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Il rublo scivola ai minimi da un anno, vola il deficit federale russo

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Il bilancio federale della Russia è sprofondato in un deficit di 2,4 trilioni di rubli (29 miliardi di dollari) nel primo trimestre dell’anno, a causa delle ingenti spese di Mosca e del calo delle entrate energetiche

7 aprile 2023
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2' di lettura

Il rublo russo è crollato venerdì ai livelli più bassi rispetto al dollaro e all’euro dall’aprile 2022, a fronte di una scarsità di valuta estera a Mosca e della vendita di aziende occidentali in Russia.

Il rublo è crollato a 113 per dollaro dopo che il presidente Vladimir Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, anche se la banca centrale russa e il ministero delle Finanze hanno stabilizzato la valuta, che si è rafforzata a 50 per dollaro a luglio. Ma da quando l’Occidente ha imposto un tetto al prezzo del petrolio russo - la linfa vitale dell’economia russa - alla fine dello scorso anno, il rublo si è indebolito da circa 60 per dollaro a più di 80 questa settimana.

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Secondo gli operatori la valuta è stata messa sotto pressione da un cocktail di problemi, tra cui la vendita di aziende occidentali a investitori nazionali, che ha alimentato la domanda di dollari, mentre il calo dei prezzi del petrolio a marzo ha ridotto i ricavi delle esportazioni.

La notizia del trasferimento di 1,21 miliardi di dollari alla Shell per la sua partecipazione nel progetto di gas dell’Estremo Oriente Sakhalin-2 è considerato come uno dei principali fattori della caduta del rublo. «L’acquisto di dollari per l’accordo con la Shell è la ragione principale» del calo, ha dichiarato un trader all’agenzia Reuters.

Il trader ha affermato che il mercato si aspetta che il rublo si rafforzi rispetto al dollaro nei prossimi giorni e settimane, poiché le società russe acquistano rubli per il pagamento delle tasse e per l’aumento dei prezzi del petrolio.

Il rublo è il terzo peggior performer tra le valute globali quest’anno, dietro solo alla sterlina egiziana e al peso argentino, secondo i calcoli della Reuters. Il recente aumento dei prezzi del petrolio dopo i cali del mese scorso probabilmente sosterrà la valuta nelle prossime settimane. La Russia è il secondo esportatore di petrolio al mondo dopo l’Arabia Saudita.I prezzi del petrolio sono scesi a fine marzo, ma sono rimbalzati dopo le turbolenze bancarie in Occidente e la decisione dell’OPEC+ di tagliare gli obiettivi di produzione.

Il bilancio federale della Russia è sprofondato in un deficit di 2,4 trilioni di rubli (29 miliardi di dollari) nel primo trimestre dell’anno, a causa delle ingenti spese di Mosca e del calo delle entrate energetiche, ha comunicato venerdì il ministero delle Finanze.
Nello stesso trimestre del 2022 la Russia aveva registrato un surplus di 1.13 trilioni di rubli, ma da allora le spese per sostenere la campagna militare in Ucraina e il muro di sanzioni occidentali sulle esportazioni di petrolio e gas hanno colpito le casse del governo.


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