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Exor vola a nuovo top storico, possibile riapertura trattative PartnerRe

di Stefania Arcudi

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Il presidente e Ceo di Exor, John Elkann

Il presidente e Ceo di Exor, John Elkann

Secondo Il Sole 24 Ore la holding ha riaperto il negoziato con Covea per la cessione della controllata americana di riassicurazioni PartnerRe. Per gli analisti lo scenario è plausibile

25 ottobre 2021
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2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Prima seduta della settimana estremamente brillante per Exor che, con un rialzo arrivato anche oltre i sei punti, è la migliore del FTSE MIB. Il titolo si avvicina alla soglia di 80 euro e aggiorna i massimi storici (il precedente record era stato fissato a 75,9 euro lo scorso 13 agosto). A fare da traino sono le indiscrezioni riportate nel fine settimana da Il Sole 24 Ore, secondo cui la holding ha riaperto il negoziato con Covea per la cessione della controllata americana di riassicurazioni PartnerRe. Secondo diverse fonti sentite dal quotidiano finanziario, da qualche settimana la holding della famiglia Agnelli e il gigante francese avrebbero riavviato la trattativa per il passaggio di proprietà del gruppo di riassicurazione, un dossier tramontato lo scorso ann o a causa della pandemia e della richiesta di Covea di rivedere le valutazioni precedentemente concordate.

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Infatti, a marzo 2020 era stato siglato un memorandum di intesa per la vendita, nell'ambito di un'operazione da 9 miliardi di dollari e la transazione avrebbe dovuto essere chiusa con pagamento cash entro la fine dell'anno scorso. Al momento non si conoscono i tempi, né l’esito del confronto in atto, ma secondo le fonti si sarebbero creati i presupposti per un accordo condiviso sul valore della partecipata di Exor, un valore che sarebbe vicino al prezzo pre-Covid a cui John Elkann era disposto a vendere.

Secondo gli analisti di Equita, si tratta di «uno scenario plausibile, considerando che Exor, siglando il MoU lo scorso marzo 2020, ha già manifestato chiaramente di non considerarla un core asset e considerando che i rapporti tra Exor e Covea sono rimasti buoni dato che nell'agosto 2020 hanno concordato di co-investire 1,5 miliardi in sostituzione della penale di 175 milioni di dollari per il mancato acquisto». Secondo gli analisti, Exor attualmente «tratta al 35% di sconto sul nostro Nav, assumendo PartnerRe a circa 7 miliardi di dollari, pari al 22% del Nav. Assumendo PartnerRe a 9 miliardi, il Nav salirebbe del 6% e lo sconto sarebbe del 38%». Per l'eventuale utilizzo del cash «riteniamo possa tornare l'ipotesi di diversificazione nel settore del lusso dove Exor negli ultimi 12 mesi ha già realizzato due investimenti (Christian Louboutin e in Cina Shang Xia che rappresentano il 3% del Nav) senza dimenticare i rumour su Armani e potrebbe essere presa in considerazione la distribuzione di un dividendo straordinario», scrive Equita.

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