di Marco Mobili
Covid-19, Conte torna alla Camera: serve una risposta Ue
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Le gare per le concessioni del gioco saranno spostate al 2022 e forse anche più avanti. Il differimento arriverà nella legge di bilancio anche perché «nel 2021 il Governo e tutti i soggetti interessati dovranno impegnarsi nel riassetto normativo complessivo del settore del gioco, una riforma che agli occhi di tutti è quantomai necessaria». Lo ha detto il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta (Pd), nel corso della tavola rotonda «Il gioco buono: un alleato contro l’illegalità» organizzato da Lottomatica in collaborazione con Formiche e Swg.
Baretta ha spiegato che l’indicazione politica al momento è questa, anche se con la Ragioneria dello Stato si continua a cercare la quadratura dei conti «per stabilire - ha precisato il sottosegretario - la fattibilità finanziaria dello spostamento delle procedure di assegnazione», a cui sono collegate entrate erariali per quasi un miliardo l’anno nel 2021 e 2022.
Quello che chiedono gli investitori e i concessionari è «la stabilità regolatoria e la tutela degli investimenti», ha sottolineato Giuliano Frosini, senior vice President di Lottomatica, ricordando che «il proliferare di leggi e regolamenti comunali e regionali «per altro mai impugnati da nessun Governo, anche se si tratta di atti ad alto impatto sulla riserva statale, ha determinato nel tempo instabilità regolatoria e incertezza degli investimenti da parte delle aziende». Per un recupero reputazionale del mercato del gioco e della centralità della riserva statale Frosini non boccia l'idea avanzata anche al direttore generale delle Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, di una compartecipazione alle entrate del gioco da parte delle Regioni.
Obiettivo comune resta il contrasto all’illegalità. Per Baretta occorre combattere le patologie (con la collaborazione del ministero della Salute e della comunità scientifica). Non solo. «Identificare e combattere quei prodotti e quei sistemi di diffusione che inducono alla compulsività», ha spiegato Il sottosegretario con delega ai giochi.
Per Alessandro Canali, dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il Testo Unico è già in agenda visto anche che sono «oltre 500 le leggi che governano il settore, con norme-provvedimento in contrapposizione tra di loro». Secondo Canali, «è necessaria una riprogrammazione e revisione del mondo dei giochi» soprattutto alla luce del Covid.
Marco Mobili
Vice caporedattore
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