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La Masseria Giummetta tra ulivi di tremila anni

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4 giugno 2023
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1' di lettura

Qui, nelle strade adiacenti, corrono i calessi contadini, almeno sino al Dolmen di Montalbano, monumento megalitico dell'età del Bronzo, da ricercare tra i trulli bianchi e magari sfiorare solo col pollice per sentire l'effetto benefico della sue pietre. Alla Masseria Giummetta bisogna chiedere la gentilezza ai fratelli Sabatelli di farsi accompagnare tra i loro Giganti, gli ulivi di tre mila anni di età - ce n'è anche uno intitolato al poeta, cantante e contadino Fabrizio De Andrè - che preservano quasi come se fossero figli: ne ricavano un olio delicato e forte che fanno tastare nella masseria, accanto agli strumenti contadini del passato e al calesse del loro padre.

Tra i vetusti alberi in estate ronzano le api fuori dagli alveari e talvolta si tengono accorati concerti di chitarra. La cortesia, qui, è un atto naturale che merita di essere premiato con un comportamento rispettoso verso gli alberi. Ecco, dunque, che in bicicletta si viene scortati da Renault 4 verdi verso il Tony Bar, un'istituzione di bontà in cui gustare i panzerotti caldi e le paste di mandorla che i coniugi Semeraro forgiano come sculture candite.

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