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Calenda: mi candido a sindaco di Roma, Pd mi appoggi se pensa io sia adatto

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L’annuncio in diretta a “Che tempo che fa”. In giornata anche l’endorsment dell’ex premier Enrico Letta: “Mi sembra una buona opzione, sarà poi Nicola Zingaretti a decidere”

18 ottobre 2020
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2' di lettura

“Mi candiderò a sindaco di Roma: un dovere e una grande avventura”. Così Carlo Calenda ospite di “Che tempo che fa” su Rai 3. “Non posso parlare per il Pd, partecipo a un tavolo. Auspico un appoggio largo”. Per l’ex ministro dello Sviluppo economico nei governi Letta e Renzi il Pd “dovrebbe appoggiare la mia candidatura se pensano sia la persona adatta a governare Roma. Il Pd diceva mai con i Cinque Stelle e hanno cambiato idea, io sono ancora là. Ma con Raggi è peggiorato tutto”, ha aggiunto il leader di Azione. Respinta con tatto l’ipotesi di una selezione a sinistra per la scelta del candidato sindaco: “Fare le primarie oggi sarebbe complicato, farle più avanti significherebbe parlarci addosso per mesi.

“Io ho fatto anche lo scrutatore alle primarie del Pd, ma credo che dobbiamo cercare di allargare il campo il più possibile. E poi c'è un piccolo dettaglio, c'è un'emergenza sanitaria. Come pensiamo che la gente esca di casa..” ha aggiunto Calenda. “Dalle primarie uscirono sconfitti Sassoli e Gentiloni - ricorda poi - che ora il Pd vorrebbe candidati”.

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Di destra o di sinistra? Sono un socialdemocratico liberale”

“La politica è diventato un grande scontro ideologico, una lotta tra tribù. Ma così cade tutto, cade l'attualità dell'azione amministrativa, della fiducia dello Stato. Poi arriva un'epidemia e ci si accorge dell'importanza dello Stato, che decide la vita delle persone. La politica è l'arte di governo, sennò è solo rumore di sotto fondo...”, ha proseguito Calenda. Alla domanda se si definisce di destra o di sinistra risponde invece: sono un “socialdemocratico liberale”.

“Studio matto e disperatissimo” per Roma

Calenda ha rotto gli indugi ufficializzando la sua corsa per il Campidoglio dopo aver postato, nel corso della giornata, un post su Facebook con la foto di alcuni testi su Roma Capitale e del libro “Le mappe della disuguaglianza”, che tratta delle disparità socilai ed economiche che caratterizzano i quartieri della Capitale anche rispetto ad altre città metropolitane. La didascalia: “Studio matto e disperatissimo”.

L’endorsment dell’ex premier Letta

Sempre oggi Calenda, attualmente parlamentare europeo eletto a Bruxelles nelle fila del Pd da cui è poi uscito per fondare Azione, ha ricevuto l’endorsment dell’ex premier dem Enrico Letta. “Carlo Calenda candidato sindaco di Roma? Mi sembra una buona opzione, sarà poi Nicola Zingaretti a decidere”, ha detto Letto ospite al “Caffè della domenica” su Radio24. “Ho molta fiducia in Nicola Zingaretti che sta facendo un ottimo lavoro sia come presidente della Regione Lazio che come segretario del Pd”, ha aggiunto.

Il via libera del capogruppo dem al Senato

Due giorni fa aveva detto sì a Calenda anche un altro big del Pd, il capogruppo a Palazzo Madama Andrea Marcucci. Intervistato dal Dubbio Marcucci ha spiegato che Calenda “ha tutte le caratteristiche giuste per essere un buon candidato, anche e soprattutto di una alleanza larga. Naturalmente credo sia giusto che sia il Pd romano a dettare le regole del confronto. Le primarie sono nel nostro Dna, parteciparvi alla fine credo che sia un'opportunità anche per il leader di Azione”.

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