di Celestina Dominelli
(IMAGOECONOMICA)
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Eni ha integrato i molteplici ambiti della sostenibilità nel proprio modello di business che è basato su: eccellenza operativa, neutralità carbonica nel lungo termine e alleanze per lo sviluppo locale come risulta dal report di sostenibilità Eni For 2021. Tre pilastri che poggiano su una base comune rappresentata dalla valorizzazione delle competenze interne, dall’applicazione delle tecnologie innovative e dal processo di digitalizzazione. Un assetto complessivo sintetizzato nella mission del gruppo guidato da Claudio Descalzi che recepisce i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e che guarda alla sostenibilità come a un driver strategico per contribuire a una transizione energetica socialmente equa che garantisca l’accesso all’energia a tutti tutelando l’ambiente. Il modello di business di Eni prevede un percorso verso la neutralità carbonica basato su un approccio che guarda alle emissioni generate lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti energetici e su un set di azioni che porteranno alla totale decarbonizzazione dei processi e dei prodotti entro il 2050. Questo percorso, che sarà conseguito anche grazie al supporto di tecnologie esistenti, consentirà a Eni di abbattere totalmente l’impronta carbonica, sia in termini di emissioni nette che sotto il profilo dell’intensità carbonica netta. Eni punta così a conquistare la leadership nella produzione e vendita di prodotti decarbonizzati, sempre più orientata al cliente. Il percorso sarà segnato da una serie di obiettivi strategici che spaziano dalle bioraffinerie (dove si prevede una crescita della capacità produttiva a 6 milioni nel prossimo decennio) all’economia circolare (con un incremento di biometano, prodotti di scarto e riciclo di prodotti finali).
L’eccellenza operativa di Eni, inclusa tra i Leader della Sostenibilità 2022 Il Sole 24 Ore-Statista, si traduce in un impegno continuo per la valorizzazione delle persone, per la salvaguardia della loro salute e sicurezza nonché dell’integrità degli asset, per la tutela dell’ambiente, per l’integrità e il rispetto dei diritti umani, per la resilienza e la diversificazione delle attività e per garantire una solida disciplina finanziaria. L’ultima direttrice sono le alleanze per promuovere lo sviluppo attraverso la valorizzazione delle risorse dei Paesi di presenza, favorendo l’accesso all’elettricità e promuovendo programmi per lo sviluppo locale con un ampio portafoglio di iniziative. Infine, la finanza sostenibile con Eni che ha siglato accordi per trasformare contratti finanziari in strumenti sustainability-linked per 5,1 miliardi di euro.
Celestina Dominelli
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