Cospito, Meloni: nessuna intimidazione da chi minaccia funzionari
3' di lettura
«Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi». È con queste parole - riferite al caso di Alfredo Cospito, il leader anarchico in sciopero della fame in regime di 41, e alle visite al detenuto in carcere di una delegazione dem - che il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha dato fuoco alle polveri, scatenando la bagarre alla Camera. Un mare di polemiche, con il Partito Democratico (e le opposizioni) compatto all’attacco di Donzelli, al punto che l’Aula ha dovuto sospendere i lavori sulla legge istitutiva della commissione Antimafia, rinviando l’esame alle 15 dopo la riunione della capigruppo di Montecitorio.
«Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare l’onorevole Donzelli a vergognarsi - ha attaccato dal Pd Peppe Provenzano - ne voglio sottolineare due: la prima, che l’intervento che ha appena rivolto e le accuse all’opposizione non c’entravano nulla e la seconda è perché sta sporcando un momento di grande unità che questo Parlamento ha il dovere di costruire sui temi della lotta alla mafia, le chiedo presidente di richiamare l’onorevole Donzelli al rispetto della sua funzione e di noi che siamo in quest’Aula».
«L’aula di oggi era chiamata in modo unanime ad approvare la proposta di legge istitutiva della commissione antimafia. Su questo pensiamo che ci debba essere unità. Questa unità è stata insozzata dalle parole di Donzelli, che sono gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza penale. Visto che Donzelli ha importanti ruoli istituzionali, ci dica la presidente Meloni se la pensa allo stesso modo». Così invece Debora Serracchiani, incontrando la stampa fuori dall’Aula.
Ad accendere la miccia delle polemiche, questa mattina, è stato il ragionamento espresso dal deputato Donzelli, coordinatore nazionale di FdI e vicepresidente del Copasir, intervenendo sulla costituzione di una commissione Antimafia per la legislatura. «Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: «Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato», che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: «Dev’essere una lotta contro il 41 bis’. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando».
A chiudere, la domanda incriminata - «io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi» - che ha provocato malumori nella stessa maggioranza. Per diversi deputati del Carroccio, l’intervento di Donzelli è stato infatti «assolutamente fuori luogo». Solidarietà a Donzelli “per le provocazioni strumentali ricevute dal Pd e dalla sinistra” è arrivata invece dal deputato leghista Stefano Candiani, perchè «la mafia è da condannare, senza se e senza ma”.
Un altro esponente dem, Federico Fornaro, ha chiesto invece di istituire “una commissione, un giurì d’onore secondo il regolamento della Camera, che giudichi la fondatezza dell’accusa di Donzelli, che ha leso l’onorabilità dell’onorevole Serracchiani e del Pd. Al capogruppo Foti dico, Donzelli deve scusarsi». A stretto giro Donzelli ha però respinto l’idea di un passo indietro. «Non devo chiedere scusa su niente, non ho detto niente di sconveniente. Andrò ben volentieri dal giurì d’onore», ha spiegato, ribadendo che Cospito «fa questa battaglia per gli altri e non solo per se stesso», cosa che «è agli atti». «È una posizione legittima, io non la condivido ma è legittima. Noi siamo per il carcere duro. Mi aspetto che la sinistra italiana che sta balbettando su questo chieda scusa», ha concluso.
Alla fine il via libera al giurì d’onore è arrivato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana in quanto «è stata richiesta la nomina di una commissione incaricata di verificare quanto accaduto e la correttezza delle affermazioni»
Intanto il ministro della Giustizia Carlo Nordio riferirà mercoledì pomeriggio alle 16 all’Aula della Camera sulla vicenda relativa ad Alfredo Cospito. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy