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Rifiuti, ad Ascoli Piceno l’impianto di compostaggio immaginato da Stefano Boeri

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(Stefano Boeri Architetti)

(Stefano Boeri Architetti)

L’architetto ha elaborato per Ascoli Servizi Comunali una visione per la riqualificazione del locale polo di riciclo: spazi per la produzione di biometano, compost ma anche per l’arte e la didattica

19 giugno 2023
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2' di lettura

Ad Ascoli Piceno il progetto di un impianto di compostaggio dei rifiuti firmato dall’archistar Stefano Boeri. Re+, voluto dal sindaco Marco Fioravanti e che Ascoli Servizi Comunali ha affidato allo studio Stefano Boeri Architetti, è stato presentato il 19 giugno. Lo studio ha elaborato una visione per la riqualificazione dell’impianto di compostaggio della discarica, con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza un impianto di recupero dei rifiuti funzionale ed armonicamente inserito nel contesto ambientale, nonché occasione di sviluppo per il territorio.

La fabbrica dei materiali

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Il progetto Re+ si presenta come parco dove sarà possibile svolgere attività di ricerca e sperimentazione sull’intero ciclo dei rifiuti, pensato come una «fabbrica dei materiali». Include un’area per l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti e la produzione di combustibile solido secondario; un’area per quello di compostaggio per la produzione di compost e vasi biodegradabili per vivai florovivaistici e un’area per un impianto di biometano. Inoltre è prevista la costruzione di un campo di produzione di energia fotovoltaica di 12.368 mq di superficie e la costituzione di una comunità energetica, di cui potrebbero beneficiare i Comuni limitrofi.

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(Stefano Boeri Architetti)

L’impianto è caratterizzato anche da un’importante vocazione artistica e dalla valorizzazione del sistema naturale. I territori della vecchia discarica, caratterizzati da una forte antropomorfizzazione del paesaggio, vedono infatti una rinaturalizzazione del territorio (precedentemente impermeabilizzato) per ospitare giardini botanici e spazi per la produzione ed espressione artistica. Un vero e proprio museo a cielo aperto progettato per accogliere, attraverso un progetto di curatela, una selezione di opere permanenti e temporanee.

Impianto di biometano

Nello specifico, il progetto si sviluppa attorno al centro di estrazione del biometano, progettato con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto visivo della struttura. Un approccio improntato alla sostenibilità viene adottato sulla struttura esistente, rivestita con una nuova copertura in legno e, sulle superfici inclinate rivolte a sud, con pannelli fotovoltaici. Insieme al legno le attuali strutture vengono trasformate attraverso l'implementazione di un rivestimento in maglia metallica perforata, che costituisce una superficie ideale per le piante rampicanti, e consente alla luce naturale di penetrare nella struttura, riducendo la necessità di illuminazione artificiale e risparmiando energia. La stessa struttura in legno e rete metallica riveste anche l'impianto di compostaggio.

Tra gli altri elementi del progetto, la serra didattica, progettata come hub per artisti e creativi, include aree di workshop e laboratori, insieme ad aree comuni dove lavorare, incontrarsi e collaborare. C’è anche un anfiteatro, luogo di ritrovo collettivo per eventi, attività culturali e spettacoli all'aperto e infine il «bosco della rigenerazione»: progettato con una rete di sentieri e passerelle fruibili, offre ai visitatori un'esperienza immersiva nel locale bosco.

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(Stefano Boeri Architetti)

Uso rigenerativo

«A Relluce, ad Ascoli, abbiamo proposto di trasformare una discarica esistente in un laboratorio aperto e visitabile dove sperimentare e verificare un uso rigenerativo e trasparente dei rifiuti organici e inorganici. A questo abbiamo aggiunto un progetto attento di forestazione e una grande superficie fotovoltaica che trasformi la discarica in una comunità energetica che offre energia rinnovabile a più di 700 famiglie nel territorio», ha commentato Stefano Boeri.


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