di Stefano Biolchini e Andrea Chimento
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In programma dall'1 all'11 settembre, la Mostra di Venezia 2021 presenta un cartellone ricco di numerosi film interessanti, proposti nelle varie sezioni.
Ecco un elenco dei dieci titoli da non perdere per chi potrà essere al Lido nei giorni della kermesse lagunare.
Il film d'apertura della manifestazione è anche uno dei più attesi in assoluto: non può che essere altrimenti, visto che il regista Pedro Almodóvar ha regalato negli ultimi anni una serie di titoli imperdibili, tra cui il bellissimo «Dolor y gloria». In questo nuova opera si seguono in parallelo le storie di due donne, molto diverse fra loro, che danno alla luce il proprio figlio nello stesso giorno. Nel cast Penélope Cruz e Rossy De Palma.
Dopo aver stupito il mondo della Settima arte con «Neruda» e «Jackie», Pablo Larraín torna a firmare un altro biopic che si prepara a sorprendere, dedicato a Lady Diana Spencer. Il film si concentra su un preciso momento della vita della principessa del Galles, quando nel dicembre del 1991, durante le vacanze di Natale con l’intera famiglia reale nella tenuta di Sandringham, a Norfolk, Diana decide di lasciare suo marito, il Principe Carlo. Kristen Stewart interpreta la protagonista.
Il nuovo film di Paolo Sorrentino è un prodotto personalissimo, pronto a emozionare il pubblico veneziano. Ambientato negli anni Ottanta a Napoli, città natale del regista, il film racconta la storia di un giovane che abita nel capoluogo partenopeo. Il ragazzo avrà l’occasione di vivere uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio: nella sua città arriva il goleador Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata, che sconvolgerà la sua vita.
Prima parte dell'adattamento cinematografico del ciclo di romanzi di Frank Herbert, già portato sul grande schermo da David Lynch nel 1984. Alla regia c'è Denis Villeneuve per questo lungometraggio estremamente ambizioso e complesso, rischioso e affascinante, probabilmente uno dei blockbuster più attesi anche dell'autunno in sala. Di grande richiamo il ricchissimo cast in cui sono presenti Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Jason Momoa e tantissimi altri volti noti.
Tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Savage del 1967, il film, ambientato negli anni ’20, vede al centro della storia una coppia di fratelli, ricchi e molto diversi tra loro: Phil è un uomo brillante ma crudele, con un atteggiamento prepotente e violento, mentre George è una persona testarda e puntigliosa, ma sempre gentile. Quando George sposa in segreto la vedova Rose, Phil non accetta la cosa e inizia una guerra spietata contro la donna usando suo figlio Peter come pedina. Tra i titoli più attesi della Mostra non può mancare il nuovo lavoro di Jane Campion, regista neozelandese di film cult come «Lezioni di piano», pronta ancora una volta a scuotere gli spettatori.
Con «Favolacce», la loro opera seconda, i fratelli D'Innocenzo si sono fatti conoscere a livello internazionale e ora c'è grandissima curiosità per il loro terzo lungometraggio. I due registi hanno semplicemente descritto questo lavoro come “una storia d’amore, e come tutte le storie d’amore quindi un thriller”, lasciando un grande mistero attorno alla trama. Elio Germano è il protagonista di questa pellicola che si preannuncia coraggiosa e del tutto non convenzionale.
Tra i grandi autori presenti al Lido non va trascurato un importante regista come Paul Schrader, che quattro anni fa con «First Reformed» (sempre a Venezia) aveva proposto uno dei titoli più intensi degli ultimi anni. Al centro di questo suo nuovo lavoro c'è William Tell, un ex militare dedito al gioco d’azzardo. La sua esistenza, da sempre vissuta nell’ombra, viene sconvolta quando incontra Cirk, un giovane che è in cerca di vendetta. Il ragazzo e William hanno un nemico in comune, un colonnello militare, ma al contrario di Cirk, l’ex soldato non medita vendetta. Oscar Isaac e Tye Sheridan sono i protagonisti di questo film che potrebbe dire la sua anche nel palmarès finale.
Siamo nel 1943, a Roma, in piena Seconda guerra mondiale. Quattro amici lavorano in un circo, gestito da Israel, che per loro - più che un capo - è una sorta di figura paterna. Quando quest’ultimo cerca di trovare una via di fuga che li porti lontano dal conflitto, scompare misteriosamente, lasciando i quattro soli e senza alcuna prospettiva. Basta la base narrativa per cogliere l'enorme ambizione di questo film, con cui Gabriele Mainetti è tornato dietro la macchina da presa dopo il successo de «Lo chiamavano Jeeg Robot». Sarà uno dei titoli più sconvolgenti di Venezia o l'ambizione del regista italiano risulterà eccessiva? Agli spettatori della Mostra la risposta a questa ardua sentenza.
Tra i tanti film importanti fuori concorso, una menzione speciale va al nuovo lavoro del brillante Edgar Wright, regista che ha dimostrato tutto il suo talento con film come «Scott Pilgrim vs. the World» e «Baby Driver». Protagonista è Eloise, una ragazza con una passione per la moda e grande fan, al limite dell’ossessione, di Sandy, una cantante emblema degli anni Sessanta. La giovane avrebbe voluto incontrare il suo idolo, ma non essendo nata in quegli anni la cosa sembra impossibile. Eppure, Eloise, in qualche modo misterioso, riesce a coronare il suo sogno. Il trailer ha offerto ottime vibrazioni e la sensazione è che sia uno dei prodotti più avvincenti del cartellone.
Un altro film italiano per chiudere questa decina: è il nuovo lavoro di Mario Martone dedicato a Eduardo Scarpetta, celebre attore e commediografo, nonché padre di un altro grande del panorama teatrale italiano, Eduardo De Filippo. Scarpetta è stato una figura chiave del teatro italiano: ha messo in scena opere diventate presto elementi storici saldi nella cultura nostrana, che l’hanno consacrato come uno dei grandi maestri della risata del Bel Paese. Protagonista Toni Servillo per un ruolo che lo porta subito a candidarsi al premio come miglior attore e che potrà confermarlo, ancora una volta, come uno degli interpreti più importanti del nostro cinema contemporaneo.
Stefano Biolchini
redattore
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