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Il grande successo dell’Andrea Chénier

di Armando Torno

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(Afp)

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8 dicembre 2017
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2' di lettura

Le prime impressioni che si possono scrivere per l’«Andrea Chénier», che ha inaugurato la stagione della Scala ieri sera, sono quelle che di solito si utilizzano nelle occasioni ben riuscite. Il protagonista, Yusif Eyvazov, pur essendo considerato da molti un tenore leggero, ha fatto la sua parte, Anna Netrebko nel ruolo di Maddalena di Coigny ha emozionato e ha saputo tenere testa al personaggio. Soprattutto, il giudizio positivo deve tenere presente che il direttore d’orchestra, Riccardo Chailly – che da oltre 35 anni conosce, dirige e studia l’«Andrea Chénier» – ha saputo restituire un’opera nel migliore dei modi, aiutato anche da un regia intelligente di Mario Martone e da scene che non hanno disturbato il canto e la musica.

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D’altra parte va detto che «Andrea Chénier», che fa ritorno dopo 32 anni (ma un’opera verista non inaugurava la stagione dal 1963) nel teatro milanese, non è un’opera semplice, e non è un’opera facile. La scrittura musicale di Umberto Giordano è complessa, ha richiami romantici pur essendo un classico del verismo descrittivo e permeata di realtà. Sovente basta un accordo, una piccola variazione, per avvisare l’ascoltatore di quello che la scena sta proponendo: un mondo aristocratico che continua la sua vita e celebra i suoi riti e un’altra parte che, fuori dalla scena, prepara la rivoluzione e la ghigliottina (la quale comunque domina i quadri finali).

Andrea Chénier, prima della Prima: le immagini del pubblico e dei protagonisti

33 foto

Il soprano Silvia Colombini (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
Lo chef Carlo Cracco (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
Corrado Passera con la moglie Giovanna Salza (AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
Il sottosegretario Maria Elena Boschi (ANSA)
Il ballerino Roberto Bolle (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
L'attirce Margherita Buy (d), il regista Mario Martone e la moglie Ippolita Di Majo (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
Corrado Passera (AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
Lavinia Biagiotti (AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
(AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
Lo stilista Renato Balestra (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni (ANSA/REGIONE LOMBARDIA)
Il presidente di Cdp, Claudio Costamagna (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
(AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
A sinistra Arturo Artom e a destra il regista Mario Martoni (AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
Natasha Stefanenko con Enzo Miccio (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
(AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
Alexander Pereira, sovrintendente e direttore artistico della Scala con la moglie Daniela Weisser de Sosa (REUTERS/Stefano Rellandini)
Da sinistra Alexander Pereira, sovrintendente e direttore artistico della Scala, con la moglie, al centro il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il sindaco di Milano Beppe Sala (REUTERS/Stefano Rellandini)
L’ex premier Mario Monti con la moglie e Alexander Pereira (REUTERS/Stefano Rellandini)
A destra il ministro Dario Franceschini con il sindaco Giuseppe Sala (AP Photo/Luca Bruno)
Il ministro dell'Economia e delle Finanze Padoan saluta il sindaco di Milano Sala (Ansa/Daniel Dal Zennaro)
(AFP PHOTO / MIGUEL MEDINA)
Il sindaco Giuseppe Sala (AP Photo/Luca Bruno)
L’attrice Margherita Buy (AP Photo/Luca Bruno)
Il soprano Silvia Colombini (AP Photo/Luca Bruno)
Carla Fracci con il marito (ANSA / MATTEO BAZZI)
L’étoile Roberto Bolle (AP Photo/Luca Bruno)
Prima della Scala edizione 2017, immagini tratte dalla diretta rai (Alberto Cattaneo/ FOTOGRAMMA)
Prima della Scala edizione 2017, immagini tratte dalla diretta rai (Alberto Cattaneo/ FOTOGRAMMA)
Prima della Scala edizione 2017 (AP Photo/Luca Bruno)
Prima della Scala edizione 2017, immagini tratte dalla diretta rai (Alberto Cattaneo/ FOTOGRAMMA)
Prima della Scala edizione 2017, immagini tratte dalla diretta rai (Alberto Cattaneo/ FOTOGRAMMA)
(AP Photo/Luca Bruno)

La prima a calpestare il tappeto rosso della Scala ieri è stata significativamente Eliana De Sabata, la figlia del direttore, il grande Victor, a cui è stata dedicata, da Chailly, la serata di apertura della stagione lirica del teatro milanese. Fu de Sabata, del resto, nel 1951, a scegliere la data di Sant’Ambrogio per la Prima che fino ad allora si era svolta il 26 dicembre. «Per me è una grande gioia, un onore e una commozione immensa» ha detto.

Il “difetto” di questa Prima, se così vogliamo chiamarlo, è stato quello delle istituzioni politiche, presenti, ma non come un’opera trasmessa in mondovisione avrebbe richiesto. «Questa sera non ci sono tanti rappresentanti ufficiali di questo Paese, ma alla fine noi facciamo l’opera per gli amanti della musica»: così il sovrintendente della Scala Alexander Pereira ha scartato la domanda sulle assenze dal palco reale delle prime cariche dello Stato. Pereira ha sottolineato che scegliere un’opera verista come «Andrea Chénier» non è stato un rischio, ma un «dovere». «È un’opera importantissima, nata alla Scala ed è un dovere della Scala riproporla, è un’opera molto milanese», ha spiegato.

Né dimentichiamoci che «Andrea Chénier» è un invito a riflettere sulla realtà, oltre che un capolavoro della lirica. È un’opera politica, con la quale ci si dovrebbe misurare e grazie alla quale approfondire le riflessioni, soprattutto in un tempo come il nostro.

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