di M.Se.
(ANSA)
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Il calo del fatturato delle imprese dei servizi nel secondo trimestre 2020 (-21% sul trimestre precedente, -26,2% sul secondo trimestre 2019) è “senza precedenti” per l'Istat che nel suo commento ai dati ricorda come questi siano l'effetto dell'emergenza sanitaria e delle misure di restrizione decise dal Governo per contenere il contagio. “La flessione registrata nel secondo trimestre, in termini sia congiunturali (-21%) sia tendenziali (-26,2%) - si legge - è la peggiore dall'inizio delle serie storiche (disponibili dal 2001). I cali del fatturato hanno colpito tutti i settori rilevati, risultando particolarmente marcati in quelle attività maggiormente interessate dai provvedimenti di chiusura per il contenimento dell'emergenza sanitaria, quali quelle legate alla filiera del turismo (Attività delle agenzie di viaggio -93%, Alloggio -88,3%, Trasporto aereo -79,1%, Attività dei servizi di ristorazione -64,2%) e del commercio di autoveicoli (-43,9%).
Quanto ai prezzi alla produzione dell'industria, a luglio aumentano dello 0,2% su base mensile e diminuiscono del 4,2% su base annua. Secondo la rilevazione Istat, sul mercato interno i prezzi segnano un incremento congiunturale dello 0,4% e un calo tendenziale del 5,4%, in attenuazione rispetto a giugno 2020 (-6,1%). Al netto dell'energia, i prezzi non variano su base sia mensile sia annua. Sul mercato estero - segnala l'Istat - i prezzi registrano invece una diminuzione congiunturale dello 0,2% (-0,2% per l'area euro, -0,1% per l'area non euro). Su base annua la loro flessione, più contenuta rispetto a quella sul mercato interno, risulta pari a -0,9% (-0,8% per l'area euro, -0,9% per l'area non euro). Nel trimestre maggio - luglio 2020 si stima una flessione dei prezzi alla produzione dell'industria pari a -1,8% sul trimestre precedente; la dinamica congiunturale negativa dei prezzi è più accentuata sul mercato interno (-2,5%) rispetto al mercato estero (-0,4%). Gli aumenti tendenziali più elevati per l'industria interessano i settori computer, prodotti di elettronica e ottica (+0,8% mercato interno, +4,7% area non euro), mezzi di trasporto (+0,9% mercato interno, +1,2% area euro, +1,0% area non euro) . Le flessioni tendenziali più ampie su tutti e tre i mercati di riferimento si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-20,7% mercato interno, -6,2% area euro e -26,6% area non euro). Nel secondo trimestre 2020 i prezzi alla produzione dei servizi si stimano in aumento dello 0,5% sul trimestre precedente e in diminuzione dell'1,1% su base annua.
Ad agosto si stima un aumento sia del clima di fiducia dei consumatori (da 100,1 a 100,8) sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese che sale da 77,0 a 80,8. Lo rileva l'Istat sottolineando che tra le componenti del clima di fiducia dei consumatori, il clima economico registra l'aumento più marcato passando da 85,9 a 90,1. Per le imprese, le stime evidenziano un aumento della fiducia diffuso a tutti i settori seppur con intensità diverse. In particolare, nell'industria l'indice di fiducia del settore manifatturiero sale da 85,3 a 86,1 e nelle costruzioni aumenta da 129,7 a 132,6. Nel commercio al dettaglio l'indice aumenta da 86,7 a 94.
Per le imprese terzo aumento consecutivo
Ad agosto il clima di fiducia delle imprese aumenta per il terzo mese consecutivo. Tale aumento è diffuso a tutti i settori ed è marcato per i servizi, mentre è più contenuto per l'industria. Sebbene in recupero in tutti i settori, gli indicatori del clima di fiducia delle imprese rimangono ancora distanti dai livelli precedenti l'emergenza sanitaria, in particolare nei servizi di mercato. L'indice di fiducia dei consumatori è in aumento dopo il lieve deterioramento registrato nel mese di luglio 2020. La crescita è trainata dal deciso miglioramento delle aspettative sulla situazione economica del paese e sulla disoccupazione. Nell'industria manifatturiera migliorano i giudizi sugli ordini mentre le attese di produzione sono in calo. Le scorte di prodotti finiti sono giudicate in lieve accumulo rispetto al mese scorso. Per le costruzioni, l'aumento dell'indice è trainato da un deciso miglioramento delle attese sull'occupazione presso l'impresa, mentre i giudizi sugli ordini si deteriorano.
Mariolina Sesto
vice capo servizio
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