di Simona Rossitto
Alberto Dalmasso, fondatore e ceo di Satispay
4' di lettura
(I Sole 24 Ore Radiocor ) - Satispay, unicorno dei pagamenti digitali, nel 2023 vuole accelerare sulla crescita, il focus resta l'Italia e assume al ritmo di quasi due persone al giorno. A tracciare le prospettive per l'anno in corso, in un mercato dei pagamenti in crescita, sono Alberto Dalmasso, classe 1984, fondatore e uno dei tre ceo del gruppo fintech e Giorgio Berardi, strategy director di Satispay. La prospettiva per il gruppo, spiega Dalmasso a DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore Radiocor e di Digit'Ed, nuovo gruppo della formazione e del digital learning, è «quella che avevamo 10 anni fa quando siamo partiti. Ovvero di un macro trend destinato a una crescita continua e importante su cui è possibile fare molta efficienza. È questo che ha guidato dalla nascita il nostro percorso di crescita».
In questo contesto, secondo Dalmasso, è sempre più «vitale per i negozianti digitalizzarsi» di fronte all'inarrestabile cambio di abitudini nei consumatori. «Per noi – aggiunge - questo è davvero parte della nostra missione, aiutare anche i piccoli esercizi commerciali a non rimanere tagliati fuori. Se il nostro modello di commercio al dettaglio vuole sopravvivere e crescere, deve essere in grado di offrire al consumatore la possibilità di pagare in qualunque modo. Credo sia importante garantire loro la libertà di scelta tra le davvero numerose soluzioni che il mercato può offrire».
Gli ultimi dati dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, fotografano sul 2022 una crescita del 18% del transato attraverso pagamenti digitali che, nell'anno, ha sfiorato i 400 miliardi di euro. Circa il doppio rispetto a quattro anni fa, quando erano 230 miliardi e crescevano di meno del 7 per cento. «La crescita – commenta Giorgio Berardi, strategy director di Satispay - è su tutti gli strumenti, quelli più tradizionali delle carte e quelli innovativi. Se prendiamo solo il nostro segmento per i pagamenti nei negozi, ossia i pagamenti Non NFC (ndr. non collegati al modello tradizionale delle carte di credito, come possono essere invece quelli offerti da Big Tech), il mercato ha visto transazioni per 1,5 miliardi di euro, di questi ben 1,1 miliardi di euro sono passati da Satispay, il 73% del totale, e il 40% del numero dei pagamenti. Se poi guardiamo al valore complessivo di tutte le transazioni passate attraverso Satispay supera i 2 miliardi di euro nel 2022. Un dato che ci parla dell'importante crescita anche nell'utilizzo delle funzionalità che vanno dall'apprezzato e utile scambio di denaro tra privati fino al pagamento di PagoPA, bolli, bollettini e molto altro. L'utilità di Satispay nella gestione di tutti i pagamenti quotidiani per una community che ha ormai raggiunto i 3,5 milioni di utenti, è confermata anche dalla media dei pagamenti mensili che ha ormai raggiunto le 10 transazioni contro le 4-5 effettuate con le carte.
Nel confronto europeo, l'Italia storicamente ha sempre avuto un'incidenza dei pagamenti in contanti più alta rispetto ad altri Paesi, come Francia o i Paesi Scandinavi. Tuttavia, prosegue Berardi, «come ci raccontano i numeri che abbiamo visto anche qui, il trend ha iniziato a invertirsi». Satispay, inoltre, è nei mesi scorsi diventata un unicorno, ovvero una start up da 1 miliardo di euro: «è un traguardo importante, ma la nostra forza resta nella consapevolezza che c'è ancora moltissimo da fare per crescere e contribuire a trasformare l'industria dei pagamenti portando vantaggi a tutti. È il nostro impegno di tutti i giorni. Quindi all'orizzonte c'è l'obiettivo di continuare a fare quello che facciamo, ma sempre meglio e con maggiore efficienza. L'Italia è il Paese da cui siamo partiti, il nostro focus. Qui vogliamo e dobbiamo crescere ancora moltissimo. C'è spazio. I negozianti, come dicevamo, hanno bisogno di digitalizzarsi e noi, rendendoli visibili nella nostra app, possiamo aiutarli a conquistare nuova clientela. Nel frattempo, il nostro recente ingresso in Francia ci sta dando soddisfazione. Anche lì, come fatto in Italia, stiamo adottando un approccio città per città, perché vogliamo essere vicini agli utenti e dare loro la possibilità di sperimentare il servizio nella sua completezza, quindi creando massa critica di esercizi commerciali e utenti».
«Anche se l'espansione negli altri mercati sarà scaglionata, le potenzialità di crescita – precisa Berardi - sono così importanti anche solo qui in Italia che certamente continueremo ad assumere nuovi talenti. A fine anno stavamo assumendo una persona al giorno, in quest'ultimo mese siamo vicini alle due persone al giorno. Quella della crescita del personale è certamente una delle sfide maggiori e più difficili. Oltre a cercare competenze, cerchiamo persone che siano curiose, che abbiano voglia di misurarsi con la novità e che sposino i nostri valori. Oggi siamo circa 390 persone e il tasso di assunzione procederà così fino a fine anno».Quanto al target dei clienti, infine, Satispay intende «accelerare ulteriormente il ritmo di crescita. Abbiamo impiegato 70 mesi per fare il primo milione di clienti, 20 mesi per fare il secondo e solo 10 per fare il terzo. L'obiettivo è continuare ad accelerare la nostra crescita anche nel 2023».
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy