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Caffè espresso, l’Italia unisce le candidature per farlo diventare patrimonio Unesco

di Giorgio dell'Orefice

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23 marzo 2022
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2' di lettura

È stato presentato oggi al ministero delle Politiche Agricole il dossier di candidatura de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli” a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
Il dossier di candidatura scaturisce dall'unione di due precedenti dossier, su sollecitazione dalla Commissione Nazionale Unesco, per giungere a una candidatura unitaria che valorizzasse le tradizioni italiane legate ad una delle bevande più popolari del mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una storia secolare: il rito e l'Arte del Caffè Espresso Italiano, promosso dal Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale e La cultura del Caffè Napoletano tra Rito e Socialità proposto dalla Comunità emblematica napoletana con il supporto della Regione Campania.

Il dossier sarà esaminato il 29 marzo dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco che dovrà formalmente decidere se inviare a Parigi la candidatura per ottenere l’iscrizione del sito Unesco entro il 2022.«Questa candidatura nasce da un percorso virtuoso - ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli - che in qualche modo dimostra come è possibile superare le differenze: due candidature diverse che si uniscono per arrivare a meta, per il riconoscimento del valore del caffè espresso italiano come patrimonio immateriale dell’Unesco». Il ministro Patuanelli è intervenuto alla presentazione del dossier, insieme al Sottosegretario Gianmarco Centinaio, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per la parte napoletana e al Presidente del Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, Giorgio Caballini di Sassoferrato.

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«Il riconoscimento del caffè - ha commentato il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca - completerebbe per noi il trittico con la dieta mediterranea e la pizza. Sono soddisfatto del lavoro unitario fatto, un piccolo miracolo per il nostro paese». «In questo particolare momento in cui abbiamo bisogno di ritrovare la socialità e la convivialità - ha aggiunto il presidente del Consorzio di tutela del caffé espresso italiano tradizionale, Giorgio Caballini di Sassoferrato - confidiamo che questo progetto che sta procedendo da svariati anni speriamo possa arrivare all'aspirato risultato e che la Commissione nazionale italiana dell'Unesco lo possa passare a Parigi».Il 26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano” partirà la sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura Unesco.

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