Lo chef pasticciere Eugenio Boccardo o della Pasticceria Viganotti
1' di lettura
Compie un secolo la fabbrica del cioccolato Said a Roma, perciò questo mini viaggio nei posti dolci del cacao non può che partire dallo spazio al civico 135 di Via Tiburtina, ricco di arredi vintage, macchine originali dove si ha ancora l'impressione di ritrovarsi tra gli operai pasticceri che nel 1923 iniziarono a deliziare gli appassionati di cioccolato capitolini. Siamo nel quartiere San Lorenzo, a pochi passi dalla Scala Santa e dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore. I vecchi stampi appesi alle aperti e le macchine antiche nei locali tra lo spaccio e i tavolini rendono davvero immersiva questa esperienza: poi si può passeggiare nel vicino cimitero del Verano per dare un saluto, altrettanto dolce, a Marcello Mastroianni. Anche a Genova, tra i carruggi alle spalle del Duomo, si è colti dal piacere sublime varcando la soglia - è ancora quella autentica - della Pasticceria Viganotti in cui le boiserie, le credenze, le impastatrici e soprattutto la qualità dei dolci sono identiche a quando il signor Romeo iniziò la sua avventura oltre 150 anni fa: adesso Eugenio Boccardo ha dato un tocco di creatività contemporanea senza intaccare la tradizione. Dulcis in fundo, si approda laggiù nella gaudente Sicilia, precisamente a Modica all'Antica Dolceria Bonajuto dove da sei generazioni si tramandano l'arte sublime di trasformare il cacao in opere che, in questi giorni, ricordano per la delicatezza dei dettagli le Uova Fabergè. Quelle dei Bonajuto, però, si mangiano e annusano perché profumano di gelsomino.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy