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Nobel, politici e leader al Festival di Trento: l’Economia in 200 incontri

di Andrea Biondi, Giovanna Mancini

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13 aprile 2022
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5' di lettura

Sono i due elementi che hanno rappresentato, nei fatti, i momenti di più profonda cesura nella storia recente dell’umanità. E di entrambi, pandemia e guerra, se ne ha purtroppo contezza nell’immediato, in quell’oggi che per la sua straordinarietà sarà ricordato nei libri di storia, ma con il quale adesso occorre fare i conti, con lenti interpretative quantomai cruciali. Il presidente del Gruppo 24 Ore Edoardo Garrone l’ha detto con chiarezza durante la presentazione del prossimo Festival dell’Economia di Trento: «Da imprenditore, voglio sapere come sta cambiando il mondo in seguito a pandemia e guerra e come dovrò fare il mio mestiere. Per questo sarò a Trento nei giorni del Festival, e non solo in veste di presidente del Gruppo 24 Ore. Sono certo che imparerò molto».

“Tra ordine e disordine”: eccolo il tema scelto per la XVII edizione del Festival dell’Economia di Trento nel nuovo format ideato dal Gruppo 24 Ore, incaricato dell’organizzazione dalla Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con Trentino Marketing e in programma dal 2 al 5 giugno prossimi. «Per il Gruppo – ha aggiunto Garrone – eventi come questo sono non solo motivo di orgoglio, ma anche un modo per confermare la nostra autorevolezza e quella del Paese».

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Tutto questo in un momento stretto fra due drammatici eventi, pandemia e guerra, che hanno cambiato il mondo e che stanno rivoluzionando i processi economici e politici che davamo ormai per acquisiti. A discuterne, all’interno di oltre 200 eventi articolati in quattro giornate, importanti attori economici, politici e culturali del nostro tempo, tra cui nove premi Nobel, 10 ministri, 75 relatori del mondo accademico, 20 economisti internazionali, 26 esponenti delle istituzioni, 33 manager e imprenditori.

«Travolti dalla quotidianità – ha detto ieri al Mudec il direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, durante la presentazione del Festival – non ce ne rendiamo conto, ma siamo protagonisti da due anni di eventi che stanno cambiando il mondo e saranno studiati nei libri di storia. Stiamo vivendo momenti di profonda trasformazione, un susseguirsi di avvenimenti che meritano di essere approfonditi e analizzati. L’ordine globale che pareva consolidato è messo in discussione. Tutti siamo consapevoli che qualcosa d’importante sta cambiando, ma non sappiamo quale sara il punto di arrivo».

Quello di Trento sarà un Festival, spiega ancora Fabio Tamburini, nel solco «del mondo accademico, dell’Università. Al tempo stesso però come Sole 24 Ore porteremo qualcosa in più. A partire da una maggiore attenzione all’economia industriale. Il peccato grave di questo Paese è di non avere mai avuto una politica industriale adeguata. Se fosse stato così sarebbe un Paese diverso e migliore». Attenzione particolare sarà data anche «all’economia del territorio».

Accanto al programma ufficiale, la nuova formula del Festival prevede altre iniziative di dibattito e approfondimento, che hanno l’obiettivo di «avvicinare anche pubblici diversi ai contenuti del Festival», ha spiegato Federico Silvestri, amministratore delegato di 24 Ore Eventi. La grande novità di questa edizione è il Fuori Festival, un evento parallelo che mette al centro i giovani. «Crediamo ci sia voglia di partecipare e fare un percorso insieme verso il futuro. Per ottenere questo obiettivo – aggiunge Silvestri – bisogna riuscire ad avvicinarsi al modo di esprimersi dei ragazzi, perciò abbiamo coinvolto personaggi affini al mondo dei giovani».

L’agenda del Festival, che ha come media partner Financial Times, El Economista, Sky, Rai 1 e Rai 3, è nata in collaborazione con l’Ispi. Da segnalare il ruolo di Padre Fortunato, francescano e ideatore del Manifesto di Assisi. Tra i giornalisti parteciperanno Lucia Annunziata, Giulio Anselmi, Barbara Carfagna, Ferruccio de Bortoli, Maria Latella, Paolo Mieli.

Nel parterre del programma spiccano nove Premi Nobel, tra cui Oliver D. Hart, Daniel McFadden, Edmund Phelps e Muhammad Yunus, Premio Nobel per la pace 2006. A questi si affiancano economisti di rilevanza internazionale, relatori del mondo accademico, in rappresentanza delle università internazionali più prestigiose e più di 30 manager e imprenditori di alcune delle più importanti imprese nazionali e internazionali. L’elenco dei principali è sul sito del Sole 24 Ore. Fra gli economisti si conta la presenza di Marina Brogi (Università La Sapienza), Alberto Clò (Energia), Marta Dassù (Aspen Institute), Marco Magnani (Luiss), Donato Masciandaro (Bocconi), Thoma Philippon (New York University), Dante Roscini (Harvard business school), Jeffrey Sachs (Columbia University, che insieme all’imprenditore Andrea Illy lancerà il programma della Regenerative society foundation), Arrigo Sadun, Davide Tabarelli (Bocconi), Yannis Varoufakis (Università di Atene).

I relatori dal mondo accademico sono oltre 75 in rappresentanza delle università internazionali più prestigiose. Tra questi: la preside Facoltà di Scienze bancarie finanziarie e assicurative Università Cattolica Elena Beccalli, Massimo Bergami (Bologna Business School), il Presidente Università Luiss Guido Carli Vincenzo Boccia, Arthur Brooks (Harvard Business School), Roberto D’Alimonte (Luiss Guido Carli), Rita d’Ecclesia (La Sapienza), Giorgio Di Giorgio (luiss), Giovanni Dosi (Sant’Anna di Pisa), Luciano Flòridi (Oxford), Natalino Irti (La Sapienza), Marcello Messori (Luiss), Kia Nobre (Oxford), l’ex Senior Advisor di Barack Obama per la tecnologia e l’innovazione Alec Ross (Bologna Business School), la vicepresidente della Luiss Paola Severino, Giovanni Tria (Roma Tor Vergata), David Yermak (New York University), Stefano Zamagni (Pontificia Accademia Scienze Sociali).

Sul fronte delle Istituzioni, sono già confermati dieci ministri del governo, a cui si aggiungono il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, e i rappresentanti delle maggiori istituzioni e associazioni di categoria. Tra questi il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo, il presidente Consiglio Vigilanza Bce Andrea Enria, il sottosegretario di Stato Presidenza del Consiglio dei ministri Roberto Garofoli, il presidente dell’Apsa Nunzio Galantino, Franco Gallo, il vicario generale del Papa Mauro Gambetti, il direttore dell’Agenzia delle dogane Marcello Minnenna, il presidente e il direttore generale di Abi Antonio Patuelli e Giovanni Sabatini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, il presidente Consob Paolo Savona; l’ex presidente della Bce Jean Claude Trichet, il direttore generale Connect Commissione Europea Roberto Viola.

Saranno inoltre presenti oltre 30 top manager e imprenditori. Tra questi Luigi Abete, Ornella Barra, Alessandro Benetton, Diana Bracco, Francesco Gaetano Caltagirone, Gregorio De Felice, Gian Maria Gros-Pietro, Emma Marcegaglia, Maurizio Marchesini, Gianpaolo Massolo, Francesco Profumo, Gianfelice Rocca, Enrico Salza, Paolo Scaroni, Maurizio Stirpe, Giovanni Tamburi e Marco Tronchetti Provera. E anche i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil.

L’intervento di apertura del Festival sarà a cura del cardinale Gianfranco Ravasi, mentre la chiusura domenica 5 giugno sarà affidata al Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e al Generale John R. Allen, ex comandante delle Forze Nato e delle Forze militari Usa in Afghanistan. In ricordo di Beniamino Andreatta avrà, inoltre, luogo l’incontro “Tra ordine e disordine l’Andreatta pensiero”, a cui interverranno il Presidente Emerito Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, il Rettore Università Trento Flavio Deflorian, Alberto Forchielli, Partner Fondatore Mindful Capital Partners, il Professore Romano Prodi e l’economista Alberto Quadrio Curzio.

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