di Nicoletta Cottone
Detto e contraddetto, il catasto della discordia
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Giulio Tremonti è tranchant: «La revisione del catasto mi sembra un suicidio politico». Per l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze di quattro governi Berlusconi «tutti gli interventi sugli immobili vanno a colpire non un investimento, ma la memoria storica dell’Italia». La delega alla riforma del catasto introdotta nella riforma fiscale approvata dal Consiglio dei ministri, accende gli animi, fa discutere, polemizzare, litigare. All’interno del governo e all’opposizione. Con il leader leghista Matteo Salvini che attacca, ma attenua i toni e il premier Mario Draghi che ribadisce che «non c’è patrimoniale». In campo sono scesi leader e ministri per dire la loro, difendere o attaccare la misura. Con commenti rassicuranti o inquietanti. Insomma giornate ad alta tensione nelle quali Draghi non arretra e procede nell’applicazione del suo cronoprogramma di riforme («Non turbiamo la ripresa con attacchi fiscali»). In “detto & contraddetto” ecco le opinioni di leader, ministri ed ex ministri a confronto.
Per Matteo Salvini la riforma del catasto è «una patrimoniale nascosta». Parlando ai cronisti appena fuori dal Senato dice: «Contiamo che il Parlamento, che può intervenire, modifichi questi passaggi e tolga qualsiasi ipotesi di riforma del catasto e di patrimoniale sulla casa dalla delega fiscale».
6 ottobre 2021
«Io non firmo un assegno in bianco: nella delega fiscale c’è sostanzialmente una patrimoniale su un bene già tassato e ipertassato, la casa italiana».
Il premier Mario Draghi a stretto giro risponde dal vertice Ue-Balcani occidentali da Brdo, in Slovenia, e tira dritto sulla sua roadmap: «Non è una patrimoniale». E ribadisce: «Questo governo non tassa, non tocca le case degli italiani. L’ho detto fin dall'inizio: questo governo non aumenta le tasse». Già al termine del Cdm il premier aveva contestato l'idea che dalla revisione dei valori catastali si passi (automaticamente) a un prelievo sulla casa. E aveva chiarito che ognuno «continuerà a pagare esattamente quanto pagato oggi, di eventuali decisioni se ne parlerà nel 2026». Poi aveva aggiunto: «Non turbiamo la ripresa con attacchi fiscali».
6 ottobre 2021
«La riforma del catasto non è una patrimoniale. Perché nascondersi dietro l’opacità e calcolare le tasse in base a numeri che non hanno senso? Non è meglio essere trasparenti?».
Per l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti occuparsi del catasto è un suicidio politico, perchè la casa è nel Dna del nostro Stato e ne riflette una storia fatta di sacrifici e sofferenze.
6 ottobre 2021
«La revisione del catasto come è astutamente congegnata, tra detto e non detto, mi sembra un suicidio politico». Per l’ex ministro dell’Economia di quattro governi Berlusconi «per l’italiano, la seconda è la prima casa, perché sogna di tornare a quella d’origine. Tutti gli interventi sugli immobili vanno a colpire non un investimento, ma la memoria storica dell’Italia».
«Non si paghi un euro di più», sottolinea Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie, parlando della discussa delega per la riforma del catasto
17 settembre 2021
«Qualsiasi riforma del catasto dovrà essere a parità di gettito. Gli italiani non devono pagare un euro in più».
Maria Rosaria Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale, al summit “Made in Italy: setting a new course” organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Financial Times e Sky Tg24, sottolinea di aver letto la riforma e di essere certa che «non nasconda aumenti di tasse sulla casa; in più Draghi è stato molto chiaro escludendo che ci siano aumenti. Tassare la casa in questo momento è la cosa più sbagliata che si possa fare con un mercato immobiliare che si sta riprendendo a fatica da una doppia crisi, quella del 2008 e quella pandemica. Ed è un errore anche solo far ventilare un'ipotesi del genere».
6 ottobre 2021
«La revisione del catasto è un'operazione di trasparenza che serve a far emergere immobili fantasma, non serve assolutamente a introdurre un aumento della tassazione sulla casa al quale noi in caso ci opporremmo con forza».
«Mi fido di Draghi, le tasse non aumenteranno». Per il segretario del Pd Enrico Letta la stella polare della riforma fiscale deve essere «premiare chi ha sempre pagato le tasse». E si dice favorevole a una riforma che aggiorni il catasto e lo renda «più funzionale, digitalizzandolo».
30 settembre 2021
«Noi siamo favorevoli a una riforma che aggiorni il catasto e lo renda più funzionale, digitalizzando. Draghi ha spiegato che la riforma del catasto non comporta nuove tasse per nessuno, ma la riforma del catasto è attesa da decenni».
La riforma del catasto? «Una follia» per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. «No alla patrimoniale occulta sulla casa alla quale sta tramando il ‘Governo dei migliori’», aveva scritto al primo accenno di riforma del catasto su Facebook. «L’aggiornamento delle rendite catastali, di cui si parla sempre più insistentemente, rischia di diventare per gli italiani una tassa carissima e inaccettabile, tanto più in questo momento di terribile crisi economica». Per noi, dice Meloni, « la proprietà della casa è sacra e non accetteremo venga usata per tassare ancora di più gli italiani». Per Meloni «significa aumentare considerevolmente il valore presunto dell'immobile e quindi l'imposta di registro, l'imposta ipotecaria, l'imposta catastale, l'imposta di successione e l'Imu».
21 settembre 2021
«È una follia. L’aumento si rifletterebbe anche sull’Isee rischiando di far perdere le agevolazioni fiscali sulle mense scolastiche, sulle rette degli asili nido, sulle tasse universitarie, sul bonus affitti, sul bonus bollette non a fantomatici ‘paperoni evasori' ma alle persone comuni».
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a fine settembre aveva chiuso a ogni ipotesi di revisione del catasto, se avesse comportato un aumento delle tasse.
26 settembre 2021
«Abbiamo detto un convinto no alla revisione degli estimi catastali: se fosse un'operazione neutra dal punto di vista fiscale non avrebbe alcuna utilità e soprattutto nessuna urgenza, se invece si traducesse in un aggravio delle imposte, come presumibilmente accadrebbe, sarebbe per noi totalmente inaccettabile».
Patrimoniale? «Solo a pensarlo è ridicolo». È risoluto il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta nel respingere gli attacchi alla riforma del catasto varata dal governo.
6 ottobre 2021
«Draghi è una persona seria, ha preso impegni in Parlamento e con il Governo. Questa è una delega, una riforma dell’intero impianto fiscale, dentro cui il catasto è certamente una componente importante: si tratta di modernizzare la nostra pubblica riscossione dei tributi e questo si sta facendo con questa delega: nessuna patrimoniale, anzi il solo pensarlo è ridicolo».
Il leader di Azione Carlo Calenda, interpellato sulla riforma del catasto è cauto: si rischiano disuguaglianze.
22 settembre 2021
«Ci sono rischi molto seri che si creino disuguaglianze, fossi il Governo mi asterrei per il momento».
Netto no dal leader del M5s Giuseppe Conte se la riforma del catasto implica un aumento delle tasse. «Sulla riforma del catasto la posizione del M5s è molto chiara: nel periodo più duro della nostra storia dal dopoguerra a oggi noi non solo non abbiamo alzato le tasse ma le abbiamo abbassate».
29 settembre 2021
« Se c’è da digitalizzare la Pa è chiaro che bisognerà farlo anche con il catasto ma, se questa digitalizzazione implica un aumento delle tasse sulla casa il M5s, con me alla guida, dice fermamente no».
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