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Reddito di cittadinanza, salta la presidente di Anpal servizi, in arrivo emendamento anti furbetti

Reddito, procedura d'infrazione Ue contro l'Italia: "Strumento discriminatorio"

La presidente Cristina Tajani ha convocato l’Assemblea per il 9 marzo in prima convocazione e il 13 in seconda convocazione. Si prevede in quell’occasione l’azzeramento dei vertici

1 marzo 2023
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3' di lettura

Cambia il vertice di Anpal servizi. Il ministro del Lavoro Marina Calderone ha notificato il 27 febbraio la revoca del Consiglio di amministrazione della società, a due anni dalla scadenza. La presidente Cristina Tajani ha convocato l’Assemblea per il 9 marzo in prima convocazione e il 13 in seconda convocazione. Si prevede in quell’occasione l’azzeramento dei vertici.

Secondo alcune indiscrezioni, al posto di Tajani dovrebbe arrivare Massimo Temussi,consulente della stessa Calderone. Anpal servizi,che opera come società in house del ministero e dell’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), lavora nell’ambito del reddito di cittadinanza per facilitare l'incontro tra i beneficiari del programma e i datori di lavoro, i servizi per il lavoro e i servizi di integrazione sociale. Ha curato la formazione dei navigator.

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Pd: Calderone risponda su revoca vertici Anpal servizi

Il Pd attacca il governo. «Con una mossa azzardata, anomala, e di dubbia efficacia considerando il testo unico sulle aziende partecipate e il codice civile, il Governo ha revocato per decreto il cda di una società pubblica, Anpal Servizi - ha sottolineato in una nota il deputato del Pd Emiliano Fossi, membro della commissione Lavoro della Camera -. Vertici che avrebbero avuto ancora due anni di piena funzione. Presenteremo nelle prossime ore una interrogazione al ministro Calderone per sapere come mai siano ricorsi ad un decreto per revocare il Cda di una Spa pubblica. Sarebbe un precedente pericoloso per proseguire con un assalto ad atre società pubbliche con le stesse modalità - ha sottolineato l’esponente Dem -. Hanno trovato il tempo per occuparsi di nomine ma non trovano ancora una soluzione, sebbe e più volte annunciata, per le 600mila persone che da agosto perderanno il reddito di cittadinanza, per ripristinare opzione donna nella versione dello scorso anno, per un decreto lavoro di cui si sono perse le tracce da più di un mese».

Emendamento Costa reintroduce reati per reddito cittadinanza

Intanto il responsabile Giustizia di Azione, Enrico Costa, ha presentato un emendamento al ddl sulla procedibilità d’ufficio che consentirebbe di evitare il colpo di spugna sulle violazioni del reddito di cittadinanza, che si potrebbe determinare con l’abolizione del reddito prevista dal 1 gennaio 2024. La manovra ha infatti cancellato alcuni articoli della norma sul reddito di cittadinanza, il decreto legge 4 del 2019. Tra questi, l’articolo 7, che indica il reato di indebita appropriazione del reddito, e delinea le sanzioni connesse a questo reato. Dopo l’entrata in vigore della legge di Bilancio, dunque, e quindi da quest’anno chi incassa l’aiuto pubblico sulla base di dichiarazioni o documenti falsi non può essere punito con il carcere da due a sei anni; chi “dimentica” di comunicare che il suo reddito e il patrimonio sono migliorati intanto che riceve il reddito, non rischia più il carcere da uno a tre anni. Da qui la proposta di modifica di Costa, che è stata depositata al provvedimento sulla procedibilità d’ufficio e l’arresto in flagranza, che rivede di fatto la riforma Cartabia, e che è ora all’esame della Commissione Giustizia della Camera. Proprio il Governo potrebbe intervenire con un decreto legge per sanare questo vulnus.

Obbligo di formazione per i beneficiari ma i corsi ancora non ci sono

Non solo. In previsione del superamento del Reddito di cittadinanza che scatterà dal 2024, la manovra 2023 ha introdotto per i percettori “occupabili” una riduzione della durata massima del sussidio dai precedenti 18 mesi (prorogabili) a 7 mesi, con l'obbligo di frequentare, per un periodo di sei mesi, un corso di formazione o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza è prevista la perdita del diritto alla prestazione per il nucleo familiare. Ma questo obbligo è rimasto finora solo sulla carta perché ancora non è stato varato il piano con le linee guida sui corsi di formazione dal ministero del Lavoro. Il cambio al vertice di Anpal servizi viene visto dall’opposizione come un ulteriore tentativo di indebolire la macchina che dovrebbe mettere in campo la formazione per chi percepisce il sussidio, mentre dal punto di vista del Governo è l’occasione per prendere la regia dell’operazione Rdc. La platea degli “occupabili” è stata quantificata da Calderone: «al primo gennaio 2023 i nuclei occupabili con diritto a sette mesi di Reddito erano 334 mila,diventati 404 mila con gli ingressi mensili».


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