di Redazione Scuola
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Innovazione, competitività e un dialogo fra ricerca, industria e università che dia all'Italia e all'Europa un ruolo scientifico e tecnologico di primo piano: è tutto questo l'appuntamento del 2024 a Trieste con Big Science Business Forum (Bsbf). «La candidatura di Trieste è diventata realtà», grazie a «un lavoro in cui l'alleanza fra le istituzioni è riuscita a portare a casa risultati importanti per il sistema Paese», ha detto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nell'evento che a Roma ha riunito i ministri dell'Università e ricerca Anna Maria Bernini, dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi. Accanto a loro, i presidenti degli enti pubblici di ricerca protagonisti di imprese scientifiche internazionali, come il Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Area Science Park.
Portare a Trieste il forum della Big Science è stata una grande vittoria sulle candidature della Svizzera, con Ginevra, e dei Paesi Bassi, con Maastricht. «Grande soddisfazione» del ministro Bernini per la sede italiana del forum, accanto all' «idea di creare un nuovo mercato, non solo sull'Italia, ma a livello internazionale». Per questo, ha aggiunto, il forum è da considerare come una sorta di «viatico per inizative future che garantiscano un collegamento fra soggetti che non possono non interagire». Lo scopo della Big Science, ha detto ancora Bernini, è infatti «lasciare il segno per nuove iniziative». Anche per il ministro Urso «bisogna investire in ricerca, scienza e innovazione per essere un Paese competitivo».
Vinta questa sfida importante, ha aggiunto Urso, si deve pensare alle prossime, come la candidatura di Milano a ospitare il Tribunale unico dei Brevetti e l'Expo 2030 a Roma. C'è poi la grande sfida dell'energia e dell'ambiente, ha detto Pichetto Fratin, con il progressivo addio a carbone, petrolio e gas e il parallelo sviluppo delle energie rinnovabili. Una sfida, ha aggiunto, che «credo possiamo vincere a livello mondiale e a livello europeo».
Il forum della Big Science è «una grande opportunità» anche per la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza: arriva, ha detto, dopo che «negli anni abbiamo investito tanto, con iniziative imprenditoriali, diplomazia scientifica ed eccellenze». Per il presidente dell'Inaf, Marco Tavani, il forum è «un'occasione molto bella, che rafforza il legame fra ricerca, industria e università», già acceso grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Quello che conta è che la ricerca italiana continui a fare sistema, ha rilevato il presidente dell'Infn, Antonio Zoccoli: «Favorire le relazioni virtuose tra ricerca e industria rafforza la leadership di un Paese in specifici settori scientifici e produttivi». In termini economici, «per ogni euro investito in appalti e gare per acquisto di servizi e tecnologie avanzate. ne rientrano tre», ha detto la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo. «Questo dimostra - ha aggiunto - che c'è un impatto economico tangibile sui territori che ospitano infrastrutture di ricerca».
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