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Xylella, per Unaprol servono iter semplificati e lo sblocco delle risorse

di Giorgio dell'Orefice

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(Gaetano Lo Porto / AGF)

(Gaetano Lo Porto / AGF)

L’associazione: 300 milioni stanziati dal Piano Straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia sono fermi in Regione mentre il batterio avanza verso il nord della regione

16 marzo 2023
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2' di lettura

Servono nuovi stanziamenti di risorse e soprattutto una forte semplificazione dell’iter di autorizzazione delle nuove cultivar resistenti al batterio della Xylella. È quanto ha richiesto Unaprol, la principale organizzazione italiana di produttori olivicoli, a Bari in occasione dell’incontro “Emergenza Xylella: la scienza al centro delle soluzioni” , organizzato per il centenario del Cnr che ha contribuito a promuovere in questi anni progetti importanti per cercare di trovare cultivar resistenti al batterio o per provare a frenarne la corsa con l'ausilio dei cani molecolari in collaborazione con Enci. Cani in grado di riconoscere in via preventiva le piante infette.

Uno dei temi cardine – spiegano all'Unaprol – è che i 300 milioni di euro stanziati dal Piano Straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, sono fermi in Regione mentre il batterio continua ad avanzare indisturbato verso il nord della Puglia.
È fondamentale che tali risorse vengano sbloccate una volta per tutte.

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«A tre anni dalla pubblicazione del piano – ha aggiunto il presidente dell'Unaprol, David Granieri – a causa anche di enormi vincoli burocratici che bloccano le aziende, non è stata liquidata alcuna risorsa agli agricoltori. Si tratta di un aspetto molto grave perché questo primo stanziamento rappresenta solo una prima boccata d’ossigeno per gli olivicoltori salentini che non è sufficiente rispetto ai danni provocati dal batterio. Sulla misura del reimpianto, ad esempio, sono state presentate 26 domande collettive ed oltre 8mila domande singole, per complessivi 222 milioni di richieste, a fronte di uno stanziamento totale di 60 milioni di euro».

Secondo Unaprol, è necessario quindi un deciso cambio di passo nelle procedure di istruttoria e assegnazione delle risorse senza procedere a nuovi bandi. «Dopo dieci anni di Xylella – ha concluso Granieri – possiamo dire che di parole ce ne sono state fin troppe ma di fatti concreti se ne son visti ben pochi. La devastazione della Xylella ha portato danni incalcolabili sia a livello economico, sia a livello ambientale ed è fondamentale coinvolgere altri Ministeri per mobilitare ulteriori risorse in grado di rilanciare i territori colpiti da questa grave fitopatia».

Altro tema chiave è poi quello dell’utilizzo delle varietà che sono risultate resistenti in base alle sperimentazioni effettuate dal Cnr. A cominciare dalla necessità di liberalizzare il “brevetto” della FS17-Favolosa nei tempi previsti, di incentivare attraverso bandi Psr gli innesti con cultivar resistenti per cercare di salvare il patrimonio arboreo dall’avanzata della Xylella.


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