di Giulia Paganoni
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Lo stile non è un concetto astratto, ma, come diceva Hemingway è semplicemente il modo di fare ciò che deve essere fatto. Niente è più vero per Cupra che dal 2018 è diventato un marchio indipendente (nato in seno a Seat) appartenente al gruppo Volkswagen. Dopo aver proposto varianti di modelli Seat (Cupra Ateca e Cupra Leon), quest'anno è arrivato il primo modello sviluppato ex novo: Formentor. La formula è quella del suv coupé, ma rispetto ai «soliti noti» si distingue per alcune caratteristiche stilistiche originali oltre che per la qualità e le tecnologie.
Partiamo dallo stile dunque. Quello della parte anteriore è imponente e robusto. Il design del cofano presenta diverse venature che riflettono la luce creando giochi esteticamente interessanti, mentre le prese d'aria definiscono il carattere sportivo. Nel posteriore, come ormai tipico per i modelli del gruppo Vw, i gruppi ottici sono uniti da una fascia luminosa che attraversa l'intera larghezza del veicolo. A migliorare l'aerodinamica, lo spoiler posteriore con paraurti sportivi. Se poi occorresse un ulteriore segno di carattere, si aggiungono i cerchi in lega con dettagli in rame fino a 19 pollici (18 di serie).
Le sue dimensioni sono generose, 4,45m di lunghezza, 1,84m di larghezza e 1,51m altezza con una capacità del bagagliaio di 450 litri. Gli allestimenti disponibili sono due (Formentor e Veloz) ed è già ben dotato anche l'entry level: si differenziano per il fatto che il primo è riservato alle versioni fino a 204 cv e l'altro da 245 fino a 310 cv.
Veniamo alla guida. L'auto si rivela maneggevole e precisa. L'adrenalina al volante della versione benzina più pepata da 310 cv, quella che abbiamo provato, è notevole. La gamma motori si compone di altri benzina (150, 190, 245 cv), diesel (150 cv) e due varianti con tecnologia ibrida plug-in (204 e 245 cv), questi ultimi in arrivo il prossimo anno.
Una volta saliti a bordo, si percepisce la personalità tecnologica. Ciò che salta all'occhio sono i due schermi, il cruscotto digitale da 10,25 pollici (di serie) e il touchscreen al centro della plancia da 12 pollici (10 per la versione base), da cui si ha accesso a tutta la gestione del veicolo, dall'infotainment alla connettività di bordo fino gestione del clima, scelta quest'ultima che forse avremmo preferito ancora “analogica”. Le sellerie sono sportive e la cura nei dettagli è elevata, come si nota dai materiali utilizzati. Il volante ha l'anello tagliato in basso, come una vera sportiva ed è multifunzione. Per l'allestimento Veloz (Vz) sono inclusi anche la pedaliera in alluminio e lo sterzo progressivo.
photo: Simon Palfrader©/Red Diritti concessi per il solo per uso editoriale
L'offerta dei sistemi di assistenza alla guida è ampia e tra questi vale la pena di ricordare il cruise control adattivo e predittivo. Durante la prova abbiamo guidato la versione più potente, quella da 310 cv con cambio Dsg a sette rapporti e trazione integrale. L'auto è molto stabile nonostante l'altezza da terra e non soffre eccessivamente di rollio, a conferma anche della buona gestione della distribuzione dei pesi, oltre che del buon mix tra rigidità della carrozzeria e taratura delle sospensioni. Oltre alla potenza del 2 litri benzina, abbiamo notato anche un'ottima risposta nella frenata, grazie all'impianto marchiato Brembo.
photo: Simon Palfrader©/Red Diritti concessi per il solo per uso editoriale
Per dirla ancora con uno scrittore: “La passione, la bellezza, lo stile… Ho dei gusti molto semplici. Mi piace il meglio di tutto”.
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