di Redazione Salute
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Oltre 200 insegnanti, 1.300 alunni e 2.500 genitori. Sono questi i numeri che fotografano la partecipazione al progetto “Rotary a scuola: lotta all'obesità infantile”, organizzato dalla sezione del club di Locri in collaborazione con il Dipartimento di medicina e odontoiatria dell’Università Sapienza di Roma.
Giunto alla sesta edizione, il progetto si rivolge alla popolazione scolastica delle classi primarie e mira a prevenire e contrastare l'obesità infantile coinvolgendo nel corso degli anni diversi istituti scolastici calabresi.
Insieme alla Campania, la Calabria è la regione più colpita dalla piaga dell'obesità tra la popolazione più giovane. «Alimentazione e stili di vita si intrecciano con la cultura del territorio – afferma Domenico Catalano, presidente del Rotary Club di Locri -. Oltre ai fattori di natura genetica, il fenomeno dell'obesità infantile è anche legato al contesto socio-economico e familiare. L’idea di coinvolgere genitori e docenti mira a rendere l'azione più efficace e duratura nel corso del tempo. L’esempio della famiglia è fondamentale: non si può parlare di educazione alimentare se i genitori non iniziano per primi a seguire una dieta equilibrata».
Il progetto fa perno su diverse misure di prevenzione e si articola su più iniziative socio medico culturali, in abbinata alle attività sportive. L’obiettivo è preparare e affidare l’attività di prevenzione in primis alle famiglie e agli insegnanti che devono operare in sinergia. «Sono le due figure su cui ruota tutto il progetto – spiega Vincenzo Ursino, ideatore e coordinatore dell’iniziativa -. Insieme devono saper trasmettere quotidianamente, con adeguati ed efficaci metodi educativi, le giuste direttive affinché i bambini e i ragazzi siano resi consapevoli e partecipi di un percorso volto a salvaguardare la loro salute».
La prima fase del progetto prevede la raccolta dei dati per valutare la percentuale degli alunni in sovrappeso e le abitudini alimentari delle rispettive famiglie. Dopo lo screening dei dati, che scatta una fotografia della situazione di partenza per poter poi verificare i risultati via via conseguiti, il piano prosegue con una serie di incontri con alunni, genitori e insegnanti – collettivi e separatamente con tutte le figure coinvolte – dedicati alla sensibilizzazione e formazione sulle corrette abitudini alimentari. Il cerchio infine si chiude con sessioni di attività motoria.
In particolare all'interno degli istituti scolastici i docenti sono indirizzati a predisporre e portare a termine le diverse iniziative con i bambini e con i genitori. Per esempio nell’attività sportiva dedicata ai bambini, sono presenti anche i docenti per istruirli e avviarli nelle buone pratiche e attività fisiche. Un propedeutico avviamento motorio che tende a indirizzare i ragazzi ad avvicinarsi alla pratica delle variegate attività sportive, con un metodo che gli insegnanti possono poi continuare ad applicare da soli durante le ore di lezione. «Il progetto è ideato per essere sostenibile nel tempo. – continua Ursino -. Nell'anno di lavori con gli esperti messi a disposizione dal Rotary, vengono create le condizioni per consentire a docenti e genitori di portare avanti il progetto nel tempo. Non è sufficiente trasferire le linee guida, ma occorre arrivare a far agire con consapevolezza tutti gli attori coinvolti, ragazzi compresi. I compagni di classe di un ragazzo obeso devono essere i primi ad essere sensibilizzati e spiegargli come possono aiutare il compagno e non peggiorare la situazione».
L’equipe coordinata dal Prof. Domenico Alvaro, preside della Facoltà di medicina e odontoiatria dell’Università Sapienza di Roma, oltre a sensibilizzare i partecipanti alle tematiche alimentari, punta ad evidenziare le cause e le conseguenze e i disagi che possono derivare da questa patologia, non solo dal punto di vista prettamente scientifico. Le cattive abitudini alimentari e l'eccessiva assunzione di cibo, non accompagnate da un'adeguata attività motoria, possono infatti causare dei veri e propri danni per la salute sia fisica che psichica. A causa dell'obesità sono spesso collegati il cattivo funzionamento di alcuni organi fondamentali del nostro corpo, il che può compromettere sia l'apparato cardiovascolare che quello regolatore del diabete.
Negli ultimi anni il progetto è stato finanziato dal distretto calabrese 2102 del Rotary diretto da Gianni Policastro. L’obiettivo è di far sposare il format da altri Club della fondazione per esportarlo in altre regioni italiane. L'obesità è un problema nazionale e il lavoro di prevenzione aiuta ad abbattere a tendere la spesa sanitaria pubblica.
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