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Quanto è fuori tempo il mafioso simpatico

di Gianluigi Rossini

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 Sylvester Stallone è Dwight Manfredi, protagonista di «Tulsa King»

 Sylvester Stallone è Dwight Manfredi, protagonista di «Tulsa King»

Sylvester Stallone è un ex galeotto, esiliato in una città dell’Oklahoma per organizzare l’attività criminale. La serie vuol farlo apparire uno sbruffone dal cuore d’oro, tacendo colpevolmente il passato e il presente delinquenziale

19 dicembre 2022
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2' di lettura

Paramount+ è arrivata in Italia da pochi mesi ma ha un catalogo già molto ricco, non solo perché negli USA esisteva già da due anni, ma anche perché in realtà è un rebranding di quella CBS All Access che operava già dal 2014. E tuttavia Tulsa King, che esordisce il 25 dicembre, sembrerebbe essere al momento la sua novità seriale di punta, almeno nel nostro Paese.

I nomi coinvolti sono di altissimo livello: ideata da Taylor Sheridan (Yellowstone, Mayor of Kingstown), affidata allo showrunning di Terence Winter (che era nella writers’ room dei Soprano, ha creato Boardwalk Empire, è stato nominato all’Oscar per la sceneggiatura di The Wolf of Wall Street), ha come protagonista Sylvester Stallone nella sua prima partecipazione televisiva. Stallone interpreta Dwight Manfredi, un affiliato della mafia newyorkese che sconta 25 anni di galera perché, si ribadisce molte volte, non ha parlato e ha protetto il suo boss (si suppone che abbia anche compiuto dei crimini, ma pare secondario). Per un tale sacrificio pensava di aver diritto a un’adeguata ricompensa ma, tornato libero a 75 anni, viene invece esiliato a Tulsa, Oklahoma, città periferica e priva di criminalità, dove gli viene chiesto di creare nuovi affari.

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A qualcuno verrà in mente Lilyhammer, la prima serie di Netflix (coprodotta nel 2012 con il broadcaster nazionale norvegese NRK), con la quale in effetti Tulsa condivide la premessa del mafioso in una città sonnolenta, il tono comico e una grande indulgenza verso il protagonista, star e vera ragion d’essere del tutto (in quel caso era Steve Van Zandt). I primi due episodi inviati come anteprima lasciano davvero perplessi: un prodotto del genere può ancora essere percepito come leggero e divertente? Stallone-Manfredi è un mafioso un po’ sbruffone ma dal cuore d’oro: dà soldi ai mendicanti, protegge le donne dagli aggressori, ha ancora grandi doti amatorie nonostante l’età. Non è al passo con i tempi, ma è un businessman di primo rango, ammirato perfino dai negozianti ai quali estorce il pizzo.

Pare che nella prima versione del pilot scritta da Sheridan il personaggio di Dwight Manfredi fosse molto diverso, un bullo pieno di risentimento. Stallone ha chiesto e collaborato a una pesante riscrittura e, beh, il risultato si vede.

Tulsa King

Taylor Sheridan

Paramount+, dal 25 dicembre

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