris Presidential Transition o @transition46', che ha già raccolto migliaia di follower in poche ore, si legge che “il lavoro nei prossimi 73 giorni servirà a costruire le fondamenta della nuova amministrazione con sanità, sicurezza e il carattere delle nostre comunità al primo posto”. Il sito, buildbackbetter.com (ricostruiremeglio.com) espone in maniera più dettagliata il programma che l'amministrazione Biden-Harris si propone di realizzare. Dopo una parte dedicata alle biografie di Biden e Harris sul sito si può leggere il manifesto programmatico della nuova amministrazione, “non ricostruiremo solo ciò che ha funzionato in passato. Questa è la nostra opportunità per ricostruire meglio che mai”, e la lista delle sue priorità: Covid-19, ripresa economica, equità razziale e cambiamento climatico.
Le mille luci di Manhattan, comprese quelle dell'iconico Empire State Building, si sono accese di bianco, rosso e blu in omaggio alla vittoria di Joe Biden, mentre alcuni tycoon rivali di Donald Trump si sono presi la rivincita con il presidente che ha tradito New York: “Le spire di One World Trade Center, One Bryant Park e 151 West 42 Street si illumineranno nei colori della bandiera in riconoscimento dell'elezione presidenziale”, ha twittato prima del tramonto il titano del cemento, Douglas Durst, che con Trump ha una vecchia ruggine. In generale l'industria immobiliare negli Usa ha favorito Biden su Trump nel corso della campagna elettorale donando oltre 17 milioni di dollari al candidato democratico e 15,6 milioni di dollari al presidente uscente secondo dati del Center for Responsive Politics.
Molti imprenditori hanno attribuito alla mancata risposta della Casa Bianca di Trump al Covid per la profonda crisi del settore. Durst, che ha personalmente donato 14 mila dollari alla campagna del presidente-eletto, aveva recentemente osservato che “una reazione competente e basata sulla scienza dell pandemia e' essenziale per la ripresa immobiliare”. Ma c'e' di piu': tra Trump e il presidente della Durst Organization - una dinastia immobiliare da quattro miliardi di dollari a cui fanno capo tra l'altro la Freedom Tower e il grattacielo di Bank of America - c'e' un astio che predata la presidenza del repubblicano. In un attacco del 2013 su Twitter, Trump aveva dato la colpa a Douglas delle azioni del fratello Robert, reo confesso di una serie di omicidi tra cui quello di un vicino di casa trovato decapitato. “E' stato lui che, fregandolo, lo ha fatto arrabbiare”, aveva cinguettato Trump in mezzo ad altri tweet sui suoi campi di golf e le linee di cravatte da Macy's. La tirata all'epoca aveva fatto storcere la bocca perfino al New York Post: “Se Donald non ha perso la testa, ha perso il cervello”.
Il giorno dopo la sua vittoria, il presidente eletto Joe Biden mantiene le sue tradizioni domenicali e si prepara ad andare in chiesa a Wilmington.
Donald Trump lascia la Casa Bianca e va a giocare a golf a Sterling, in Virginia. Ad attenderlo un piccola folla di sostenitori e oppositori.
Se Joe Biden non opterà per progressisti in posizione di rilievo nella sua amministrazione, il partito democratico rischia di perdere, e perdere di molto, nelle elezioni di medio termine del 2022. E' l'avvertimento di Alexandria-Ocasio Cortez, la deputata star dei liberal a capo dello Squad. “E' importante che il partito affronti la questione” della perdita di alcuni seggi alla Camera “al suo interno, che si interroghi sul perché ha perso”. Ocasio-Cortez quindi respinge seccamente l'idea che la perdita di seggi sia dovuta ai progressisti anche se, come nota con il New York Times, qualcuno sta agitando la possibilità.
Alexandria Ocasio-Cortez (Reuters)
“Grazie per avermi appoggiato. Grazie per aver organizzato. Grazie per aver ascoltato. Grazie per aver creduto... per esservi uniti... per avermi nominato...”, e così via: in un video montato, musicato e commentato da sottotitoli postato sul suo account Twitter, Joe Biden ha voluto ringraziare, in uno spirito di fratellanza nazionale oltre che di gratitudine, chi lo ha sostenuto (e votato). Le immagini mostrano adunate di supporter, spezzoni di comizi suoi e di Kamala Harris, l'endorsement degli altri candidati alle primarie, momenti significativi degli incontri del ticket democratico con la gente. Scene di giubilo, ma anche di tristezza, come un ragazzo afroamericano che piange fra le braccia del candidato dem. Il video, intitolato “From the bottom of my heart: thank you”, dura un minuto e 28 secondi.
I top manager americani chiedono una transizione pacifica di potere. Quando sono passate quasi 24 ore dall'elezione di Joe Biden e mentre Donald Trump non ha concesso la vittoria, Corporate America preme per il rispetto del voto e un trasferimento di potere senza intoppi al fine di rimuovere quell'incertezza che avrebbe pesanti effetti su Wall Street e su un'economia alle prese con la crisi da pandemia. “E' il momento dell'unità. Dobbiamo rispettare i risultati delle elezioni e, come abbiamo fatto in ogni tornata elettorale, onorare la decisione degli elettori e sostenere una pacifica transizione di potere”, afferma Jamie Dimon, l'amministratore delegato di JPMorgan, la maggiore banca americana per asset. “Ci sono momenti nella battaglia in cui bisogna togliere le tende. Bisogna pensare a quello che è meglio per il Paese. Riconoscere con dignità e chiedere unità da tutti coloro che ti hanno sostenuto”, twitta Bill Ackman, il miliardario di hedge fund, consigliando a Trump di concedere la vittoria. “Rispettando il diritto della campagna di Trump di cercare il riconteggio e di chiedere indagini su presunte irregolarità, al momento non ci sono indicazioni che tutto questo possa cambiare l'esito delle elezioni”, mette in evidenza Tom Donohue, l'amministratore delegato della Us Chamber of Commerce, la confindustria americana.
“Abbiamo una tradizione di problemi elettorali in questo Paese”. Lo twitta Donald Trump citando Jonathan Turley, analista legale e penalista. Il presidente torna su Twitter dopo un silenzio di oltre dieci ore seguito alla sua sconfitta. “In Pennsylvania c'è un ordine della Corte Suprema per la separazione” dei voti ricevuti dopo l'Election Day. “Si tratta di un grande numero di schede - prosegue Trump citando Turley -. Quando si parla di un problemi di sistema si parla di come le schede vengono autenticate perché se c'è un problema di autenticazione questo potrebbe avere un effetto sulle intere elezioni”
Jared Kushner, il genero e consigliere di Donald Trump, avrebbe parlato con il presidente uscente della possibilità di tenere il discorso per concedere la vittoria al presidente eletto Joe Biden. A riferirlo è la Cnn che cita due fonti. Un'indiscrezione che arriva dopo che la campagna di Trump ha ancora ribadito che l'elezione “è tutt'altro che terminata”, annunciando l'avvio di una battaglia legale già da lunedì.
Donald Trump parla con il genero Jared Kushner (Epa)
“Siamo assolutamente interessati a dialogare con l'Amministrazione Biden. È importante farlo se vogliamo davvero andare al governo in Italia”. Lo dice in un'intervista a La Repubblica Giancarlo Giorgetti, responsabile Esteri della Lega., che non vede come scontata conseguenza di questa vittoria, la fine dei sovranisti: “Il consenso del trumpismo in America si è confermato. Senza il Covid avrebbe stravinto. Il problema è capire nell'Occidente atlantico quali saranno i postumi economici e sociali di questa grande crisi. Non è detto che i tanto vituperati sovranisti scompariranno”. Biden trova diviso - spiega -. E non l'ha certo diviso Trump, che perde d'un soffio in qualche Stato come l'altra volta aveva vinto d'un soffio. Non a caso Biden dice di voler ricostruire un senso di ritrovata unità nazionale smarrito negli ultimi anni”. Ora Trump che denuncia brogli “coi suoi modi rudi e con tutti i media contro, fa quel che hanno fatto i democratici Clinton e Gore quando hanno perso di misura”. Tuttavia al di là della simpatia, “non è che il presidente repubblicano abbia manifestato mai alcun interesse particolare a intervenire nel dibattito italiano in questi anni - sottolinea Giorgetti -. Fatta eccezione per due tweet di amicizia per “Giuseppi” Conte, con cui di fatto ha sostenuto la nascita del governo Pd-M5S”. Per la Lega, con Biden “non cambia nulla. Restiamo fermi nella collocazione atlantica, che diventa ultra-atlantica su determinati temi, ad esempio sul 5G - aggiunge -. Sappiamo che da parte della nuova Amministrazione ci sarà maggiore curiosità nel capire chi potrà governare in Italia nei prossimi anni. Sarà un bene, non abbiamo nulla da temere, anzi”.
Abu Mazen si è congratulato con Joe Biden e Kamala Harris per la loro vittoria. Il presidente palestinese ha espresso - secondo la Wafa - “la sua aspirazione a lavorare con Biden e la sua amministrazione al fine di rafforzare le relazioni palestinesi-americane e per ottenere libertà, indipendenza, giustizia e dignità per il nostro popolo, nonché per lavorare per la pace, la stabilità e la sicurezza per tutti nella nostra regione e nel mondo”.
“Comincia un tempo nuovo, per tutti”. Così Walter Veltroni commenta su Twitter la vittoria di Joe Biden alle elezioni americane.
Biden è “aperto e sensibile”, e tra i leader americani “è uno dei più favorevoli all'Europa, con un tratto di grande affetto verso l'Italia”. Lo dice in un'intervista a Il Messaggero l'ex sindaco di Roma, attuale presidente dell'Anica Francesco Rutelli, che ha incontrato diverse volte il nuovo presidente designato. “A Roma, non posso dimenticare i suoi commenti sui Fori Imperiali che mi rivolse come ex sindaco - aggiunge -. Il giorno prima, aveva incontrato il presidente Napolitano e gli aveva detto: se rinasco, voglio rinascere italiano”. Rutelli respinge il soprannome di Sleepy Joe, usato da Trump, per il nuovo presidente Usa: “E' rapido e spiritoso. Certo ha i suoi anni. E l'America che va a governare è profondamente cambiata con il trumpismo. L'internazionalismo democratico, di cui lui era uno degli alfieri, non tornerà. Oggi Biden deve fare i conti con un'agenda sociale americana, più rivolta alle questioni interne dell'economia e del lavoro”. Biden, una volta eletto, ricorda l'ex leader del centro sinistra, sarebbe il secondo presidente cattolico romano degli Stati Uniti, dopo Kennedy: “Questa è una cosa enorme. Gli altri presidenti per lo più sono stati cristiani episcopali, presbiteriani, battisti, metodisti o non affiliati. Ed è così rispettato Biden, nel suo essere cattolico romano, che nessuno lo ha contestato quando ha celebrato le nozze gay di due suoi collaboratori”.
“Mi congratulo con il popolo statunitense per le elezioni presidenziali. Nello stesso modo, mi congratulo il presidente eletto Joe Biden e la vicepresidente eletta Kamala Harris per la loro vittoria. Il Venezuela, patria del 'Libertador' Simon Bolivar, sempre sarà disposto al dialogo e all'intesa con il popolo e il governo degli Usa”. Lo scrive su Twitter il presidente venezuelano Nicolas Maduro.
Donald Trump rientra per la prima volta alla Casa Bianca da presidente uscente dopo la sconfitta alle elezioni. Ad attenderlo migliaia di manifestanti in festa per la vittoria di Joe Biden.
Trump rientra alla Casa Bianca (Reuters)
Il premier dell'India, Narendra Modi, si congratula e fa gli auguri al presidente eletto Usa Joe Biden ed esprime il suo “immenso orgoglio” per la sua vice, Kamala Harris con radici indiane. “Congratulations @JoeBiden per la sua spettacolare vittoria!”, ha scritto Modi in un tweet, seguito da un secondo tweet in cui si rivolge alla vice eletta Harris: “La sua vittoria è promettente e oggetto di orgoglio immenso non solo per i suoi 'chitti', ma anche per tutti gli indo-americani”. Chiiti è una parola Tamil (l'etnia della madre di Harris), un vezzeggiativo con cui ci si rivolge alle sorelle più giovani della madre: termine usato dalla stessa Harris nell'accettare la nomination alla vicepresidenza., quando disse che per lei il concetto di famiglia comprende anche zii, zie e 'chitti'
“L'America de-trumpizzata! Anche il mondo deve essere in grado di respirare”. Questa la prima reazione da parte palestinese all'elezione di Joe Biden a presidente degli Usa. “Il trumpismo - ha detto Hanna Ashrawi dell'Olp - dovrà essere attentamente analizzato e riparato per porre rimedio e recuperare un equilibrio umano, morale e legale dentro e fuori gli Usa”.
Dopo aver rivolto le sue più “calorose congratulazioni” a Joe Biden e Kamala Harris, l'ex first lady Michelle Obama invita a ricordare che “questo è solo l'inizio”. “Dopo aver festeggiato - e tutti dovremmo prenderci un momento per respirare dopo tutto quello che abbiamo passato - ricordiamoci che questo è solo l'inizio. È un primo passo. Votare in un'elezione non è una bacchetta magica, e nemmeno vincerne una”, ha scritto su Twitter. “Ricordiamo - scrive l'ex first lady - che decine di milioni di persone hanno votato per lo status quo, anche quando significava sostenere bugie, odio, caos e divisione. Abbiamo molto lavoro da fare per entrare in contatto con queste persone negli anni a venire e connetterci con loro su ciò che ci unisce”.
Mi congratulo vivamente con Joe Biden e Kamala Harris per la loro vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi. L'UE e gli USA sono amici e alleati, i nostri cittadini condividono i legami più profondi. Non vedo l'ora di lavorare con il presidente eletto Biden”. Lo ha scritto la presidente della Commissione Ue Ursual von der Leyen su Twitter.
“Non potrei essere più orgoglioso di congratularmi con Biden e Harris per una vittoria storica”. Lo afferma Barack Obama, sottolineando che Biden “ha quello che serve per essere presidente. Quando entrerà alla Casa Bianca si troverà ad affrontare una serie di sfide che nessun presidente ha mai dovuto fronteggiare”.
“Siamo pronti a lavorare con il presidente eletto Joe Biden per rafforzare le relazioni transatlantiche. Gli Stati Uniti possono contare sull'Italia come un solido alleato e un partner strategico”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte commentando le elezioni Usa.
Angela Merkel si congratula con Joe Biden e Kamala Harris. Lo ha scritto il portavoce Steffen Seibert su Twitter, postando il comunicato della cancelliera. “Mi rallegro della futura collaborazione con il presidente Biden - dice Merkel -. La nostra amicizia transatlantica è insostituibile se vogliamo superare le grandi sfide di questo tempo”
Il presidente francese, Emmanuel Macron, si congratula con Joe Biden per l'elezione a presidente degli Stati Uniti: “lavoriamo insieme”, scrive in un tweet
“Desidero esprimerLe, a nome della Repubblica italiana e mio personale, i più calorosi rallegramenti per la Sua elezione alla Presidenza degli Stati Uniti d'America. Il popolo americano ha affidato a Lei, a seguito di un confronto che ha visto una straordinaria partecipazione, il mandato di guidare gli Stati Uniti in un momento drammaticamente complesso per l'intero pianeta. La comunità internazionale ha bisogno del contributo statunitense, a lungo protagonista nel costruire le regole del multilateralismo, per affrontare una crisi senza precedenti che sta mettendo a repentaglio la salute, la vita e l'avvenire di milioni di persone”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Presidente eletto degli Stati Uniti d'America, Joe Biden.
Il Presidente Sergio Mattarella (S) nel corso dell'incontro con il vicepresidente americano Joe Biden, Washington, 9 febbraio 2016 (Ansa)
Congratulazioni a Joe Biden e Kamala Harris. Gli Usa sono il nostro più importante alleato e non vedo l'ora di lavorare insieme da vicino sulle nostre priorità comuni dal cambiamento climatico al commercio alla sicurezza”. Lo scrive su Twitter il premier britannico Boris Johnson.
Leader ed esponenti politici mondiali stanno iniziando a congratularsi su Twitter con Joe Biden e Kamala Harris per la loro vittoria alle presidenziali. Tra i primi, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, per il quale la Germania “vuole investire nella nostra cooperazione per un nuovo inizio transatlantico, un nuovo patto”. Congratulazioni anche dal premier irlandese Michael Martin e dal ministro degli Esteri Simon Coveney: “Non vediamo l'ora lavorare con la presidenza Biden-Harris per sostenere e rafforzare le relazioni Irlanda-America, e molto altro , scrive il ministro. In un tweet Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, scrive: “Bentornata America! Congratulazioni a Joe Biden e Kamala Harris per la loro elezione. Mentre stiamo per celebrare il quinto anniversario dell'Accordo di Parigi, questa vittoria simboleggia la necessità di agire insieme, più che mai, davanti all'emergenza climatica”. Per il premier greco Kyriakos Mitsotakis “Joe Biden è stato un vero amico della Grecia e sono sicuto che sotto la sua presidenza i rapporti tra i nostri paesi diverranno ancora più forti”.
Joe Biden parlerà all'America alle 20 ora locale, le due del mattino italiane. Il discorso lo terrà da Wilmington, in Delaware.
Kamala Harris in tenuta da jogging che parla al cellulare con Joe Biden e dice: “Ce l'abbiamo fatta! Sarai il nuovo presidente degli Stati Uniti”. E' il video di qualche secondo che la vice presidente eletta ha postato sul suo account Twitter per celebrare la vittoria.
E' esplosa la gioia a Wilmington, la citta' dove vive Joe Biden, dopo la notizia della vittoria del candidato dem (Ansa)
“Oggi segna l'alba di un nuovo giorno di speranza per l'America”. Lo afferma la speaker della Camera, Nancy Pelosi
Al momento Donald Trump non intende invitare Joe Biden alla Casa Bianca. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti. Un mancato invito sarebbe una rottura della tradizione per la quale il presidente in carica invita quello eletto.
Joe Biden ha già vinto le elezioni, ma ora Ap e altri media annunciano che il democratico ha conquistato anche il Nevada. Allo stato attuale, dispone di 290 grandi elettori.
E' esplosa la gioia a Wilmington, la città dove vive Joe Biden, dopo la notizia della vittoria del candidato dem. Centinaia di persone a piedi ed in auto - come può testimoniare l'Ansa sul posto - hanno iniziato ad affluire verso il maxi parcheggio del Chase Center, luogo simbolo della campagna presidenziale democratica che ha nelle vicinanze il suo quartier generale. Luogo in cui Biden ha tenuto i suoi discorsi dopo l'election day e dove, probabilmente, potrebbe parlare nelle prossime ore.
Da New York a Washington esplode l'entusiasmo in strada per la vittoria di Joe Biden. I clacson a tutto spiano festeggiano il 46mo presidente americano fra le grida di gioia dei passanti sui marciapiedi. Una folla davanti alla Casa Bianca festeggia l'elezione di Joe Biden. La piazza antistante a 1600 Pennsylvania Avenue cambia così pelle: da teatro delle proteste a teatro dei festeggiamenti.
Festeggiamenti per la vittoria di Biden (Reuters)
Joe Biden e Kamala Harris sono il ticket alla presidenza che ha incassato più voti nella storia americana. Mentre lo scrutinio è ancora in corso, Biden e Harris hanno ottenuto già quasi 75 milioni di voti
Sostenitori del candidato democratico (Reuters)
“Gli elettori hanno parlato e hanno scelto Joe Biden e Kamala Harris come nostri prossimi presidente e vicepresidente. È una squadra che ha fatto la storia, il rifiuto di Trump e una nuova pagina per l'America. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo obiettivo. Avanti, insieme”. Lo scrive Hillary Clinton su Twitter.
L'offensiva legale di Donald Trump contro il risultato delle elezioni inizierà “lunedì per assicurare che le leggi elettorali siano rispettate e che venga eletto il legittimo vincitore”. Lo afferma Donald Trump, assicurando che “questa elezione è lungi dall'essere finita. La vittoria di Joe Biden non è stata certificata in tutti gli Stati”.
“Questa elezione riguarda molto di più JoeBiden o me. Riguarda l'anima dell'America e la nostra volontà di lottare per essa. Abbiamo molto lavoro davanti a noi. Iniziamo”. Lo scrive la vice presidente eletta Kamala Harris su Twitter
«America, sono onorato che tu mi abbia scelto per guidare il nostro grande Paese.
Il lavoro che ci aspetta sarà duro, ma prometto questo: sarò un presidente per tutti gli americani, che voi abbiate votato per me o meno. Manterrò la fiducia che avete riposto in me». Così Joe Biden su Twitter
Trump non concede la vittoria, elezioni non sono finite
Joe Biden conquista la Pennsylvania ed è il 46mo presidente degli Stati Uniti, secondo le proiezioni di Cnn
Joe Biden parlerà al paese in prima serata se ci saranno i risultati finali delle elezioni. Lo riportano i media americani citando fonti vicine alla campagna elettorale dell'ex vicepresidente.
Con il 97% di schede scrutinate Biden colleziona il 49,5% delle preferenze contro il 48,7% di Trump
Joe Biden continua ad allungare in Pennsylvania, dove è avanti di quasi 29.000 voti, per l'esattezza 28.883. L'ex vicepresidente è al 49,6%, Donald Trump al 49,1%. La legge dello Stato prevede un nuova conta nel caso in cui il margine di scarto fra i due candidati sia inferiore allo 0,5% dei voti totali.
La campagna di Joe Biden sarebbe frustrata dalla lentezza con cui i network americani stanno chiamando le vittorie negli Stati e quindi le elezioni. Lo riporta Msnbc citando alcune fonti vicine allo staff di Biden, che si aspetta che oggi sia la giornata buona per dichiarare il presidente dopo che arriveranno ulteriori dati dal Nevada.
Twitter segnala un altro tweet di Donald Trump per i suoi contenuti fuorvianti. Nel cinguettio Trump parla di voti illegali e di monitoraggio dello scrutinio bloccato in modo scorretto. Twitter ha segnalato oltre 10 tweet del presidente nell'ultima settimana.
“Non c'è alcuna prova che ci siano stati brogli” o “voti illegali” alle elezioni americane. Lo afferma Ellen Weintraub, componente della Commissione elettorale federale, alla Cnn. Weintraub ha parlato di “pochissime denunce” di eventuali scorrettezze, ma nessuna di queste suffragata da prove
“Ci auguriamo che Donald Trump conceda la vittoria con dignità” se dovesse perdere le elezioni. Lo afferma il board editoriale del Wall Street Journal, quotidiano parte dell'impero di Rupert Murdoch. “Trump ha tutto il diritto di chiedere un riconteggio dei voti negli Stati” dove il distacco è ridotto, mette in evidenza il Wall Street Journal precisando come per quanto riguarda le accuse di frode “la campagna di Trump dovrà dimostrarle e farsi valere in tribunale”. “Trump odia perdere e senza dubbio combatterà fino alla fine. Ma se fosse sconfitto dovrebbe aiutare se stesso e il Paese onorando le tradizioni democratiche americane e lasciando con dignità”, aggiunge.
“Decine di migliaia di voti illegali sono stati ricevuti dopo le ore 20 dell'Election Day, cambiando i risultati in Pennsylvania e in altri Stati”. Lo twitta Donald Trump, sottolineando che a chi era chiamato a monitorare i voti non è stato consentito di farlo per decine di migliaia di schede. “Questo potrebbe cambiare il risultato in molti Stati, inclusa la Pennsylvania, che tutti pensavamo fosse stata vinta facilmente per poi vedere il vantaggio sparire senza poter monitorare per lunghi intervalli temporali cosa stava accadendo” nei seggi. “Durante quelle ore qualcosa di brutto è accaduto. Le porte sono state bloccate e le finestre sono state coperte in modo che chi doveva monitorare non ha potuto farlo”.
Il conteggio delle schede elettorali riparte in Pennsylvania dopo la pausa della notte. Lo Stato è chiave nella corsa alla Casa Bianca e non è ancora stato assegnato. Un aggiornamento dei dati e sull'andamento dei voti potrebbe arrivare nella prossima ora.
Donald Trump non riceverà più alcun trattamento speciale su Twitter nel caso di sconfitta e di uscita dalla Casa Bianca. Al momento il presidente è protetto come un individuo degno di nota, uno status che il social media riserva ai politici con più di 250.000 follower. Proprio in base all’applicazione di questa politica Twitter ha segnalato e non rimosso 12 tweet di Trump nell’ultima settimana. La regola però, riportano i media americani, non è valida per gli ex politici che devono seguire le norme applicate a tutti e che prevedono in caso di mancato rispetto la rimozione del cinguettio.
Joe Biden avanza ulteriormente in Georgia, dove ora il suo vantaggio su Donald Trump è di 7.248 voti. Il candidato democratico alla Casa Bianca guida anche in Pennsylvania per 28.833 voti, in Nevada per 22.657 voti, in Arizona per 29.861. In tutti e quattro i casi la proclamazione del vincitore è ancora considerata 'too close to call'.
Secondo Matteo Renzi, la sconfitta di Trump non va letta in generale come una lezione anche per il sovranismo di casa nostra: «Ha perso Trump, non ha perso Salvini. Detto questo, il populismo è ancora vivo e forte, anche in America. Guai a sottovalutarlo. Ma gli 80 milioni di voti che sono andati a Biden ci dicono che il populismo si può sconfiggere» spiega l’ex premier. Con la vittoria di Biden, secondo Renzi, “noi italiani avremo un amico alla Casa Bianca, uno che ci conosce e ci vuole bene». Renzi smentisce la voce secondo la quale, con il nuovo presidente, lui potrebbe diventare il prossimo segretario generale della Nato, in virtù di una promessa fattagli da Obama. Per Renzi l’elezione di Joe Biden significa molto, anche dal punto di vista personale: «Per me Joe è come un fratello maggiore saggio. È stato un punto di riferimento vero negli anni della presidenza Obama».
Joe Biden avanza in Georgia, dove il suo vantaggio su Donald Trump quasi raddoppia a 4.263 voti
Joe Biden allunga ancora in Pennsylvania, dove è avanti di 14.725 punti. Lo stato, chiave nella corsa alla Casa Bianca, non è ancora stato assegnato a causa dei 'voti provvisori', ovvero quelli di elettori la cui ammissibilità è in dubbio e richiede una verifica prima del conteggio
Il partito repubblicano ha chiesto alla Corte Suprema di bloccare i voti arrivati in ritardo in Pennsylvania. Si tratta dell'ultimo tentativo di Donald Trump di evitare la sconfitta nello stato che gli chiuderebbe definitamente la strada verso la rielezione
Con il 93% di schede scrutinate in Arizona, Biden ha il 49,9% dei voti contro il 48,6% di Trump, per un vantaggio di quasi 41mila voti
Philadelphia prevede di pubblicare i risultati per circa 2.000 - 3.000 schede aggiuntive arrivate per posta entro la giornata di oggi 6 novembre e di continuare a contare circa 40.000 schede in sospeso che potrebbero richiedere diversi giorni per essere conteggiate. Così ha dichiarato il Commissario Lisa Deeley in una conferenza stampa al Pennsylvania Convention Center. Tra queste vi sono le schede per corrispondenza, le schede provvisorie e le schede militari e d'oltreoceano
“E' finita”. All'interno della Casa Bianca si inizia a ipotizzare che ormai la corsa alla presidenza sia chiusa e, secondo indiscrezioni riportate dalla Cnn, ci sono timori su quello che Donald Trump farà, al di là dei dubbi sulla possibile concessione o meno della vittoria da parte del presidente
“Gli americani meritano una totale trasparenza” sul voto: “perseguiremo ogni via legale”. Lo afferma Donald Trump in un comunicato diffuso dalla sua campagna elettorale
.“Crediamo che gli americani meritino piena trasparenza nel conteggio di tutti i voti [...] Si tratta dell'integrità del nostro processo elettorale. Dall'inizio, abbiamo detto che tutti i voti legali devono essere contati e tutti i voti illegali non dovrebbero essere contati, ma abbiamo incontrato la resistenza a questo principio fondamentale da parte dei democratici” si legge nel comunicato, in cui poi Trump garantisce che andrà fino in fondo, con una battaglia legale, “per garantire che gli americani possano avere fiducia nel nostro governo. Non smetterò mai di combattere per voi e la nostra nazione”. Il presidente non ha fornito alcuna prova dei presunti brogli elettorali.
Sostenitori di Trump a Detroit (Afp)
La campagna di Joe Biden non intende attendere Donald Trump e una sua concessione della vittoria per dichiarare di aver vinto. “Non è Donald Trump che decide chi vince le elezioni. Decidono gli americani”, dicono dallo staff dell'ex vicepresidente mentre sono in corso i preparativi per un discorso di Biden alla nazione in serata.
Manifestazione vicino la Casa Bianca a Washington Epa)
Dopo aver annunciato ieri una donazione di mezzo milione di dollari agli sforzi legali della campagna di Donald Trump per contestare una vittoria del rivale Joe Biden, il senatore repubblicano Lindsey Graham si e' detto oggi pronto a collaborare con il democratico se dovesse risultare eletto. “Quando si tratta di trovare terreno comune, ci sto”, ha detto Graham ai giornalisti: “Il vicepresidente merita il suo governo. Gli daro' il mio input su chi sono pronto a votare come segretario di stato o ministro della giustizia...Ci sono alcuni nomi su cui non potrei votare perche' non qualificati o estremisti”, ha aggiunto. Graham e' stato per anni un moderato tra i ranghi del partito repubblicano ma nel quadriennio di Donald Trump e' passato a sposare senza riserve le posizioni del presidente. E' stato anche un grande amico personale di Biden: “Se non ammiri Joe come persona hai un problema”, aveva detto nel 2015 in una celebre video-intervista dalla macchina: “Devi fare un esame di coscienza perche', cosa c'e che non ti puo' piacere?”.
Joe Biden allunga ancora su Donald Trump in Pennsylvania con un vantaggio di oltre 13mila voti.
Arrabbiato” e “frustrato” perché “non ci sono abbastanza persone che lo difendono”. E' questo lo stato d'animo di Donald Trump, in queste ore nello Studio Ovale della Casa Bianca. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali molti all'interno dell'amministrazione hanno già iniziato a cecare lavoro prevedendo una sconfitta.
Joe Biden è sempre più avanti a Donald Trump in Pennsylvania con un vantaggio di oltre 12.000 voti. Il candidato democratico è quindi al 49,5% rispetto al 49,3 del presidente. Lo riferisce la Cnn.
«Dove sono le schede mancanti dei militari in Georgia? Che cosa è accaduto ad esse?»: lo twitta Donald Trump, riferendosi ad alcune migliaia di voti dei soldati americani all'estero attesi oggi
Ci si aspetta che Joe Biden rivolga un discorso alla nazione, nel corso della sera americana. Lo rivela una fonte vicino allo staff della campagna elettorale all’agenzia Reuters.
Joe Biden è in vantaggio in 4 dei 5 stati che devono ancora concludere i propri scrutini. Lo scrive la Cnn, evidenziando che il candidato democratico è avanti in Pennsylvania, Nevada, Arizona e Georgia, mentre Trump è proiettato al successo in North Carolina.
«Con l'attacco della sinistra radicale democratica al Senato repubblicano, la presidenza diventa ancora più importante». Lo twitta Donald Trump che, dal podio della Casa Bianca, nelle ultime ore ha lanciato un attacco contro i liberal, accusandoli di frodi elettorali
Joe Biden aumenta il suo vantaggio su Donald Trump in Nevada, Stato che vale 6 voti elettorali. Con un nuovo gruppo di schede conteggiate, il candidato democratico ha oltre 22mila voti più del rivale, il doppio dell'ultimo vantaggio registrato finora. Lo riferisce la Cnn
Un riconteggio dei Pennsylvania non è da escludere. La legge dello stato - riporta l'Associated Press spiegando perché non ha ancora assegnato lo stato - prevede un nuova conta nel caso in cui il margine di scarto fra i due candidati, Donald Trump e Joe Biden, sia inferiore allo 0,5%. Al momento Biden è avanti con 6.800 voti su 6,5 milioni di voti totali, ovvero ha un margine di vantaggio inferiore allo 0,1%. Lo scrutinio prosegue e restano decine di migliaia di schede da contare
Il vantaggio di Joe Biden su Donald Trump in Arizona si assottiglia, dopo che sono stati conteggiati altri voti della contea di Maricopa, la più popolosa dello Stato. Al momento, in questa contea, Biden ha 972.570 voti, contro i 912.115 di Trump. Secondo l'analista del Nyt Nate Cohn, tuttavia, le variazioni legate agli ultimi conteggi di schede non saranno sufficienti al presidente per assicurarsi la vittoria in Arizona. Alcuni media, tra cui la Ap, hanno già assegnato l'Arizona (con 11 grandi elettori) a Biden, ma altri network la considerano ancora in bilico.
Nel caso di vittoria di Joe Biden nelle presidenziali in Usa potrebbe essere cruciale l'intervento di Ivanka Trump, la figlia e consigliera del presidente uscente, per far 'ragionare' il padre e commender in chief, stando ad indiscrezioni che circolano su media e social media segnalate anche dal Guardian. In particolare, secondo fonti informate, nelle ultime ore nell'entourage del presidente Usa si sarebbe cominciato a valutare chi possa essere la persona più adatta ad affrontare l'argomento con Trump nell'eventualità che debba lasciare la Casa Bianca e sarebbero emersi i nomi di Jared Kushner e Ivanka Trump.
Manifestazione contro Trump oggi a Washington
Ma Ivanka twitta: «Tutti i voti legali dovrebbero essere contati, tutti quelli illegali non dovrebbero essere contati. Questo non dovrebbe essere controverso. Non si tratta di una dichiarazione di parte: elezioni libere e giuste sono le fondamenta della nostra democrazia».
“Con un margine così ridotto ci sarà un riconteggio” in Georgia. Lo affermano le autorità della Georgia, sottolineando che ci sono oltre 8.000 voti di militari da contare. Lo afferma in particolare il segretario di stato della Georgia che dice di aspettarsi un riconteggio.
Il figlio di Trump, Donald Jr fa campagna elettorale per il padre ad Atlanta, Georgia
Wall Street apre in calo in attesa dell'esito del voto americano. Il Dow Jones perde lo 0,13% a 28.353,50 punti, il Nasdaq perde lo 0,25% a 11.861,27 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,13% a 3.505,90 punti.
Fox News potrebbe dichiarare tra poco che Joe Biden ha vinto le elezioni, ma non userà la definizione “presidente eletto”: un memo interno, rivelato da Cnn, dà questa indicazione a tutti i suoi conduttori.
Joe Biden durante i caucus in Iowa
La Cnn calcola che il candidato democratico alle presidenziali Usa Joe Biden, con il sorpasso su Donald Trump in Pennsylvania, può contare sull'87% dei consensi nella sola città di Philadelphia, dove lo spoglio è ancora in corso.
“Le elezioni non sono finite. La falsa proiezione di Joe Biden come vincitore è basata sui risultati in quattro Stati che non sono ancora definitivi”. Lo afferma la campagna di Donald Trump. “Il presidente Trump sarà rieletto”, aggiunge.
Trump in un incontro coi giornalisti alla Casa Bianca
Donald Trump non ha intenzione di riconoscere la vittoria del rivale Joe Biden neppure se dovesse perdere la Georgia o uno degli altri Stati ancora da assegnare, ipotesi che vanificherebbero definitivamente le sue speranze di arrivare ai 270 grandi elettori. Lo riferisce la Cnn citando fonti della Casa Bianca.
Sorpasso di Biden in Pennsylvania. Dopo la Georgia, Joe Biden ha compiuto il sorpasso anche in Pennsylvania che porta in dote 20 grandi elettori. Il candidato democratico, che il 4 novembre era in ritardo di oltre 600mila voti, ora è avanti di 5.587 voti. Anche in questo caso, come si è verificato in tutti gli altri Stati, il candidato democratico è il maggiore beneficiario dei voti inviati per posta e che sono stati conteggiati per ultimi dopo quelli espressi di persona il giorno delle elezioni.
Manifestazione a Philadephia in Pennsylvania, dove lo spoglio continua
In Pennsylvania devono ancora essere contate decine di migliaia di schede, per lo più provenienti da aree prevalentemente democratiche, in primis la città di Philadelphia. Se Trump perde la Pennsylvania non ha chance di vincere le elezioni.
Sono due gli uomini arrestati fuori dal Convention Center di Philadelphia, dove è in corso il conteggio dei voti, per un presunto attacco terroristico. Lo riporta il giornale locale Philadelphia Inquirer. L'Hummer su cui dovevano viaggiare gli assalitori, armati con fucili d'assalto Ar-15, risulta immatricolato in Virginia e aveva adesivi con messaggi associati a QAnon, il movimento complottista di estrema destra che crede in una cospirazione del “deep state” ai danni di Donald Trump.
“Il mondo ha bisogno degli Usa come potenza di ordine e non come fattore di caos” ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas in un'intervista stamattina ai giornali della Funke-Mediengruppe sulla situazione delle elezioni americane, poi rilanciata dal suo account twitter. Nell'intervista il ministro ha sottolineato l'augurio che gli Usa tornino ad occupare il loro ruolo come pilastro fondamentale del multilateralismo per affrontare sfide come quella della pandemia. “Abbiamo bisogno degli Usa nell'Organizzazione mondiale della sanità, in modo che questa possa agire con efficacia”, ha dichiarato Maas. Infine il ministro si è augurato che in caso di vittoria di Joe Biden, gli Usa ritornino a sostenere l'accordo di Parigi sul clima.
Borse europee in apnea a metà giornata, dopo il forte rally delle ultime sedute, in attesa del verdetto delle elezioni Usa, ormai atteso nelle prossime ore. Joe Biden ha superato Donald Trump anche in Georgia e novità sono previste a breve anche da un altro Stato chiave, la Pennsylvania: la vittoria democratica sembra ormai a un passo. E sempre negli Stati Uniti oggi è in calendario il dato sull'occupazione di ottobre dopo che la Fed ieri ha espresso nuove preoccupazioni per la congiuntura. Piazza Affari, dopo una mattinata volatile, cede così lo 0,5% mentre Parigi e Francoforte perdono l'1%; Londra resiste attorno alla parità mentre i future di Wall Street viaggiano in rosso. A Milano il filo conduttore della seduta, per quanto riguarda i singoli titoli, restano le trimestrali: Inwit recupera il 4,5% dopo i conti e il nuovo piano sopra le attese; bene anche Cnh (+2,5%) e Tenaris (+1,5%) oltre a Snam (+0,4%) dopo la conferma del target 2020 sull'utile netto. In coda all'Ftse Mib invece tutte le banche, Unicredit cede il 3%, e Leonardo, che crolla dell'8% dopo la trimestrale. Sul resto del listino balza Astaldi (+15%) dopo che Webuild ha completato ieri l'aumento di capitale da 225 milioni.
La Borsa a Francoforte stamani
Euro/dollaro in lieve aumento a 1,186 (da 1,184) mentre la moneta unica vale 122,7 yen. Dollaro/yen a 103,2. Cala il greggio con il Brent sotto quota 40 dollari, a 39,7 dollari (-2,7%). Infine lo spread Btp-Bund si restringe a 124 punti nonostante l'attesa per il giudizio di Moody's (che dovrebbe restare invariato) sul rating italiano in serata.
A due giorni dal voto sono cinque ancora gli stati Usa che devono essere assegnati a uno dei due sfidanti, Biden o Trump. Sono Arizona, Nevada, Georgia (in questi 3 avanti il dem Biden), Pennsylvania, North Carolina (in questi ultimi due è ancora avanti Trump).
Una bandiera democratica sventola in un corteo pro Trump denominato “Stop the steal” in North Las Vegas, Nevada
Joe Biden incrementa il proprio vantaggio in Georgia dopo aver completato poco fa la rimonta nei confronti di Donald Trump. Il candidato democratico è ora in vantaggio di 1096 voti rispetto al presidente in carica, in aumento ai 917 riportati nell'ultimo conteggio. Sale intanto l'attesa per un nuovo aggiornamento sulla Pennsylvania dove Trump è ancora avanti di 18229 voti ma dove Biden è in netto recupero e potrebbe ora passare in vantaggio.
Un bar in Kosovo, paese con stretti legami con gli Usa
Battaglia all'ultimo voto in Georgia. Se Joe Biden dovesse espugnare questa roccaforte repubblicana, per Donald Trump diventerebbe impossibile raggiungere quota 270 grandi elettori, quelli necessari per assicurarsi la rielezione. Anche vincendo tutti gli altri Stati in cui ancora sta andando avanti il conteggio dei voti, compresa l'Arizona. In quest'ultimo caso Trump potrebbe raggiungere al massimo quota 269. Ma anche Biden (se non si conta dalla sua parte l'Arizona, che però Fox e Ap gli hanno già assegnato) con i 16 grandi elettori della Georgia arriverebbe esattamente a 269. Dunque si materializzerebbe lo scenario di un pareggio. In tal caso la decisione sul presidente dovrebbe essere presa dalla Camera dei rappresentanti del Congresso, come giorni fa ha ricordato la speaker Nancy Pelosi. Difficile comunque che Trump, una volta persa la Georgia, vinca tutti e cinque gli Stati rimasti, con Biden avanti in Nevada e in Arizona e impegnato in un testa a testa con Trump in Pennsylvania.
In Pennsylvania, stato dove si gioca il tutto per tutto, continua a ridursi vantaggio di Trumpo. In uno degli Stati chiave per l'elezione alla Casa Bianca. Secondo la Cnn, il presidente è al 49,5% e Joe Biden al 49,2, con una differenza di poco più di 23 mila voti.
“Non abbiamo riscontrato nessuna irregolarità nel sistema”. Lo hanno ribadito gli osservatori dell'Osce negli Stati Uniti intervistati da Bbc Radio. Ieri l'Osce aveva accusato il presidente Donald Trump di abuso di potere. Gli osservatori hanno annunciato che resteranno negli Usa per accompagnare tutto il processo elettorale, incluso l'iter giudiziario che conseguirà alle denunce sporte in questi giorni dai repubblicani.
Joe Biden ha sorpassato Donald Trump nella corsa elettorale in Georgia, stato che porta in dote 16 seggi elettorali. Il candidato democratico, che mercoledi era in ritardo di oltre 100mila voti, è ora in vantaggio di 917 voti rispetto al presidente in carica. Ora Biden è al 49,39% con 2.449,371 voti a suo favore. Trump è al 49,37% con 2.448,454 voti. La Georgia mette in palio 16 grandi elettori. Il sorpasso è particolarmente importante perché la Georgia è uno stato del sud tradizionalmente repubblicano.
Si azzera il vantaggio di Donald Trump su Joe Biden in Georgia, dove i due sono adesso in sostanziale parità. Il presidente è infatti avanti di sole 463 schede sullo sfidante democratico. In termini percentuali Trump e Biden sono entrambi al 49,4%, come riportano tutti i media americani.
Il vice-Presidente della Bce Luis de Guindos ha detto alla spagnola Antena 2 TV che è molto probabile che vinca il candidato democratico Joe Biden negli stati in bilico di Georgia e Pennsylvania.
La gara per la Casa Bianca su uno schermo a Tokyo
Nei palazzi delle poste Usa in Pennsylvania si sono ritrovati 1.700 voti. Questo accade mentre lo U.S. Postal Service dichiara a un giudice che una revisione dei dati processati ha rivelato che in Pennsylvania e North Carolina sono andati persi circa 4250 voti postali.
Si fa sempre più risicato il vantaggio di Trump nei confronti di Joe Biden nello stato della Georgia. Il distacco è ora di soli 665 voti contro i 1267 di pochi minuti fa. L'ex vicepresidente sta beneficiando in misura rilevante del voto inviato per corrispondenza e che molti stati hanno deciso di conteggiare per ultimo dopo lo spoglio delle schede depositate di persona nel giorno delle elezioni. Gran parte di questi voti mandati per corrispondenza stanno andando a favore di Joe Biden che è così riuscito a quasi annullare un distacco che 48 ore fa era superiore ai 100.000 voti. Alcune delle schede ancora da attribuire dovrebbero ora arrivare da contee a maggioranza repubblicana ma la dinamica dei voti per corrispondenza, che quest'anno per via della pandemia sono dieci volte superiori al normale, porta a non escludere che anche in queste contee il conteggio possa andare a favore del candidato democratico. In linea generale mentre il presidente Trump nelle settimane prima delle elezioni si è scagliato contro il voto inviato per posta definendolo un imbroglio, i vertici democratici hanno invitato i propri elettori a votare con grande anticipo e i risultati si stanno vedendo in queste ore.
Supporter di Trump davanti alla State Farm Arena di Atlanta, Georgia (Reuters)
“Twitter è fuori controllo grazie al regalo governativo della Section 230”: lo ha twittato Donald Trump riferendosi al provvedimento da lui firmato di recente per tentare di limitare la norma che tutela i social media dalla responsabilità di quanto viene pubblicato da terzi sulle loro pagine.
Poco prima, un altro cinguettio presidenziale sosteneva: “Ho VINTO facilmente la Presidenza degli Stati Uniti con VOTI LEGALI. Agli OSSERVATORI non era consentito, in alcun modo di svolgere il proprio lavoro e pertanto i voti accettati durante questo periodo devono essere considerati VOTI ILLEGALI. La Corte Suprema degli Stati Uniti dovrebbe decidere!”. Twitter in seguito lo ha censurato con l’etichetta “controverso”.
Twitter aveva etichettato come “controversi” i tweet del presidente in cui rimandava alcuni passaggi del discorso tenuto alla Casa Bianca ieri sera in cui ripeteva di “non permettere che la corruzione rubi le elezione” che “Detroit e Philadephia sono alcune delle città più corrotte nel nostro Paese”, mentre denunciava interferenza da “i grani media, i grandi soldi, i grandi tech”.
Lo staff della campagna di Donald Trump ha avviato un'azione legale in Nevada contro presunte irregolarità nel controllo e nella verifica dei voti. Lo riporta Abc. Il Nevada è uno degli stati chiave nella corsa alla Casa Bianca.
Joe Biden è sempre più vicino a raggiungere la fatidica soglia di 270 seggi elettorali che gli aprirebbe la porta della Casa Bianca. Il candidato democratico ha infatti quasi annullato il distacco rispetto al presidente Trump in Georgia, dove ora è in ritardo di soli 1.267 voti con oltre 14mila schede ancora da attribuire e in Pennsylvania, dove il distacco, che una volta era di oltre mezzo milione di voti, ora è calato a 18.229. In questo Stato le schede che devono ancora essere spogliate sono circa 175.000. Biden rimane invece in vantaggio negli altri due stati contesi: in Arizona il candidato democratico è in testa con 47.052 voti di distacco rispetto al presidente mentre in Nevada rimane la situazione fotografata ieri sera con Biden avanti di 11.438 voti. Una vittoria in Pennsylvania permetterebbe a Biden di guadagnare 20 seggi elettorali il che lo porterebbe a quota 273 seggi elettorali, spalancandogli le porte dell'ufficio ovale..
Il Secret Service ha inviato una squadra di rinforzi a Wilmington, in Delaware, per aumentare la protezione attorno a Joe Biden e la sua famiglia. Lo riporta il Washington Post. Si tratta di un chiaro segnale che il candidato democratico sarebbe pronto a tenere il discorso della vittoria nella corsa alla Casa Bianca già nelle prossime ore. Un altro indizio è che la sua campagna avrebbe allungato di almeno un giorno l'affitto delle sale del Wilmington Convention Center, da dove Biden intende parlare al Paese una volta eletto presidente.
Manifestanti davanti al Philadelphia Convention Center (Reuters)
L'Fbi ha aperto un'indagine su un presunto attacco contro il Convention Center di Philadelphia dove si sta svolgendo la conta dei voti per le elezioni presidenziali. Lo riporta Foxnews. Secondo il canale locale Action News, la polizia ha avuto una soffiata su un gruppo di persone, forse una famiglia, che si stava dirigendo a bordo di un Hummer verso il Convention Center. La Pennsylvania è uno degli stati su cui sono puntati gli occhi insieme con Georgia, Arizona e Nevada.
Supporter di Trump davanti al Pennsylvania Convention Center di Philadelphia, Pennsylvania, dove si stanno ancora contando i voti (Epa)
“Se si contano i voti legali vinto facilmente”: lo ha detto Donald Trump parlando alla Casa Bianca. Il presidente ha definito i sondaggi pre-elettorali “falsi e ridicoli”, realizzati per creare un “momento positivo” a favore di Joe Biden: “Non c'è stata alcuna onda blu, semmai un'onda rossa”. “I democratici sono il partito dei grandi donatori e del big tech mentre i repubblicani sono diventati il partito dei lavoratori”, ha aggiunto Trump. “Il nostro obiettivo è proteggere l'integrità delle elezioni, non consentiremo che ce le rubino”, “che i nostri elettori siano silenziati”: lo ha detto Donald Trump parlando alla Casa Bianca, insistendo sul fatto infondato che le elezioni siano minate da corruzione e brogli.
Trump prima del discorso alla Brady Press Briefing Room alla Casa Bianca, giovedì sera (Reuters)
“Non ho alcun dubbio che vincerò”, afferma Joe Biden mentre ancora prosegue lo spoglio negli ultimi stati Usa. “Se si contano i voti legali” vinco io, tuona Trump denunciando brogli e affermando di voler portare “la controversia legale” sul voto fino alla Corte suprema. Disordini intanto in tutto il Paese, con lo schieramento della Guardia nazionale
Il ministro della Difesa dell'amministrazione Trump, Mike Esper, ha preparato una lettera di dimissioni e sta aiutando membri del Congresso a preparare un progetto di legge per cancellare i nomi dei generali sudisti dalle basi militari americane. Lo riporta oggi la Nbc citando fonti del Pentagono. Non è infrequente che ministri preparino lettere di dimissioni non datate durante una transizione presidenziale, ma Esper, sempre secondo la Nbc, lo avrebbe fatto perchè ai ferri corti con il presidente Donald Trump e perchè sicuro di non sopravvivere nel suo ruolo anche in caso di una vittoria repubblicana
Joe Biden accorcia le distanze su Donald Trump in Pennsylvania. Il presidente è avanti di soli 97.000 voti a scrutinio ancora aperto con il 50,1% dei consensi. Biden ha il 48,6%. A Philadelphia, con l’86,4% dei voti scrutinati, Trump ha il 19% dei consensi e Biden poco più dell’80%
Philadelphia, Pennsylvania (Reuters)
«Nessun dubbio che vincerò». Così Joe Biden che lancia anche un appello alla calma e alla pazienza finchè il conteggio dei voti non sarà finito. “Il voto è segreto ed è la volontà degli elettori che sceglie il presidente. Ogni voto deve essere contato” afferma Biden.
Joe Biden (Reuters)
Lo staff di Donald Trump all’attacco dell’analista di Fox News “colpevole” di aver attribuito ai democratici la vittoria in Arizona. Si tratterebbe, secondo la campagna del presidente in carica, di un «democratico, elettore di Clinton e donatore per Biden». Secondo il conteggio proposto da Fox, emittente conservatrice, Biden avrebbe incassato finora 264 elettori, a un passo dai 270 necessari per il successo definitivo.
Vittoria legale in Pennsylvania per lo staff di Trump. Un giudice ha dato ragione ai responsabili della campagna elettorale in una causa per chiedere allo stato di segregare le schede ricevute dal 10 al 12 novembre per quegli elettori che non avevano fornito prove della propria identità.
Il conteggio dei voti in Georgia sarà completato 10 giorni dopo le elezioni. Lo ha dichiarato un funzionario elettorale dello Stato, secondo quanto riporta Reuters.
Il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, è risultato negativo al coronavirus. Lo ha comunicato il suo staff.
«Penso che potremmo definitivamente sapere» i risultati della Pennsylvania entro la giornata di oggi, ha dichiarato il segretario di Stato Kathy Boockvar alla Cnn. «Penso che ci siano 550mila voti circa in fase di conteggio oggi - ha detto - Alcuni di questi potrebbero essere già stati contaggi ma non caricati. Comunque sì, stanno arrivando».
Lo staff di Trump ha perso la causa avviata in Michigan per chiedere il blocco al riconteggio dei voti. Un giudice della Corte di stato ha respinto la richiesta di fermare gli scrutini, avanzata dalla campagna elettorale del presidente in carica con l’accusa di frodi. Anche in Georgia i giudici hanno respinto la causa avviata da Trump, in questo caso contro i voti arrivati «in ritardo».
«Se si contano i voti legali vinco facilmente le elezioni! Se si contano i voti illegali e quelli in ritardo, ci rubano le elezioni». Lo afferma Donald Trump in un comunicato, tutto a lettere maiuscole, diffuso dalla sua campagna elettorale.
Joe Biden è avanti in Nevada di 12.000 voti su Donald Trump. Lo riporta Cnn, sottolineando che il democratico sta allungando sul presidente. L'ultima rilevazione infatti gli concedeva un vantaggio di 7.000 schede. Ora è a +1%.
«Tutti gli stati recentemente assegnati a Biden saranno sfidati legalmente per frode elettorale. Un mare di prove! Vinceremo!»: lo scrive Donald Trump su Twitter.
«I nostri dati mostrano che Joe Biden sarà il prossimo presidente». Lo afferma il manager della campagna di Joe Biden, Jen O'Malley Dillon.
Il manager della campagna elettorale di Joe Biden ha dichiarato che i democratici si stanno «avvicinando alla parità» con Trump in Pennsylvania, mentre i risultati dovrebbe «virare a loro favore». La reazione di Trump di fronte all’evolversi del voto, ha aggiunto, è «disperata».
«La campagna elettorale è finita, i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà degli elettori. Non consentirò a nessuno di fermare il processo di conteggio. Si tratta di voti legali e saranno contati». Lo afferma il procuratore generale della Pennsylvania Josh Shapiro, respingendo l'azione legale della campagna di Donald Trump.
Arizona, Georgia e Pennsylvania si preparano al rilascio di nuovi risultati. Il Nevada pubblicherà i dati alle 18 (ora italiana). Lo scrivono i media statunitensi. La pubblicazione potrebbe far emergere già in giornata il vincitore delle presidenziali, nella prospettiva di azioni legali di Trump contro l’esito del voto.
Qualsiasi voto che arrivi dopo l’election day del novembre non sarà conteggiato. Lo ha scritto il presidente Usa Donald Trump su Twitter. Il post è stato “censurato” dal social network, che lo ha reso visualizzabile solo dopo aver specificato che il contenuto è «controverso e potrebbe essere fuorviante in merito alla modalità di partecipazione alle elezioni o ad altri strumenti di coinvolgimento della cittadinanza».
«Speriamo che i meccanismi legali esistenti negli Stati Uniti permettano di determinare il futuro presidente in stretta conformità con la Costituzione americana e, soprattutto, di evitare disordini di massa». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. «Eleggere il capo dello Stato è un diritto esclusivo dei cittadini americani e meritano che i loro voti siano contati correttamente», ha detto. «Per quanto riguarda le prospettive delle relazioni russo-americane, come ha detto più volte la leadership del nostro Paese, Mosca è pronta per un'interazione costruttiva con qualsiasi presidente americano», ha detto Zakharova.
È salito a diverse centinaia il bilancio degli arresti in tutti gli Usa per i disordini scoppiati durante le manifestazioni post-elettorali. I manifestanti scesi in piazza in tante città americane rappresentavano sia le fazioni pro-Trump che anti-Trump, ma è tra queste ultime che è stata registrata gran parte dei fermi. A Minneapolis, centinaia di manifestanti sono stati arrestati dopo che una marcia di protesta contro la presidenza di Donald Trump e la sua minaccia di cause legali ha bloccato il traffico sulla Interstate 94.
Il senatore dem Gary Peter ha vinto la rielezione in Michigan, portando provvisoriamente il partito al pareggio nel conteggio dei seggi: 48 a 48. I democratici hanno bisogno di guadagnare 4 scranni per controllare il Senato, o di tre se Joe Biden conquista la Casa Bianca perché il vicepresidente fa da ago della bilancia in caso di parità nei voti. Finora il partito dell'Asinello è riuscito a ottenere un seggio in piu' ma manca l'esito di altre 4 gare.
In Georgia mancano solo 50mila voti da contare. Lo riporta la Cnn. Una volta completato il conteggio il quadro potrebbe essere più chiaro per consentire ai network americani di proiettare un vincitore fra Donald Trump e Joe Biden, separati da qualche migliaia di voti in quello che è uno degli stati chiave nella corsa alla Casa Bianca. Trump è avanti con il 49,6%, Biden ha il 49,2%.
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La campagna di Donald Trump farà un «importante annuncio» a Las Vegas, in Nevada, in mattinata. Lo annuncia la stessa campagna, secondo quanto riportato dai media americani. Il Nevada è uno degli stati chiave nella corsa alla Casa Bianca in cui non è ancora stato nominato un vincitore delle elezioni
L’emittente conservatrice Fox News attribuisce a Joe Biden la vittoria in Arizona, portando il risultato attuale a 264 grandi elettori per il democratico contro i 214 per Trump.
Allungano il passo le principali borse europee al traguardo di metà seduta, con Piazza Affari (Ftse Mib +2%) sempre in testa davanti a Francoforte e Madrid (+1,7% entrambe), Parigi (+1,3%) e Londra (+0,4%). Dimenticata la paura per il coronavirus gli investitori si concentrano sullo spoglio negli Usa, dove si allarga il vantaggio di Joe Biden sul presidente uscente Donald Trump. Dopo l'inatteso aumento dello stimolo monetario della Banca d'Inghilterra, salito a 875 miliardi di sterline e il calo delle stime sulla crescita da parte dell'Ue sono in arrivo le nuove richieste di sussidi di disoccupazione e, soprattutto, la decisione della Fed sui tassi, attesi invariati dagli analisti. In calo il dollaro a 1,18 sull'euro, il greggio (Wti -0,9% a 38,8 dollari al barile) e lo spread, tra Btp e Bund tedeschi, che si riduce sotto quota 129,5 punti.
“Ha ragione Trump, fa bene a chiedere di controllare voto per voto. Ci sono posti dove ci sono più voti che votanti. Ci saranno sorprese, aspettatevele, Confido che possano arrivare delle sorprese”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta Instagram.
“Seguiamo il processo elettorale negli Stati Uniti da vicino, perché è di chiaro interesse e rilevanza per l'Unione europea, ma non sta a noi commentare. In passato abbiamo visto che quando i risultati sono stati contestati sono stati messi in campo meccanismi per risolvere le questioni. Sta agli Stati Uniti, noi aspettiamo i risultati ufficiali come tutti gli altri”. Così il portavoce dell'Esecutivo comunitario, Eric Mamer, ad una domanda.
Il margine tra Donald Trump e Joe Biden nello Stato della Georgia si è ridotto ancora di più stamane dopo lo spoglio del 98% delle schede elettorali nella contea di Fulton, la più popolosa dello Stato, dove il conteggio prosegue da questa notte- Trump ora mantiene il suo vantaggio in Georgia con 18.540 voti: ha il 49,6% dei consensi, mentre Biden detiene il 49,2%. Ieri il vantaggio del presidente americano si attestava a 200.000
I sostenitori di Trump stanno protestando armati di fucili e pistole in Arizona al grido di “stop al furto”. Secondo quanto riporta Skynews, almeno 300 persone, alcune delle quali armate, si sono riunite davanti al dipartimento elettorale a Phoenix per contestare il vantaggio di Joe Biden dopo le accuse di brogli di Trump. (
Decine di persone sono state arrestate nella notte a New York a seguito di disordini scoppiati con la polizia durante una protesta pacifica post-elezioni. Secondo quanto riferiscono i media americani, la manifestazione è degenerata quando un gruppo di persone ha lanciato uova contro la polizia e altri hanno dato fuoco ai cassonetti dei rifiuti e sfondato la vetrina di un negozio. Centinaia di manifestanti che chiedevano il conteggio di ogni voto elettorale alle presidenziali Usa si erano riuniti nel Washington Square Park di Manhattan. Altri disordini sono stati segnalati a Portland, nell'Oregon, nella contea di Maricopa, in Arizona, a Denver e Minneapolis.
“Che spettacolo! Qualcuno dice che sono le elezioni più fraudolente della storia degli Stati Uniti. Chi lo dice? Il presidente attualmente in carica”. Così la Guida suprema iraniana Ali Khamenei, commentando lo scontro sul voto americano in un post sul suo profilo Twitter in inglese. “Il suo rivale dice che Trump ha intenzione di truccare le elezioni! Ecco come sono le elezioni americane e la democrazia negli Stati Uniti”, ha aggiunto l'ayatollah Khamenei. “Non importa quale sarà stanotte o domani il risultato delle elezioni negli Stati Uniti, ma chiunque sarà il prossimo presidente, dovrà certamente arrendersi alla resistenza e alla pazienza della nazione iraniana. Per lui non ci sarà altra scelta”, ha dichiarato dal canto suo il presidente della Repubblica islamica Hassan Rohani, citato dall'Irna. “Questa persona che è alla Casa Bianca ha intensificato senza pietà le sanzioni e la guerra economica persino durante la pandemia di coronavirus e non ha rispettato alcun principio. Ma la nazione iraniana non si inginocchierà davanti agli Stati Uniti e costringerà i nemici a fare marcia indietro e a rispettare il diritto e l'accordo” sul nucleare, ha aggiunto il capo del governo di Teheran.
“No comment” del Cremlino sull'andamento delle elezioni presidenziali americane. “Chiaramente preferiamo aspettare che la situazione diventi chiara”, ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. “Gli Usa - ha aggiunto - devono occuparsi dei loro affari, ogni commento da parte nostra sarebbe come un drappo rosso per un toro”, ha aggiunto. Lo riportano Tass e Interfax.
Joe Biden ha più di un percorso davanti a sè per raggiungere la fatidica quota di 270 seggi e guadagnarsi la chiave di accesso alla Casa Bianca. In attesa di conoscere i dati definitivi sui risultati del Nevada (dove è attualmente in vantaggio dello 0,6% e dove una conferma ne decreterebbe la vittoria di queste storiche elezioni) l'ex vicepresidente ha anche rimesso in gioco lo stato della Georgia dove ieri era in ritardo di oltre 100mila voti mentre ora è in “striking distance” a -23.000. In termini percentuali, Donald Trump è ora al 49,6% mentre Biden è al 49,2%.
Biden ha inoltre ridotto significativamente le distanze anche in Pennsylvania dove dai primi risultati delle elezioni ieri risultata in ritardo di oltre 10 punti percentuali mentre ora la distanza si è ridotta a 2,6 punti percentuali, che in termini assoluti sono circa 160.000 voti. Secondo quanto indicato dalla commissione elettorale dello Stato, devono ancora essere conteggiati oltre 300.000 voti che sono stati inviati per corrispondenza e sino a qui in tutti gli Stati i voti inviati per corrispondenza sono stati spediti in larga maggioranza da elettori democratici.
I risultati definitivi in Pennsylvania potrebbero tuttavia non essere disponibili fino a domani a causa dell'alto numero di voti inviati per corrispondenza. Nell'altro campo elettorale invece le speranze sono puntate sull'Arizona dove Biden è ancora in vantaggio di 2 punti percentuali ma dove Trump ha ridotto leggermente la distanza grazie agli ultimi voti inviati per corrispondenza. L'Arizona è considerata ormai vinta da Biden da tutti i media americani eccezion fatta per Cnn che per il momento non ha fatto proiezioni ufficiali.
La Cina auspica che i prossimi presidente e governo Usa possano incontrare Pechino “a metà strada” per gestire le differenze e migliorare i legami, avendo “molto su cui cooperare”. Il vice ministro degli Esteri Le Yucheng, a spoglio elettorale ancora in corso, ha detto di sperare che le operazioni procedano senza intoppi. Le ha poi aggiunto che la posizione della Cina nei confronti delle relazioni sino-americane è molto chiara: “Ci auguriamo che gli Usa possano lavorare rispettando i principi di non conflitto, non confronto, rispetto reciproco e cooperazione vantaggiosa per tutti”.
Joe Biden si è impegnato a rientrare nell'accordo di Parigi sul clima nel primo giorno della sua presidenza se verrà eletto. Gli Usa ne sono usciti formalmente il 4 novembre, dopo la disdetta decisa da Donald Trump.
Lo staff della campagna di Donald Trump ha presentato ricorso elettorale in un terzo Stato, la Georgia, per sospendere il conteggio dei voti. Lo riporta l'Ap.
Joe Biden lancia il sito per la transizione. Anche se il voto non ha prodotto finora alcun vincitore, l'ex vicepresidente e la sua candidata alla vicepresidenza Kamala Harris lanciano il sito Build Back Better che vede nell'hompage Biden e la scritta “Biden-Harris Transition”. Lo riporta Abc.
Twitter segnala il cinguettio con cui Donald Trump reclama la vittoria in Pennsylvania, Georgia e North Carolina. La segnalazione è per informazioni controverse e che potrebbero essere fuorvianti.
“Non consentiremo che ci rubino questa elezioni”. Lo afferma Rudy Giuliani, il legale del personale di Donald Trump, non escludendo un'azione legale a livello nazionale per esporre la presunta “corruzione” dei democratici.
E' frode. Stanno facendo scempio del processo elettorale in questo paese”. Lo ha detto Eric Trump, figlio di Donald Trump, parlando a Philadelphia per un aggiornamento insieme con Rudy Giuliani sullo stato delle cause legali lanciate contro il conteggio dei voti in alcuni stati, e puntando quindi il dito contro il campo democratico.
Gli osservatori dell'Osce per le elezioni presidenziali in Usa puntano il dito contro le accuse mosse da Donald Trump verso l'attendibilità del processo elettorale affermando che queste mettono a rischio la fiducia nella democrazia. “Accuse senza fondamento contro presunte pecche del sistema, in particolare da parte del presidente anche nella notte elettorale, sono dannose per la fiducia nelle istituzioni democratiche”. Lo ha sottolineato Michael Georg Link, che guida la missione degli osservatori elettorali dell'Osce per gli stati occidentali e dell'ex Unione Sovietica.
Joe Biden ha vinto in Michigan, secondo le proiezioni di Cnn.
“È chiaro che vinceremo abbastanza stati per ottenere i 270 voti elettorali per vincere”: lo ha detto Joe Biden. “Non sono qui per dichiarare che abbiamo vinto ma per dirvi che quando il conteggio sarà finito riteniamo che saremo noi i vincitori. “Ieri è stato provato ancora una volta che la democrazia è il cuore di questa nazione. Anche in tempo di pandemia ha votato un numero di americani senza precedenti” ha detto Biden. “Se mai se ne sia dubitato, non si abbiano più dubbi: qui il potere è nelle mani del popolo ed è il popolo che determina chi è il presidente degli Stati Uniti. Non ci saranno stati rossi o stati blu quando vinciamo. Ci saranno gli Stati Uniti d'America”, ha aggiunto Biden che ha precisato che «ogni voto deve essere conteggiato».
Il candidato democratico Joe Biden (Reuters)
La campagna di Donald Trump dichiara la vittoria in Pennsylvania, uno degli stati chiave dal quale non è ancora emerso un vincitore e dove è ancora in corso lo scrutinio.
La campagna di Donald Trump avvia una azione legale anche in Pennsylvania per i voti nello stato, uno di quelli chiave nella conquista alla Casa Bianca. Le azioni legali in Pennsylvania «puntano ad assicurare l’integrità delle elezioni» nello stato, afferma la campagna del presidente precisando che «con queste azioni Trump sta dicendo a tutti gli americani che farà il possibile per assicurare l’integrità di questa elezione per il bene del paese».
I dimostranti si riuniscono davanti all'Independence Hall per radunarsi per assicurare che ogni scheda elettorale sia contata alle elezioni presidenziali del 2020 a Philadelphia, Pennsylvania (Epa)
Joe Biden e il partito democratico creano un «Fight Fund», un fondo per combattere, per finanziare le spese legali contro Donald Trump. «Vogliamo mettere in piedi uno sforzo legale senza precedenti» dopo che il presidente ha «minacciato di andare in tribunale per prevenire il proprio conteggio dei voti», afferma Jen O'Manley Dillon, manager della campagna di Biden.
«Stiamo vincendo la Pennsylvania ma il segretario di Stato della Pennsylvania ha appena annunciato che ci sono “milioni di schede da contare”». Lo twitta Donald Trump tornando indirettamente a sventolare lo spettro di schede arrivate a sorpresa e da contare.
Joe Biden ha vinto lo stato del Wisconsin, secondo le proiezioni della Cnn.
«Non è Donald Trump a decidere l'esito di queste elezioni ma il popolo americano». Lo scrive su Twitter il candidato democratico alla presidenza Usa Joe Biden sottolineando che «per garantire che ogni voto sia contato» la sua campagna sta mettendo in atto «il più grande sforzo di sicurezza elettorale mai compiuto».
Trump chiederà il riconteggio dei voti nel Wisconsin, dove il suo avversario Joe Biden è in vantaggio di circa 20mila preferenze. La legge dello stato fa scattare automaticamente il ricalcolo con un margine inferiore allo 0,25%, ma può essere svolto a spese dei candidati su richiesta (e se la differenza è inferiore all’1%).
Joe Biden batte Barack Obama. L'ex presidente nel 2008 ha conquistato 69.498.516 voti, affermandosi come il candidato che ne ha raccolti di più nella storia delle presidenziali americane. Mentre lo scrutinio è ancora in corso, Biden ha già raccolto 69.589.840 voti, superando il suo ex capo. Biden è attualmente in testa su Donald Trump per il voto popolare, con il presidente che finora ha incassato 66.706.923 voti.
Col 99% dei voti scrutinati, Joe Biden guida i consensi in Wisconsin con il 49,4% dei consensi contro il 48,8% di Trump.
Aumenta il distacco del candidato democratico Joe Biden in uno degli Stati chiave di questa elezione, il Michigan. Quando è ormai stato conteggiato il 96% delle schede elettorali, Biden può contare sul 49,7% dei suffragi contro il 48,8% di Trump. In valori assoluti il vantaggio è di circa 47mila voti, esattamente 2,613,025 per Biden contro 2,566,923 per il presidente Donald Trump che ha vinto questo stato nel 2016. Il Michigan porta in dono 16 seggi elettorali.
«Tutte le schede in Wisconsin sono state conteggiate e Biden ha vinto lo Stato con 20,697 voti di vantaggio». È quanto ha detto Megan Wolfe, direttrice della commissione elettorale dello Stato, al canale Cnbcnews. Al momento tuttavia nessuno dei principali media americani ha ancora attribuito ufficialmente a Biden lo stato che garantisce 10 grandi elettori
Tutte le schede in Wisconsin sono state conteggiate, secondo quanto riportano le autorità locali. Al momento, comunque, nessuno dei media americani ha dichiarato un vincitore nello stato. La commissione elettorale del Wisconsin, secondo quanto riportato da media, indica comunque un vantaggio di Joe Biden.
«Stanno trovando voti per Biden ovunque, in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan. E' un male per il paese!». Lo twitta Donald Trump cavalcando la sua teoria di schede a sorpresa spuntate all'ultimo nei conteggi e quindi di brogli.
La Cnn dichiara di non poter ancora definire un vincitore in nove stati Usa: Alaska, Arizona, Georgia, Michigan, Maine, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Al momento Biden resta avanti con 224 voti, contro i 213 di Trump.
Joe Biden conferma il vantaggio su Donald Trump in Michigan, con un margine leggermente superiore a quello delle ultime rilevazioni. Con il 92% dei voti scrutinati, il democratico viaggia sul 49,5% dei consensi contro il 48,9% di Trump.
Il governatore della Pennsylvania, Tom Wolf, invita alla pazienza sul conteggio dei voti elettorali, spiegando comunque come le operazioni di scrutinio procedono. Circa il 50% dei voti per posta, aggiunge, è stato contato.
“Non ci riposeremo finché non saranno contati i voti di tutti”. Lo ha scritto su Twitter l'ex vicepresidente Joe Biden, mentre prosegue lo spoglio dei voti negli Stati Uniti, con particolare attenzione agli Stati ancora in bilico, che saranno determinanti per la vittoria finale e la scelta del prossimo presidente. Anche Jen O'Malley Dillon, numero uno della campagna elettorale, ha scritto sul suo account “continuate ad avere fede, ragazzi. Vinceremo”, mentre il consigliere della campagna di Biden, Bob Bauer, si è detto convinto che la vittoria in Michigan e Nevada sia a portata di mano. Nei due Stati l'ex vicepresidente è dato in vantaggio.
Seggio elettorale a Detroit, Michigan: un uomo è accompagnato fuori dalla polizia perché non ha una mascherina regolare
Donald Trump su Twitter (che nasconde il tweet perché controverso ndr) torna ad agitare lo spettro dei brogli, nel commentare probabilmente il recupero di Joe Biden in stati come il Michigan e il Wisconsin. “La scorsa notte - afferma - ero avanti, spesso saldamente, in molti stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici. Poi, ad uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate discariche di schede a sorpresa. Molto strano”. Trump poi attacca i sondaggisti: “Ancora una volta hanno completamente sbagliato!”. Il presidente ha anche minacciato di andare alla Corte Suprema per fare fermare il conteggio dei voti.
L'ex vicepresidente americano Joe Biden è riuscito a sorpassare il presidente Donald Trump nella serratissima corsa per aggiudicarsi il Michigan, uno degli Stati che saranno l'ago della bilancia delle elezioni presidenziali americane. Mentre il conteggio dei voti è ancora in corso e gli Stati Uniti sono in attesa di sapere chi sarà il prossimo presidente, stando ai dati di Cnn Biden, fino a poco fa in svantaggio in Michigan, sembra ora avanti: quando è stato conteggiato circa il 90% dei voti dello Stato, che porta in dote 16 grandi elettori, Biden stacca l'avversario di meno di 10.000 preferenze, con il 49,2% del totale, contro il 49,1% dell'avversario. L'ex vicepresidente allunga il passo anche in Wisconsin, che dà 10 grandi elettori, ed è avanti con il 49,4% delle preferenze, contro il 48,8% di Trump, quando è stato scrutinato il 97% dei voti.
Trump è invece avanti nella cruciale Pennsylvania, scrive la Cnn.
La mattina del 4 novembre a Washington, il Congresso americano sullo sfondo
Tutto si decide in Pennsylvania. Se Trump perde la Pennsylvania si può permettere di perdere solo il Nevada, dove la battaglia è incertissima con pochi voti a favore di Biden. Ma poi il presidente in carica deve vincere in Wisconsin, Michigan, Georgia e North Carolina per rimanere alla Casa Bianca. Se Biden perde la Pennsylvania, si può permettere di perdere due dei cinque stati in bilico. Se Biden tiene il Nevada, ad esempio, e vince come spera Michigan e Wisconsin, vincerà anche se perde Georgia e North Carolina.
Supporter di Trump in Pennsylvania
Donald Trump “è inadeguato all'ufficio di presidente” degli Usa e i suoi proclami anticipati di vittoria dopo le elezioni di ieri lo confermano. E' il giudizio tranchant del super falco repubblicano John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale entrato negli ultimi mesi in rotta di collisione con il presidente, secondo il quale “i brogli” elettorali ci sono stati in passato in America, specialmente “da parte della macchina democratica nelle grandi città”, ma possono essere denunciati solo a urne chiuse e comunque “vanno provati”. Bolton, intervistato da Sky News Uk, ricorda che anche la sfida presidenziale del 2000 fra George W. Bush (di cui egli fu stretto collaboratore) e Al Gore venne contestata in toni aspri, ma non con gli eccessi attribuiti a Trump e le sue accuse “via Twitter”. Per questo sollecita “la leadership repubblicana” a prendere le distanze dalla strategia della Casa Bianca, in modo da scongiurare una rottura irreparabile in seno al sistema democratico e alla società americane. Nello stesso tempo,. l'ex consigliere - che non ha votato né per il presidente in carica né per Joe Biden - si mostra deluso del fatto che Trump abbia così raccolto tanti voti, e possa “in effetti essere rieletto”, malgrado ciò che si sa di lui e il modo in cui ad esempio “non è stato capace di gestire” l'emergenza coronavirus. Dandone la colpa alla poca credibilità degli sfidanti democratici non senza irridere l'ennesimo clamoroso flop dei sondaggisti: che - ironizza - “dovrebbero essere mandati per 5 anni in esilio al Polo e autorizzati a tornare solo quando abbiano elaborato sondaggi veri almeno tra i pinguini”.
Vista l’incertezza in diversi stati, sono diversi i conteggi in questo momento sui grandi elettori necessari per vincere la corsa alla Casa Bianca. Vince chi se ne aggiudica 270: in questo momento, secondo i calcoli del Financial Times, Biden guida con 238 grandi elettori e Trump insegue con 213.
Il giorno dopo il voto, non si ha un vincitore nella Corsa alla Casa Bianca. Tra gli stati ancora non assegnati, il Nevada dove Hillary Clinton nel 2016 vinse di poco. Anche stavolta la battaglia è per pochi voti con 8000 voti di differenza tra Trump e Biden, ovvero lo 0,64 per cento.
Commissione elettorale a lavoro a urne appena chiuse a North Las Vegas, Nevada
Anche se in alcuni si sa già già chi ha vinto, sono ufficialmente 9 gli stati che non hanno proclamato il vincitore. Sono Alaska, Arizona,Georgia, Michigan, Maine, Nevada, North Carolina, Pennsylvania, Wisconsin.
L’opposizione democratica non conquista il Senato che rimane sotto il controllo repubblicano quindi del partito di Trump.
La candidata democratica al Senato in Iowa, Theresa Greenfield
Il discorso del presidente americano, Donald Trump, che si è dichiarato vincitore delle elezioni mentre il conteggio dei voti è ancora in corso e il risultato in sostanziale equilibrio e la minaccia di rivolgersi alla Corte Suprema, non sono piaciuti all'entourage dello sfidante democratico Joe Biden. “Le dichiarazioni del presidente sul tentativo di fermare il conteggio di voti espressi legittimamente è oltraggioso, senza precedenti e scorretto. E' stato oltraggioso perché è un chiaro tentativo di privare i cittadini americani dei loro diritti democratici”, ha detto Jen O'Malley Dillon, numero uno della campagna elettorale dell'ex vicepresidente, sottolineando che “lo spoglio delle schede andrà avanti senza sosta”. Le parole di Trump sono state stigmatizzate anche dai principali media americani, che, come l'emittente televisiva Cnn, hanno parlato di rivendicazioni illegittime, visto che il computo dei voti non consente ancora di dichiarare un vincitore. Anche Twitter ha bollato come inattendibile il post con cui Trump si dichiarava vincitore (”Farò una dichiarazione stasera. Una grande vittoria!”, aveva scritto) e quello con il video del discorso: “Alcuni o tutti i contenuti condivisi in questo Tweet sono contestati e potrebbero essere fuorvianti sulle elezioni o altri processi civici”, ha scritto il social network.
Il conteggio dei voti a Milwawee n Wisconsin , uno degli stati in bilico
“È ora di aspettare i risultati finali delle elezioni in Usa nel pieno rispetto del processo elettorale. Il comportamento di Trump mina la democrazia statunitense”. Lo scrive su Twitter la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D) al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez. “Speriamo che Joe Biden porti nuova speranza sia ai cittadini statunitensi che al mondo intero”, ha aggiunto.
Secondo Cnn Joe Biden vince alle Hawaii. Sono quattro grandi elettori che guadagnerebbe. Nel 2016 qui vinse la Clinton.
“È iniziata la battaglia per la legittimità del risultato” e “la situazione è molto esplosiva”. Lo ha detto la ministra della Difesa tedesca, Annegret Kramp-Karrenbauer, parlando alla Zdf delle elezioni Usa dopo il discorso di Donald Trump, che ha dichiarato di aver già vinto. Esperti hanno messo in guardia da una crisi costituzionale negli Usa, ha aggiunto, “e questo è uno scenario che deve complessivamente inquietarci molto”.
Il discorso di stanotte di Biden trasmesso alla Borsa di Francoforte in Germania
“La Russia giudica positivamente ogni situazione in cui gli sconfitti non avranno bisogno di ricorrere a pretese di interferenze straniere. È tempo che l'America ritorni alla politica della sanità mentale, nella quale noi la sosterremo sempre. È giunto il momento”. Lo ha detto Konstantin Kosachev, presidente della commissione Affari Esteri del Consiglio della Federazione, il Senato russo. “L'argomento di una qualche interferenza russa, mai dimostrata in modo convincente ma sufficiente per attaccare in modo permanente DonaldTrump, è rimasto al centro della realtà americana fin dalle elezioni del 2016. Tuttavia sembra che il fattore straniero potrebbe non giocare lo stesso ruolo nel 2020. Ciò significa che qualsiasi vincitore o perdente nella corsa presidenziale sarà costretto a parlare di ragioni puramente interne per l'esito delle elezioni, e questa è una storia completamente diversa e molto più vicina alla realtà”, ha aggiunto. Lo riporta il Moscow Times.
Iran: un murales ostile dipinto sul muro dell’ex ambasciata Usa a Teheran
La dichiarazione di Donald Trump è stata “scandalosa e senza precedenti”. Lo affermano i responsabili della campagna di Joe Biden commentando le parole del presidente sullo spoglio elettorale. “È scandalosa perché è uno sforzo di strappare ai cittadini americani i loro diritti democratici. È senza precedenti perché mai nella storia un presidente ha cercato di soffocare la voce degli americani in un'elezione nazionale”, hanno spiegato.
“Se il presidente deciderà di dar seguito alla sua minaccia, abbiamo squadre legali pronte a resistere al suo tentativo”, affermano, riferendosi alle dichiarazioni di Donald Trump che ha minacciato di rivolgersi alla Corte Suprema per fermare il conteggio dei voti.
Times Square, New York City (Reuters)
La Cina ha preso atto che le elezioni presidenziali negli Stati Uniti “si stanno tenendo e il risultato non è stato ancora determinato”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha osservato in conferenza stampa, in merito a un commento sul voto, che “le elezioni sono un affare interno degli Usa e la Cina non ha una posizione sul tema”.
Il discorso di Trump ascoltato in un ristorante di Pechino
Mentre lo spoglio dei voti è ancora in corso, Associated Press, come si legge sull'account Twitter dell'agenzia, ha assegnato al democratico Joe Biden la vittoria in Maine. Quando è stato scrutinato circa il 70% dei voti dello Stato, che mette in palio 4 grandi elettori, l'ex vicepresidente è al momento in vantaggio con il 54,6% delle preferenze, contro il 42,3% del presidente Donald Trump.
“Resteremo vigili, proteggeremo l'integrità del voto. Credo che siamo sul percorso giusto per la vittoria”: lo ha detto il vicepresidente Mike Pence, prendendo la parola dopo il discorso di Donald Trump alla Casa Bianca.
“Ringrazio gli americani, abbiamo vinto ovunque, risultati fenomenali”: Così Donald Trump si è presentato nella East Room della Casa Bianca dove ad attenderlo c'erano circa 250 invitati.
“Stiamo vincendo anche in Pennsylvania, con un margine veramente enorme”. Lo ha detto Donald Trump dalla Casa Bianca. “La partita non è chiusa”, ha aggiunto.
“È chiaro che abbiamo vinto in Georgia e North Carolina”. Lo afferma Donald Trump, riferendosi a due stati chiave per i quali non è stato ancora dichiarato un vincitore.
“C'è un gruppo molto triste di persone che sta cercando di togliere il voto a milioni di elettori di Trump”, ha aggiunto il presidente.
“Andremo alla Corte Suprema, questa è una frode per gli americani, e un imbarazzo per il Paese”: così Donald Trump ha commentato gli sviluppi della notte elettorale con il conteggio dei voti che andrà avanti per giorni in alcuni stati. “Eravamo pronti a celebrare un grande successo ma la nostra vittoria è stata improvvisamente sospesa”, ha aggiunto.
Trump commenta i risultati elettorali dell’East Room della Casa Bianca a Washington (Reuters)
“Non è finita fino a che ogni voto non sarà contato”. Lo afferma Nancy Pelosi, la speaker della Camera, riferendosi alle elezioni.
Operazioni di scrutinio dei voti ai Los Angeles County Regional Offices di Downey, California (Afp)
Future degli indici in rialzo nell'after-hours a Wall Street, dove non è mancata la volatilità nelle ore successive alla chiusura dei mercati. Gli investitori hanno dovuto accantonare velocemente la speranza di avere un vincitore chiaro alle presidenziali statunitensi per evitare l'incertezza in cui gli Stati Uniti sono inevitabilmente destinati a finire, almeno per alcuni giorni. Per questo, i trader hanno puntato sul sicuro, ovvero sui titoli tecnologici e sui bond, il cui rendimento è calato rispetto ai recenti rialzi. “C'era la convinzione che ci sarebbe stata una 'ondata blu' (democratica), ma ora assistiamo ad altro” ha commentato Thomas di Galoma di Seaport Global Securities, parlando alla Cnbc. Nelle ultime settimane, molti analisti avevano predetto una possibile vittoria netta del candidato democratico, Joe Biden, contro il presidente Donald Trump, accompagnata dalla possibile conquista del Senato da parte dei democratici, da aggiungere al controllo della Camera. Insomma, un orizzonte interamente 'blu' per approvare immediatamente un altro sostanzioso piano di aiuti anticrisi, bloccato dallo scontro tra repubblicani e democratici. Il quadro che emerge ora, invece, è di totale incertezza: finora, Trump e Biden hanno conquistato tutti gli Stati 'sicuri' e gli unici Stati in bilico sono stati assegnati dopo le 6 (italiane), con Florida, Iowa e Ohio vinti dal presidente; dopo le 7, anche il Texas, recentemente diventato uno Stato in bilico, è stato assegnato a Trump. In North Carolina e Georgia è in vantaggio Trump; Biden, invece, è in testa in Arizona, che sarebbe il primo Stato a passare da un partito all'altro rispetto a quattro anni fa. Per questo, se i risultati dovessero confermare questo andamento, tutto si deciderebbe, come quattro anni fa, in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania: il fatto che i funzionari di questi Stati abbiano comunicato che non potranno annunciare un vincitore questa notte (statunitense), a causa del numero record di voti arrivati per posta che dovranno essere conteggiati, costringerà tutto il Paese ad aspettare. L'incertezza riguarda anche il Congresso: si fa verso la conferma di una maggioranza democratica alla Camera, mentre per il Senato appaiono favoriti i repubblicani. Poco dopo l'assegnazione della Florida a Trump, Biden ha rilasciato una breve dichiarazione e si è detto “ottimista” e convinto di conquistare la presidenza. “Sapevamo che sarebbe stata lunga, ma stiamo andando bene” ha detto in Delaware. “Vincerò queste elezioni”. Trump, su Twitter, ha risposto: “Siamo molto avanti, ma cercano di rubare le elezioni. Non lasceremo che accada. Non si può votare dopo la chiusura dei seggi!”. Quando a New York sono le 2 di notte, i future sul Dow Jones guadagnano 6 punti, lo 0,02%; quelli sullo S&P 500 crescono di 19,65 punti, lo 0,58%; quelli sul Nasdaq aggiungono 258,25 punti, il 2,29%. Sale anche il petrolio: il barile Wti vale 38,49 dollari (+2,2%). Bond, rendimento del decennale in ribasso allo 0,80%.
Democratici e Repubblicani sono in questo momento alla pari al Senato Usa, ognuno con 46 seggi. Lo evidenziano media Usa come Cnn e Fox.
Lo yuan è in caduta sul dollaro scontando la prospettiva che Donald Trump possa riconquistare la Casa Bianca per un secondo mandato: il renminbi cede lo 0,7% nei valori offshore, scivolando a 6.7270 sul biglietto verde. Questa mattina la Banca centrale cinese (Pboc) aveva fissato la parità bilaterale a 6,6771 rafforzando la sua valuta di 186 punti base. Gli stessi allibratori britannici, a conferma di un trend più favorevole al tycoon, hanno modificato le loro valutazioni dando la rielezione di Trump a 8/13, contro i 6/5 della vittoria di Biden.
Twitter ha segnalato il tweet di Donald Trump nel quale il presidente ha accusato i democratici: “Siamo avanti, ma stanno cercando di rubarci le elezioni. Non glielo consentiremo. I voti non possono essere espressi dopo che i seggi hanno chiuso”. Secondo la policy del social, che già aveva messo nel mirino un tweet di Trump sul voto postale a maggio, vengono segnalati i contenuti controversi su alcuni temi di interesse pubblico come appunto le elezioni.
Per approfondire: Come funziona il fact checking di Twitter che ha fatto infuriare Donald Trump
“Rilascerò una dichiarazione questa notte. Una grande vittoria”. Lo twitta Donald Trump.
“Dobbiamo essere pazienti e aspettare che tutti i voti vengano contati”. Lo ha detto Joe Biden commentando l'andamento della nottata elettorale. “Siamo convinti di essere in buona posizione. Abbiate fiducia, vinceremo queste elezioni”. Biden ha invitato tutti a avere pazienda, “fino a domattina, forse oltre”. Ha detto che “spetterà al popolo americano decidere chi ha vinto” dopo che “tutti i voti sono stati contati”. Ha espresso ottimismo sul risultato in Wisconsin, Michigan e Pennsylvania.
Joe Biden con la moglie Jill following commenta i primi risultati a Wilmington, Delaware (Reuters)
“Siamo sulla strada per vincere queste elezioni”. Lo ha detto Joe Biden, dicendosi “ottimista sul risultato”.
Nonostante i risultati della notte elettorale facciano tremare i democratici, alcuni di loro restano ottimisti. Come il vicedirettore della campagna elettorale di Joe Biden Rufus Gifford, che twitta: “Vinceremo”.
Fox News attribuisce al presidente Donald Trump la vittoria in Ohio e in Texas. Nelle prime fasi dello scrutino, Biden aveva conquistato un clamoroso vantaggio nelle due roccaforti conservatrici, ma il risultato finale ha dato ragione al presidente in carica.
Si prolunga l'attesa per l'annuncio del vincitore nelle elezioni presidenziali in Usa dopo che fonti ufficiali in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania hanno riferito che non saranno in grado di annunciare l'esito del voto entro la fine della giornata. In Michigan, in particolare, si potrebbe attendere fino a venerdì. Lo riferisce il Guardian.
Fox News attribuisce la vittoria dell’Arizona a Joe Biden. Si tratta di un “guadagno” di 11 grandi elettori, ma non basta ad allargare il vantaggio del candidato democratico rispetto a Trump.
Donald Trump ha vinto la Florida, secondo le proiezioni di Fox News. In palio in questo Stato chiave c'erano 29 grandi elettori. Lo staff di Biden si era già detto «non preoccupato» di una vittoria repubblicana, avendo già calcolato l’ipotesi di perdere i seggi previsti dallo stato. La proiezione è stata confermata dalla Cnn.
Arrivano nuove conferme sugli stati «sicuri», quelli attribuiti in maniera quasi certa già dai sondaggi. Biden va verso una vittoria certa in California, con il suo bottino di 55 grandi elettori, Trump si aggiudica l’Idaho (4 grandi elettori).
Secondo le proiezioni di Fox News i democratici sono lanciati nella vittoria della Camera e a espandere la maggioranza di almeno 5 seggi. La speaker della Camera Nancy Pelosi lo aveva detto: «Questa notte aumenteremo i nostri numeri alla Camera per dare un futuro migliore ai nostri bambini». Per il controllo del Senato è una lotta per la conquista di ogni seggio, con una dozzina di sfide aperte negli stati in bilico.
Joe Biden vince in New Hampshire, secondo le proiezioni di Nbc e Abc, mentre Trump sembra avviato al successo nello Utah.
I future dei listini di Wall Street in forte rialzo in attesa del risultato del voto americano. Il Nasdaq vola del 3,9%. Lo S&P 500 sale del 2%.
La star dei democratici Alexandria Ocasio-Cortez vince e New York e mantiene il suo seggio alla Camera, dove torna per un secondo mandato, secondo le proiezioni dei media americani.
Donald Trump passa in vantaggio in Ohio, uno degli Stati chiave per la conquista della Casa Bianca. Nessun candidato repubblicano alle presidenziale ha mai vinto la Casa Bianca senza vincere in Ohio. Trump ha il 50,8% dei voti contro il 47,9% di Joe Biden mentre lo scrutinio è ancora in corso.
Con il 74% dei voti scrutinati, Donald Trump è ora passato leggermente avanti in Texas su Joe Biden, 49,7% a 48,9%. In Ohio i due contendenti si muovono testa a testa, con Biden al 49,1% e Trump al 49,61%.
Sostenitori di Trump a Houston, Texas (Epa)
Cresce la popolarità di Trump fra i latinos più anziani: il 40% della popolazione sostiene di aver votato per il presidente in carica, in rialzo rispetto al 25% del 2016. È quanto emerge da una rilevazione di Edison Research.
Donald Trump vince in North Dakota e South Dakota, secondo le proiezioni dell'Associated Press.
L'affluenza dei giovani favorita dai social network, impegnati a ripulire la reputazione dopo quanto accaduto nel 2016, questa volta potrebbero avere giocato un ruolo positivo che ha favorito l'affluenza elettorale e indirettamente i democratici: Facebook, Instagram, Google e Twitter da metà settembre, ogni volta che si accede sulle loro piattaforme, invitano come prima cosa gli utenti ad andare a votare. Un appello alla partecipazione che sembra abbia fatto breccia in molti giovani.
Biden si proietta verso la vittoria nello stato di New York, collegio che vale 29 grandi elettori. Il candidato dem dovrebbe aggiudicarsi anche New Mexico e Colorado.
Times Square, New York City (Reuters)
Il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell ha tenuto il suo seggio in Kentucky, respingendo un serio sforzo per sostenere la sua avversaria democratica Amy McGrath. Il 78enne repubblicano ha vinto il suo settimo mandato di sei anni.
Marjorie Tayor Greene diventa la prima discepola della teoria cospirativa QAnon a essere eletta al Congresso nei ranghi del partito Repubblicano. Greene e' stata eletta alla Camera dei Deputati da una circoscrizione in Georgia. Il suo successo era previsto ma fa comunque storia, segno della presa del complottismo tra i conservatori radicali che si ispirano a Trump. QAnon sostiene che Trump si batte contro una cabala di seguaci di Satana dediti a molestare i bambini e a berne il sangue. Una cabala composta di democratici, progressisti e burocrati governativi che formano il Deep State impegnato a sabotare Trump.
Donald Trump si starebbe proiettando verso al vittoria in Alabama (9 grandi elettori) e Arkansas (6 grandi elettori), secondo le stime diffuse rispettivamente da Msnbc e Fox News.
Secondo le proiezioni della Cnn, Joe Biden è avanti negli Stati chiave dell'Ohio e del Michigan. In Ohio (18 grandi elettori) col 42% dei voti scrutinati Biden guida col 55,3% contro il 43,5% del presidente. In Michigan (16 grandi elettori) con l'1% dei voti scrutinati Biden è avanti con il 58,9% contro il 39,7% di Trump. Biden e la sua coalizione sembra aver avuto più consensi tra le “suburban women” nell'Ohio quando sono stati scrutinati circa il 60% dei voti, casalinghe che furono decisive per la vittoria a sorpresa di Trump nel 2016. Lo stato è considerato un «must win» per i repubblicani: nessun presidente del Gop è stato eletto senza aver conquistato la maggioranza dei voti nel collegio.
Secondo le proiezioni della Cnn, Joe Biden è avanti in Pennsylvania e in Texas, dove finora sono stati scrutinati rispettivamente l'1% e il 10% delle schede. Testa a testa invece in Georgia, dove con il 10% dei voti scrutinati, i due candidati sono entrambi al 49,5%.
Secondo i dati disponibili alle ore 20 a Washington, le 2 di notte italiane, le stime della Cnn proiettano Biden in vantaggio con 30 grandi elettori contro i 26 attuali di Trump.
Appena chiusi i seggi elettorali nella capitale federale Washington. Nel seggio più vicino alla Casa Bianca presso la Capital One Arena non ci sono state code durante tutta la giornata. Secondo gli osservatori presenti gran parte dei residenti nell'area hanno votato prima dell'Election Day con il voto anticipato. Il coronavirus ha cambiato tutto nel 2020. Anche cosa aspettarsi dall'Election Day.
Per la prima volta nella storia delle elezioni americane il numero di persone che ha votato in anticipo prima del 3 novembre, con l'early voting o per posta, ha superato il numero dei votanti ai seggi. Nel 2016 avevano votato in anticipo il 23% degli americani. Quest'anno la percentuale fluttuerà tra il 50% e il 70%. Cento milioni di americani hanno utilizzato il voto anticipato: 99.657.079 secondo il database dell'Us Election Project, pari al 72% dei votanti del 2016, di cui oltre 35 milioni si sono recati alle urne di persona e oltre 63 milioni hanno votato per posta. Il Dipartimento della Homeland Security, che ha escluso l'influenza di hacker di forze straniere sul voto, sostiene che alla fine i voti anticipati arriveranno a 105 milioni.
Biden è in vantaggio in Ohio, uno stato tipicamente repubblicano. Quando sono stati scrutinati il 36% dei voti Biden è registrato con il 56,9% e Trump al 42,8 secondo Cnn
«Armatevi di pazienza e fate un respiro profondo» perché l'esito del voto negli Stati Uniti potrebbe non arrivare oggi. È l'invito rivolto agli elettori dal governatore dello stato chiave della Pennsylvania, il democratico Tom Wolf. «In tutto lo stato instancabili scrutatori sono pronti a garantire che ogni voto venga conteggiato - ha scandito Wolf in un videomessaggio diffuso in queste ore - Ma per contare questo eccezionale numero di voti si potrebbe impiegare più tempo che in passato. Potremmo non conoscere il risultato oggi, ma incoraggio tutti a fare un respiro profondo e ad avere pazienza».
Sempre secondo le proiezioni dell’Associated Press, Donald Trump vince il South Carolina e i suoi 9 grandi elettori, Alabama (9) e Mississippi (6). Stati dati per sicuri per i Repubblicani. Biden invece si avvia a conquistare New Jersey (14 voti), Oklahoma (7), Massachusetts (11), Rhode Island e Washington D.C (3 grandi elettori), secondo le proiezioni di Edison Research
Centinaia di manifestanti si sono riuniti nei pressi della Casa Bianca, dove si trova la barriera eretta a protezione della residenza presidenziale. Tra di loro ci sono sostenitori del presidente Donald Trump e sostenitori democratici, soprattutto attivisti del movimento Black Lives Matter. Per ora solo qualche momento di tensione, con la zona controllata da decine di agenti di polizia e del Secret Service.
Si sta registrando un testa a testa fra Trump e Biden su Florida e Georgia, validi rispettivamente 29 e 16 grandi elettori.
La Florida ha chiuso le urne: chiave sarà il corridoio est-ovest lungo l'autostrada I-4 tra Orlando e Tampa, microcosmo rappresentativo dello stato. Città enclavi democratiche, contro entroterra rurale e repubblicano. Decisivi i sobborghi e aree swing quali St. Petersburg nei pressi di Tampa, che votò per Trump nel 2016 ma prima aveva promosso Obama. Cruciale il sostegno ispanico per Biden, che Trump ha eroso. E quello tra anziani e pensionati spesso trapiantati qui anche dal resto degli Usa per Trump, che Biden ha messo in forse sull'onda della crisi da coronavirus
Manifestanti pro-Trump in Florida (Afp)
Joe Biden ha vinto in Vermont, secondo le proiezioni dell'Associated Press. Il Vermont ha in palio 3 grandi elettori. Vittoria del democratico anche in Virginia, dove erano in palio 13 grandi elettori, secondo le proiezioni di Fox News.
Donald Trump è proiettare a vince il voto in Indiana, incassando i primi 11 seggi della competizione elettorale. È quanto emerge dalla Cnn. Il presidente in carica sarebbe avviato anche al successo nel Kentucky (8 seggi).
Casa Bianca e Congresso non solo il solo “polso” degli Usa misurato dalla urne: in gioco ci sono 38 Referendum popolari, che salgono a 124 contando anche le iniziative portate al voto dalle autorità locali. Meno dei 72 referendum e oltre 150 iniziative complessive di quattro anni fa ma sufficienti a mettere alla prova la presa di influenti idee liberal e conservatrici. Su tutte la proposta di ripristinare lo status di “liberi professionisti” anziché dipendenti degli autisti di società quali Uber e DoorDash in California.
È la cosiddetta Proposition 22 sulla quale le aziende della gig economy hanno investito la cifra record di 200 milioni di dollari per difendere il loro controverso modello di business. In gioco è inoltre la legalizzazione della marijuana in diversi stati, anche conservatori quali il Mississippi. E restrizioni sul diritto d'aborto in Colorado. Un aumento del salario minimo, da 8,56 dollari a 15 dollari nel 2026, è in gioco in Florida. Il Rhode Island vuole eliminare da suo nome ufficiale la parola Plantation - State of Rhode Island and Providence Plantations - in omaggio al movimento Black Lives Matter.
Quando è stato scrutinato l'1% dei voti in Indiana e il 2% in Kentucky, Donald Trump è avanti in entrambi gli Stati, dove i seggi hanno chiuso in alcune contee. Sono due Stati in cui è prevista una vittoria facile del presidente.
È allerta per il pericolo di grave disiformazione online durante e dopo il voto al fine di screditarlo: tra le “bufale” più diffuse di recente l'affermazione che il finanziere democratico George Soros dispone di una società che controlla tecnologia elettorale, del tutto falso; fotografie di sacchi di schede buttate via, erano invece immagini di buste vuote scattate dopo il conteggio dei voti nel 2018 in California; gli elettori votano più volte via posta, mentre il tasso di irregolarità e di una scheda ogni 6-7 anni per stato; gli agenti dell'immigrazione presidiano le urne, falso.
In risposta ai rischio di manipolazioni e falsità, al contrario del 2016, i colossi dei social media sono corsi fin dai giorni scorsi ai ripari adottando politiche di sicurezza per evitare drammi:
-Twitter etichetta messaggi che dichiarino vincitori prima del tempo, rimandando a pagine autorevoli sul voto. E vieta tweet di interferenza o di invito alla violenza nelle elezioni.
-Facebook mettera' in guardia da dichiarazioni premature e infondate di successo e ha un accordo con Reuters per fornire esiti accurato. È anche pronta a frenare i contenuti virali pericoloso con protocolli usati in passato in paesi quali Myanmar.
-YouTube: vieterà contenuto ingannevole sul voto oppure incoraggiamenti a interferire con il processo elettorale e lo spoglio delle schede.
«Siamo messi bene in tutto il Paese, grazie!»: lo twitta Donald Trump quando si attende la chiusura dei seggi in diversi Stati tra cui la Georgia
Anche il governatore della Florida Ron DeSantis, uno stretto alleato di Donald Trump, ha dispiegato la guardia nazionale per prevenire eventuali violenze legate alle elezioni, ma finora non ci sono stati incidenti né momenti di tensione. Il Sunshine è uno degli Stati in bilico più importanti.
La Casa Bianca si aspetta alcuni ritardi nei risultati, soprattutto nello stato chiave della Pennsylvania: lo ha detto Alyssa Farah, una portavoce del presidente. A quanto riferisce la Cnn, Trump è nella East Wing della Casa Bianca con i suoi più alti consiglieri in attesa dei primi risultati delle elezioni.
Negli Stati Uniti chiudono i primi seggi nelle contee di alcuni stati, tra cui l'Indiana e il Kentucky. Tra un'ora operazioni di voto concluse in Georgia - tradizionalmente roccaforte repubblicana, ma quest'anno tra gli stati in bilico - Virginia, Indiana, Kentucky, Vermont e South Carolina.
La campagna elettorale di Donald Trump ha chiesto alla corte suprema del Nevada di interrompere la conta dei voti nella contea principale dello Stato, con l’emergere di dispute sull’accuratezza delle tecnologie per il riconoscimento delle firme e sull’accesso del pubblico di osservatori. Lo staff del presidente in carica aveva già chiesto di rivedere il caso, dopo che un giudice ha respinto il ricorso per «assenza di prove».
Operazioni di chiusura dei seggi nel Clark County Election Department, North Las Vegas, Nevada (Afp)
Si va verso un'affluenza alle urne da record negli Stati Uniti, la più alta da oltre un secolo. Secondo lo Us Electoral Project dell'Università della Florida, oltre 101 milioni di americani hanno votato già prima dell'Election Day, di cui oltre 65 milioni per posta.
Operazioni di sanificazione di una cabina elettorale a Vancouver (Afp)
La polizia di New York dispiegherà migliaia di agenti sulle strade della Grande Mela già nelle prossime ore in modo da essere pronta nel caso dovessero scoppiare disordini. «Saremo in migliaia sulle strade nei prossimi giorni per assicurarci che la città sia al sicuro», afferma il capo del New York Police Department, Terence Monahan, mettendo in guardia i manifestanti violenti. “Non ci provate nemmeno. Sappiamo che siete e sarete arrestati”, avverte Monahan.
Otto elettori su 10 in Florida avrebbero deciso per quale candidato alla Presidenza degli Stati Uniti votare già prima di settembre. Lo rivela un sondaggio realizzato da Edison research secondo il quale il 70% degli elettori in Florida ritiene che il razzismo sia un problema degli Stati Uniti.
Aumentano su Twitter i post con l'hashtag #StopTheSteal ('ferma il furto') e #FreeAndFairElections ('elezioni libere e giuste') che segnalano presunti brogli elettorali a danno dei repubblicani. Alcuni denunciano ritardi nell'apertura dei seggi, in Pennsylvania ad esempio, orchestrate ad arte per non far votare chi deve andare a lavorare. Altri segnalano e pubblicano foto di guasti alle macchine elettorali a Philadelphia, New York e in Georgia, zone conquistate da Trump nel 2016.
Il governatore uscente del Vermont Phil Scott ha detto ai giornalisti fuori dal seggio di aver votato per Joe Biden. Repubblicano in corsa per la rielezione, Scott è finora l'unico politico del Gop con il nome sulla scheda che fa sapere ufficialmente di aver scelto il candidato democratico come prossimo presidente degli Stati Uniti. Un altro governatore repubblicano uscente, Charlie Baker del Massachusetts, ha rivelato oggi di aver votato scheda bianca.
I risultati elettorali del North Carolina, uno degli swing State cruciali, saranno ritardati di almeno un'ora perché alcuni seggi hanno aperto in ritardo per problemi tecnici. Lo ha deciso il North Carolina State Board of Elections. I risultati erano attesi intorno all'1.30 ora italiana.
Kamala Harris in viaggio verso Wilmington, in Delaware, dove abita Joe Biden e dove attenderà i risultati elettorali. La candidata alla vicepresidenza di Joe Biden, vola in Delaware dopo aver fatto campagna elettorale in Michigan, lo stato che Donald Trump ha strappato ai democratici nel 2016.
Il candidato democratico americano alla vicepresidenza Kamala Harris (Reuters)
«Le tradizioni possono essere interrotte». Così Joe Biden risponde a chi gli chiedeva dell'esito del voto in Ohio, stato repubblicano ed essenziale per la corsa alla Casa Bianca di qualsiasi candidato conservatore. Nessun aspirante repubblicano alla Casa Bianca ha infatti mai vinto le presidenziali senza aver vinto l'Ohio
Nelle elezioni per il Congresso c'è un numero record di candidate donne, anche di colore: 318 per i 535 seggi disponibili tra Camera (rinnova per intero) e Senato (rinnovato per un terzo). Di queste 318, 117 sono donne di colore. Il precedente primato risale alle elezioni di Midterm del 2018, quando scesero in campo 257 donne. Tra le possibili novità Candace Valenzuela, che se vincesse nel 24/mo distretto in Texas diventerebbe la prima 'black latina' al Congresso. Cori Bush, una infermiera progressista che si è distinta nelle proteste contro la brutalità della polizia a Ferguson nel 2014, potrebbe invece diventare la prima donna afroamericana a rappresentare il Missouri al Congresso. Infine Joyce Elliot, senatrice statale dell'Arkansas, potrebbe divenire la prima esponente afroamericana di questo Stato al Congresso. Attualmente al Congresso siedono 127 donne, di cui 48 di colore.
Il candidato democratico al Congresso del Missouri, Cori Bush, parla durante un evento di propaganda il 1° novembre 2020 a St. Louis, Missouri (Afp)
Due war room nel complesso della Casa Bianca per Donald Trump. Secondo le indiscrezioni del New York Times, il presidente ha allestito una war room nell’Eisenhower Executive Office Building, adiacente alla Casa Bianca. Un’altra war room, più piccola, è stata allestita proprio nell’edificio della Casa Bianca. Le due aree allestite dalla campagna elettorale del presidente a 1600 Pennsylvania Avenue tornano ad alimentare le polemiche sull’uso da parte dell'amministrazione Trump si strutture governative per motivi politici.
«Andate a votare! Sotto la mia amministrazione la nostra economia è cresciuta alla velocità maggiore di sempre al 33,1%. E il prossimo anno sarà il migliore nella storia americana». Lo twitta Donald Trump a seggi aperti in tutti gli Stati Uniti.
In alcuni stati non sono esclusi shock di proporzioni storiche. Il Texas non ha votato per un candidato democratico alla presidenza dal 1976, vale a dire da Jimmy Carter, e secondo alcuni sondaggi, oggi viaggia sul filo di uno o due punti di percentuali di differenza tra Trump o Biden. Biden sta facendo bene, da quanto affiora, nei grandi centri urbani, da Houston a Dallas, San Antonio e Austin. Trump avanza invece a sorpresa oltre che nelle aree rurali lungo il confine con il Messico, con una maggior presa rispetto al passato tra elettori ispanici conservatori. Il Texas non è isolato nella mappa delle potenziali sorprese: la Georgia non vota per un candidato democratico per la Casa Bianca dal 1992, dal primo mandato di Bill Clinton. Il North Carolina l’ha fatto solo due volte dal 1968, le eccezioni Carter nel 1976 e Barack Obama al primo mandato nel 2008. L’Arizona non si sbilancia a favore di un democratico dal 1996, dal secondo mandato di Bill Clinton, e fu un caso finora isolato dal 1952.
Drag Queen al voto a Dallas, Texas(Epa)
Telefonate automatiche e messaggini per bombardare gli elettori e metterli in guardia: ai seggi c’è fila, non andate a votare. Il fenomeno è diffuso in tutti gli Stati Uniti, dove milioni di americani si sono riversati ai seggi per votare. L’origine delle telefonate e dei messaggini non è chiara ma, secondo indiscrezioni, l’Fbi avverte avviato un’indagine.
File ai seggi a Manor, Texas
Chi conterà per primo i voti fra i grandi stati più contesi? Potrebbero essere la Florida e la Georgia, tradizionalmente repubblicani ma quest’anno incerti stando ai sondaggi. Sono sul fuso orario di New York e dovrebbero essere tra quelli che riportano i risultati più rapidamente, grazie a conteggi veri e propri già partiti da settimane dei voti postali in Florida e verifiche delle schede già avvenute, con voti solo da tabulare, in Georgia. Se Joe Biden vincesse uno di questi due stati, sarebbe un buon segno per i democratici. Se Trump invece li difende con successo dimostrerebbe la tenuta della sua base. E potrebbe prospettarsi una lunga attesa risolta forse solo dagli esiti nel Midwest e nella Rust Belt industrial-agricola, cioè in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, dove il conteggio dei voti è concentrato dopo la chiusura delle urne, potrebbe richiedere diversi giorni e finire preda di ricorsi legali sulla validità delle schede via posta o depositate in anticipo.
Un seggio a Lake Worth, Florida (Afp)
Michael Cohen, l’ex avvocato personale di Donald Trump, ha votato per Joe Biden. Lo ha annunciato lui stesso su Twitter postando un «selfie» con l’adesivo «Io ho votato» e gli hashtag #BidenHarris 2020, #meaculpa e #disloyal, quest’ultimo l’aggettivo frequentemente usato per descriversi dopo aver lasciato l’entourage del presidente e il titolo del suo libro di memorie. Nel 2018 Cohen è stato condannato a tre anni per evasione fiscale e violazione delle leggi sul finanziamento alle campagne elettorali. Nel 2016 aveva ammesso di aver pagato due donne per mettere a tacere le relazioni che queste avrebbero avuto con il suo principale cliente.
Prezzi dei titoli di Stato americani in ribasso, nel giorno in cui gli elettori statunitensi sceglieranno il loro presidente. Gli esperti sembrano puntare su un risultato chiaro fin dalle prime ore, nonostante il rischio di risultati elettorali contestati, dato che lo scrutinio degli oltre 100 milioni di voti per posta richiederà tempi più lunghi. Continua a preoccupare, intanto, l'aumento di nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti e nel resto del mondo. La media dei contagi giornalieri, secondo un'analisi di Cnbc condotta sui dati della Johns Hopkins University, da domenica a oggi è stata di 83.805 nuove infezioni; in tutto, negli Stati Uniti registrati 9,2 milioni di contagi e oltre 231.000 morti. I rendimenti - che si muovono inversamente ai prezzi - del decennale americano sono in rialzo allo 0,881% dallo 0,848%, ai massimi dall'inizio di giugno. I rendimenti del titolo Usa a tre mesi sono stabili allo 0,096%.
Questo l'andamento delle altre scadenze:
Titolo a 2 anni, rendimenti in rialzo allo 0,168%.
Titoli a 5 anni, rendimenti in aumento allo 0,392%.
Titoli a 30 anni, rendimenti in rialzo all'1,658%.
Joe Biden si rivolge ai suoi sostenitori a Scranton, in Pennsylvania, stato chiave per la vittoria finale
Biden ha iniziato la giornata visitando a Wilmington (nel Delaware) le tombe della sua prima moglie e della figlia (morte in un incidente d’auto nel 1972) e del figlio maggiore Beau (scomparso nel 2015 a 46 anni per un tumore al cervello). Poi è partito per la Pennsylvania, dove ha parlato con i sostenitori a Scranton, la città dove è nato, e ha visitato la sua casa d'infanzia. Ha poi visitato Philadelphia, dove spera di ottenere una significativa affluenza alle urne.
Donald Trump ad Arlington, dove si trova il quartier generale della sua campagna presidenziale (Afp)
Trump in mattinata si è recato all'ufficio del Comitato Nazionale Repubblicano ad Arlington, Virginia (nell’area metropolitana di Washington), che ospita anche la sede della sua campagna elettorale. Il presidente in programma di tornare alla Casa Bianca, senza altri eventi pubblici in programma. In serata, è previsto che si riunisca con i sostenitori alla Casa Bianca.
Le Borse mondiali scommettono, sondaggi alla mano, su una possibile vittoria di Joe Biden contro Trump nelle presidenziali americane, esito che renderebbe più vicino un accordo sul maxi-piano di stimoli tra Democratici e Repubblicani. I mercati alla vigilia del voto sembrano quindi allontanare lo scenario più temuto, quello di un esito elettorale incerto che non dia certezze immediate sul nome del futuro presidente Usa. E così, mentre l'euforia pre-elettorale contagia Wall Street, i listini europei vengono trascinati al rialzo dagli acquisti su energia e materie prime (che beneficiano del dollaro debole) e dalla corsa dei bancari (innescata dalla trimestrale sopra le attese di Bnp Paribas). Alla fine la migliore è Piazza Affari che guadagna il 3,2% e dimentica – per la seconda seduta di fila – gli imminenti lockdown e l'aumento dei contagi Covid. Sul Ftse Mib il primo posto spetta alla Ferrari (+7,1%) che ha sorpreso gli analisti con un trimestre sopra le stime e “un portafoglio ordini da record”.
Sul mercato valutario prosegue il calo del biglietto verde con il cambio euro/dollaro trattato a 1,1735 (contro 1,1637 ieri in chiusura) mentre il dollaro/yen si attesta a 104,51 (da 104,79). Si riprende anche la sterlina a 1,307 contro la divisa americana (da 1,2903). La prospettiva di uno slittamento dei tempi da parte dei Paesi Opec+ per ridurre i tagli alla produzione, infine, ha portato a un rialzo dei prezzi del petrolio: il Wti di dicembre vale 38,1 dollari (+3,5%) e il Brent di gennaio 40,1 dollari (+2,9 per cento).
La Camera del Congresso Usa è pronta a decidere sull'esito delle elezioni presidenziali se i risultati saranno contestati e se il 6 gennaio non ci sarà ancora un esito chiaro: lo ha detto la speaker Nancy Pelosi, riferendosi alle minaccia di una lunga battaglia legale da parte di Donald Trump. “Siamo preparati a questa ipotesi - ha detto Pelosi - perchè vediamo l'irresponsabilità del presidente e il suo mancato rispetto della costituzione, della democrazia e dell'integrità del voto”.
Joe Biden è tornato alle sue radici nel giorno finale della sua campagna visitando la casa della sua infanzia a Scranton, Pennsylvania, cruciale Stato in bilico. Il candidato dem e' arrivato all'abitazione di due piani, dove visse sino a 10 anni, accolto da un centinaio di supporter festanti. L'ex vicepresidente ha quindi salito le scale dell'ingresso e si e' intrattenuto a parlare con i nuovi proprietari prima di entrare con le sue nipoti, che non erano mai state a Scranton. All'uscita, ha trovato ancora i suoi fan che scandivano il suo nome e applaudivano.
I repubblicani della Pennsylvania hanno citato in giudizio i funzionari di una contea vicino a Philadelphia dove sono nettamente favoriti i Democratici, sostenendo che hanno illegalmente permesso che le schede elettorali per corrispondenza venissero scrutinate prima del giorno delle elezioni.
La causa contro i funzionari della contea di Montgomery è stata presentata martedì alla corte federale di Filadelfia da Kathy Barnette, un candidato repubblicano al Congresso, e Clay Breece, il presidente del Partito Repubblicano della Contea di Berks. La causa sostiene anche che i funzionari della contea stanno permettendo ad alcuni elettori con difetti nelle loro schede elettorali di correggerle.
Joe Biden ha scherzato con i giornalisti dopo aver detto ad alcuni supporter a Scranton, Pennsylvania, che aveva vinto all'unanimità a Dixville Notch, New Hampshire, il primo villaggio Usa a contare i voti: “in base alla nozione di Trump, dichiarerò la vittoria stanotte”, ha ironizzato, riferendosi all' intenzione del presidente di proclamarsi vincitore se risulterà in testa nella notte elettorale.
Melania Trump dopo aver votato a Palm Beach
La First Lady Melania Trump ha votato in un seggio elettorale a Palm Beach, in Florida, martedì nelle prime ore della mattina. A West Palm Beach si trova la residenza della coppia presidenziale, nel resort di Mar-a-Lago. La moglie del presidente era l'unica persona che non indossava una mascherina al seggio. Ha salutato con la mano e ha sorriso ai giornalisti. Quando le è stato chiesto perché non ha votato con il presidente la settimana scorsa, Melania Trump ha risposto che voleva votare il giorno delle elezioni.
Mentre in tutti gli Stati Uniti si aprono via via i seggi, già quasi 100 milioni di americani hanno votato prima dell'Election Day. In tempi di pandemia hanno infatti optato per il voto anticipato 99.657.079 elettori, di cui oltre 35 milioni si sono recati alle urne in persona e oltre 63 milioni hanno votato per posta. I dati sono quelli dello Us Electoral Project dell'Università della Florida e indicano come ci siano ancora oltre 28 milioni di schede inviate per il voto postale ma non ancora tornate indietro
La sfida tra Donald Trump e Joe Biden si gioca in 14 Stati chiave che complessivamente assegnano 197 grandi elettori. E' qui che si decide chi guiderà la Casa Bianca per i prossimi quattro anni. Per conquistarla nel sistema elettorale Usa non basta vincere il voto popolare ma, Stato per Stato, bisogna assicurarsi almeno 270 grandi elettori sui 538 che formeranno il collegio elettorale incaricato di eleggere formalmente il presidente. Stando alla media dei principali sondaggi calcolata dal sito RealClearPolitics, il candidato democratico avrebbe già in cassaforte 216 grandi elettori, quelli degli Stati in cui la vittoria è sicura o quasi sicura, da New York alla California, dall'Illinois alla Virginia. Trump, invece, per ora potrebbe contare su 125 grandi elettori, in gran parte negli Stati del sud, dal Kansas al Mississippi, dalla Louisiana all'Arkansas. Tra i 14 Stati in bilico di queste presidenziali 2020 quelli che assegnano il bottino maggiore in termini di grandi elettori sono il Texas (38), la Florida (29), la Pennsylvania (20), l'Ohio (18), il Michigan (16), la Georgia (16), la North Carolina (15), l'Arizona (11), il Wisconsin (10), il Minnesota (10).
Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha invocato un “new deal” con gli Usa dopo le elezioni. “Auguriamo a tutti gli americani una buona, leale e soprattutto pacifica giornata elettorale”, ha affermato. Per risolvere i problemi globali serve “un'alleanza transatlantica funzionante”, ha affermato. “Vogliamo un new deal nella nostra partnership, e siamo pronti a investire nel futuro come partner transatlantico, per affrontare insieme i problemi globali”, ha concluso.
Al via la lunga giornata elettorale per le presidenziali americane. Seggi aperti dalle 6 del mattino (le 12 in Italia) a New York e in altri quattro stati della costa orientale degli Stati Uniti. A seguire apriranno via via i seggi in tutti gli altri Stati americani. I seggi chiuderanno alle 21 nei primi Stati della costa orientale come New York (le 3 di notte in Italia).
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