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Da segnare: gli indirizzi dove acquistare mobili e accessori antichi fra arte e design

di Elisa Anniss, Rima Suqi, Christina Ohly Evans, Victoria Woodcock, Baya Simons, Nell Card, Clare Coulson, Clara Baldock

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Alex Mac Arthur nel suo negozio a Rye, East Sussex.

Alex Mac Arthur nel suo negozio a Rye, East Sussex.

Dall'Umbria a Sydney, alla scoperta dei pezzi più interessanti di antiquariato e arredo. Fra rarità, grandi firme e scelte monotematiche.

11 dicembre 2020
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5' di lettura

MACARTHUR, Sussex

Parlando del suo negozio in un ex monastero agostiniano del XIV secolo a Rye, sulla costa dell'East Sussex, Alex MacArthur dice: «Amo i grandi pezzi, sia in termini di dimensioni sia di impatto». Vale per una scala a chiocciola francese in ferro del 1890 come per un toro in bronzo lungo 3,5 metri arrivato da Torino, un'occasione che non si è lasciata sfuggire per il giardino di sculture di un cliente. I sistemi di illuminazione sono il suo marchio di fabbrica, in particolare i lampioni Holophane della Parigi degli anni Sessanta, adattati all'uso domestico.

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GALERIE HALF, Los Angeles

Nonostante il nome richiami qualcosa di lasciato a metà, non c'è niente di incompiuto da Galerie Half , fondata dall'interior designer Cliff Fong e dall'antiquario Cameron Smith. Le tre sedi nel vivace quartiere di Sycamore, a Los Angeles, attirano clienti come Diane Keaton ed Ellen DeGeneres. L'insieme di oggetti artistici francesi, scandinavi e americani è un mélange, spiega Smith, «di pezzi che le persone non avrebbero mai pensato di accostare, ma che si fondono perfettamente». Come una scrivania di Pierre Jeanneret da Chandigarh, o una console in pietra e ferro del XIX secolo, dalla Francia.

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Galerie Half a Los Angeles.

GALERIE DU PASSAGE, Parigi

Un tesoro quasi nascosto sotto il tetto di vetro della Galerie Véro-Dodat, con clienti come la Principessa Carolina di Monaco e Christian Louboutin. Il proprietario, Pierre Passebon , si procura pezzi vintage da collezioni private e allestisce mostre con arredi di Jean Royère e Guy de Rougemont, accostandoli a fotografie provocatorie di David Lynch o a immagini di Marlene Dietrich dalla sua collezione privata. E poi, un vaso di maiolica con coperchio di Gio Ponti, unico nel suo genere, realizzato da Richard Ginori nel 1923.

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Galerie du Passage di Pierre Passebon, a Parigi.

RETROUVIUS, Londra

«Preservare dalla distruzione» è il modo in cui Adam Hills descrive il suo business www.retrouvius.com di salvataggio architettonico fondato con la moglie, Maria Speake, oltre 25 anni fa. Hanno ridato una casa a migliaia di tonnellate di piani di lavoro in legno iroko recuperati dai laboratori delle scuole, vetrinette dei musei e molti elementi per l'illuminazione – dalle lampade in stile industriale a un lampadario Venini con sette file di cristalli. I prodotti ispirano i progetti di interior design di Speake, tra cui il negozio in Chiltern Street di Bella Freud, dove si può ammirare il rivestimento palladiano delle colonne provenienti da un magazzino di Liverpool. «È l'esempio di ciò che facciamo: prendere un materiale e dargli una nuova energia».

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Il magazzino di Retrouvius, a Londra.

LAHANDIRA, Marrakech

Acclamato come il miglior negozio di tappeti in Marocco, Lahandira è nascosto all'ultimo piano di un'antica chiesa cattolica romana, all'interno della medina di Marrakech, e costellato di tappeti, nuovi e antichi, realizzati a mano da tessitori berberi. «Mio padre collezionava quelli autentici», racconta Ismail Bassidi, che ha preso in mano l'attività 17 anni fa e ci tiene a ricordare alcune scoperte: un tappeto proveniente da Boujaad, nel centro del Marocco, intessuto con fibre color caramello, bordeaux e pesca, e un pezzo magenta degli anni Cinquanta, realizzato a mano dalla tribù Beni-Mguild, nel Medio Atlante.

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Lo showroom del negozio di tappeti Lahandira, a Marrakech.

JAMB, Londra

«Penso che la nostra sia la più incredibile selezione di camini sul mercato», dice Charlotte Freemantle. Lei e suo marito, Will Fisher, sono impegnati a «perlustrare il pianeta» alla ricerca di esemplari tra il XVII e il XIX secolo, così come di mobili e sistemi di illuminazione antichi. Dei 300 articoli in magazzino www.jamb.co.uk , distribuiti tra lo spazio in Pimlico Road e gli showroom di West Hollywood e Atlanta, il preferito di Fisher è un camino neoclassico in marmo del 1777-1791, realizzato dallo scultore John Bacon per celebrare la pace tra Gran Bretagna e Stati Uniti dopo la Guerra d'indipendenza americana.

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Gli specialisti del camino d'antiquariato Jamb, Londra.

THE ITALIAN COLLECTOR, Umbria

Cinque anni fa, la disegnatrice di gioielli Bec Astley-Clarke si è trasferita da Londra in Umbria, in una casa in cima a una collina, dove ha trasformato la sua passione per gli oggetti di antiquariato italiani in un business www.theitaliancollector.com . I suoi tesori comprendono un vaso decorato di limoni degli anni Trenta, trovato a Venezia, e un tavolino degli anni Sessanta, in ottone con vetro a specchio, di Romeo Rega. «Ho perlustrato mercatini a Ischia e Gubbio, cantine a Perugia e Todi, ho fatto offerte ad alcune aste a Firenze, trattato con ricchi signori in case private di Milano e Napoli e partecipato a fiere dell'antiquariato in Abruzzo», racconta della sua ricerca di oggetti speciali.

ATELIER VIME, Provenza

Benoît Rauzy e Anthony Watson hanno fondato Atelier Vime dopo essersi imbattuti in un hôtel particulier ottocentesco a Vallabrègues, in Provenza, dove c'è una ricca tradizione nella lavorazione del vimini. Qui la coppia ha cominciato a restaurare mobili in vimini e rattan del XX secolo, oltre a creare una linea originale, disegnata da Raphaëlle Hanley e realizzata con materiali locali da artigiani del posto. Sono, però, gli esemplari vintage, poltrone in rattan di Janine Abraham, lampadari in corda di Audoux-Minnet e divani in rattan di Louis Sognot, ad attirare la maggior parte degli appassionati. Pierre Yovanovitch, Rose Uniacke e David Netto sono clienti abituali.

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Atelier Vime, in Provenza, vende arredi vintage in vimini e rattan restaurati.

 

SHIPROCK, Santa Fe

Jed Foutz è un commerciante di quinta generazione di tessuti e manufatti nativi americani www.shiprocksantafe.com , che annovera tra i suoi clienti Ralph Lauren e istituzioni culturali come il National Museum of the American Indian. «È ricco di emozioni», dice Foutz del suo catalogo che, in qualsiasi momento, può includere una coperta Navajo del XIX secolo o un recipiente di ceramica degli anni Cinquanta proveniente da San Ildefonso Pueblo. Basterebbe la Rug Room a giustificare il viaggio per ammirare i suoi tessuti storici, filati a mano, in intense tonalità vermiglie e indaco.

SEKISEN, Kyoto

Michikazu Mizutani, commerciante d'arte di quinta generazione ed esperto di storia giapponese, deve la sua fama ai cestini per fiori in bambù che vende da una casa di fine Ottocento a Kyoto, nell'area di Ohto, molto nota per l'antiquariato. Sekisen propone anche servizi da tè verde e kaiseki del periodo Edo (XVII-XIX secolo), mentre il retro del negozio è pieno di dipinti unici, venduti dai figli Yuichiro e Masaya. «Ci concentriamo solo sui pezzi più speciali», precisa Mizutani, che annovera tra i suoi clienti il Met di New York e il British Museum.

SIMPSON'S, Sydney

Commerciante dal 1978, Andrew Simpson www.australianantiques.com.au è specializzato in oggetti d'antiquariato dell'epoca coloniale australiana, come una cassettiera di cedro del 1795-1800 con maniglie e serrature originali placcate in ottone, che vende dalla sua casa, nel quartiere Stanmore di Sydney. Un suo tavolo rotondo in pino di Oyster Bay, venduto all'Australiana Fund, viene utilizzato per il giuramento di insediamento del primo ministro nella sede del governo a Canberra. Ha scritto anche libri su arredi e ceramiche australiani.

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