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Oltre 3 milioni di lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps e liberi professionisti ordinistici delle Casse privatizzate (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, periti industriali e altri professionisti ordinistici) con redditi al di sotto dei 35.000 euro nel 2021 attendono di conoscere tempi e modalità per accedere al bonus di 200 euro previsto dal decreto Aiuti (Dl 50/2022) per attenuare gli effetti del caro-vita. È quanto sottolinea Confcommercio.
L’indennità anti-inflazione non potrà essere richiesta prima del 20 settembre: a farlo sapere l’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati, a seguito di un confronto fra i suoi tecnici e alcuni dirigenti dell’Inps, mentre si attende l’entrata in vigore del decreto attuativo della misura assistenziale prevista dal decreto Aiuti.
Il decreto del Lavoro con i criteri di accesso a questa misura di sostegno non fissa infatti le date per le richieste, e lascia liberi Inps e Casse private di organizzarsi per accogliere le domande.
Il decreto attuativo della misura “una tantum” non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Dal 23 agosto è al vaglio della Corte dei conti. Quando la magistratura contabile avrà terminato le verifiche, finirà in Gazzetta ufficiale; a quel punto, si precisa, l’avvio della presentazione delle istanze potrà avvenire trascorsi due giorni (”per esigenze tecniche”) dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta. E, comunque, si sottolinea, non sarà possibile inoltrare le richieste «prima del 20 settembre».
Il sussidio “una tantum” si avvale di uno stanziamento complessivo di 600 milioni, di cui 95,6 sono stati riservati alla platea dei professionisti associati alle Casse, somma che l’Adepp ritiene congrua per pagare i 200 euro ai 477.000 beneficiari stimati, a fronte di un totale di almeno tre milioni di lavoratori autonomi aventi diritto.
Le procedure per richiedere il bonus (un aiuto che non costituisce reddito ai fini fiscali, né per la corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali, ndr) saranno le stesse che furono messe in atto nel 2020, in occasione della distribuzione dell’indennità trimestrale da 600/1.000 euro per sostenere gli occupati indipendenti alle prese con le conseguenze della pandemia da Covid-19: sui siti dell’Inps e dei singoli Enti categoriali verrà, infatti, allestita una piattaforma informatica, in grado di acquisire celermente le domande.
Intanto Confesercenti lancia l’allarme. Fino a 400mila lavoratori indipendenti, tra autonomi, professionisti e micro-imprenditori, rischiano di rimanere senza il bonus di 200 euro. «Mentre i dipendenti con i requisiti hanno già ricevuto automaticamente il bonus in busta paga - viene sottolineato - , i lavoratori indipendenti saranno costretti a partecipare all'ennesimo click day. Una “lotteria” inaccettabile che assegnerà loro il sostegno in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda – per altro onerosissima dal punto di vista della produzione documentale – fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Risorse che, purtroppo, sappiamo già essere troppo esigue: a disposizione - spiega l’associazione - ci sono infatti 600 milioni di euro, sufficienti solo per 3 milioni di persone, ma gli indipendenti con un reddito sotto i 35mila euro l’anno sono almeno 3,4 milioni. Fino a 400mila lavoratori, dunque, ma forse anche di più, rischiano di essere esclusi da un sostegno che dovrebbe essere un loro diritto». Per Confesercenti servono almeno 100 milioni di euro in più.
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