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Cris-Thin, camicie e abiti artigianali che piacciono anche agli Hamptons

di Paola Dezza

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Dal ricamo alla plissettatura su tessuti classici nascono le creazioni di Cristina Fossati. Ad arricchire la collezione sandali Capri e cinture tessute al telaio in Perù

15 marzo 2021
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2' di lettura

Una start up di abbigliamento sartoriale che in poco tempo è diventata punto di riferimento, anche all’estero, per chi cerca un brand di nicchia che garantisca qualità. Cris-Thin è nata da un’idea di Cristina Fossati, avvocato impegnato nel settore immobiliare, ma con una vena creativa che l’ha portata da sempre a interessarsi di moda.
«Il brand nasce da un desiderio di cambiamento - racconta Cristina al Sole24 Ore -, dall’esigenza di indossare abiti semplici e freschi, ma di ottima fattura e di concezione sartoriale».

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Un brand che si differenziasse dall’offerta del mercato, «ispirato al mio senso di bellezza, pura e senza tempo - continua l’intervistata -. È così che nell’estate del 2016 mi sono fatta confezionare un paio di capi da una sartoria della mia città (Alessandria) da portare con me in vacanza, in Sardegna e a Formentera. Le amiche, ma anche signore conosciute per caso, hanno iniziato a chiedermi dove avessi acquistato i miei capi, così presi la decisione di creare un marchio».

Il successo arriva con la pagina Instagram, con prime foto semplici, scattate nelle vacanze dagli amici, e uno shop online. Nel 2017 le vendite, prima in Italia e poi in tutto il mondo (esclusivamente online), prendono piede.

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«Mi arrivano richieste dall’Australia e dagli Stati Uniti - dice Cristina -. Molte signore acquistano i capi e chiedono la spedizione in hotel una volta arrivate in Italia per una vacanza». Tante le ordinazioni dagli Hamptons (Usa) per sandali e abiti per il mare.

Alla base delle collezioni camicie e abiti, confezionati con i migliori tessuti italiani. Stoffe classiche maschili vengono reinterpretate in chiave femminile. Con l’aggiunta a modelli semplici di ricami e pieghe, soffietti e plissettature, punto smock cucito a mano e tagli laser.

Tra le varie lavorazioni Cristina evidenzia quella realizzata da una vecchia eccellenza artigiana toscana che fa una plissettatura a cartone come nell’ottocento, in forno a 120-140 gradi. Una lavorazione utilizzate per le camicie.

Si tratta di capi senza tempo, che ogni anno escono dall’armadio per una nuova stagione. Il punto di forza è l’assistenza al cliente, seguito passo dopo passo nell’ordinazione fino alla consegna.

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«Ancora oggi abiti che vendo di più sono i primi camicioni» spiega Cristina.

Alla collezione sono stati aggiunti poi sandali flat, realizzati artigianalmente a Capri. Anche per le calzature la ricerca dei tessuti è fondamentale. «Punto su velluti e rasi, con pellami toscani» sottolinea.

Ogni anno viene realizzata una unica collezione, estiva. Ma l’obiettivo è creare anche una collezione invernale.

E poi ci sono le capsule collection come quella dell’anno scorso di cinture tessute a mano al telaio dalle uniche cinque famiglie che si tramandano questa tradizione a Machu Picchu in Perù.

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