dall'inviato Francesco Prisco
Noi non ci Sanremo 2022: Dargen D’Amico
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«Anche questo dev’essere il Festival di Sanremo». Le parole pronunciate da Amadeus, dopo l’orazione civile di Roberto Saviano per ricordare il sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino nel trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio, sanno di dichiarazione programmatica. Il direttore artistico propone un’ibridazione del format: musica leggerissima, ma anche momenti di riflessione. E il vento in poppa del record di share delle prime due serate non può che aiutare. Porta Saviano e l’Ariston si alza in piedi non per un acuto, ma per le vittime della mafia. Porta la provocazione intelligente di Drusilla Foer, ma c’è anche la celebrazione canora di Cesare Cremonini, c’è la standing ovation a Gianni Morandi ma pure Achille Lauro che accenna a sbottonarsi il pantalone dopo essersi esibito. Tu chiamala, se vuoi, contaminazione.
Che paga in termini di ascolti: sono stati 9 milioni 360 mila, pari al 54,1% di share, gli spettatori che hanno seguito ieri su Rai1 la terza serata di Sanremo 2022 (dalle 21.30 alle 1.46). L’anno scorso la terza serata del festival - dedicata alle cover - aveva ottenuto in media 7 milioni 435 mila spettatori pari al 44,4% di share. Picco di ascolti durante l’esibizione di Irama e picco di share durante la lettura della classifica. Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta è soddisfatto: «Tradizionalmente la serata delle 25 canzoni era sempre quella del venerdì. Se volessimo fare un confronto tra la serata del giovedì di quest’anno e quella del venerdì degli scorsi, il 54,1 di quest’anno supera il 53,4 dei nostri precedenti festival. Il festival si è “soapizzato”», gli spettatori si sono insomma affezionati, come si fa con le soap.
Nella terza serata «si apprezzava tutto il lavoro compiuto da Amadeus. Abbiamo messo insieme le nuove espressioni della musica con persone che ne rappresentano la storia. Ne farò tesoro per la direzione del prime time di Rai 1», rimarca Coletta. Dopo le prime tre serate Sanremo 2022 è l’edizione più seguita dal 1997. Amadeus si dice «felicissimo. Era una serata importante che faceva il resoconto di tutti e 25 i brani da me scelti in gara. Sono state tre serate importanti e lo sono state grazie a chi sale sul palco». Elena Capparelli, responsabile di Raiplay, sottolinea come «sulle piattaforme digitali è tutto un Sanremo, Sanremo, Sanremo. Tempo totale speso del 59% del consumo totale e 2,6 milioni di ore spese. Nelle prime tre serate c’è +47% live e +38% on demand». Momento clou online, la trasformazione in Zorro di Drusilla. Tra gli spettatori, uno molto particolare: «Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi ha ringraziato per l’omaggio e si è congratulato per lo spettacolo».
La classifica generale vede in testa Mahmood e Blanco, seguiti da Elisa e Gianni Morandi. Poi Irama, Sangiovanni, Emma, Massimo Ranieri, Fabrizio Moro, La Rappresentante di Lista, Dargen D’Amico, Michele Bravi, Ditonellapiaga e Rettore, Aka 7even, Achille Lauro, Noemi, Rkomi, Matteo Romano, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu, Giusy Ferreri, Le Vibrazioni, Yuman, Ana Mena e Tananai. Nella terza serata ha votato il pubblico tramite televoto (con un peso del 50% sul risultato complessivo) e la Demoscopica 1000 (sempre al 50%). La media delle percentuali di voto complessive ottenute dalle canzoni nel corso della terza serata e nelle prime due ha determinato le posizioni degli artisti in gara, in quella che finora è stata la puntata più lunga del festival Amadeus -ter.
L’Ariston in piedi nel ricordo del sacrificio delle vittime della mafia non si era mai visto. Lo scrittore anti camorra Saviano è li per ricordare, ma «ricordare non è un atto passivo», sottolinea. «Ricordare deriva da re-cor-dare. Perché per gli antichi era il cuore il luogo del ricordo. Ricordare Falcone e Borsellino significa metterseli nel cuore». Oggi vengono celebrati come eroi, «ma non era così quando erano in vita. Venivano accusati di spettacolarizzare la lotta alla mafia». Di Falcone «si arrivò addirittura a dire che la borsa coi candelotti di dinamite davanti casa se l’era messa da solo per farsi pubblicità e fare carriera. Non c’erano i social, ma c’erano già gli hater». Ricorda gli esempi di Chinnici, Terranova, Saetta, Costa, Giacomelli, Livatino, «uomini e donne di giustizia finiti sotto i colpi delle mafie». Ricorda la storia di Rita Atria che, a 17 anni, divenne la prima testimone di giustizia d’Italia grazie all’aiuto di Paolo Borsellino. E che si tolse la vita dopo la morte del giudice. Ma «la sua testimonianza portò alla condanna di molti mafiosi». E sottolinea come il silenzio «finisce per favorire le mafie e isolare chi le combatte». Un racconto di otto minuti quello di Saviano che sarà protagonista del format di Rai 3 Insider.
Roberto Saviano sul palco di Sanremo (Lapresse)
Supera brillantemente la prova dell’Ariston Drusilla Foer, co-conduttrice en travesti sottile eppure affilata, provocatoria ma con garbo. Scende per la prima volta la scalinata, guadagna il microfono e canta: «Amore mio...». Amadeus la interrompe: «Lei non è qui per cantare, è la mia compagna di viaggio». L'attrice si ribella: «Lei è pazzo. Vuole farmi fare la valletta... io sono una grande interprete. Se lo sapevo mi mettevo qualcosa di scosciato. Ho anche un bel koala tatuato qua. Chi è il direttore artistico? Lei, Amedeo? No, per carità: Coletta!», grida rivolgendosi si al direttore di Rai 1. «Lei non può fare nulla per questa situazione?».È un punto di riferimento autorevole per la comunità Lgbt e non solo. Michele Bravi, al momento della sua esibizione, si complimenta: «Sei un esempio di meritocrazia». Più avanti si travestirà da Zorro: «Per tranquillizzare tutti quelli che erano terrorizzati all'idea di vedere un uomo en travesti».
All’1.30, poco prima della lettura della classifica, ha avuto finalmente un momento tutto suo. «Ora che son qui non so che fare. Di cantare mi han fatto passar la voglia. Potrei parlare: ci sono tanti temi che affollano la mia mente». La parola diversità non gli piace: «Ha un che di comparativo, una distanza che proprio non mi convince. Io trovo che le parole siano come le amanti: quando non funzionano più, vanno cambiate subito. Ne ho trovata una più convincente: unicità», sottolinea Drusilla. «Tutti noi pensiamo di essere unici, vero? Per niente». Perché, per capire la nostra unicità, dobbiamo «capire di cosa siamo fatti noi. Certamente le cose belle: i talenti». Che vanno «allenati». La ricetta: «prendere per mano tutte le cose di cui siamo fatti e portarle in alto. Così sarà più facile anche accettare l’unicità di cui sono fatti gli altri». E quindi la preghiera: «Tentiamo l’atto rivoluzionario: l’ascolto. Di sé stessi, degli altri, delle unicità. Promettetemi che ci proveremo. Accogliamo il tutto, anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni», conclude. Applausi. L’idea di dare a Drusilla un programma su Rai 1? «Credo che sarà una follia che prima o poi farò», risponde Coletta in conferenza stampa. «La vedrei bene per una seconda serata ampia di Rai 1».
Amadeus con Drusilla Foer (Ansa)
Il primo ospite della serata ad apparire è Cesare Cremonini. Reduce dal successo di Colibrì, ultimo singolo uscito a dicembre, e in attesa del suo ritorno live nell’estate negli stadi, Cremonini - alla sua prima volta all’Ariston - lancia il settimo album in studio, La ragazza del futuro (Virgin Records/Universal Music Italia), in uscita il 25 febbraio. Subito dopo essersi cimentato con una performance che celebra i vent’anni di carriera. Ed esegue Nessuno vuole essere Robin, Marmellata #25, Logico e La nuova stella di Broadway. Tornerà per cantare La ragazza del futuro e, ovviamente, 50 Special.
Cesare Cremonini (Ansa)
La serata è per nottambuli: sul palco tutti i 25 i concorrenti proporranno le canzoni in gara. Questo l’ordine d’uscita: Giusy Ferreri, Highsnob & Hu, Fabrizio Moro, Aka 7even, Massimo Ranieri, Dargen D'Amico, Irama, Ditonellapiaga e Rettore, Michele Bravi, Rkomi, Mahmood & Blanco, Gianni Morandi, Tananai, Elisa, la Rappresentante di Lista, Iva Zanicchi, Achille Lauro, Matteo Romano, Ana Mena, Sangiovanni, Emma, Yuman, Le Vibrazioni, Giovanni Truppi e Noemi. Voteranno il pubblico tramite televoto (con un peso del 50% sul risultato complessivo) e la Demoscopica 1000 (sempre al 50%). La media delle percentuali di voto complessive ottenute dalle canzoni nel corso della terza serata e nelle prime due determinerà una nuova classifica generale. In collegamento dalla nave, si esibisce Gaia.
Insomma: per il direttore artistico fila tutto liscio a parte qualche inciampo. Uno in particolare: con una tazzina di caffè in mano, portata da Drusilla in vestaglia («Pronta per andare a letto, mi porto avanti», spiega lei) Amadeus scende nella buca dell’orchestra ma davanti alla tastierista inciampa e la tazzina gli sfugge dalle mani: per fortuna sua, e soprattutto della musicista, nella tazzina della gag il caffé non c’era». Si segnala, in ultimo, l’apertura di serata con omaggio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno del suo secondo giuramento. Amadeus esprime «gratitudine e affetto» per il Capo dello Stato, quale «punto di riferimento, anche oggi nel suo discorso di insediamento pronunciato in Parlamento» in cui ha sottolineato anche «l’importanza della cultura e dell’arte, del teatro, del cinema e della musica». E quindi si passa a un omaggio musicale: «Abbiamo saputo che lei, assieme a sua moglie, nel 1978 fu tra i fortunati spettatori dell’ultimo concerto di Mina alla Bussola di Viareggio. Vogliamo dedicarle una canzone che rappresenta bene quello che pensiamo di lei». Il pezzo è Grande, grande. Come, finora, le performance di audience di questo festival.
Francesco Prisco
Redattore
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