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Arrestato Jake, lo “sciamano” dell’assalto al Congresso. Twitter cancella Trump

Trump riconosce sconfitta ma non parteciperà a insediamento Biden

The Donald twitta dal profilo Potus, ma il social network rimuove anche quei tweet. L’ira dei repubblicani. Kim si fa sentire: «Usa nostro nemico»

9 gennaio 2021
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5' di lettura

È stato arrestato a Jake Angeli, lo “sciamano” di Capitol Hill. L'uomo, il cui vero nome èJacob Anthony Chansley Angeli, è incriminato per ingresso illegale e violento e condotta disordinata nei palazzi del Congresso. Lo ha reso noto il Dipartimento della Giustizia. Con Angeli, più volte ripreso a Capitol Hill il 6 gennaio con in testa un cappello di pelliccia e corna da vichingo, sono stati incriminati anche Adam Johnson, fotografato con sottobraccio il podio della Speaker Nancy Pelosi, e Derrick Evans, deputato statale della West Virginia. Johnson che Evans sono stati arrestati nelle ultime ore, così come Nick Hochs, uno dei leader dei Proud Boys, in manette dopo essere rientrato a Honolulu.

Intanto, Twitter chiude definitivamente l’account di Donald Trump, per «il rischio che inciti la violenza» anche il 17 gennaio. Il presidente Usa allora twitta da quello ufficiale Potus, ma il social cancella anche quei post. In un comunicato, Trump annuncia di valutare una sua piattaforma. Piogge di critiche al social network dai repubblicani. E torna ad accendersi il fronte diplomatico del Far East: «Gli Usa sono il nostro più grande nemico», afferma il leader nordcoreano Kim Jong-un.

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La nota ufficiale di Twitter

Intorno alla Mezzanotte del 9 gennaio, ora italiana, è arrivata la notizia della sospensione permanente, da parte di Twitter, dell’account @realDonaldTrump, quello del presidente americano. «Dopo aver rivisto i recenti tweet da @realDonaldTrump, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l’account per il rischio di ulteriore incitamento alla violenza», recitava una nota del social network. Una mossa che ha avuto immediate ripercussioni borsistiche: i titoli di Twitter a Wall Street hanno infatti perso il 2,78% nelle contrattazioni after-hours. Si è fatto sentire anche lo staff di Trump: «Disgustoso. Big Tech vuole cancellate tutti i 75 milioni di sostenitori di Donald Trump», ha twittato Jason Miller, consigliere della campagna del presidente Usa uscente, commentando la decisione del social network. «Vi sbagliate - dice Miller - se pensate che non prendano di mira voi dopo».

Navalny: bando Trump su Twitter censura inaccettabile

«Penso che il bando di Donald Trump su Twitter sia un atto di censura inaccettabile. Questo precedente sarà sfruttato dai nemici della libertà di parola in tutto il mondo. Anche in Russia. Ogni volta che avranno bisogno di mettere a tacere qualcuno, diranno: “è solo una pratica comune, anche Trump è stato bloccato su Twitter”» Lo ha scritto il dissidente russo Alexey Navalny.

La reazione del figlio di Trump

Si fa sentire anche Donald Trump Jr., figlio del presidente uscente: gli Stati Uniti «stanno vivendo 1984 di Orwell. La libertà di parola non esiste più in America. È morta con big tech e quello che ne è rimasto è solo per pochi prescelti. È un’assoluta pazzia. L’ayatollah e altri regimi dittatoriali possono avere account Twitter senza problemi nonostante minaccino il genocidio di interi paesi e uccidano gli omosessuali, ma il presidente degli Stati Uniti deve essere sospeso in via permanente. Mao sarebbe orgoglioso».

La reazione di Trump: «Apro una mia piattaforma»

Non tarda a farsi sentire il diretto interessato. «Twitter non è libertà di parola, è per promuovere la piattaforma della sinistra radicale», afferma il presidente uscente in una nota: «Non ci metteranno a tacere». Stavolta twitta dall’account ufficiale Potus (President of the Unites States) e, criticando Twitter per aver sospeso il suo, annuncia: «Siamo in trattative con altri siti. Stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma. Come dico da tempo, Twitter si è spinta ben oltre il vietare la libertà di parola e stasera i suoi dipendenti si sono coordinati con i democratici e la sinistra radicale per rimuovere il mio account dalla loro piattaforma, per far tacere me, voi e i 75 milioni di americani che mi hanno votato», afferma Trump. «Avevo previsto che sarebbe accaduto - mette in evidenza il presidente Usa -. Stiamo trattando con vari altri siti e avremo un grande annuncio a breve. Stiamo anche valutando la possibilità di una nostra piattaforma in un breve futuro. Non ci metteranno a tacere. Twitter non è libertà di parola».

Rimossi i tweet dell’account Potus

Twitter ha così rimosso pure i «cinguettii» effettuati dall’account Potus. Secondo le regole del social network, se Trump dovesse cercare di aprire un nuovo account questo sarebbe sospeso non appena rintracciato. «Gli attacchi» di Twitter «ai conservatori sono vergognosi», afferma il senatore repubblicano Rick Scott. «Twitter ha sospeso il presidente Trump ma consente ai cinesi di vantarsi del genocidio e all’ayatollah di parlare sulla possibilità di spazzare via Israele dalle cartine geografiche», lamenta Scott dando voce alla frustrazione della destra nei confronti dei social media, accusati di essere liberal e faziosi. «Mettere a tacere la gente, per non parlare del presidente americano, è quello che succede in Cina, non nel nostro Paese», gli fa eco Nikki Haley, l’ex ambasciatrice all’Onu di Trump e aspirante per i repubblicani alla Casa Bianca nel 2024. Più o meno con le stesse parole si esprime il New York Post di Rupert Murdoch: «Alcuni dei tweet di Donald Trump non erano la verità ed erano provocatori, ma lo stesso sono quelli dell’ayatollah Khamenei, il cui account è in rete. La differenza è che Twitter è guidata da liberal americani, che mettono sotto esame solo un tipo di persona e solo un'area politica», afferma il board editoriale del quotidiano.

Kim: «Usa il nemico più grande. Pronto piano per sottomarino nucleare»

Torna intanto a farsi sentire il leader della Corea del Nord Kim Jong-un: gli Stati Uniti sono «il nostro più grande nemico», dichiara durante una riunione di partito, definendo gli Usa «il più grande ostacolo alla nostra rivoluzione». Il regime avrebbe completato i piani per un sottomarino a propulsione nucleare: «La ricerca per la pianificazione di un sottomarino a propulsione nucleare è stata completata e sta per entrare nel processo di esame finale», ha aggiunto Kim, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Kcna.

I Dem preparano l’impeachment per «istigazione alla violenza»

I democratici della Camera sperano che Donald Trump si dimetta immediatamente: se non lo farà «siamo pronti ad agire». Lo afferma la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, precisando che i Dem sono pronti ad andare avanti con il 25esimo emendamento o con l’impeachment. «Ho dato disposizione a essere pronti ad andare avanti con il 25esimo emendamento e con una mozione per l’impeachment», dice Pelosi. I democratici della commissione giustizia della Camera potrebbero introdurre gli articoli per il secondo impeachment di Donald Trump lunedì. Fra questi, riporta la Cnn, ci sarebbe l’accusa al presidente di «istigazione alla violenza». La bozza messa a punto dai democratici per l’impeachment è contenuta in quattro pagine e in un solo articolo, dal titolo «istigazione alla violenza», in cui si fa riferimento a quanto accaduto il 6 gennaio. Un comportamento, quello del presidente, che ha «messo gravemente in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti e delle loro istituzioni di governo. Ha minacciato l’integrità del sistema democratico, interferito con una pacifica transizione di potere». Con il suo comportamento - si legge nella bozza - il presidente ha dimostrato «che resterà una minaccia alla sicurezza nazionale, alla democrazia e alla Costituzione se resterà in carica». La sua condotta «richiede l’impeachment, la rimozione dall’incarico e la sua squalifica a ricoprire incarichi di onore e fiducia».

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