di Armando Torno
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Nel “Journal” di Maine de Biran (1766-1824) c'è una frase che si dovrebbe meditare con frequenza: “Solo i malati si sentono esistere”. Parole che in tempo di pandemia acquistano un particolare significato, ma che si dimenticheranno appena sarà possibile ripristinare i vecchi ritmi.
Eppure non sono pochi coloro che vivono con una malattia. E, nonostante gli innumerevoli problemi da essa causati, riescono a svolgere i loro compiti; anzi, a volte fanno qualcosa più del possibile.E' un universo che le cronache non riescono a descrivere o addirittura a inventariare; a volte è silenzioso, eppure presente, numericamente importante. Non è possibile qui tentare un elenco di situazioni o di persone che vivono combattendo con limiti o difficoltà: basterà dire che non mancano nei piccoli paesi o nelle grandi città.
Quando si tocca l'argomento, si vorrebbero raccontare i casi incontrati, le situazioni e i protagonisti d'innumerevoli storie conosciute. E questo semplice pensiero desideriamo scriverlo in margine a un volume che narra di dodici sacerdoti, giovani o attempati, che per vie diverse hanno affrontato la malattia o la disabilità.L'autore è Vittore De Carli e il libro ha come titolo “Come seme che germoglia” (Libreria Editrice Vaticana, pp. 126, euro 11).
Lo stesso, in un'opera precedente intitolata “Dal buio alla luce”, pubblicata dal medesimo editore, aveva parlato della propria esperienza, quando “la vita si è fermata per 47 giorni, portando anima e corpo a percorrere due strade diverse”
Ora è Vittore De Carli, giornalista, a incontrare sacerdoti che testimoniano con i loro problemi una speranza e una fede che commuovono. Ecco don Raffaele Alterio, cieco, ma pronto a “donare luce a chi non vede l'amore di Gesù”; ecco don Francesco Rebuli che è paralizzato dopo un tuffo e che “sgomma” sulla carrozzina tra i ragazzi di tre parrocchie di Conegliano. Don Andrea Giorgetta ha la fibrosi cistica, una malattia che gli “dà la forza per stare vicino a tutti”; invece don Mario Monti, che soffre di Sla, ricorda che l'amore di Dio “mi protegge in ogni sofferenza”.Dodici storie. Gli altri nomi da ricordare (citati senza il “don”): Francesco Cristofaro, Giorgio Ronzoni, Francesco Scialpi, Silvio Turazzi, Maurizio Patriciello, Claudio Campa, Mario Galbiati, Salvatore Mellone. Ogni loro vicenda, dopo averla letta, vi farà meditare. Non perdete l'occasione. Non guardate altrove. Ricordatevi che queste esistenze testimoniano vite vere, autentiche. E spiegano senza troppi vocaboli cosa sia la fede.
Vittore De Carli ,“Come seme che germoglia”, Libreria Editrice Vaticana, pp. 126, euro 11
Armando Torno
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