di L.Ben.
Un cameriere in mezzo ai tavoli vuoti di un bar in Piazza San Marco a Venezia REUTERS/Manuel Silvestri/File Photo
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Per ora è solo una proposta ma l’ipotesi era sul tavolo da mesi e la ministra Teresa Bellanova l’aveva ricordato anche al summit del Food al Sole 24 Ore il 9 luglio. Sembra dunque in dirittura d’arrivo nel prossimo decreto l’istituzione di un fondo ad hoc dal valore di 1 miliardo per un bonus di circa 5000 euro a fondo perduto rivolto ai 180mila esercizi pubblici di ristorazione che hanno subito gli effetti del lockdown. il contributo servirà all'acquisto di prodotti agroalimentari nazionali, al fine di garantire un'immediata iniezione di liquidità nel sistema e favorire i pagamenti e sostenere l'acquisto di prodotti italiani.
La proposta se realizzata potrebbe portare un po’ di sollievo al settore horeca che secondo Coldiretti rischia un crack da 34 miliardi nel 2020 a causa della crisi economica, del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene stimati in calo del 40% . “Accogliamo con soddisfazione la proposta del ministro di istituire un fondo per i ristoratori e ci rendiamo disponibili sin da subito per approfondirne i dettagli” ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio. “Siamo lieti che i nostri appelli sulle difficoltà del settore abbiano trovato un riscontro in questa iniziativa che, al di là dell'aspetto economico tutto da valutare, ha un valore simbolico perché testimonia finalmente l'attenzione delle istituzioni ad un comparto troppo spesso sottovalutato, nonostante sia fondamentale per le filiera turistica e per quella agro-alimentare”.
Soddisfatti anche gli Ambasciatori del Gusto, che avevano più volte sollecitato e sostenuto un intervento per il settore nell'incontro del 29 maggio con i ministri Bellanova e Patuanelli. “Chiediamo a tutto il governo e al Presidente Conte di appoggiare questa iniziativa” commenta il presidente dell'associazione che raccoglie top chef, imprenditori e comunicatore del comparto. La nostra azione però non si conclude, annunciano in una nota. Nell'incontro, ricordano, “abbiamo redatto e sottoposto alla loro attenzione un piano per il breve, medio e lungo periodo, perché il nostro intento è quello di offrire visione e strategia, e lo possiamo fare se il Governo decide di riconoscere al settore indipendenza, annoverando politiche di settore. Una grande opportunità che abbiamo è il Green Deal, ma serve visione. Per la strategia Farm - to fork (dal campo alla tavola) abbiamo proposto - precisano - un bonus per prodotti a basso impatto ambientale (come per l'ammodernamento delle strutture) e per l'agroalimentare un bonus per approvvigionamenti di prodotti biologici, a filiera corta e per la lotta allo spreco alimentare. Serve un cambio di prospettiva - concludono - quelli che fino ad oggi sono stati erroneamente presi in considerazione solo come artigiani, sono soprattutto imprenditori''.
Luisanna Benfatto
Redattore
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