Viaggi
Pubblicità

Viaggi

Ecco la Milano di Mario Sironi, dal Museo del Novecento al Palazzo della Triennale

di Luca Bergamin

Immagine non disponibile
Sironi è l'autore del fregio sulla facciata del palazzo dell'Informazione in Piazza Cavour

Sironi è l'autore del fregio sulla facciata del palazzo dell'Informazione in Piazza Cavour

Per i 60 dalla morte dell'artista di Sassari, attraverso le opere esposte e un percorso guidato in città, l’occasione per ripercorrere l'avventura poliedrica dal simbolismo alla pittura monumentale

29 ottobre 2021
Pubblicità

4' di lettura

«Nei templi, nei palazzi, nella destinazione architettonica l'opera d'arte vive. Il quadro è una misura insufficiente». Mario Sironi ha sempre desiderato ampliare gli orizzonti spaziali del proprio genio creativo. Non amava i confini e nemmeno le cornici. La mostra allestita al Museo del Novecento (museodelnovecento.org/it/mostra/mario-sironi, Ilisso Edizioni), intitolata Sintesi e grandiosità, che si protrarrà sino al 27 marzo, a sessant'anni dalla morte dell'artista nativo di Sassari, rappresenta un'occasione imperdibile, attraverso 110 opere, per cavalcare insieme a lui un'avventura davvero poliedrica che abbraccia il simbolismo dei suoi anni più acerbi, il futurismo, la metafisica, la decadenza dell'espressionismo, la pittura monumentale.

Dai quadri all'affresco sino ai mosaici, in questa esposizione al pianterreno del museo all'interno del Palazzo dell'Arengario affacciato su Piazza Duomo, dove si ammirano anche il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo e tante opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero e anche Amedeo Modigliani, Sironi ci porta sia dentro che fuori dalle sue tele. Perché viene inevitabile, dopo essersi soffermati sull'intensità quasi fisica dei suoi paesaggi cittadini e industriali - in particolare qui colpiscono Sintesi di paesaggio urbano, La cattedrale, Paesaggio urbano col tram -, andare a cercare in Milano i segni tangibili lasciati dalla mano di Sironi.

Pubblicità

Prima di uscire dal Museo del Novecento, però, si viene inebriati anche dai ritratti incentrati sulle figure umane quali il Nudo del 1923, la conturbante Donna con vaso del 1924 e ancora il Pescatore e La fata della montagna, senza ignorare il suo rivoluzionario Lazzaro che non ne vuole sapere di risorgere.

Immagine non disponibile

Al Museo del Novecento sono esposte 110 opere di Mario Sironi

In Piazza Cavour col tram sotto gli Archi di Porta Nuova

La seconda tappa in questa Milano di Mario Sironi è Piazza Cavour dall'accesso più scenografico, attraverso gli Archi di Porta Nuova, magari a bordo proprio di uno dei tram che piacevano tanto al pittore sardo. Ebbene, proprio alla destra di questo storico accesso alle mura medioevali, sorge imponente quel Palazzo dell'Informazione che sorse per volontà del Regime a cavallo degli anni '40 del secolo scorso. Laddove si trovava l'Hotel Cavour, trovò sede la redazione del Popolo d'Italia. Nell'alto portale, sopra il balcone, si erge il bassorilievo di Sironi, autore anche di un mosaico all'interno dell'edificio reintitolato L'Italia Corporativa. Accanto si trova lo Swiss Corner nel cui bistrot si può assaggiare qualche buon formaggio svizzero per poi camminare sui sentieri dei Giardini Indro Montanelli: i Gingko biloba indossano in questo periodo il loro abito color oro più scintillante. Poco lontano, sorge Palazzo Parigi con la sua atmosfera settecentesca che l'architetta e proprietaria Paola Giambelli ha traslato sino ai giorni nostri (https://www.palazzoparigi.com/).

Immagine non disponibile

Sironi è autor e anche di mosaici come questo all'interno del Palazzo dell'Informazione

Nella Chiesa dell’Ospedale Niguarda e al Palazzo di Giustizia

La Chiesa di Santa Maria Annunciata all'interno del complesso dell'Ospedale Niguarda è il terzo luogo in cui scoprire Mario Sironi e godere anche della bellezza di quelle che sono considerate tra le più belle vetrate sacre del Novecento italiano. L'abside, infatti, desta davvero meraviglia: accanto alla Natività di Alberto Salietti, alla Cacciata dal Paradiso Terrestre realizzata da Aldo Carpi, ecco in posizione centrale stagliarsi l'Annunciazione di Mario Sironi che acquisisce un'aurea quasi ultraterrena quando viene accarezzata dalla luce esterna. I soggetti come l'Arcangelo, lo sfondo della torre campanaria medioevale, il libro sacro bianco colpiscono l'immaginazione, e ancora il blu del mantello incantano davvero. Si esce come folgorati, trafitti da queste immagini religiosi così vivide e luminose. Il tema e la collocazione sono più profani, eppure la fascinazione è la stessa nell’aula della Prima Sezione della Corte d’Assise e d'Appello di Milano dove Mario Sironi nel 1936 ha creato il mosaico intitolato Giustizia armata con la Legge: la donna rappresenta la Verità, l'uomo invece la Forza, è un'opera che richiama l'arte bizantina, col colore amato da Sironi, quell'azzurro a vuole chiaro, a volte tendente l grigio, impercettibile, usato con misura.

Immagine non disponibile

La Chiesa di Santa Maria Annunciata all'interno dell'Ospedale Niguarda custodisce un tesoro nelle sue vetrate

Anche Burri e De Chirico stanno vicini al pittore sardo

La camminata per Milano riprende seguendo le strade del centro, sino ad arrivare al Castello Sforzesco, dove, bevuto un caffè al Calicantus Sforzesco nel giardino di fronte all'ingresso dei Musei (Sculture Lignee è la mostra in programma sino al 16 gennaio che mette a confronto le opere delle città ducali di Milano e Vigevano), visitati ancora una volta La leonardiana Sala delle Asse, il ciclo degli Arazzi Trivulzio del Bramantino, riguardata la La Madonna in gloria e santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Benedetto e Gerolamo firmata da Andrea Mantegna e inchinatesi di fronte alla bellezza dell'imperfetta Pietà Rondanini di Michelangelo, si penetra attraverso il Parco Sempione. Il tempo per vedere davvero da vicino il Teatro Continuo di Burri in mezzo al prato e ripensare all'estate di fronte ai Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico non manca.

La meta finale di questo tour siriano, infatti, è vicina: si tratta di Palazzo dell'Arte Bernocchi, sede della Triennale (triennale.org, tra le esposizioni in corso, spiccano quelle dedicate a Carlo Mollino e Pietro Lingeri) lambito proprio dal cuore verde di Milano. Gli anni '30 hanno portato in dote anche questa struttura progettata dal solito e solido architetto Giovanni Muzio sotto l'influenza di Giò Ponti e appunto Mario Sironi che ha dato il proprio contributo, sia all'esterno che all'interno di questa splendida e attivissima realtà culturale italiana. Non si è, in fondo, troppo distanti dal ristorante IYO, una stella Michelin, in via Piero della Francesca: concedersi un'esperienza creativa di cucina giapponese in chiave contemporanea bevendo il sakè, chissà, magari sarebbe piaciuto anche a Mario Sironi.

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy