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Agli Stati Uniti il record della crescita 2021 e dell’ultimo triennio

di Giulia Crivelli

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 Yabu Pushelberg reinterpreta Tivalì, progettata da Dante Bonuccelli nel 2004

 Yabu Pushelberg reinterpreta Tivalì, progettata da Dante Bonuccelli nel 2004

Dopo un leggero calo nel primo anno della pandemia, il mercato è salito del 38,8%, sfiorando il miliardo e mezzo. Il nodo della distribuzione

7 giugno 2022
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2' di lettura

Bello e benfatto: per molti anni è stata questa la variante più raffinata, o se vogliamo più evocativa, di diffuse (e abusate) espressioni come eccellenze del made in Italy o made in Italy di qualità. Oggi potremmo dire addirittura “bello, benfatto e sostenibile” per indicare i prodotti di alta gamma italiani e in particolare quelli del legno-arredo, che agli americani piacciono sempre di più e dove – a differenza della moda – non c’è partita con i marchi e le aziende francesi. Ci sono però alcuni gap da colmare, per consolidare la leadership dell’Italia nell’arredo di qualità per abitazioni e aziende americane (si vedano i casi in pagina), investimenti in multicanalità in primis. Ma i numeri sull’export del sistema dell’arredo e illuminazione italiano verso gli Stati Uniti elaborati dal Centro studi di Federlegno su dati Istat confermano l’importanza di questo mercato e soprattutto la forte crescita del 2021.

Gli Stati Uniti sono al terzo posto dopo Francia e Germania guardando all’export dell’intera filiera del legno-arredo e al secondo dopo la Francia considerando il macrosistema arredamento-illuminazione, con un valore che l’anno scorso si è avvicinato al miliardo e mezzo di euro (1,492). Ancora più significativa la variazione sul 2o2o (+38,8%), ben superiore a quelle registrate da Francia e Germania (+23,9% e +14,6%). Il dato americano si distingue anche considerando il Cagr degli ultimi tre anni: nel periodo 2019-2021 la crescita è stata del 33,7%, oltre il doppio rispetto a quella francese (+15,6%) e tedesca (+14,1%).

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Alla fine dell’anno gli Stati Uniti potrebbero sfidare la Francia per la leadership nel macrosistema arredo-illuminazione, se il 2022 manterrà lo stesso trend dello scorso anno, come tendono a mostrare i dati del primo trimestre (si veda Il Sole 24 Ore del 31 maggio e l’articolo in prima pagina di questo Rapporto). Il Monitor realizzato dal Centro Studi di Federlegno Arredo su un campione di aziende, indica, per il periodo gennaio-marzo dell’intera filiera, una crescita delle vendite del 24,5%, che ha riguardato sia il mercato interno (+27,2%) sia le esportazioni (+21%). Gli Stati Uniti, in particolare, proseguono nella loro corsa (+28,3%), un tasso più che triplo rispetto alla Francia, mercato dove l’export del primo trimestre è salito “solo” del 9 per cento. Un dato in linea con quelli di altri settori e con quelli complessivi delle economie occidentali: il conflitto russo-ucraino, in altre parole, sta avendo effetti maggiori sull’Europa rispetto agli Stati Uniti.

Le tensioni geopolitiche minano la fiducia di consumatori e imprese, fattore che si aggiunge al rincaro delle materie prime, dal legno all’alluminio, passando per quelle chimiche e senza dimenticare l’energia. Come hanno imparato a loro spese nei decenni scorsi le aziende del tessile-moda-accessorio italiano, gli Stati Uniti sono un mercato attentissimo al time-to-market e alla puntualità delle consegne. Viviamo un periodo eccezionale e gli americani lo sanno, ma le aziende italiane stanno comunque correndo ai ripari, aprendo ad esempio filiali dirette e, in alcuni casi, spostando alcune produzioni e centri logistici in loco, per accorciare le supply chain senza intaccare il valore aggiunto del made in Italy.

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