di Davide Madeddu
(foto Ansa)
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Il numero dei contagi sale e parte la stretta sugli arrivi in Sardegna. L'unica regione bianca d'Italia si blinda e limita gli accessi ai non residenti e a coloro che devono raggiungere le seconde case. Dopo l'allarme lanciato dai sindaci, ma anche dall'associazione nazionale comuni italiani e la fuga in avanti di sei amministrazioni locali, entra in vigore la stretta della Regione.
Con l'ordinanza emanata il 17 marzo, e in vigore sino al 6 aprile si piantano i paletti sugli ingressi nell'isola. Nello specifico, l'ordinanza dispone che per i non residenti «l'ingresso in Sardegna» per raggiungere le seconde case «è consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata, o per motivi di salute». Obblighi anche per armatori e compagnie aeree: prima dell'imbarco dei viaggiatori dovranno acquisire e verificare, oltre alla ricevuta dell'avvenuta registrazione sull'applicazione “Sardegna Sicura”, la documentazione attestante il possesso dei requisiti «previsti dal DPCM 2 marzo 2021 per gli spostamenti dalle Regioni di provenienza e dall'articolo 1 dell'ordinanza». Inoltre imbarco vietato in caso di documentazione incompleta o in presenza di passeggeri senza requisiti.
Chi arriva nell'isola, appena sbarcherà dovrà esibire certificato di negatività o di vaccinazione. In caso contrario potrà effettuare un test in aeroporto oppure uno, entro 48 ore, in un centro medico autorizzato, o sottoporsi a quarantena domiciliare. Dalla Regione, inoltre, fanno sapere che i controlli nei porti e aeroporti saranno intensificati. E saranno dispiegati 800 uomini del corpo forestale e 5.500 tra polizia locale e barracelli.
Già prima dell'ordinanza regionale alcuni sindaci avevano emanato provvedimenti restrittivi per coloro che sarebbero arrivati nelle seconde case. A Sant'Antioco l'ordinanza (ritirata dopo quella del governatore) prevedeva la quarantena per le persone in arrivo dalle zone rosse, arancioni o dall'estero. Provvedimenti restrittivi anche nei comuni di Bauladu, Girasole, Macomer, Scano di Montiferro e Villanovaforru.
L'attenzione resta alta su tutto il territorio regionale che deve fare i conti con tre comuni in zona rossa. Si tratta di la Maddalena, Sindia e Sarroch. In questo comune l'ordinanza è stata emanata negli ultimi giorni dal sindaco, alla luce dei dati che parlano di 50 contagi registrati negli ultimi 14 giorni. E un tasso che supera il valore previsto dalla norma di 250 casi per 100 mila abitanti. L'ordinanza sarà in vigore sino al 31 marzo.
Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi della Regione sono stati rilevati 121 nuovi casi, contro i 92 registrati il giorno precedente. Complessivamente, dall'inizio della pandemia, in Sardegna si sono registrati 42.845 casi di positività. In totale sono stati eseguiti 889.758 tamponi, per un incremento complessivo di 3.631 test rispetto al dato precedente. Il rapporto casi positivi-tamponi eseguiti segna per l'Isola un tasso di positività del 3 per cento contro lo 0,7 per cento della rilevazione precedente. Ieri si è registrato un nuovo decesso (il totale dall'inizio della pandemia sale a 1.201). I pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi sono 170 (7 in più del giorno precedente), mentre sono 28 (1 in meno) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 12.615. I guariti sono complessivamente 28.646 (+126), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell'Isola sono attualmente 185.
C'è poi il capitolo vaccinazioni. Il presidente della Regione Christian Solinas, a margine delle celebrazioni in ricordo delle vittime della pandemia, ha annunciato: «Siamo pronti a investire i fondi della Regione per acquistare i vaccini e immunizzare da subito tutti i sardi». Non solo: «Noi al generale Figliuolo diremo: fateci avere le dosi, e noi siamo in grado di mettere in campo tutto ciò che serve per vaccinare la popolazione: se ce li mandano siamo in grado di somministrarli a tutti prima dell'estate».
Per sabato 20 e domenica 21 è prevista la sesta tappa di “Sardi e sicuri”, ossia l'operazione di screening della Regione Sardegna, realizzata da Ares-Ats percontrastare la diffusione del Covid-19. I comuni coinvolti sono 19 e sono distribuiti tra il cagliaritano, Parteolla e Sarrabus-Gerrei.I test si concentreranno in un unico weekend «con l'impiego dei soli tamponi antigenici a immunofluorescenza di ultima generazione e alta sensibilità al virus».
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