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Il Covid non ferma i Paperoni, patrimoni per oltre 10.200 miliardi di dollari. In Italia 4 new entry

di Giuliana Licini

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(REUTERS)

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Nonostante la pandemia che sta prostrando l’economia globale, alla fine di luglio i patrimoni cumulativi dei miliardari del pianeta è aumentato di oltre un quarto, segnando un nuovo massimo. Il tutto suddiviso tra i 2.189 super ricchi censiti, 31 in più rispetto al 2017

7 ottobre 2020
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3' di lettura

Aumentano i miliardari e le loro ricchezze toccano un nuovo record. Nonostante la pandemia che sta prostrando l’economia globale, alla fine di luglio i patrimoni cumulativi dei miliardari del pianeta toccavano 10.200 miliardi di dollari, pari a circa 8.676 miliardi di euro, segnando un nuovo massimo dal precedente di 8.900 miliardi di dollari del 2017. Il tutto suddiviso tra i 2.189 Paperoni censiti, 31 in più rispetto al 2017. E’ quanto indica lo studio annuale di Pwc e Ubs sui ‘billionaires’.

In Italia 40 new entry nel club dei miliardari

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In Italia, le new entry tra i miliardari rispetto al 2019 sono quattro a un totale di 40, con patrimoni per 165 miliardi di dollari a fine luglio. Non è andata bene, comunque, a tutti i miliardari del globo negli ultimi mesi: le turbolenze borsistiche innescate dalla crisi del Covid-19, dal crac di marzo in poi, hanno causato qualche uscita dal club dei patrimoni a 9 zeri, mentre il rimbalzo a V dei mercati finanziari ha premiato gli “innovatori” e “rivoluzionari”, i cui patrimoni sono ulteriormente aumentati.

“Le ricchezze si stanno polarizzando. La tempesta del Covid-19 ha accelerato la divergenza” tra gli imprenditori della tecnologie, dell’healtcare e dell’industria che si stanno rafforzando e i miliardari che si trovano “sul lato sbagliato dei trend economici, tecnologici, sociali e ambientali” e stanno diventando meno ricchi. Dal 2018 fino allo scorso luglio, la ricchezza dei Paperoni tecnologici è aumentata del 42,5% a 1.800 miliardi di dollari, grazie all’ascesa delle azioni tech in Borsa. Per i miliardari dell’healthcare, l’aumento del patrimonio è stato del 50,3% a 658,6 miliardi, grazie alle nuove scoperte di farmaci e alle innovazioni nella diagnostica. Si tratta di aumenti ben superiore al 19% che è l’incremento medio del patrimonio globale dei Paperoni tra il 2018 e luglio 2020. La ricchezza dei ‘billionaires’ nei settori dell’intrattenimento, dei servizi finanziari, dei materiali e dell’immobiliare, in effetti, è aumenta solo del 10%, se non meno. Negli ultimi anni sono anche aumentati i ‘drop out’, cioè i miliardari che hanno smesso di essere tali: nel 2019 sono stati 34 dopo i 36 del 2018, mentre in precedenza le ‘espulsioni’ erano più rare (solo 3 nel 2010 e 18 nel 2017). Dal 2018 in poi, i miliardari che lo studio definisce ‘innovatori’ o ‘rivoluzionari’ e spesso hanno una formazione di scienziati, ingegneri informatici o programmatori di software, hanno visto i loro patrimoni aumentare del 17% a 5.300 miliardi di dollari, mentre le ricchezze dei miliardari ‘tradizionali’ sono aumentate 'solo' del 6% a 3.700 miliardi.

Premiati i "rivoluzionari"

Tra gli innovatori c’e’ senz’altro Elon Musk, l’economista e fisico che ha fondato la Tesla, ma tra i rivoluzionari ci sono anche società tecnologiche fondate da decenni, come Microsoft e Oracle, vere “fabbriche di miliardari” che restano all’avanguardia nell’innovazione. La geografia dei miliardari conferma gli Usa al primo posto, con una ricchezza cumulata di 3.609 miliardi di dollari dai 2.958 miliardi del 2019 e un aumento del 170% rispetto al 2009. Segue la Cina con 1.601 miliardi, da 1.190 miliardi lo scorso anno e con una crescita del 1.146% rispetto ai 135 miliardi di 11 anni fa. La Germania conserva il terzo posto nella classifica dei Paperoni con patrimoni complessivi per 595 miliardi (da 447 mld nel 2019 e + 175% sul 2009), seguita dalla Russia con 468 miliardi (+80% dal 2009) e dalla Francia, che con fortune per un totale di 443 miliardi (da 304 mld nel 2019), mette a segno un aumento del 439% rispetto al 2009. Nella 'top 10' dei patrimoni miliardari ci sono anche l’India, Hong Kong, Canada e Brasile. In Italia, il totale della ricchezza 'bilionaria' è diminuito del 12% nel 2019, a 125,6 miliardi di dollari, ma tra aprile e luglio 2020 è aumentato del 31%, arrivando ai 165 miliardi di dollari di due mesi fa. Da rilevare, però, che il numero dei miliardari nella Penisola è diminuito negli ultimi cinque anni, nel 2015 erano infatti 43. La ‘professione’ è, anche in questo caso, decisamente più diffusa tra gli uomini (67%) che tra le donne (33%). Quasi la metà (49%) dei miliardari della Penisola è “self made”, segnala inoltre Pwc. Infine, tra il 2019 e il 2020 le imprese italiane miliardarie in crescita sono state quelle operanti nei settori Consumer&Retail, Industrial e Financial Services.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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