di Nino Amadore
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Il riscatto di un’area storica e pregiata di Catania, il riscatto di una generazione che non vuole lasciare la Sicilia e ha deciso di restare e investire qui, all’ombra dell’Etna. Chiave di tutto è l’enogastronomia che incrocia urbanistica, società, cultura e tradizione. Tutti ingredienti che ritroviamo nel progetto Piazza Scammacca che prevede la riqualificazione dell’area nel cuore di una delle zone storiche di Catania, tra Piazza Teatro e Piazza Duomo. Ed è alla fase finale il progetto promosso da un collettivo di giovani che scelto questa zona del capoluogo etneo come progetto per lasciare il segno sul territorio e sull'urbanistica della città. In pratica un progetto di rigenerazione urbana che nasce sotto l’insegna della buona cucina . «Vogliamo restare a Catania e mettere radici in un posto nuovo e stimolante aperto a tutti: essere partecipi di un cambiamento, contribuire a rendere migliore la nostra città, lasciare il segno e dare l'esempio» dicono i cinque promotori dell’iniziativa che hanno in media 35 anni.
Piazza Scammacca è primo mercato urbano cittadino che, attraverso un progetto composto da più realtà enogastronomiche, prova a costruire un sistema interconnesso: una struttura costata complessivamente due milioni (di cui 420mila da Invitalia e in particolare 350mila euro s valere sulla misura Resto al Sud) la nuova struttura darà inizialmente lavoro a 35 persone e i promotori prevedono di coinvolgere una clientela di 100mila persone l’anno.
«Il concetto di “piazza” è al centro dell'idea progettuale, approfondita attraverso una lente che ne esprime il valore nel claim persone, mercato, cultura – spiegano i promotori del progetto –. Questa struttura valorizza tutti gli aspetti dell'idea di “piazza”, cucendo in questo spazio antico del tutto ristrutturato le identità di sei ristoranti, ciascuno dedicato a un tema specifico e concepito come un'offerta ristorativa complementare».
Sei i differenti format, considerati come dei veri e propri centri di produzione di Piazza Scammacca, ciascuno dei quali risponde a un desiderio diverso, ma soprattutto racconta una storia che fa del Made in Italy una proposta originale e di valore.
Nino Amadore
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