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Le ultime modifiche apportate dalla Camera al capitolo comunicazioni riscrivono le norme sul telemarketing che l'aula di Palazzo Madama aveva approvato il 3 maggio scorso e il giorno dopo erano finite nel mirino del Garante per la privacy perché avrebbero involontariamente aumentato lo “spazio di manovra” degli operatori di telefonate commerciali aggirando in pratica il poco efficace Registro delle opposizioni. Eliminato in particolare l'obbligo per gli operatori di fornire «particolari elementi informativi» ai destinatari delle telefonate commerciali e la possibilità di poter proseguire la telefonata solo dopo aver ottenuto il consenso esplicito al contatto.
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