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Borse, per Milano 4 settimane di rialzi. Usa, dati sul lavoro assist per la stretta Fed

di Andrea Fontana

La Borsa, gli indici del 1° aprile 2022

Il rapporto sul lavoro Usa supporta le mosse Fed sui tassi e rende più probabile un rialzo di 50 punti base a maggio. Eba: «Impatto della guerra sulle banche limitato» ma la manifattura nell'Eurozona viaggia ai minimi da 14 mesi e l'inflazione è da record (+7,5%)

1 aprile 2022
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5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee inaugurano con un moderato rialzo il mese di aprile, grazie agli acquisti sui titoli bancari, sulle società di vendite al dettaglio e suoi minerari, anche se la giornata dei mercati finanziari è stata segnata dal rapporto sul lavoro Usa che ha mostrato la tenuta dell'economia americana e farà da supporto alla politica monetaria della Federal Reserve orientata ad alzare ancora i tassi di interesse. Per questo l'euro arretra sul dollaro, anche se tiene quota 1,10, e i titoli di Stato sono stati venduti dalle due parti dell'Atlantico.

La risalita dei listini europei arriva dopo il bilancio in “rosso” dei listini nel primo trimestre dell’anno (non accadeva dal 2020) a causa della corsa dell’inflazione e degli sconvolgimenti geopolitici legati all’invasione russa dell’Ucraina. E la tensione è risalita dopo le parole di un portavoce di Mosca, che ha spiegato come l’attacco delle forze ucraine in territorio russo, denunciato nelle scorse ore dal Cremlino, peserà sul negoziato.

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Negli Usa +431mila posti di lavoro, giù i titoli di Stato

Il rapporto sull'occupazione di marzo, anche se mostra un numero di nuovi posti creati inferiori alle previsioni, mostra la tenuta dell'economia Usa e sembra fare da supporto alle prossime mosse sui tassi della Federal Reserve. Il mese scorso sono stati creati 431mila posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 490mila posti. Rivisti in netto miglioramento però i dati di gennaio e febbraio. La disoccupazione è scesa dal 3,8% al 3,6%, il miglior dato dall'inizio della pandemia, con attese per un calo al 3,7%. "Data la forza del mercato del lavoro e l'inflazione ben al di sopra dei target, la probabilità che la Fed alzi i tassi di 50 punti base nel meeting di maggio è in aumento" commenta Daniel Vernazza, Chief International Economist di Unicredit.

Dopo il rapporto sull'occupazione Usa, i rendimenti dei titoli di Stato Usa sono scesi e, in particolare, quelli dei titoli a breve-medio termine, determinando un'inversione della curva dei rendimenti, che spesso anticipa una recessione. Per la prima volta dal 2019, il rendimento a 2 anni(2,43%) è superiore a quello del titolo a dieci anni (2,38%); restano invertite (quindi scendono) altre parti della curva, quella tra i titoli 5-10 e tra i titoli 5-30 anni.

Wall Street si è rapidamente spenta dopo un avvio al rialzo mentre in Europa l'indice FTSE MIB di Milano è stato tra i migliori insieme a Madrid (IBEX 35) e ad Amsterdam (AEX) Segnali di preoccupazione, intanto, sono comunque arrivati dal fronte macroeconomico con la manifattura nell'Eurozona ai minimi da 14 mesi, l'inflazione di marzo da record (+7,5%) e le stime di S&P che ha ridotto la previsione di crescita dello 0,6% al 3,6% a livello globale (e dell’1,1% al 3,3% nell’Eurozona).

A Milano giù ancora Tim, bene risparmio gestito e pharma

In fondo al listino principale milanese Telecom Italia colpita dal taglio dell'obiettivo di prezzo da parte degli analisti di Barclays e sulla prospettiva che i progressi nel confronto con Cdp in tema di rete unica rendano meno probabile l'offerta del fondo Kkr. In evidenza i titoli del risparmio gestito (Finecobank, Banca Mediolanum) e la coppia Mediobanca-Generali in vista dell'assemblea di fine aprile del gruppo assicurativo sul rinnovo del consiglio di amministrazione. Tra le banche, che hanno beneficiato delle indicazioni rassicuranti dell'Eba sull'impatto limitato della guerra sui gruppi del credito, in rialzo anche Unicredit che ha perfezionato la cessione del 18% residuo detenuto nella banca turca Yapi Kredi a Koc Holding. Una mossa che avrà «un impatto positivo mid-high single digit sul Cet1 consolidato di UniCredit, nel secondo trimestre 2022» (cioè fino a un massimo di nove punti base). Vivaci i titoli del settore sanitario come Amplifon e Diasorin.

Per Piazza Affari quarta settimana di fila di rialzi

Per Piazza Affari è la quarta settimana di fila di recupero che, nonostante il +2,5% dell'ultima ottava, mantiene un bilancio negativo da inizio anno (-8%). A livello europeo l'ultima settimana e' stata caratterizzata nell'azionario dalla risalita dei titoli del comparto utility e dell'automotive, mentre nelle altre asset di class il focus e' andato sull'estrema volatilita' dei prezzi delle materie prime energetiche: il greggio, anche complice la decisione degli Usa di attingere alle riserve energetiche e la risalita dei contagi in Cina, e' arretrato del 13% sia a Londra sia a New York; il gas in Europa e' tornato a spingersi oltre i 120
euro al megawattora (per poi chiudere la settimana in discesa) a causa del braccio di ferro tra Mosca e Europa sulle forniture.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Euro in calo sul biglietto verde, Wti scende a 100 $

Sul mercato dei cambi, protagonista il biglietto verde americano che ha conquistato posizioni rispetto a tutte le principali valute. Euro in calo a 1,1038 dollari (1,1116 in chiusura il 31 marzo). Il rublo ha perso circa il 5% su euro e dollaro. Prosegue anche il calo del prezzo del petrolio che si avvia a chiudere la settimana con la flessione più marcata da quasi due anni: il future maggio sul Wti è a 100,75 dollari al barile (dopo essere stato a lungo sotto i 100), mentre la consegna giugno del Brent è stabile a 105,5 dollari. In calo del 12% a 110 euro per megawattora il prezzo del gas naturale, al centro del braccio di ferro tra Mosca i paesi compratori sul pagamento in rubli.

BTp: si allarga lo spread a 151 punti base

Seduta negativa per i titoli di Stato italiani scambiati sul secondario telematico Mts. Lo spread con i Bund si è allargato leggermente. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco ha chiuso a 154 punti base dai 149 del finale del 31 marzo. Il rendimento dei titoli italiani risale al 2,11% dal 2,05% del closing della vigilia con il Bund decennale che rende lo 0,57 per cento.

Eba: «Impatto diretto guerra su banche Ue limitato»

L’effetto diretto sulle banche Ue dell’invasione russa dell'Ucraina è stato finora «limitato» e i rischi di primo impatto, derivanti dalle esposizioni e dal rischio di mercato, «non rappresentano una minaccia fondamentale per la stabilità del sistema bancario». Quelli di secondo impatto, però, «potrebbero essere più rilevanti»: si tratta di rischi per la profittabilità, la qualità degli asset, rischi operativi, di mercato, liquidità e finanziamento. È questa la valutazione dell’Autorità bancaria europea (Eba) che ha pubblicato il report trimestrale (il "dashboard").

Il cambio euro / dollaro

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Eurozona, Pmi manifattura ai minimi da 14 mesi

L'indice Pmi finale manifatturiero dell’Eurozona a marzo è calato a 56,5 (dal 58,2 di febbraio). Si tratta del valore più basso da 14 mesi. Alla fine del primo trimestre, commenta Sp Global Pmi, il manifatturiero ha registrato un altro rallentamento per l'aumento delle tensioni geopolitiche che hanno influito sulla domanda e che hanno avuto un notevole impatto sull'ottimismo delle aziende. La crescita più debole è stata accompagnata dall'intensificarsi della pressione sulla catena di distribuzione nel corso del mese, causata dall'aumento delle infezioni da Covid-19 in Cina e dall'invasione della Russia in Ucraina che, dai dati raccolti, ha provocato l'allungamento dei tempi medi di consegna.

Tasso inflazione record in Ue, a marzo +7,5%

A marzo il tasso di inflazione annuale nell’area euro è balzato al 7,5% dopo 5,9% a febbraio. Si tratta della stima flash di Eurostat, record storico da quando viene pubblicata la serie (1997). In Italia è al +7%, in Germania al +7,6%, in Francia al +5,1%, in Spagna al +9,8%. Considerando le principali componenti dell'inflazione nell'area dell'euro, l'energia dovrebbe avere il tasso annuo più elevato a marzo (+44,7%, rispetto al +32% di febbraio), seguita da cibo, alcol e tabacco, beni industriali non energetici e servizi. Se si esclude l’energia, il tasso di inflazione sarebbe del 3,4%.

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