di Paolo Paronetto
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Titolo Hera sotto i riflettori a Piazza Affari all'indomani della pubblicazione dei conti 2022, che hanno incontrato un'accoglienza tiepida da parte degli analisti. Nel 2022 Hera ha realizzato un utile netto di pertinenza di 322,2 milioni, in crescita dell'1,4%, e un margine operativo lordo di 1,295 miliardi (+6,2%) su ricavi aumentati del 90,3% a 20,082 miliardi di euro principalmente «per effetto dell’incremento dei prezzi delle commodity energetiche». L’indebitamento finanziario netto a fine dicembre è salito a 4,249 miliardi dai 3,26 miliardi di dicembre 2021 per «l’incremento del capitale circolante netto determinato dalla significativa attività di stoccaggio gas e dai maggiori prezzi delle commodities energetiche nel 2022 rispetto ai valori dello scorso anno, nonché agli importanti investimenti del periodo e alle attività di M&A come l'acquisizione del 100% di Con Energia e del 70% di Macero Maceratese». Proprio il capitale circolante netto è balzato a quasi 1,1 miliardi dai 3 milioni di fine 2021.
Il rapporto tra debito netto e margine operativo lordo si attesta a 3,28, valore che, escludendo «la riserva di gas negli stoccaggi ormai quasi completamente svuotati», scende a circa 2,9, «ovvero al di sotto della storica politica prudenziale e perfettamente in linea con i target di performance della multiutility». Sulla base dei risultati il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione di 12,5 centesimi di euro, in rialzo di 0,5 centesimi rispetto all’ultimo dividendo pagato e in linea con quanto annunciato nel piano al 2026: di questo aumento «beneficerà a cascata l’intera politica dei dividendi in arco piano, per arrivare ai 15 centesimi per azione nel 2026».
I numeri, secondo gli analisti di Equita, sono «in linea su ebitda, debito e dividendo», mentre l'utile è «sotto le attese per maggiori svalutazioni e oneri finanziari». Anche per Intermonte il bilancio è «complessivamente in linea con le attese», mentre sono più incoraggianti gli analisti di Banca Akros, secondo i quali i risultati dimostrano «la resilienza» della società «in un contesto energetico difficile».
Paolo Paronetto
Redattore Radiocor
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